c'eraunavodka, 14/02/2016 16:18:
Questa vicenda riporta l'attenzione sul nostro sistema della ricerca, fa acqua da tutte le parti.
Da qui vediamo che i cervelli ce li avremmo, ma siccome quando si assegnano quelle poche borse di studio o quei posti per fare ricerca dall'interno delle università (alcuni riconosciute ancora veri centri d'eccellenza mondiale, non so per quanto ancora però) si privilegia sempre i raccomandati, i figli di... anzichè seguire i criteri del merito e dei titoli accademici, ricerche, pubblicazioni.
Alla fine qui in Italia ci si azzuffa per vincere un posto che comunque alla fine riconoscerà uno stipendio di 3 o più volte inferiore a quanto si prenderebbe all'estero, con la differenza che all'estero per vincere quel posto spesso non si deve perder tempo nemmeno a fare concorsi, basta inviare il proprio curriculum e nel giro di poche ore si ha subito la risposta, se positiva segue a breve colloquio e assunzione a lungo termine.
è di poco fa' questa bella risposta di una ricercatrice alla ministra Giannini che si vantava dei riconoscimenti avuti dai ricercatori italiani.