Ci sono molte aspettative da parte di tutta Europa su queste elezioni politiche in Francia, sembra che da queste dipenda il destino dell'intera UE dopo la Brexit.
L'esito sembra incerto dopo gli ultimi attentati terroristici che ha alimentato il fronte populista e gli euroscettici.

Dall'ultimo sondaggio pubblicabile sembra che subito dopo l'attentato dell'altro ieri Le Pen abbia guadagnato un punto percentuale sui consensi, ma come andrà a finire?

I due candidati della destra hanno posto in primo piano la necessità rafforzare i controlli sul territorio e mettere in discussione gli accordi di Schengen.

La prima a intervenire questa mattina è stata Marine Le Pen, che dal suo comitato elettorale ha ribadito quanto già dichiarato più volte in questi ultimi mesi. "Siamo in guerra contro un mostruoso totalitarismo" ha detto la leader del Front National, chiedendo "solennemente" al governo di Hollande il ripristino delle frontiere francesi.

In queste ultime due settimane la candidata dell'estrema destra è tornata con decisione su questi argomenti, inasprendo i toni con attacchi diretti ai suoi avversari e al capo di Stato.

Sulla stessa lunghezza d'onda François Fillon, che in conferenza stampa ha espresso la volontà di "mantenere lo stato di emergenza e il controllo alle frontiere", rinegoziando il trattato di Schengen.

Ultimo a intervenire, Emmanuel Macron è rimasto fedele alla sua linea politica, promettendo di essere "implacabile nella lotta per la protezione" del paese, rafforzando le forze dell'ordine presenti sul territorio. Il candidato in testa nei sondaggi ha lanciato un appello ai suoi elettori, invitandoli a "non cedere alla paura, alle divisioni e alle intimidazioni".

I temi della sicurezza e della lotta al terrorismo saranno i due campi su cui si giocheranno i tempi supplementari di questa campagna, arrivata al termine nel peggiore dei modi. I due leader della destra francese hanno attaccato duramente Schengen, chiedendo l'immediata sospensione degli accordi europei.

Un atteggiamento criticato dal primo ministro, Bernard Cazeneuve, che ha ricordato come "certi candidati scelgano l'oltraggio e la paura" per guadagnare consensi.

Contrariamente a quanto si potrebbe credere, Marine le Pen non è necessariamente la favorita in questo "duello" protezionista. Avendo concentrato il suo programma in gran parte sulla sicurezza e sulla lotta al terrorismo, l'eurodeputata ha ormai sparato tutte le sue cartucce, a differenza di Fillon che può ancora convincere una buona parte dell'elettorato. In questi ultimi giorni il candidato dei Républicains è riuscito a far dimenticare gli scandali che hanno investito la sua candidatura, risalendo timidamente nei sondaggi fino a tallonare la sua rivale frontista.

Per non perdere il primato, anche Macron è stato costretto a tornare sull'argomento, senza però assumere i toni estremi dei suoi "colleghi".

Anche se è ancora presto per stimare l'impatto che l'attentato di ieri avrà su queste elezioni, è sicuro che l'elettorato francese potrebbe risentire della situazione e del clima che in questi giorni si sta respirando a Parigi.

In Francia c'è un sistema elettorale diverso, bisogna considerare che il vincitore del 1° turno non è detto che possa prevalere anche al 2° turno, anzi, potrebbe ritrovarsi svantaggiato, a meno di colpi di scena dell'ultimo momento che possano riuscire a polarizzare il grande serbatoio di voti degli indecisi o di chi altrimenti si asterrebbe dal voto.

Etrusco, 23/04/2017 10.01:

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In Francia c'è un sistema elettorale diverso, bisogna considerare che il vincitore del 1° turno non è detto che possa prevalere anche al 2° turno, anzi, potrebbe ritrovarsi svantaggiato, a meno di colpi di scena dell'ultimo momento che possano riuscire a polarizzare il grande serbatoio di voti degli indecisi o di chi altrimenti si asterrebbe dal voto.

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Intanto mi interessa sapere chi prenderà più voti a questo primo turno, poi lo so che si rimescoleranno le carte, ma intanto vediamo come sceglieranno i francesi...
sono tanti in lizza

Iniziamo a vedere chi sono partendo da destra:

François Fillon
Membro dell'Assemblée Nationale
In carica
Inizio mandato	17 giugno 2012
Circoscrizione	Parigi 2
Primo Ministro della Francia
Durata mandato	17 maggio 2007 – 16 maggio 2012
Presidente	Nicolas Sarkozy
Predecessore	Dominique de Villepin
Successore	Jean-Marc Ayrault
Ministro dell'ecologia e dei trasporti
Durata mandato	22 febbraio 2012 – 16 maggio 2012
Predecessore	Nathalie Kosciusko-Morizet
Successore	Nicole Bricq
Ministro dell'istruzione e della ricerca
Durata mandato	31 marzo 2004 – 31 maggio 2005
Capo di Stato	Jacques Chirac
Primo ministro	Jean-Pierre Raffarin
Predecessore	Luc Ferry
Successore	Francois Loos
Ministro degli affari sociali
Durata mandato	7 maggio 2002 – 30 marzo 2004
Primo ministro	Jean-Pierre Raffarin
Predecessore	Èlisabeth Goigou
Successore	Jean'Louis Borloo
Presidente del consiglio regionale
Durata mandato	20 marzo 1988 – 16 maggio 2002
Predecessore	Olivier Gouichard
Successore	Jean-Luc Horousseau
Circoscrizione	Passo della Loira
Dati generali
Partito politico	Raggruppamento per la Repubblica (prima del 2002) Unione per un Movimento Popolare (2002-2015) I Repubblicani (dal 2015)
Firma

François Fillon (Le Mans, 4 marzo 1954) è un politico francese, primo ministro dal 17 maggio 2007 al 16 maggio 2012.

Biografia

Figlio di un notaio, laurea magistrale in diritto pubblico nel 1976, è il più stretto collaboratore di Joël Le Theule. Aderisce al Raggruppamento per la Repubblica (RPR) e, dopo la morte prematura di Le Thuele nel 1980, inizia una brillante carriera politica e si avvicina a Philippe Séguin, capofila del gollismo sociale. L'obiettivo del gollismo sociale è la tutela della democrazia sociale senza tuttavia rimettere in discussione il capitalismo. Questa forma di gollismo, legata alla difesa dell'indipendenza nazionale e al ruolo della Francia nel mondo, è la più vicina al gollismo tradizionale.

Marine Le Pen
Presidente del Fronte Nazionale
In carica
Inizio mandato	16 gennaio 2011
Predecessore	Jean-Marie Le Pen
Consigliere regionale
In carica
Inizio mandato	26 marzo 2010
Circoscrizione	Nord-Passo di Calais
Durata mandato	28 marzo 2004 – 21 marzo 2010
Circoscrizione	Île-de-France
Durata mandato	15 marzo 1998 – 28 marzo 2004
Circoscrizione	Nord-Passo di Calais
Consigliere municipale
Durata mandato	23 marzo 2008 – 24 febbraio 2011
Circoscrizione	Hénin-Beaumont
Eurodeputato
Legislature	VI (20 luglio 2004 - 13 luglio 2009); VII (14 luglio 2009 - 2014); VIII (2014 - in corso)
Gruppo parlamentare	NI; ENF
Circoscrizione	Île-de-France; Francia nord-occidentale
Dati generali
Partito politico	Fronte Nazionale
Università	Università Panthéon-Assas
Professione	Avvocato

Marine Le Pen, nata Marion Anne Perrine Le Pen (Neuilly-sur-Seine, 5 agosto 1968), è una politica francese, europarlamentare dal 2004 e presidente del Fronte Nazionale dal 16 gennaio 2011.

Biografia

Laureata in giurisprudenza, avvocato, Marine Le Pen è la terzogenita di Jean-Marie Le Pen. Sposata e madre di tre figli, nel 2002 divorziò dal primo marito e convolò a seconde nozze con Éric Iorio, un importante membro del suo partito, dal quale divorziò successivamente. Il suo attuale compagno è Louis Aliot, vicepresidente del Front National e segretario del partito dal 2005 al 2010. Marine è la zia di Marion Le Pen, la più giovane parlamentare^[1] della V Repubblica (anche lei esponente del FN: è stata eletta deputata nel 2012 in Vaucluse).

 

Emmanuel Macron
Ministro dell'economia, dell'industria e del digitale
Durata mandato	26 agosto 2014 – 30 agosto 2016
Capo di Stato	Francois Hollande
Primo ministro	Manuel Valls
Predecessore	Arnaud Montebourg
Successore	Michel Sapin
Dati generali
Partito politico	En Marche! (dal 2016) Indipendente (2009-2016) PS (2006-2009)
Tendenza politica	Liberalismo sociale Terza via Europeismo
Titolo di studio	Laurea in filosofia
Università	Università di Parigi-Nanterre IEP Parigi ENA
Firma

Emmanuel Macron (Amiens, 21 dicembre 1977) è un funzionario e politico francese, che ha ricoperto la carica di ministro dell'economia, dell'industria e del digitale dal 2014 al 2016, nel secondo governo Valls. È candidato alla Presidenza della Repubblica Francese per il suo Partito En Marche!.

Biografia

Formatosi all'Università di Parigi-Nanterre, all'Istituto di studi politici di Parigi (Sciences Po) e all'École nationale d'administration (ENA), già ispettore delle finanze e dal 2008 banchiere d'affari presso Rothschild, il 26 agosto 2014 ha ricevuto l'incarico politico di ministro dell'Economia, dell'Industria e del Digitale nel secondo governo di Manuel Valls, carica tenuta fino al 30 agosto 2016, quando ha rassegnato le dimissioni in previsione di una sua candidatura alle presidenziali dell'anno successivo,^[1] alla testa del movimento politico En Marche!, da lui fondato il 6 aprile dello stesso anno.

L'ufficializzazione della candidatura alle elezioni presidenziali è stata annunciata il 16 novembre 2016.^[2]

 

Passano al secondo turno Le Pen e Macron
ma adesso si stanno coalizzando tutti contro Le Pen e sarà dificile per lei spuntarla

Dovevamo prevederlo un'exploit simile per Macron, perchè i suoi rivali, Fillon e Melenchon, erano stati fiaccati internamente il primo da scandali e l'altro dall'esito delle primarie che ha privilegiato il candidato di sinistra anzichè un più eucumenico di centro-sinistra.

Les jeux son faits!

sono diventato antieuropeista, l'euro ha distrutto l'italia e ci ha fatto diventare servi della merkel

se avessimo un pò di dignità usciremmo subito da questa trappola mortale ma i nostri politici non hanno le palle per farlo

dobbiamo riottenere una moneta nazionale altrimenti non c'è futuro per l'italia

io se fossi francese voterei Marine Le Pen, spero che vinca

robert tu cosa ne pensi?

their, 24/04/2017 20.24:

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sono diventato antieuropeista, l'euro ha distrutto l'italia e ci ha fatto diventare servi della merkel

se avessimo un pò di dignità usciremmo subito da questa trappola mortale ma i nostri politici non hanno le palle per farlo

dobbiamo riottenere una moneta nazionale altrimenti non c'è futuro per l'italia

io se fossi francese voterei Marine Le Pen, spero che vinca

robert tu cosa ne pensi?

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Tra il 2003 e il 2017 i posti di lavoro COMPLESSIVI in Italia sono aumentati, però si nota che l'aumento è dovuto SOLO agli stranieri e invece sono CALATI i posti di lavoro degli italiani. La maxi-balla "dell'immigrato che ci paga le pensioni" è, appunto, una maxi-balla: il grafico parla chiarissimo. Infatti gli immigrati di un certo tipo, cioè quelli a bassa qualifica (nota bene: in Italia non arriva NESSUN immigrato ad alta qualifica perchè in Italia ci sono troppe tasse e troppe regole burocratiche, quindi nessun imprenditore straniero viene in Italia) sono semplicemente un costo: la sinistra vuole imporre gli immigrati agli italiani per fare una certa cosetta che, fin dai tempi di Marx, si chiama "sostituzione del lavoro". Marx era un ottimo analista ("esiste un problema"), ma forniva soluzioni sbagliate ("bisogna fare il comunismo"), però Marx ci ha dato alcuni insegnamenti preziosi, tra cui questo: "la classe padronale ovviamente vuole risparmiare sugli stipendi dei lavoratori, quindi per indebolire i lavoratori serve una forte disoccupazione perchè così quando la classe operaia chiede al padronato il rispetto dei diritti dei lavoratori, allora il padrone può usare i disoccupati come sostituti dei lavoratori in sciopero. Infatti il disoccupato, pur di lavorare, accetterà meno diritti e meno stipendio: il padronato quindi cercherà di creare un ESERCITO INDUSTRIALE DI RISERVA (EIR) apposta per combattere i lavoratori". Negli anni settanta gli EIR erano i meridionali, oggi sono gli immigrati: comunque, la sinistra ci dice che "senza gli immigrati non si pagherebbero le pensioni" perchè la sinistra non capisce se non ci fossero stati gli immigrati, allora ci avrebbero pensato i disoccupati italiani (che avrebbero occupato i posti di lavoro che invece oggi sono in mano agli immigrati) e soprattutto i maggiori stipendi a versare quei contributi (precisamente gli immigrati, cioè il EIR al servizio del padronato, servono per abbassare gli stipendi: senza gli immigrati, infatti, il padronato non avrebbe potuto usare la tecnica EIR per abbassare gli stipendi, quindi i contributi pensionistici sarebbero stati più alti). Attualmente in Italia ci sono circa 3 milioni di disoccupati italiani e 3 milioni che non studiano e non cercano lavoro: tutta questa gente magari potrebbe avere la possibilità di lavorare se non ci fossero gli stranieri EIR che accettano condizioni peggiori perchè infatti il padronato utilizza gli stranieri usando la tecnica EIR descritta da Marx: l'immigrato infatti consente al padrone di ricattare i lavoratori italiani dicendogli che "o accetti il taglio di stipendio e il taglio dei diritti oppure ti licenzio e il tuo posto di lavoro lo prende l'immigrato che non si fa problemi a lavorare per una paga inferiore e con meno diritti". Tipo tutti i rumeni e polacchi nell'edilizia, gli indiani e gli africani nell'agricoltura, i cinesi nel piccolo commercio, i filippini nei lavori domestici, secondo te lavorano con buoni stipendi e con buoni diritti? Certo che no: gli immigrati vengono sfruttati dal padronato seguendo la funzione EIR descritta da Marx il quale infatti era un ottimo analista che però sbagliava nella sua proposta per risolvere i problemi.

Marx sostiene che la soluzione al problema sia la creazione del comunismo, l'esperienza reale invece ci insegna che la soluzione è proibire l'immigrazione: la stessa URSS vietava l'immigrazione e fino agli anni ottanta nell'Ovest Europa erano proprio i sindacati e i partiti comunisti ad opporsi all'immigrazione "perchè bisogna difendere i lavoratori dall'attacco EIR che il padronato vuole fare sfruttando gli immigrati". Caro their, io ho l'impressione che la battaglia contro l'Euromoneta non basta: anzi, è politicamente perdente (la gente ha paura di perdere la pensione) e rischia invece di favorire i partiti pro-Euro che sono gli stessi che sono pro-immigrazione; ergo, bisogna puntare molto sulla lotta all'immigrazione perchè gli operai non capiscono i ragionamenti economici enormi sulla gestione del board della BCE, però capiscono quello che gli succede attorno (cioè il teorema EIR). Concludendo, le pensioni NON si pagano facendo lavorare gli immigrati: le pensioni si devono pagare passando dall'attuale sistema a ripartizione al sistema a capitalizzazione... ma la sinistra MAI accetterà di fare questa riforma perchè altrimenti significherebbe dire che la Legge Pinera è giusta, cioè significherebbe dare ragione a Pinochet (notare che i governi cileni di sinistra DOPO il regime di Pinochet MAI hanno cancellato la Legge Pinera). Con il sistema a capitalizzazione il lavoratore (oppure lo fa lo Stato per lui prelevando i contributi a carico del lavoratore) mette via i suoi soldi e li investe cercando di creare un capitale che poi verrà speso durante gli anni della pensione: invece con il sistema retributivo tu, their, paghi con i tuoi soldi le pensioni attuali di Napolitano e Prodi, poi tu dovrai sperare che ci sia qualcun'altro, cioè gli immigrati secondo la folle visione della sinistra, a pagare i contributi quando tu avrai l'età di Prodi e di Napolitano. Il problema è che gli immigrati hanno stipendi bassissimi e quindi pagano pochissimi contributi... però per legge il nostro amico their ha diritto ad una pensione elevata: come si fa a far quadrare i conti? Aumentando le tasse e tagliando le pensioni: peccato che tutto questo produce il crollo dell'economia e, come se non bastasse, l'Euro sta uccidendo l'industria italiana e quindi... se le industrie chiudono, la gente (italiana e immigrata) poi dove va a lavorare? E se non lavora nessuno, chi paga i contributi? E se nessuno versa i soldi all'INPS, poi chi paga le pensioni?

E i pensionati poi come faranno a vivere? Prodi e Napolitano non capiscono che le loro pensioni d'oro vengono pagate dalla gente che lavora, quindi se dovessero sparire le industrie e quindi i posti di lavoro... beh, prevedo che loro finiranno sulla forca. Qui non si tratta di questioni razziali: l'immigrazione va combattuta per motivazione economica, NON razziale (Marx non faceva distinzioni tra bianchi e neri, anche perchè ai suoi tempi, cioè nell'Europa dell'Ottocento, c'erano solo i bianchi in Europa... però c'era già il fenomeno EIR descritto prima). La destra non deve cadere nella trappola del razzismo e della xenofobia, altrimenti perderà le elezioni in modo brutale a favore dei pro-UE.

Nota bene: negli anni 60 e 70 come mai il padronato ha incentivato l'emigrazione dei meridionali nel Nord Italia? Risposta: per usarli per fare il EIR, cioè per abbassare gli stipendi dei padani; quello che invece bisognava fare era creare un vero sviluppo economico nel Sud, non creare l'odio tra i "terroni" che lavorano per pochi soldi e i padani