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Terno d'Isola:33enne morta dopo essere stata accoltellata in strada

Last Update: 9/7/2024 6:25 PM
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9/4/2024 4:13 AM
 
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Sono stati identificati dai carabinieri di Bergamo i due minorenni che Moussa Sangare, prima di uccidere Sharon Verzeni nella notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi a Terno d'Isola, ha incrociato, minacciato e poi lasciato andare nel suo vagare alla ricerca del "bersaglio più vulnerabile" da accoltellare, ossia una donna sola che passeggiava guardando le stelle e ascoltando musica con le cuffiette.

I ragazzini sono di Chignolo d'Isola, un comune limitrofo, e sono italiani.

Uno dei due è già stato sentito e ha confermato quanto già emerso dalle indagini e dalla confessione di Sangare, ora in carcere per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi.

Il giovane testimone ha raccontato ai militari che il 30enne quella sera si è fermato, ha fatto degli apprezzamenti sulla sua maglietta e poi, andando via, ha mostrato loro il coltello con cui poco dopo ha assassinato Sharon.

L'altro minorenne sarà convocato nei prossimi giorni.
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9/4/2024 5:22 PM
 
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I Carabinieri di Bergamo, su disposizione della procura, a breve procederanno con il dissequestro dell'abitazione della villetta a Terno d'Isola dove Sharon Verzeni, uccisa nella notte tra il 29 e il 30 luglio scorso da Moussa Sangare, ora in carcere con l'accusa di omicidio pluriaggravato, viveva con il fidanzato Sergio Ruocco.

La casa dove viveva la coppia era stata sequestrata all'indomani del delitto e dopo sopralluoghi e accertamenti che, alla fine, hanno portato ad escludere qualsiasi responsabilità in capo al compagno della barista assassinata a coltellate da Sangare senza un motivo.


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9/5/2024 5:16 AM
 
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Poco dopo le 17.30 Sergio Ruocco è arrivato con Bruno Verzeni, il padre di Sharon, e i carabinieri di Bergamo alla villetta di Terno d'Isola: i militari hanno tolto i sigilli e il compagno di Sharon Verzeni è potuto rientrare nella casa che condivideva con la donna, uccisa la notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi da Moussa Sangare.

Per tutta la durata delle indagini la casa di via Merelli è rimasta sotto sequestro.

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9/5/2024 6:13 PM
 
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"Ho incrociato la ragazza prima da davanti.Non aveva la borsa; portava gli occhiali, avrei detto che avesse i capelli biondi; indossava jeans e aveva le cuffiette nelle orecchie.A quel punto l'ho seguita da dietro, l'ho toccata sulla spalla con la mano sinistra e le ho detto "scusa per quello che sta per accadere".

Con queste parole Moussa Sangare ha descritto gli istanti antecedenti all'omicidio di Sharon Verzeni, aggredita in strada a Terno d'Isola, nella Bergamasca, con quattro coltellate.

Come riportano oggi alcuni quotidiani, il killer reo confesso ha messo a verbale durante l'interrogatorio di convalida davanti al gip di Bergamo Raffaella Mascarino che la ragazza ha urlato, "chiedendo perché e dicendo 'sei un codardo, sei un bastardo'. Poi - ha aggiunto Sangare - ho ripreso la bici e velocemente mi sono allontanato".

Il 30enne è stato trovato con in tasca un foglietto scritto a penna con appunti riguardanti un omicidio commesso da un nigeriano di nome Moses a Venezia nel 2021.

"Non so perché avessi quel biglietto - ha detto -, ero interessato a questa notizia. Guardo polizieschi e sono interessato a casi dove l'assassino utilizza coltelli".
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9/6/2024 5:53 PM
 
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Uno zaino, due braccialetti e i vestiti che indossava Moussa Sangare quando ha ucciso Sharon Verzeni, la notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi a Terno d'Isola, in provincia di Bergamo sono stati inviati dai carabinieri del nucleo investigativo, su disposizione della Procura al Ris di Parma per essere analizzati.

Si tratta di oggetti che erano stati recuperati nel fiume Adda dai sommozzatori, a Medolago, paese a metà strada tra Terno e Suisio, dove viveva Sangare.

E' stato lo stesso 30enne, ora in carcere, a raccontare di averli gettati e a consentirne il ritrovamento, avvenuto all'alba del 30 agosto scorso, da una squadra di sommozzatori che li ha recuperati a circa 6 metri di profondità, in una borsa rimasta adagiata al centro del fiume.

Sui reperti saranno eseguiti accertamenti 'irripetibili' che, hanno spiegato oggi i carabinieri, richiederanno diverse settimane.

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9/7/2024 6:25 PM
 
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Una serie di "circostanze palesemente false (...)"messe a confronto con il tenore, davvero inequivoco" delle immagini delle telecamere di sorveglianza e alcuni particolari emersi dalle conversazioni intercettate tra Moussa Sangare, in carcere per l'omicidio di Sharon Verzeni, e i due testimoni che lo hanno riconosciuto, mentre il 29 agosto tutti e tre si trovavano nella sala di aspetto del Comando Provinciale dei Carabinieri di Bergamo.

Ma quanto gli è stato mostrato il video che riprendeva "il suo percorso notturno" ha ammesso di" essere stato presente sul luogo del fatto, indicando, tuttavia core autore, dell`omicidio, un altro fantomatico soggetto, di cui forniva una descrizione sommaria e incoerente".

"Riferiva, in particolare" che Sharon "sarebbe stata in compagnia di 'un amico', con cui avrebbe discusso e che quindi l'avrebbe accoltellata, minacciando poi anche lui che aveva assistito al fatto". Una versione che "cozza" con i filmati in cui si vede la giovane barista "passeggiare in assoluta solitudine per tutto il tragitto antecedente al suo omicidio" Un'altra "falsità" detta da Sangare, da poco trasferito dal carcere di Bergamo a quello di San Vittore a Milano, per motivi di incolumità (altri detenuti gli hanno pure lanciato bottiglie incendiarie), è stata "l'affermazione secondo cui si sarebbe tagliato capelli 'due o tre mesi' prima dell'audizione".

Cosa a cui noin hanno creduto "se non altro per la lunghezza, estreramente corta" degli stessi capelli "al momento dell'audizione" che ha fatto ritenere che "il taglio doveva essere avvenuto in epoca molto più recente"


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