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Giro, la doppia festa di Garzelli

Ultimo Aggiornamento: 18/05/2003 14:17
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18/05/2003 14:17

TERMINILLO, 17 maggio 2003 - Trecentosessantacinque giorni dopo, Stefano Garzelli si riprende la maglia rosa che era stata sua per l'ultima volta a Limone Piemonte, nel Giro 2002. Le ricorrenze, ormai, fanno parte del suo destino. Cinque giorni fa, alle Terme Luigiane, era tornato alla vittoria nell'anniversario della terza tappa di Liegi che l'anno prima segnò l'inizio della vicenda più buia della sua carriera, con la positività al probenecid, il successivo addio alla corsa rosa e la squalifica che l'ha tenuto 11 mesi lontano dalle corse. Garzelli è tornato in vetta nel giorno dei primi verdetti del Giro. Sul Terminillo ha tenuto testa a uno scalatore puro come Gilberto Simoni, favorito numero uno della vigilia, e lo ha bruciato in volata grazie alla sua maggiore velocità. Il sorprendente Andrea Noè ha chiuso a ruota, dopo aver mollato ed essersi riagganciato a ogni frustata di Simoni e a ogni risposta di Garzelli.

E' bastata la prima montagna vera, 16,1 chilometri con pendenze fino al 12 per cento, per far saltare il banco e dare una fisionomia precisa alla classifica. Confermando quello che si era già intuito sul Motescaglioso e sullo strappo delle Terme Luigiane, dove erano bastati pochi scatti per creare distacchi significativi. Si sono difesi bene il collaudato Tonkov, Eddy Mazzoleni, gregario di Garzelli, il lituano Sabaliauskas, fedelissimo di Simoni, l'indecifrabile Rumsas, terzo allo scorso Tour, e i giovani Pellizotti e Popovych. E' stato respinto con perdite Francesco Casagrande, andato in crisi nei primi chilometri della salita finale e arrivato a 2'33" da Garzelli (ora è a 3'11" in classifica). Sono crollati Dario Frigo e Aitor Gonzalez, i gemelli terribili della Fassa Bortolo, ridimensionati assieme alle ambizioni della squadra che ha dominato la prima settimana del Giro con le vittorie in rosa di Petacchi. Mentre Marco Pantani ha lottato, ma si è dovuto arrendere all'evidenza: "La strada ha parlato, la prima botta è arrivata. Mi aspettavo di più", ha commentato il Pirata, che in classifica è a 4'41" da Garzelli.

Il Giro, dopo sette tappe, sembra già un affare privato tra Garzelli e Simoni. "Non mi aspettavo distacchi così grandi. Questa maglia rosa per me ha un grandissimo significato. Il Giro, però, finisce solo dopo la terza settimana", ha detto il varesino della Vini Caldirola-SO.DI. Il grande sconfitto Simoni ha avuto parole d'apprezzamento per il rivale: "Le ho provate tutte, ma Garzelli non mi ha mollato di un centimetro. Conosco Stefano, è un cagnaccio. Sapevo che sarebbe stato il mio grande avversario. In gara non ci siamo mai parlati, ci siamo solo guardati negli occhi. Mai pensato che mi avrebbe lasciato la vittoria per accontentarsi della maglia. Ho perso una battaglia, non la guerra". Il trentino della Saeco ora è secondo in classifica a 31". "Oggi si sono viste già molte cose - chiude Simoni - ma il Giro è ancora lungo".
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