lady considine, 21/11/2016 18.34:
Ma è semplice, chi vuole votare si deve recare alle urne, dove c'è un presidente di seggio aiutato da tanti assistenti e oltre a questo ci sono i rappresentanti di lista per controllare che nessuno imbrogli.
Se non è possibile organizzare i seggi nei consolati allora non si dovrebbe votare per corrispondenza perchè potrebbero esserci mille altri possibili brogli oltre a questi sopra spiegati.
Invece da come ho capito io è cosi
IL VOTO PER CORRISPONDENZA
Il voto per corrispondenza degli italiani all'estero è possibile anche per i referendum abrogativi e confermativi, disciplinati rispettivamente dagli articoli 75 e 138 della Costituzione. La Circoscrizione estero è suddivisa in quattro ripartizioni: Europa, compresi i territori asiatici della federazione russa e della Turchia; America meridionale; America settentrionale e centrale; Africa, Asia, Oceania e Antartide. Il ministero dell'Interno, nella sezione dedicata al referendum, sul sito del Viminale, spiega: "Alla luce delle modifiche apportate dall'Italicum alla legge sul voto degli italiani all'estero, possono votare per corrispondenza i cittadini italiani che si trovano temporaneamente all'estero per motivi di lavoro, studio o cure mediche, per un periodo di almeno tre mesi (comprendente la data di votazione). Analoga modalità è prevista per i familiari conviventi. Per votare, ricevendo al domicilio estero il plico con la scheda, gli elettori devono trasmettere - per posta, telefax, posta elettronica anche non certificata, oppure, per consegna a mano anche da persona diversa dall'interessato - un'apposita opzione al comune italiano di residenza, allegandovi copia del proprio documento di identità". (AGI)