la micia, 29/07/2007 14.02:
bresa....sei libero di credere quello che vuoi...anche la morfina la usano per fermare il dolore...salvo poi farti scoppair eil cuore...
no dico..kazzo....ragioniamo zio porc
ma io non ho detto che la danno i medici, ho detto che la usano le persone e dicono di star bene...
ti posto una parte della puntata di report
D - " Stefano, da quanto tempo e' che convivi con un tumore?"
"17 anni."
D - " Quante chemioterapie hai fatto finora?"
"Questo che sto facendo e' il ventesimo o il ventunesimo ciclo, non sono precisissimo."
D - " Sei un veterano...purtroppo"
"Purtroppo o per fortuna, ma si' possiamo dire che lo sono."
Un veterano della guerra al cancro, Stefano, 42 anni, bolognese, usa abitualmente la cannabis, e cioe' la marijuana, come farmaco coadiuvante nei cicli di chemioterapia cui deve sottoporsi. Si', avete capito bene, proprio la cannabis, che oggi in Italia e' considerata un droga pericolosa e illegale. Ma da anni e da tutto il mondo si levano voci di malati e di medici che ne lodano le proprieta' terapeutiche. E' precisamente di queste presunte proprieta' che tratta questa inchiesta.
D - " Stefano, prima di usare la marijuana come stavi?"
"Ho cominciato a usarla per fini terapeutici nel '96, fino ad allora gli effetti collaterali erano intensi, testa pesante, una nausea tremenda, l'appetito che torna dopo 5 o 6 giorni, era veramente pesante. Io so che la cannabis funziona. Torno a casa mi faccio la canna e mi torna l'appetito, a quel punto io immediatamente mangio, l'umore mi si raddrizza, e in quel momento comincio a riprendermi, mentre 5 o 6 anni fa io tornavo a casa ed ero distrutto per giorni e giorni."
Filmo il rientro di Stefano dall'ospedale, dal luogo cioe' dove avevo registrato l'intervista che avete appena letto. A casa l'attende una sigaretta di cannabis, un piatto di carne gustosa ed alcuni amici. Stefano fuma lo spinello, ed effettivamente mangia con gusto. Alla fine del pasto mi dice:
"Questo che hai appena visto in ospedale, al momento, e' proprio da escludere."
Cambio regione, citta', e malattia. La storia di Sergio, la parte della sua vita che e' pertinente a questa inchiesta, inizia nel 1997 lungo una strada statale di Bressane, in provincia di Rovigo. Sergio era al volante della sua auto, uno schianto tremendo e come conseguenza un futuro da tetraplegico legato a una sedia a rotelle. Oggi la sua condizione gli porta una infinita serie si complicanze neurologiche e muscolari, che anche Sergio, stanco degli insuccessi della medicina, cura fumando cannabis.
D - " Sergio, quali sintomi ti complicano la vita?"
"Sono le contrazioni e gli spasmi muscolari in primo luogo, poi altre complicanze varie."
D - " La contrazione piu' fastidiosa quale e'?"
"E' quella del tappeto addominale, perche' se bevo sputo, se mangio mi passa l'appetito, e poi ci sono le contrazioni degli arti inferiori che mi prendono anche tutta la schiena."
D - " Ma i farmaci che ti hanno dato cosa ti fanno?"
"Non ho avuto una gran scelta di farmaci, perche' ce n'e' solo uno, ma anche quello fa poco... mi da' due ore di tranquillita', poi mi tornano le contrazioni e mi mancano 6 ore alla prossima dose."
D - "Hai sintomi collaterali per questi farmaci?"
"Si' secchezza fauci e testa vuota, poi ci sono rischi elencati nel foglietto illustrativo che arrivano fino al coma."
D - " Tu hai detto che fumi la marijuana e che ne trai grande beneficio; ma qualcuno potrebbe dirti che e' lo sballo che ti fa qualcosa e che non c'e' un'azione veramente medica. Cosa rispondi?"
"L'esito e' immediato, come lo riscontro io lo riscontrano le persone intorno a me. Avevo i genitori contrari alla cannabis, ma hanno visto che danno rimedio alle mie contrazioni, anche se danno lo sballo. Funziona meglio dei farmaci, non c'e' dubbio."
Dopo pochi minuti arrivano i genitori di Sergio, e ne approfitto per verificare con loro quanto dettomi.
D - " Voi eravate contrari alla marijuana?"
"Si' inizialmente lo eravamo - risponde la madre del ragazzo, - poi abbiamo cambiato idea dopo l'incidente. Abbiamo visto in effetti che quando fuma lo spinello sta meglio, le contrazioni si placano sotto i nostri occhi. I medicinali che prende sono piu' dannosi di sicuro, mentre con la cannabis lui mangia di piu', dorme un po' piu' a lungo e sta comunque meglio."
Stefano e Sergio, due prove viventi che la cannabis puo' avere effetti benefici, due prove, tuttavia, puramente aneddotiche, e cioe' prive di rigore scientifico; ed e' proprio per conferire la certezza della scienza alle tante voci come quelle che avete appena sentito che nel gennaio scorso e' nata a Roma l'Associazione per l'Uso Terapeutico della Cannabis (ACT), formata da pazienti e medici dalle piu' svariate parti d'Italia. Pongo alcune domande al dottor Salvatore Grasso, medico palermitano e leader del gruppo.
D - " Dott. Grasso, funziona la cannabis e su cosa? Spieghiamolo con parole semplici."
"E' dimostrato con prove scientifiche ormai indiscutibili che funziona come antiemetico per la nausea da chemioterapia, che combatte il deperimento da Aids, e con evidenze non ancora definitive trova applicazioni sulla sclerosi multipla, sul glaucoma, sulle convulsioni da epilessia, e come antidolorifico in molte patologie."
Sara' pure una panacea questa cannabis, ma rimane il fatto che la legge italiana la considera una sostanza illecita, una droga per intenderci, e allora l'Associazione del dott. Grasso ha consegnato al ministro Veronesi un libro bianco, che contiene un preciso appello.
"Noi chiediamo che siano reperibili in farmacia i derivati in pillole contenenti i principi attivi della cannabis, cosi' come negli Usa e in Canada, e che il governo si faccia promotore di un'agenzia di ricerca che produca sotto controllo la cannabis da dare ai malati che ne facciano richiesta. Il nostro Libro Bianco raccoglie le storie dei pazienti che si sono rivolti a noi in questi anni, tutte persone che purtroppo sono oggi costrette a ricorrere al mercato nero per procurarsi la cannabis."