TITOLO - Effetto migranti sulle elezioni. Renzi perde 4 milioni di voti
SOTTOTITOLO - "Salvo vite umane anche se perdo tre voti", ha detto Renzi al Meeting di Rimini. Ma quanti consensi può davvero perdere il Pd a causa dell'emergenza immigrazione? Affaritaliani.it lo ha chiesto ad Alessandro Amadori
ARTICOLO DI AFFARITALIANI.IT (Martedì, 25 agosto 2015 - ore 15:04:00)
Durante il Meeting di Rimini il premier Matteo Renzi, parlando dell'emergenza immigrazione, ha detto che il governo italiano salva vite umane "anche se mi perde tre voti". Ma quanti voti può davvero perdere il Partito Democratico se, come tutto fa pensare, gli sbarchi di migranti continueranno anche nei prossimi mesi?
Affaritaliani.it lo ha chiesto ad Alessandro Amadori, uno dei sondaggisti più famosi d'Italia. "Il Pd resta fermo al 33% [risultato ottenuto da Veltroni alle politiche dell'aprile 2008], dove ormai è sceso da tempo. Rispetto alle Europee del 2014 (oltre il 40%) la vicenda immigrazione fa certamente perdere al Pd il 5-10%, ovvero tra 2 e 4 milioni di voti". E a chi va questo consenso in uscita dai Democratici? "Al 60% alla Lega, al 30% ai 5 Stelle e al 10% alla Meloni".
Quindi, fatta questa considerazione, entro la primavera del 2016, quindi per le elezioni comunali [di Bologna, Trieste, Cagliari, Napoli, Milano e Torino più altri centri minori], "la Lega di Salvini potrebbe aver raggiunto il 20% se non addirittura arrivare fino al 22% [cioè un punto sopra al dato storico del dicembre 1993, cioè il 21% per la Lega che spinse Berlusconi ad entrare in politica], prendendo anche consensi dall'area del non voto e rivitalizzando il suo elettorato.
Invece il Movimento 5 Stelle consoliderà il 25% [salendo di 4 punti rispetto alle Europee] e potrebbe anche toccare quota 26% [un punto sopra al dato delle politiche]. Quanto a Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, invece, non è escluso che tocchi per la prima volta quota 6% [percentuale degna del MSI di Almirante dei primi anni ottanta]".
Penalizzato da tutto è Silvio Berlusconi, ai margini della competizione. "L'ex Cavaliere è come un giocatore di carte che decide di passare. In questa situazione Forza Italia potrebbe anche scendere fino all'8% [un punto in meno del PSI alle politiche del giugno 1976. Il problema che FI non ha sottomano un Bettino Craxi pronto a usare la direzione nazionale all'Hotel Midas del luglio 1976 per demolire i vecchi dirigenti per salvare il partito]".
MIO COMMENTO PERSONALE - le frasi all'interno delle parentesi quadre sono di mia ideazione: le ho messe per facilitare i lettori nella comprensione di quanto detto dal sondaggista.
Notare che Berlusconi e Renzi scendono dal 58% delle Europee al 41% di oggi, mentre la somma tra Salvini e Meloni passa dal 10% al 28% (22+6) e la somma tra la destra no-euro (Salvini e Meloni) con Grillo passa dal 31% (10+21) al 54% (28+26).
Notare che la lista unica tra Salvini e Meloni (senza Berlusconi) supera di due punti (28 a 26) Grillo, ma a quest'ultimo basterebbe raccogliere un frammento di elettorato ex AN che non accetta gli accordi con la Lega per ribaltare il dato (ma a questo punto Salvini e Meloni potrebbero decidere di imbarcare Fitto per guadagnare voti al Sud).
Ergo, al secondo turno Grillo vincerebbe molto facilmente contro Renzi e secondo me persino la lista unica Salvini-Meloni (senza Berlusconi) vincerebbe contro Renzi. Insomma, il meccanismo a due turni dell'Italicum potrebbe rivoltarsi contro il suo creatore (Renzi) con immensa gioia dei grillini e del centrodestra...
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