Rigore negato al Bologna contro la Juve, Aia all'Ansa: "Errore evidente"
"Il rigore non concesso al Bologna per il fallo dello juventino Illing jr. su Ndoye
è un errore evidente, prima dell'arbitro e poi dei due uomini in sala
Var". Fonti dell'Aia, al telefono con l'ANSA, intervengono sul caso del giorno sul fronte arbitrale in occasione della sfida tra la Juventus e i rossoblù e non si nascondono che
"lo sbaglio è chiaro".
L'arbitro Di Bello, Fourneau (Var) e Nasca (Avar) verso lo stop di uno o due turni.
In ambito Aia - secondo quanto apprende l'Ansa - si ritiene che il primo a non aver interpretato a dovere la
dinamica, peraltro lampante, dell'episodio è stato Di Bello. E nella linea data dal designatore Rocchi c'è che la responsabilità delle scelte è principalmente del direttore di gara. La convizione tecnica dell'Aia è che contrariamente a quel che si pensa è più facile per un arbitro bravo capire un'azione di quanto non lo sia di fronte a un monitor.
"Ho visto bene io, sono caduti assieme": questa sarebbe la frase detta da Marco Di Bello alle panchine di Juventus e Bologna dopo il contatto tra Iling-Junior e Ndoye, caso da moviola che ha scatenato la rabbia del club rossoblù. La spiegazione dell'arbitro pugliese spiegherebbe almeno in parte il motivo per il quale poi non si è andati al VAR: la decisione di Di Bello avrebbe di fatto mantenuto l'interpretazione vista sul campo, senza che gli assistenti al monitor lo "forzassero" a riguardare l'immagine.
L'episodio ha scatenato la panchina del Bologna, proteste che sono continuate anche a fine partita: il Corriere dello Sport racconta di una discussione dai toni molto accesi fuori dallo spogliatoio di Di Bello, con l'ad rossobù Fenucci che si è confrontato col fischietto per avere altre spiegazioni. Anche il presidente Joey Saputo è stato segnalato come molto arrabbiato ma non è entrato negli spogliatoi.
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