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Terno d'Isola:33enne morta dopo essere stata accoltellata in strada

Last Update: 9/7/2024 6:25 PM
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8/30/2024 5:48 PM
 
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"Né durante le dichiarazioni spontanee né durante l'interrogatorio Moussa Sangare ha mai dimostrato di essere sotto l'effetto di sostanze alcoliche o di droghe".

Lo ha detto il procuratore facente funzione di Bergamo Maria Cristina Rota.

L'uomo ha detto di essere "dispiaciuto per quello che ha fatto" e a un certo punto dell'interrogatorio, iniziato ieri e concluso con il fermo alle 4 di questa mattina, "si è liberato del peso del gesto che ha compiuto", ha aggiunto.
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8/31/2024 4:15 AM
 
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In paese a Suisio, nella Bergamasca, lo conoscevano tutti.

Moussa Sangare, il 31enne fermato nella notte per avere ucciso Sharon Verzeni, è stato visto al bar della piazza principale fino a pochi giorni fa.

"Era normale, come al solito", racconta Andrea, che lo incontrava in giro da sempre.

"Ci siamo salutati con un cenno della mano, tutto qui".

Eppure chiunque abbia frequentato il ragazzo concorda nel dire che per lui c'è stato un prima e un dopo il viaggio in Inghilterra.

Una piccola parentesi di vita all'estero, dove lavorava come lavapiatti, e dalla quale sarebbe tornato completamente cambiato.

Nato a Milano da genitori originari del Mali, prima della sua partenza dall'Italia viene descritto da tutti come un "bravo ragazzo" e con un "grande talento" per la musica, tanto che aveva collaborato con artisti del calibro di Izi ed Ernia.

Al video del brano 'Scusa' di Izi, uscito nel 2016 e con 14 milioni di visualizzazioni su Youtube, aveva partecipato anche lui con il nome d'arte di Moses Sangare.

"Aveva una carriera davanti - spiegano nel piccolo comune in cui è cresciuto -, voleva anche partecipare al programma X Factor".

Di com'era in quel periodo si ricorda anche il titolare della pizzeria Le Piramidi, per la quale Sangare aveva lavorato per alcuni anni. "Parliamo di una decina di anni fa, lui consegnava le pizze - dice Ayman Shokr - Era un bravo ragazzo, un ragazzo normale. Poi è andato a lavorare in Inghilterra".

Leonardo, che abita nella stessa palazzina in cui il 31enne era rimasto a vivere con la mamma e la sorella dopo la morte del padre per malattia, racconta che al ritorno era un'altra persona.

"L'ho visto cambiare in quel momento. Adesso era completamente 'bruciato'. Lo vedevo consumare droga qua nella via, in piazza, ovunque. Con la famiglia non aveva buoni rapporti, li sentivo litigare tanto, anche alle tre o alle quattro di notte".

Al punto che, qualche mese fa, avrebbe anche "dato fuoco alla casa". Le continue liti avrebbero portato la madre e la sorella a "buttarlo fuori" dalla loro abitazione al primo piano, e lui a quel punto avrebbe "occupato la casa al piano terra", nella quale entrava "dalla finestra".

Sangare era stato quindi denunciato per maltrattamenti dalla sorella e dalla madre, quest'ultima peraltro affetta da gravi problemi di salute.
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8/31/2024 11:33 AM
 
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E' apparso "frastornato" al suo legale Giacomo May, Moussa Sangare, il 31 enne fermato per l'omicidio di Sharon Verzeni avvenuto a Terno d'Isola (Bergamo), un mese fa.

L'avvocato l'ha visitato nel carcere di via Gleno a Bergamo dove l'uomo si trova da ieri in attesa della fissazione dell'udienza di convalida del fermo davanti al gip.
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8/31/2024 11:34 AM
 
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ora è frastornato ma mentre accoltellava la povera Sharon non lo era😡
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8/31/2024 11:42 AM
 
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Erano usciti per allenarsi la notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi i due testimoni - italiani di origine marocchina - che hanno riferito agli investigatori di aver visto un uomo in bicicletta la sera del delitto di Sharon Verzeni a Terno d'Isola e che poi hanno riconosciuto Moussa Sangare, il 31enne - italiano con origini nel Mali - che, portato al comando dei carabinieri e interrogato, ieri all'alba ha confessato l'omicidio.

I due testimoni, 25 e 23 anni, il primo commesso in un negozio di abbigliamento e l'altro autista per un grande magazzino, giocano rispettivamente a kickboxing e calcio e quella sera erano usciti, hanno spiegato in un'intervista a Repubblica, come al solito molto tardi.

"Era più o meno mezzanotte - hanno ricordato -, eravamo a Chignolo vicino alla farmacia e davanti al cimitero dove ci siamo fermati per fare delle flessioni.A quel punto sono passati due nordafricani in bicicletta, poi un terzo. Lui ci è rimasto impresso, perché era un po' strano. Aveva una bandana in testa e un cappellino, uno zaino e gli occhiali. Ci ha fissato a lungo e poi ci ha fatto una smorfia. Non lo avevamo mai visto prima.Abbiamo raccontato di quel ragazzo quando siamo stati chiamati in caserma".

Quanto hanno riferito è stato uno degli indizi che hanno consentito ai carabinieri di arrivare a Sangare

"Ora - hanno riferito dopo aver appreso del fermo del 31enne - ci sentiamo orgogliosi per essere stati utili all'identificazione dell'assassino".

"Noi - hanno aggiunto - abbiamo avuto la cittadinanza italiana da ragazzini, a quindici anni. Vogliamo far riflettere che se il killer è di origini straniere, lo siamo anche noi. Forse senza la nostra testimonianza sarebbe libero. Pensiamo di aver fatto il nostro dovere".

Ai due adesso resta solo un rimpianto, dato che quella notte non si trovavano vicino al luogo dell'aggressione: "Non abbiamo potuto fare qualcosa per Sharon. Se fossimo stati più vicini forse avremmo potuto salvarla. Magari l'assassino ha visto una preda facile, come quei due ragazzini che voleva aggredire.
Quando ha incrociato noi, invece, ci ha solo guardato male ed è andato avanti".
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8/31/2024 11:43 AM
 
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Beh aggredire una donna sola deve essere stato piu' facile
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8/31/2024 11:48 AM
 
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Sarà inoltrata oggi al gip la richiesta di convalida del fermo per omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi per Moussa Sangare, il 31enne reo confesso dell'omicidio di Sharon Verzeni, la 33enne barista uccisa a coltellate a Terno d'isola la notte tra il 29 e 30 luglio scorsi.

Un omicidio "senza alcun movente" come spiegato dalla procuratrice facente funzione di Bergamo, Maria Cristina Rota.

L'uomo era uscito di casa con quattro coltelli "per colpire" e la donna "si è ritrovata nel posto sbagliato al momento sbagliato".

In casa di Sangare i carabinieri di Bergamo hanno sequestrato una sagoma umana di cartone contro cui lanciare i coltelli. Vittima e il suo presunto assassino non si conoscevano.

Il gip, ricevuta la richiesta di convalida fisserà nelle prossime ore un'udienza che difficilmente potrebbe essere oggi.
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8/31/2024 6:52 PM
 
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Moussa Sangare, prima di accoltellare a morte Sharon Verzeni, le ha detto: "Scusa per quello che ti sto per fare".

E La donna mentre veniva colpita chiedeva: "Perché? Perché?".

È un dettaglio dell'interrogatorio reso dal fermato per l'omicidio della barista a Terno d'Isola.

Sangare ha raccontato di essere poi fuggito in bicicletta e di averla modificata nei giorni successivi in alcuni componenti, per evitare che potesse essere individuato grazie al mezzo.

Sempre per lo stesso motivo, si era anche tagliato i capelli.
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8/31/2024 6:53 PM
 
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Pena capitale!
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8/31/2024 6:57 PM
 
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Tra i fiori, i ceri e i santini lasciati nei giorni scorsi in via Castegnate a Terno d'Isola, nel punto in cui il 30 luglio è stata uccisa Sharon Verzeni, nelle ultime ore qualcuno ha portato un cartello con la scritta 'giustizia è fatta', a commento del fermo di Moussa Sangare, il 31enne che ha confessato l'omicidio.

"Terno non è un posto sicuro sotto molti punti di vista - c'è scritto in un'altra lettera portata in via Castegnate - Ci sono persone che non pensano nemmeno una volta a ciò che fanno, spero la tua morte non sia stata vana.La tua famiglia è veramente forte, mancherà sempre qualcuno e quella persona sei te".
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8/31/2024 7:11 PM
 
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Il legale della famiglia di Sharon Verzeni, Luigi Scudieri, respinge l'idea del raptus che potrebbe aver colto l'omicida reo confesso della donna.

"Ho sentito parlare in queste ore di 'raptus improvviso', di 'scatto d'ira' e assenza di premeditazione.Tuttavia faccio notare che il signor Moussa Sangare sarebbe uscito di casa con ben quattro coltelli e prima di uccidere Sharon ha avuto tutto il tempo di minacciare anche altre due persone. Queste farebbero bene a farsi avanti".

"Mi ha molto stupito - aggiunge - che si sia parlato di 'verosimile incapacità' subito dopo il fermo, prima ancora di un esame completo di tutti gli atti".
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8/31/2024 7:17 PM
 
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Moussa Sangare, il 31enne fermato per l'omicidio di Sharon Verzeni, si trova nel carcere di Bergamo da solo in cella, sotto stretta vigilanza ed è seguito dagli psicologi dell'istituto.

A quanto si è appreso, il giovane si sarebbe chiuso nel silenzio e finora avrebbe chiesto solo da bere.
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8/31/2024 7:30 PM
 
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A Terno d'Isola, nella Bergamasca, oggi si tira un sospiro di sollievo.

La mattina dopo il fermo di Moussa Sangare, reo confesso dell'omicidio di Sharon Verzeni, gli abitanti del paese si dicono finalmente più tranquilli.

"Siamo contenti che lo abbiano preso", dice una dipendente del bar pasticceria nella piazza principale del paese.

"Alcuni, segnati dal caso di Yara Gambirasio e dalla vicenda Bossetti, si chiedono se sia quello giusto. Ma ha confessato e fatto trovare l'arma del delitto, io penso di sì".

Mai alcun dubbio, invece, sul fatto che non potesse trattarsi di un delitto passionale: "Lei era una ragazza così timida. Veniva qui, prendeva caffè e brioche e andava via.Quando abbiamo saputo quello che era successo, pensavamo a uno scambio di persona".

Un grande sollievo anche perché il presunto killer "non è di Terno d'Isola", come sottolinea una panettiera, sebbene i due paesi siano molto vicini. In molti, tra chi conosceva Sangare nel piccolo Comune, dice che non lo vedeva in giro da tempo. "C'era gente che in questi giorni non usciva più per la paura - spiega un altro abitante -, soprattutto le donne".

Il senso di inquietudine, tuttavia, rimane: "poteva capitare a chiunque", osserva una barista.
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8/31/2024 7:33 PM
 
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Il giorno dopo il fermo di Moussa Sangare, accusato dell'omicidio di Sharon Verzeni, il compagno Sergio Ruocco è tornato a Terno d'Isola, nella Bergamasca, dove viveva con la fidanzata.

"Sto andando a salutare il don", ha detto ai cronisti, riferendosi al parroco con il quale lui e la 33enne avevano frequentato il corso per fidanzati in vista del matrimonio.

Non ancora un rientro definitivo nel piccolo Comune, in quanto nella villetta dove abitava con la donna sono ancora presenti i sigilli.

"Ci faranno sapere qualcosa la prossima settimana", ha detto Ruocco a chi gli ha domandato se avesse avuto notizie in merito a un eventuale dissequestro dell'abitazione.

Dal giorno dell'omicidio, avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 luglio, il 38enne abita infatti dai familiari della vittima a Bottanuco.

Sono in tanti i compaesani che fermano Ruocco per le strade di Terno d'Isola, per salutarlo ed esprimere la propria vicinanza.

Con i giornalisti l'uomo scambia solo poche parole e poi si allontana.
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9/1/2024 11:54 AM
 
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"Quando ci hanno detto che era stato lui a uccidere quella povera ragazza, siamo rimaste choccate.Sapevamo che non stava bene, ma mai avremmo potuto pensare che potesse arrivare a questo": Awa, studentessa 24enne di ingegneria gestionale, è la sorella di Moussa Sangare, l'assassino reo confesso di Sharon Verzeni, e in un'intervista all'Eco di Bergamo spiega che "non doveva finire così, assolutamente no.Il nostro pensiero va a quella povera ragazza, a Sharon e alla sua famiglia, siamo molto addolorate"

"Per mio fratello nessuno si è mosso", la denuncia di Awa: "Abbiamo fatto di tutto per liberarlo dalla dipendenza - prosegue - , per affidarlo a chi potesse aiutarlo, ma lui ha sempre rifiutato. A noi, dopo aver verbalizzato le denunce, hanno dato i volantini dei centri antiviolenza mentre per un ricovero in qualche centro per fare uscire Moussa dalla dipendenza ci hanno risposto che doveva essere lui a presentarsi in modo volontario Anche per Awa la vita di Moussa è cambiata quando è partito per l'estero: 'Era un bravo ragazzo, poteva sembrare strano forse ma tranquillo, almeno fino a quando non è andato negli Stati Uniti e poi a Londra nel 2019: è tornato ammettendo di aver iniziato a fare uso di droghe sintetiche. Non era più lui".

"Ci sono stati giorni in cui la paura era sempre dentro le mura di casa, non mi lasciava mai. Giorni in cui urlava, parlava da solo, delirava", ricorda.

Poi, dal 9 maggio, dopo la terza denuncia in un anno presentata dalle due donne, non abitava più con madre e sorella, "e non avevamo proprio più contatti.
Stavamo nella stessa casa ma su due piani diversi e lui di giorno si chiudeva in casa e usciva la notte, è sempre stato solitario. E comunque negli ultimi tempi non si è più mostrato violento con noi".

"Prima dello scorso aprile - ricorda Awa - non aveva mai usato un coltello contro di noi. Ma quel giorno, era il 20 aprile, mi ha raggiunto alle spalle mentre stavo ascoltando la musica in sala e mi ha minacciato con un coltello. Io non mi ero accorta di niente, mia mamma, che da quando ha avuto l'ictus non riesce più a parlare, cercava di farmi capire che ero in pericolo. Allora io mi sono girata e Moussa si è fermato. Se n'è andato, ridendo".
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9/2/2024 5:52 PM
 
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E' cominciato nel carcere di Bergamo l'interrogatorio di Moussa Sangare il trentenne accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi per aver ucciso con 4 coltellate Sharon Verzeni la notte tra il 29 e 30 luglio scorsi a Terno d'Isola.

Sangare, che ha confessato, sarà interrogatorio dalla gip Raffaella Mascarino, la quale dovrà decidere, si presume in giornata, sulla richiesta di convalida del fermo e della misura della custodia cautelare in carcere avanzata dalla Procura.
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9/2/2024 5:58 PM
 
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"Se pure le motivazioni addotte dall'indagato in ordine alla spinta che ha portato a commettere il fatto di sangue può destare qualche perplessità in ordine al suo stato mentale, nel momento di compiere l'omicidio però la lucidità mostrata nell'adottare tutta una serie di accorgimenti sia nei momenti precedenti al delitto (...) e anche gli accorgimenti dei giorni seguenti evidenziano uno stato mentale pienamente integro".

Lo scrive il gip di Bergamo Raffaella Mascarino nel provvedimento con cui ha convalidato il fermo e disposto il carcere per Moussa Sangare, che ha confessato l'omicidio di Sharon Verzeni.

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9/2/2024 6:00 PM
 
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È stato convalidato il fermo e disposto il carcere per Moussa Sangare, l'uomo che ha confessato di aver ucciso Sharon Verzeni.

Lo ha deciso il gip di Bergamo Raffaella Mascarino che ha accolto la richiesta della Procura.

Sangare è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi.

Il giudice ha ritenuto sussistenti le esigenze cautelari.
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9/2/2024 6:07 PM
 
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"Dopo le gravi dichiarazioni della sorella di Moussa Sangare", il 30enne che ha confessato il delitto di Sharon Verzeni, secondo cui, "nonostante tre denunce per violenze e lettere rivolte al sindaco e agli assistenti sociali, nessuno si sarebbe attivato per bloccare i maltrattamenti e aiutare il giovane a uscire dalla dipendenza da droghe", il Codacons chiede alla Procura della Repubblica di Bergamo di estendere le indagini verso gli enti locali competenti.

Lo riporta l'associazione in una nota.

"Vogliamo capire se, alla luce di quanto riportato dai mess media, vi siano state negligenze e omissioni da parte delle autorità locali che abbiano in qualche modo contribuito a determinare la tragica morte di Sharon Verzeni - spiega il Codacons - Va accertato se l'Asl territoriale, l'amministrazione comunale e gli altri organi competenti siano stati effettivamente informati della pericolosità di Sangare e quali misure abbiano adottato a tutela della famiglia e della collettività, e se siano stati seguiti tutti i protocolli previsti per i casi di denuncia per violenze, maltrattamenti e tossicodipendenza.In tal senso l'associazione annuncia un esposto alla Procura di Bergamo in cui si chiede alla magistratura di estendere le indagini per la possibile fattispecie di concorso in omicidio volontario premeditato verso le autorità locali competenti".
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9/3/2024 2:45 AM
 
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Mousse Sangare, in cella per l'omicidio di Sharon Verzeni, in queste ore sarà trasferito dal carcere di Bergamo in un'altra struttura.

Da quanto si è saputo il trasferimento è dovuto a ragioni di incolumità poiché è già stato bersaglio di un lancio di bombolette incendiarie da parte degli altri detenuti nel penitenziario di via Gleno.

Al momento non si sa dove verrà portato.
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