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Parigi, assalto ai libri italiani. Vendute oltre 20mila copie

Ultimo Aggiornamento: 01/04/2002 10:36
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L'Ex Capo
Vincitore
IPERFACTOR 2010
01/04/2002 10:36

Ha vinto il libro. Nonostante le polemiche, gli attacchi, i veleni, la pagina scritta made in Italy al Salone di Parigi ha trionfato. Oltre 20mila le copie vendute soltanto nel Padiglione italiano, e grande successo sia nelle edizioni in lingua originale sia nelle traduzioni. Insomma, gli scrittori italiani hanno dimostrato di godere ottima salute. E l'appuntamento francese è stata un'ottima occasione per ricordarlo a tutti.
Per riassumere il senso della presenza dell'Italia a Parigi Ivan Cecchini, direttore dell'Associazione italiana editori, ha scelto di parafrasare la celebre frase della Francesca dantesca: "Trionfante fu il libro e chi lo scrisse". Perchè il successo della letteratura italiana, seppur atteso, è stato superiore a qualsiasi aspettativa.

Tra le 20mila copie vendute (per un incasso di oltre 200mila euro), ben 35 su cento erano in italiano soltanto tra quelle distribuite nel Padiglione italiano, sistemato in una scenografia di PierLuigi Pizzi ispirata alla Biblioteca Palatina di Parma, gestito per le vendite dalle librerie Gibert Joseph e La Tour de Babele. Sono andati a ruba anche i libri esposti negli stand di Mondadori-Einaudi, del gruppo Rizzoli, e Leggere per 2. Per non parlare del successo di vendite degli scrittori italiani editi da case francesi.

Ma soprattutto, il pubblico francese ha dimostrato il suo affetto e la sua ammirazione per gli scrittori italiani sottoponendosi a lunghe file di attesa pur di riuscire a ottenere una dedica autografa dagli autori presenti all'evento. Ultracorteggiato è stato Umberto Eco, che ha firmato in due ore oltre 500 libri, soprattutto "Baudolino".
Ricercatissimo anche Erri De Luca, da mesi osannato dalla critica francese, che con "Montedidio" da Gallimard ha addirittura totalizzato il maggior numero di vendite in assoluto, anche rispetto agli autori francesi. "Ne abbiamo vendute molte centinaia di copie", ha ammesso un portavoce dell'editore. De Luca ha anche vinto il concorso "A' la decouverte de l'Italie", indetto tra i lettori e i librai. In seconda posizione nello stesso concorso è arrivato "Si sta facendo tardi, sempre più tardi" di Antonio Tabucchi, mentre al terzo posto si è piazzato "L'Italie par ses ecrivains" di Fabio Gambaro. Una medaglia di bronzo, quella a Gambaro, di grande importanza perchè denota il grande interesse per il paese "cugino" e per i suoi autori.

Niccolò Ammanniti per i francesi è stato la grnde rivelazione di questo Salone: il suo "Non ho paura" è andato a ruba. I visitatori l'hanno fatto sparire dagli stand già nei primissimi giorni, come è successo anche a Marcello Fois, che al momento dell'incontro con il pubblico non ha potuto firmare neppure una copia del suo ultimo libro, "Dura madre": non ne erano rimaste. Anche "Seta" di Alessandro Baricco è andato alla grande. Bene sono andati anche Camilleri, Carlo Lucarelli e Massimo Carlotto, uno dei numerosi autori che ha avuto offerte di traduzione in francese di tutti i suoi libri.
Insomma, sono piaciuti un po' tutti i circa cento scrittori che hanno partecipato al Salone. E tutti hanno ricevuto un gran bel "regalo" dal direttore del libro del ministero della Cultura, Jean-Sebastien Dupuis. "La loro qualità ha fatto di questo Salone un evento culturale di massima portata": queste sono state le sue parole dedicate a loro. Un successo che il direttore del Sindacato del libro francese Jean Sarzana ha definito "superiore a quello degli altri paesi ospiti" nelle edizioni degli anni passati. Basti ricordare che l'anno scorso, il bilancio delle vendite degli scrittori tedeschi arrivò soltanto 10mila copie. E' però diminuito l'afflusso del pubblico, che ha registrato un calo del 7,9% rispetto all'anno scorso: 219mila visitatori, contro 237.686, secondo i dati presidente del Sindacato nazione dell'edizione Serge Eyrolles. "Ma chi è venuto, ha comprato di più: era un pubblico più motivato".
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Rocco alias Ipercafone
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