... Sono in sovrappensiero.
Cioè,
non penso,
ma c'è in me un pensiero che nasce spontaneo e come un velo leggero si posa sulle cose per renderle un po’ meno nitide.
È prepotente perché impedisce di pensare ad altro, sfumando i contorni di ogni altra sensazione.
S'infila nei ragionamenti,
nei discorsi degli altri,
nelle canzoni alla radio,
negli oggetti,
nei paesaggi,
nelle allusioni.
Distrae a volte,
altre volte confonde. Disturba.
Fa sbagliare strada, fa rileggere le cose due o più volte, fa ripetere una domanda fatta perché non si è ascoltato la risposta.
Mette una strana malinconia addosso oppure fa sorridere senza motivo.
È qualcosa che vuole farsi pensare,
che vuole esistere e sta sempre lì, come l'aria che non si vede...
Tu sei così, il mio sovrappensiero più dolce e fastidioso.
Io non ti penso, lo giuro...
Io non ti penso.
Io ti “sovrappenso”.
{Viola Loreto}
"feriscono il mio cuore
d'un languore
monotono."
Paul Verlaine