Planet Syria

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Re: Re: Re:
lady considine, 06/10/2015 23:35:




Per quanto riguarda i soldati dell'Isis ho letto che tra di loro ci sarebbero anche ex militari stranieri, anche statunitensi con le braccia piene di tatuaggi, cosa che per l'islam è proibita, come mai?




Se è per quello tra i militanti Isis feriti sul campo sono stati individuati anche ufficiali dell'esercito israeliano e anche armi di fabbricazioni israeliana sono state ritrovate. Strano? [SM=g1700002]
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07/10/2015 17:27

Per capire meglio la situazione può essere utile questo articolo...

"Priorità dello Stato Islamico in Siria"

Trombetta 2 copia

Gli obiettivi in Siria dei jihadisti di al-Baghdadi e le postazioni russe nel Levante. Carta inedita di Limesonline.

carta di Laura Canali

Lo Stato Islamico, in Siria, punta a espandersi lungo l’asse Nord-Est/Sud-Ovest.


I jihadisti di al-Baghdadi vanno a caccia di infrastrutture. Oltre a intensificare le pressioni sulla contesa città di al-Hasaka, hanno messo gli occhi sulle basi militari aeree di Suwayda’ e di Dayr az-Zor (dove tra l’altro la Francia ha bombardato due loro campi di addestramento). Stanno inoltre potenziando la strada che collega la loro capitale Raqqa alle nuove conquiste di Palmira, intorno alla quale combattono per il controllo dei giacimenti di gas e petrolio di Sha’ir e Jazal.


Sotto il controllo dell’Is sono anche aree a est di Homs e Hama, a sud di Damasco, il centro di al-Qaryatayn e zone confinanti con il Libano e le alture del Golan. Vicino a queste ultime è presenta la Brigata dei martiri dello Yarmuk, affiliata ad al-Baghdadi senza dichiararlo pubblicamente.


Di recente, la Russia ha rafforzato con circa 2 mila truppe la presenza militare nelle basi di Latakia (aerea), Jableh (sottomarina) e Tartus (navale). Ha inoltre lanciato attacchi dal cielo a est di Hama e a nord di Homs, fra cui Rastan e Tablisah dove la presenza dell’Is non è registrata.


Carta inedita per Limesonline di Laura Canali. Fonti: United Conflict Analysts e autori di Limes sul terreno.

:

Carta di Laura Canali

Grazie califfato, grazie califfo!

Dopo anni di torpore, lo Stato Islamico ci ha brutalmente svegliato e riportato alla realtà: in Europa non abbiamo Forze armate all’altezza delle sfide attuali. Dobbiamo ricostruirle.

 


[Modificato da Arcanna Jones 07/10/2015 17:33]
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07/10/2015 18:04

Scusa Arcanna, ho letto la parte sopra Boots on the ground contro lo stato islamico serve la fanteria.

Questo articolo l'ha scritto un certo Generale riserva dell'esercito, consigliere militare presidente del consiglio GIUSEPPE CUCCHI.

Non ho capito? dopo la sua pappardella sul giocare a fare la guerra, alla fine dell'articolo scrive:" Bhe, allora di fanteria mandiamo la nostra, combatterà e morirà ma permetterà alla coalizione di essere efficace" ma chi noi Italiani? spero di aver capito male! [SM=x44473]
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08/10/2015 00:54

Re:
pliskiss, 07/10/2015 18:04:

Scusa Arcanna, ho letto la parte sopra Boots on the ground contro lo stato islamico serve la fanteria.

Questo articolo l'ha scritto un certo Generale riserva dell'esercito, consigliere militare presidente del consiglio GIUSEPPE CUCCHI.

Non ho capito? dopo la sua pappardella sul giocare a fare la guerra, alla fine dell'articolo scrive:" Bhe, allora di fanteria mandiamo la nostra, combatterà e morirà ma permetterà alla coalizione di essere efficace" ma chi noi Italiani? spero di aver capito male! [SM=x44473]




Questo non l'ho capito, ma so che quando la Nato cerca fanterie efficaci si rivolte a inglesi e altri, non guardare che adesso Obama sta chiedendo il coinvolgimento di quei 4 Tornado italiani in Iraq per combattere l'Isis, lo fa solo per non fare sfaldare la coalizione, ha paura che gli irakeni vadano a chiedere aiuto a russi, iraniani e siriani, cosa che farebbe irritare i sauditi...
In altre parole i deliri bellici dei generali italiani non contano molto sullo scacchiere internazionale, continueranno a giocare a Risiko nelle loro caserme finchè la Nato non deciderà diversamente [SM=x44461]
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08/10/2015 09:10

Re: Re:
Arcanna Jones, 08/10/2015 00:54:




Questo non l'ho capito, ma so che quando la Nato cerca fanterie efficaci si rivolte a inglesi e altri, non guardare che adesso Obama sta chiedendo il coinvolgimento di quei 4 Tornado italiani in Iraq per combattere l'Isis, lo fa solo per non fare sfaldare la coalizione, ha paura che gli irakeni vadano a chiedere aiuto a russi, iraniani e siriani, cosa che farebbe irritare i sauditi...
In altre parole i deliri bellici dei generali italiani non contano molto sullo scacchiere internazionale, continueranno a giocare a Risiko nelle loro caserme finchè la Nato non deciderà diversamente [SM=x44461]



"Finchè la Nato non decide" La Nato ha deciso l'operato Russo pro-Assad non và bene si và in Turchia, e alla fine fù USA vs Russia.
Gli Americani sostengono che il 90% delle bombe Russe ha colpito tutto tranne che l'ISIS.
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08/10/2015 13:08

Plis, gli Usa almeno per una settimana dovrebbero tacere visto che in Afghanistan hanno fatto una strage bombardando un ospedale di Medici Senza Frontiere e perseverando per oltre mezz'ora a bombardarlo, coi missili intelligenti, nonostante i medici avessero subito telefonato per segnalare l'errore. Lì sono morti molti medici, infermieri e pazienti. Invece in Siria è tutto da dimostrare, ma posso immaginare che i russi abbiano un metodo preciso: sanno bene che per una repressione efficace contro l'Isis la prima cosa da fare è ripristinare le principali vie di comunicazione attualmente infestate dai guerriglieri anti-Assad. Anche se questi sono ben visti dagli Usa, che probabilmente li hanno armati insieme ai turchi e ai sauditi, di sicuro sono scomodi costituendo il 3° incomodo.

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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08/10/2015 13:54

Re:
Etrusco, 08/10/2015 13:08:

Plis, gli Usa almeno per una settimana dovrebbero tacere visto che in Afghanistan hanno fatto una strage bombardando un ospedale di Medici Senza Frontiere e perseverando per oltre mezz'ora a bombardarlo, coi missili intelligenti, nonostante i medici avessero subito telefonato per segnalare l'errore. Lì sono morti molti medici, infermieri e pazienti. Invece in Siria è tutto da dimostrare, ma posso immaginare che i russi abbiano un metodo preciso: sanno bene che per una repressione efficace contro l'Isis la prima cosa da fare è ripristinare le principali vie di comunicazione attualmente infestate dai guerriglieri anti-Assad. Anche se questi sono ben visti dagli Usa, che probabilmente li hanno armati insieme ai turchi e ai sauditi, di sicuro sono scomodi costituendo il 3° incomodo.



Che poi adesso, io non stò da una parte e nemmmeno dall'altra, x me la storia puzza già d'intrigo, ho visto le cartine che avete messo, ebbene l'ISIS sta colpendo e ha città proprio ai confini con la Turchia, gli aerei da guerra Russi essendo penso supersonici io penso che sia un attimo sù confine sconfinare di 8km, che sono per questi aerei 8km??
E' tutto un pretesto x gettare benzina sul fuoco, si voleva fermare sti fanatici? mò ci sono i Russi che ci hanno messo la faccia, NOOO!! i russi sparano ai ribelli anti-Assad! vai a capirci come c...o sono le cose? [SM=x44463]
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08/10/2015 14:49

Quelli della Turchia mi sembrano tutti pretesti per fare la voce grossa, al momento mi sembra che solo Erdogan possa far saltare il banco e rimescolare tutte le carte...
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Ripeto: ci stiamo avviando alla III GM, e velocemente.
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09/10/2015 15:54

Sempre perché le immagini spesso ci catapultano dentro la realtà, vi invito a cliccare questo link:
www.buzzfeed.com/lynzybilling/where-syrian-children-sleep#.f...

Si tratta di un articolo che, per ogni foto di bambino siriano "che dorme", racconta qualcosa della sua vita prina e ora.
Purtroppo è in inglese, se riesco vi faccio la traduzione di qualcuna di queste brevi storie.

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09/10/2015 16:52

Fatima, 9 anni, a Norberg, Svezia
Ogni note Fatima sogna di cadere in mare da una barca.
Insieme a sua madre Malaki, e ai due fratelli, Fatima è fuggita da Idlib quando l’esercito siriano, insensatamente, ha iniziato a macellare i civili nelle città. Dopo 2 anni in un campo profughi in Libano, la situazione divenne insopportabile, e la famiglia partì per la Libia, imbarcandosi su una nave sovraffollata. Sul ponte, una donna partorì dopo 12 ore sotto il sole cocente. Il bambino, nato morto, fu gettato in mare. Fatima vide tutto.
Quando la nave iniziò a imbarcare acqua, furono salvati dalla guardia costiera italiana.

Walaa, 5 anni, a Dar-El-Ias, Libano
Walaa vuole tornare a casa. Aveva la sua cameretta, ad Aleppo, ci dice. Là, non piangeva mai quando era ora di andare a letto. Qui, nel campo profughi, piange tutte le notti. Appoggiare la testa sul cuscino è orribile, dice, perché la notte è orribile. E’ quando iniziano gli attacchi aerei. Di giorno, la madre di Walaa spesso costruisce una casetta di cuscini, per farle capire che non c’è nulla di cui aver paura.

Maram, 8 anni, ad Amman, Giordania
Maram era appena rientrata da scuola quando un razzo colpì la sua casa. Un pezzo di tetto le cadde addosso. Sua madre la portò all’ospedale e da lì fu portata in eliambulanza in Giordania. Il trauma cranico le aveva causato una emorragia cerebrale. Per i primi 11 giorni, Maram rimase in coma. Ora è cosciente, ma ha la mascella fratturata e non può parlare.

Shehd, 7 anni, sul confine ungherese
Shehd ama disegnare, ma negli ultimi tempi tutti i suoi disegni sono uguali: armi. “Le vedeva sempre, dappertutto”, spiega sua madre quando la piccola dorme, per terra, vicino al confine ungherese chiuso. Ora non disegna più. La famiglia non ha portato fogli né colori con sé. Shehd non gioca nemmeno più. La famiglia ha avuto difficoltà a trovare da mangiare durante il cammino. Alcuni giorni hanno dovuto mangiare le mele che trovavano sugli alberi per la strada. Se avessero saputo quanto sarebbe stato duro il viaggio, avrebbero scelto di restare in Siria rischiando la vita.

Tamam, 5 anni, ad Azraq, Giordania
Tamam ha paura del suo cuscino. Piange tutte le notti, quando è ora di andare a dormire. I raid aerei sulla sua città Homs, c’erano di notte e, anche se ormai sono 2 anni che non dorme più a casa, non ha ancora realizzato che la causa del pericolo non è il suo cuscino.

Esra, 11 anni, Esma, 8, e Sidra, 6, a Majdal Anjar, Libano
Quando Selam mette a letto Esra, Esma e Sidra, si consola dalla consapevolezza che sono al sicuro e non ci saranno attacchi aerei nella notte. Quel che la rattrista è il fatto che sognano continuamente il padre, scomparso dopo essere stato rapito, e si svegliano sconvolti. “Sogno spesso mio papà che mi porta le caramelle”, dice Sidra.

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09/10/2015 18:21

Re:
Leonessa73, 09/10/2015 16:52:

Fatima, 9 anni, a Norberg, Svezia
Ogni note Fatima sogna di cadere in mare da una barca.
Insieme a sua madre Malaki, e ai due fratelli, Fatima è fuggita da Idlib quando l’esercito siriano, insensatamente, ha iniziato a macellare i civili nelle città. Dopo 2 anni in un campo profughi in Libano, la situazione divenne insopportabile, e la famiglia partì per la Libia, imbarcandosi su una nave sovraffollata. Sul ponte, una donna partorì dopo 12 ore sotto il sole cocente. Il bambino, nato morto, fu gettato in mare. Fatima vide tutto.
Quando la nave iniziò a imbarcare acqua, furono salvati dalla guardia costiera italiana.

Walaa, 5 anni, a Dar-El-Ias, Libano
Walaa vuole tornare a casa. Aveva la sua cameretta, ad Aleppo, ci dice. Là, non piangeva mai quando era ora di andare a letto. Qui, nel campo profughi, piange tutte le notti. Appoggiare la testa sul cuscino è orribile, dice, perché la notte è orribile. E’ quando iniziano gli attacchi aerei. Di giorno, la madre di Walaa spesso costruisce una casetta di cuscini, per farle capire che non c’è nulla di cui aver paura.

Maram, 8 anni, ad Amman, Giordania
Maram era appena rientrata da scuola quando un razzo colpì la sua casa. Un pezzo di tetto le cadde addosso. Sua madre la portò all’ospedale e da lì fu portata in eliambulanza in Giordania. Il trauma cranico le aveva causato una emorragia cerebrale. Per i primi 11 giorni, Maram rimase in coma. Ora è cosciente, ma ha la mascella fratturata e non può parlare.

Shehd, 7 anni, sul confine ungherese
Shehd ama disegnare, ma negli ultimi tempi tutti i suoi disegni sono uguali: armi. “Le vedeva sempre, dappertutto”, spiega sua madre quando la piccola dorme, per terra, vicino al confine ungherese chiuso. Ora non disegna più. La famiglia non ha portato fogli né colori con sé. Shehd non gioca nemmeno più. La famiglia ha avuto difficoltà a trovare da mangiare durante il cammino. Alcuni giorni hanno dovuto mangiare le mele che trovavano sugli alberi per la strada. Se avessero saputo quanto sarebbe stato duro il viaggio, avrebbero scelto di restare in Siria rischiando la vita.

Tamam, 5 anni, ad Azraq, Giordania
Tamam ha paura del suo cuscino. Piange tutte le notti, quando è ora di andare a dormire. I raid aerei sulla sua città Homs, c’erano di notte e, anche se ormai sono 2 anni che non dorme più a casa, non ha ancora realizzato che la causa del pericolo non è il suo cuscino.

Esra, 11 anni, Esma, 8, e Sidra, 6, a Majdal Anjar, Libano
Quando Selam mette a letto Esra, Esma e Sidra, si consola dalla consapevolezza che sono al sicuro e non ci saranno attacchi aerei nella notte. Quel che la rattrista è il fatto che sognano continuamente il padre, scomparso dopo essere stato rapito, e si svegliano sconvolti. “Sogno spesso mio papà che mi porta le caramelle”, dice Sidra.




Permettimi Silvia x questi bambini mi dispiace perchè sono sempre bambini, però io penso che se si và al 5 piano del S..Gerardo a Monza ci sono Massimo, Maurizio e Francesca che hanno la leucemia e servono un sacco di soldi x cure e ricerche questi sono nostri e sono malati, pensiamo anche ai nostri un pensiero in più non fà mai male, poi ripeto mi dispiace anche x quelli, ma ognuno ha le sue. [SM=x44464]
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09/10/2015 19:02

Re:
Leonessa73, 09/10/2015 15:54:

Sempre perché le immagini spesso ci catapultano dentro la realtà, vi invito a cliccare questo link:
www.buzzfeed.com/lynzybilling/where-syrian-children-sleep#.f...

Si tratta di un articolo che, per ogni foto di bambino siriano "che dorme", racconta qualcosa della sua vita prina e ora.
Purtroppo è in inglese, se riesco vi faccio la traduzione di qualcuna di queste brevi storie.





Queste testimonianze sono molto toccanti, ma finchè non si risolve il problema ci saranno mille altri di questi casi...
Secondo me gli Usa e i loro soci hanno interesse che in Siria rimanga tutto nel caos e che venga tolto dal comando Bashar.

Si capisce bene da questa fonte autorevole blogs.cfr.org/zenko/2015/07/06/comparing-the-islamic-state-air-war-with-...
la fonte è insospettabile: il Council on Foreign Relations, ovvero il think tank di altissimo livello che forma le élites sia del partito democratico che di quello repubblicano destinate a governare il Paese. Molti lo considerano, non a torto, il vero pensatoio della politica estera statunitense.

Uno dei suoi ricercatori Mikah Zenko haparagonato i bombardamenti degli americani nelle grandi missioni militari degli ultimi 20 anni con quelli in Siria. Vediamoli. Da quando un anno fa è stata lanciata la campagna militare contro l’Isis il Pentagono ha sganciato 43 bombe al giorno, mentre in Irak nel 2003 ne lanciò 1039, in Afghanistan 230, in Kosovo 364 e nel 1991 nella prima guerra addirittura 6123.



PS qualche mese fa i piloti statunitensi protestarono con il Pentagono per le regole di ingaggio a cui dovevano sottostare, regole così assurde e burocratiche che di fatto vanificavano la possibilità di colpire seriamente ed efficacemente le truppe del califfato islamico.

Quando gli Usa fanno sul serio la loro "force de frappe" è devastante per intensità e potenza; invece quando, come accade in Siria contro l’Isis, si limita a dei raid dimostrativi, significa che la vittoria finale contro l'Isis non è la vera priorità e le operazioni hanno più che altro fini mediatici.
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Re:
Leonessa73, 10/9/2015 4:52 PM:

Fatima, 9 anni, a Norberg, Svezia
Ogni note Fatima sogna di cadere in mare da una barca.
Insieme a sua madre Malaki, e ai due fratelli, Fatima è fuggita da Idlib quando l’esercito siriano, insensatamente, ha iniziato a macellare i civili nelle città. Dopo 2 anni in un campo profughi in Libano, la situazione divenne insopportabile, e la famiglia partì per la Libia, imbarcandosi su una nave sovraffollata. Sul ponte, una donna partorì dopo 12 ore sotto il sole cocente. Il bambino, nato morto, fu gettato in mare. Fatima vide tutto.
Quando la nave iniziò a imbarcare acqua, furono salvati dalla guardia costiera italiana.

Walaa, 5 anni, a Dar-El-Ias, Libano
Walaa vuole tornare a casa. Aveva la sua cameretta, ad Aleppo, ci dice. Là, non piangeva mai quando era ora di andare a letto. Qui, nel campo profughi, piange tutte le notti. Appoggiare la testa sul cuscino è orribile, dice, perché la notte è orribile. E’ quando iniziano gli attacchi aerei. Di giorno, la madre di Walaa spesso costruisce una casetta di cuscini, per farle capire che non c’è nulla di cui aver paura.

Maram, 8 anni, ad Amman, Giordania
Maram era appena rientrata da scuola quando un razzo colpì la sua casa. Un pezzo di tetto le cadde addosso. Sua madre la portò all’ospedale e da lì fu portata in eliambulanza in Giordania. Il trauma cranico le aveva causato una emorragia cerebrale. Per i primi 11 giorni, Maram rimase in coma. Ora è cosciente, ma ha la mascella fratturata e non può parlare.

Shehd, 7 anni, sul confine ungherese
Shehd ama disegnare, ma negli ultimi tempi tutti i suoi disegni sono uguali: armi. “Le vedeva sempre, dappertutto”, spiega sua madre quando la piccola dorme, per terra, vicino al confine ungherese chiuso. Ora non disegna più. La famiglia non ha portato fogli né colori con sé. Shehd non gioca nemmeno più. La famiglia ha avuto difficoltà a trovare da mangiare durante il cammino. Alcuni giorni hanno dovuto mangiare le mele che trovavano sugli alberi per la strada. Se avessero saputo quanto sarebbe stato duro il viaggio, avrebbero scelto di restare in Siria rischiando la vita.

Tamam, 5 anni, ad Azraq, Giordania
Tamam ha paura del suo cuscino. Piange tutte le notti, quando è ora di andare a dormire. I raid aerei sulla sua città Homs, c’erano di notte e, anche se ormai sono 2 anni che non dorme più a casa, non ha ancora realizzato che la causa del pericolo non è il suo cuscino.

Esra, 11 anni, Esma, 8, e Sidra, 6, a Majdal Anjar, Libano
Quando Selam mette a letto Esra, Esma e Sidra, si consola dalla consapevolezza che sono al sicuro e non ci saranno attacchi aerei nella notte. Quel che la rattrista è il fatto che sognano continuamente il padre, scomparso dopo essere stato rapito, e si svegliano sconvolti. “Sogno spesso mio papà che mi porta le caramelle”, dice Sidra.




Non e' che qui siamo in una situazione di vita splendida. Anzi. E se permetti, prima vengono i connazionali, semmai, che hanno ben piu' diritti di tutti i tipi
Allarme povertà di Unimpresa: 9 milioni di italiani in difficoltà

Soprattutto "lo stato" dovrebbe prima occuparsi di loro, poi degli altri, eventualmente. Ma si sa, non farebbe notizia. [SM=g1700002]

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13/10/2015 14:50

Re: Re:
Quak150, 13/10/2015 14:10:



Non e' che qui siamo in una situazione di vita splendida. Anzi. E se permetti, prima vengono i connazionali, [SM=g1700002]




Non sono d'accordo. Prima viene chi ha più bisogno

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13/10/2015 14:53

Re: Re:
Dom Pérignon, 09/10/2015 19:02:




finchè non si risolve il problema ci saranno mille altri di questi casi...
Secondo me gli Usa e i loro soci hanno interesse che in Siria rimanga tutto nel caos e che venga tolto dal comando Bashar.





La penso esattamente come te.
Defenestrare Assad vorrebbe forse dire stop ai barili bomba, e già questo terrebbe molti siriani a casa...
L'Isis è platealmente una scusa - che servirà a tenere Assad saldo sulla poltrona, purtroppo.

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Re: Re: Re:
Leonessa73, 10/13/2015 2:50 PM:




Non sono d'accordo. Prima viene chi ha più bisogno



Ah perche' secondo te i migranti africani hanno piu' bisogno di accoglienza "dignitosa" dei senzatetto italiani? Questi ultimi possono benissimo dormire per la strada, che tanto in passato hanno molto probabilmente pagato le tasse, portato avanti la loro azienda, occupato manodopera ecc, ma invece gli africani (eufemisticamente chiamati "migranti economici" o "rifugiati", che fa molto trend) hanno tutti i diritti di avere sistemazioni comode e "dignitose"?
Per i locali e' dignitoso vivere sulla strada, ma per gli africani no? E anzi, vengono prima?

Pero', bella teoria. Una di quelle che mi fa riconsiderare molto piu' positivamente l'essere emigrata (legalmente, e a mie spese) via da una nazione che la pensa cosi.


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Re: Re: Re: Re:
Quak150, 13/10/2015 15:15:



Ah perche' secondo te i migranti africani hanno piu' bisogno di accoglienza "dignitosa" dei senzatetto italiani? Questi ultimi possono benissimo dormire per la strada, che tanto in passato hanno molto probabilmente pagato le tasse, portato avanti la loro azienda, occupato manodopera ecc, ma invece gli africani (eufemisticamente chiamati "migranti economici" o "rifugiati", che fa molto trend) hanno tutti i diritti di avere sistemazioni comode e "dignitose"?
Per i locali e' dignitoso vivere sulla strada, ma per gli africani no? E anzi, vengono prima?

Pero', bella teoria. Una di quelle che mi fa riconsiderare molto piu' positivamente l'essere emigrata (legalmente, e a mie spese) via da una nazione che la pensa cosi.





Quak, scusa, io ho detto: viene prima chi ha più bisogno, non ho detto chi è, quello che ha più bisogno, di certo non in termini di nazionalità.

Se una persona non ha una casa, dovremmo cercare di dargliela.
Se una persona ha fame, dovremmo dargli da mangiare.
Se una persona ha bisogno di cure, dovremmo curarla.

Non certo fare una coda dove mettere i bisognosi italiani, un'altra coda per quelli siriani, un'altra ancora per quelli eritrei, e così via, in questa ridicola immagine, ma soprattutto non certo fare di tutta l'erba un fascio!

Cosa proponi tu, prima risolviamo i problemi di ogni italiano, e se ci avanzano i soldi quelli degli altri?
Bene. Da chi cominciamo?
I pensionati?
I senzatetto?
I disoccupati?
I malati?
I bambini?
Le vedove?
Le famiglie numerose?
I portatori di handicap?
(dovremo anche fare una gerarchia degli handicap, quale per primo? La sindrome di Down? Il Parkinson? La tetraplegia?)
Gli imprenditori falliti?
Le donne?
Gli alcolisti?
I tossicodipendenti?
I malati psichici?
Quelli affetti dalla sindrome del gioco d'azzardo?
Le persone sole?


Una volta che abbiamo finito di aggiustare tutto, e ogni italiano ha una casa, lavora, guadagna, mangia, beve senza esagerare, ha soldi per vestirsi, scaldarsi, mandare a scuola i figli, accesso alle cure mediche e all'assistenza adeguata, una volta fatto tutto ciò!

....guardiamo nel borsellino, e con quel che è avanzato, sotto gli stranieri!
Quale nazionalità per prima?

Le frasi fatte come "prima gli italiani" non servono a niente, neanche agli italiani. Sono solo dei begli slogan da sbandierare qua e là, per continuare a fare quel che si è sempre fatto. Cioè nulla.
Gli italiani bisognosi c'erano ben prima che arrivasse il primo emigrato. Il quale non gli ha tolto nulla, perché nulla c'era da togliere, dato che non era stato messo in precedenza.

Detto ciò, se chiedi a me chi è che io ritenga avere più bisogno, bene, posso risponderti che sono le persone, le famiglie e soprattutto i bambini che scappano dalla guerra.



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Re: Re: Re: Re: Re:
Leonessa73, 13/10/2015 15:54:



Quak, scusa, io ho detto: viene prima chi ha più bisogno, non ho detto chi è, quello che ha più bisogno, di certo non in termini di nazionalità .... Cosa proponi tu, prima risolviamo i problemi di ogni italiano, e se ci avanzano i soldi quelli degli altri?
Bene. Da chi cominciamo?
...
Le frasi fatte come "prima gli italiani" non servono a niente, neanche agli italiani. Sono solo dei begli slogan da sbandierare qua e là, per continuare a fare quel che si è sempre fatto. Cioè nulla.
Gli italiani bisognosi c'erano ben prima che arrivasse il primo emigrato. Il quale non gli ha tolto nulla, perché nulla c'era da togliere, dato che non era stato messo in precedenza.

Detto ciò, se chiedi a me chi è che io ritenga avere più bisogno, bene, posso risponderti che sono le persone, le famiglie e soprattutto i bambini che scappano dalla guerra.



Penso che sia ampiamente condiviso il desiderio di aiutare i bisognosi, purtroppo in Italia non abbiamo più molte risorse.
Comunque quelle poche che ci sono sarebbe già tanto impiegarle saggiamente iniziando con l'evitare che tutto venga gestito nel solito stato di "emergenza" dove abbiamo già visto come tante organizzazioni criminali ci speculano sopra ed alla fine ai bisognosi arrivano solo poche gocce di tutti i finanziamenti stanziati.

In altre parole sarebbe già tanto che venga gestito in maniera strutturale e razionale, evitando l'emergenza straordinaria che consente di andare in deroga a controlli e trasparenza...

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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Re: Re: Re: Re: Re:
Leonessa73, 13/10/2015 15:54:



Quak, scusa, io ho detto: viene prima chi ha più bisogno, non ho detto chi è, quello che ha più bisogno, di certo non in termini di nazionalità.

Se una persona non ha una casa, dovremmo cercare di dargliela.
Se una persona ha fame, dovremmo dargli da mangiare.
Se una persona ha bisogno di cure, dovremmo curarla.

Non certo fare una coda dove mettere i bisognosi italiani, un'altra coda per quelli siriani, un'altra ancora per quelli eritrei, e così via, in questa ridicola immagine, ma soprattutto non certo fare di tutta l'erba un fascio!

Cosa proponi tu, prima risolviamo i problemi di ogni italiano, e se ci avanzano i soldi quelli degli altri?
Bene. Da chi cominciamo?
I pensionati?
I senzatetto?
I disoccupati?
I malati?
I bambini?
Le vedove?
Le famiglie numerose?
I portatori di handicap?
(dovremo anche fare una gerarchia degli handicap, quale per primo? La sindrome di Down? Il Parkinson? La tetraplegia?)
Gli imprenditori falliti?
Le donne?
Gli alcolisti?
I tossicodipendenti?
I malati psichici?
Quelli affetti dalla sindrome del gioco d'azzardo?
Le persone sole?


Una volta che abbiamo finito di aggiustare tutto, e ogni italiano ha una casa, lavora, guadagna, mangia, beve senza esagerare, ha soldi per vestirsi, scaldarsi, mandare a scuola i figli, accesso alle cure mediche e all'assistenza adeguata, una volta fatto tutto ciò!

....guardiamo nel borsellino, e con quel che è avanzato, sotto gli stranieri!
Quale nazionalità per prima?

Le frasi fatte come "prima gli italiani" non servono a niente, neanche agli italiani. Sono solo dei begli slogan da sbandierare qua e là, per continuare a fare quel che si è sempre fatto. Cioè nulla.
Gli italiani bisognosi c'erano ben prima che arrivasse il primo emigrato. Il quale non gli ha tolto nulla, perché nulla c'era da togliere, dato che non era stato messo in precedenza.

Detto ciò, se chiedi a me chi è che io ritenga avere più bisogno, bene, posso risponderti che sono le persone, le famiglie e soprattutto i bambini che scappano dalla guerra.






Cara Silvia, ma che risolviamo? arrestati stamattina, Mantovani vice presidente regione Lombardia, Di Capua suo braccio destro, Bianchi ex assessore in Liguria, Arconati indagato, tutti uomini di Maroni e Silvio, questa è l'opposizione che dovrebbe risolvere i problemi da te elencati? che poi aspetta arrivano anche quelli della sinistra, direi a questo punto occupiamoci dei problemi Siriani o vari immigrati, perchè se guardiamo in casa nostra c'è da piangere.
Adesso speriamo che non prendono il vizio pure quà di mettere le bombe alle manifestazioni, a parte che con il popolo menefreghista che siamo non ce ne sono. [SM=x44458] Manco nei forum mettono le proprie idee [SM=x44463]
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