Etrusco, 08/01/2019 17.23:
Quello che fa la differenza tra noi italiani rispetto a Giappone, California, ma anche Grecia, è che qui i terremoti più violenti si verificano più di rado, per cui quando si progetta una casa o quando si legifera sulle normative antisismiche, lo si fa accettando una parte di rischio: perchè nella gran parte delle recenti costruzioni antisismiche, anche se progettate ed eseguite bene, qualora venisse un forte terremoto si potrebbe sperare solo di avere il tempo sufficiente per scappare, velocemente, dalla costruzione per mettersi in salvo.
Costruire una casa perfettamente antisismica, resistente anche alle scosse più forti registrate, avrebbe costi proibitivi.
Non è questo il motivo. Il problema è che per incuria, corruzione o altro, si è permesso di costruire in zone a rischio sismico più o meno elevato, senza tenere in conto i rischi in cui si andava incontro.
Ripeto, il sisma che ha colpito i paesi e le cittadine alle falde dell'Etna è stato meno forte rispetto a quello di Accumuli e Amatrice.
Se fossero state applicate le norme vigenti quando vennero costruite, le case non avrebbero subito quei danni, soprattutto se fossero state poi aggiornate secondo le ultime norme.
Il problema è che in Italia dobbiamo cambiare mentalità. Invece che sperperare denaro in spese inutili, bisogna rimettere in sesto il territorio dal punto di vista idrogeologico e, vietare di costruire dove è pericoloso, obbligare a costruire secondo le norme vigenti e a mettere a norma gli edifici che non lo sono.
"feriscono il mio cuore
d'un languore
monotono."
Paul Verlaine