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Mina, quell'addio alle scene la diva scelse la libertà

Ultimo Aggiornamento: 07/07/2008 10:56
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21/08/2003 22:01



Il 23 agosto di 25 anni fa la cantante tenne il recital
alla Bussola di Viareggio e poi decise di scomparire dalle scene
di NATALIA ASPESI


Mina nell'ultimo concerto
alla Bussola di Viareggio


Che strano anniversario è questo. Venticinque anni fa una giovane massima diva scompariva per sempre dal palcoscenico, per sempre si sottraeva a ogni possibile apparizione pubblica. A 38 anni, finiva una vita, estenuante nel suo luccicare eccessivo, ne cominciava un'altra, altrettanto creativa e tanto più ricca, più vera, più umana. Con una perseveranza mai scalfita dal dubbio, un mito popolare italiano sceglieva di diventare il suo contrario, una Signora, per di più svizzera.

Libera di essere anonima, di ingrassare mangiare fumare amare leggere giocare a carte, impigrire soffrire gioire crescere i figli diventare nonna senza la minaccia di dover rendere conto di sé a un pubblico appassionato e crudele, a una informazione crudele e sciocca. Libera di vivere, di cimentarsi in strade diverse come scrivere, pur continuando a fare il suo amatissimo mestiere, cantare, lontana da ogni curiosità fanatica e aggressiva. Quella notte di 25 anni fa forse non sapeva ancora, o forse sì, ma non lo disse a nessuno, che sarebbe stata l'ultima in cui un pubblico incantato e antropofago l'avrebbe amata, voce, corpo, gesto e fuoco, assimilata, divorata, sentendola di sua proprietà, negandole ancora, per troppa passione, il diritto a non essere che se stessa e di se stessa. Fu un atto di altri tempi, coraggioso anche allora, oggi forse irripetibile.

Quale attricetta, velina, comparsa. miss, grandefratella, rinuncerebbe alla ribalta anche miseranda di un finto servizio fotografico con finto fidanzato ballerino o calciatore, essendo quasi tutte senza arte ne parte e vivendo quindi solo di una notorietà fragile e fittizia? Chi di loro avrebbe il coraggio di ritirarsi, in molti casi dal nulla, per poter andare al supermercato senza essere importunata o proteggere un amore che sarebbe meno esaltante se pubblicizzato?

Quella notte d'agosto del 1978 sotto il tendone di Bussoladomani sul lungomare del Lido di Camaiore, la notte di un'estate inquieta dopo eventi politici drammatici e tragici, è diventata, pur nel suo modesto significato, emblematica e non solo per Mina. Chi era presente (gli spettatori erano circa 6000) ormai è vecchio o comunque invecchiato, e magari ricorda poco di quell'eccitazione, di quella passione, di quella strana sensazione di vivere qualcosa di irripetibile, appunto una fine: anche di un modo di essere, di apparire, di passare l'estate, di essere ricchi, di sentirsi privilegiati, nella spiaggia allora ancora di massima moda. Era un pubblico elegantissimo, luccicante di gioielli, già infatuato della magrezza irrealistica e autocondannato ad abbronzature sinistre e foriere di irrimediabili rughe invernali, se non dell'eterna adolescenza come oggi.

E passò un brivido di rimorso e sperdimento quando apparve lei, Mina, che da sei anni non aveva più cantato im pubblico e da quattro non si era più vista in televisione: era bellissima, grande, maestosa, splendente nella carnagione di perla intoccata dal sole, il corpo opulento nascosto dentro un lungo e ampio abito nero, e il suo chiarore, la sua carnalità, erano come un rimprovero a quella platea di donne, e di uomini, penalizzati dalle diete e dalla gara a chi era più marrone. In quell'estate in cui, come ogni estate, si accavallavano desideri d'amore eterno e d'avventura balneare, spesso irrealizzati o venuti male, lei cominciò a cantare non l'amore eterno e neppure l'avventura balneare, ma, canzone per canzone, il vibrare della passione, la violenza del piacere, le ferite dell'abbandono, il vuoto della fine.

Con "L'importante è finire", con "Ricominciare, che senso ha", con "Io ti chiedo ancora, il tuo corpo ancora", si donava a quel pubblico estasiato e forse immeritevole, con tutto la violenza del corpo, scuotendo i rossi capelli madidi di sudore, furente d'amore e deliquio erotico. Per l'ultima volta. Lo sapeva, non lo sapeva? Dopo lo spettacolo si eclissò in un baleno, senza concedere bis, come se la sua apparizione fosse stata solo un miraggio. Ma certo di quella vita non ne poteva più, e il tempo non aveva cancellato le umiliazioni e le ferite, soprattutto l'accanimento invidioso e immorale, per sorpassato moralismo, dell'informazione che da ragazza l'aveva braccata e continuamente giudicata.

Anche quello, un mondo finito, in questo caso per fortuna: nel '63 l'avevano chiamata "pubblica peccatrice" perché aveva annunciato felice di aspettare un figlio da Corrado Pani, che era sposato, e la proba televisione democristiana l'aveva cacciata. Si sposava, aveva un altro figlio, una bambina, si separava, aveva altri amori, come tutti: e lei veniva colpevolizzata, schernita, sgridata. C'era sempre un fotografo a inseguirla, a scovarla, lei e i suoi figli, lei e i suoi compagni, lei e il suo corpo che non voleva più penalizzare. Per quella vita, che oggi molte aspiranti star agognano, pagando persino, lei non era fatta.

Quell'ultima volta confidò anche un suo incubo ricorrente: "Ho sempre pensato a questa cosa, che mentre canto qualcuno mi ammazza, è una sensazione schifosa che mi occupa tutta quando sono lì che annaspo nei riflettori, e non vedo niente perché si sa che sono mezza orba...". Forse, davvero, lo aveva già deciso, ma se lo tenne per sé, primo gesto di non sudditanza e di autonomia.

[Modificato da serenity77 21/08/2003 22.02]

21/08/2003 22:34

ma che celebrazione è? [SM=x44473]

25 anni ke Mina nn si fa viva in pubblico? E allora?

E' una delle + grandi di sempre, a cosa gli serve il palcoscenico?[SM=x44464]
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24/08/2003 08:53




I giornali devono pur trovare qualcosa su cui scrivere...
TV Sorrisi & Canzoni ha un articolo proprio sullo stesso tono!
E la cosa buffa è che è citato lì preciso preciso un famoso pezzo di allora della Aspesi (colei che Serenity oggi ha riportato) sull'abbandono delle scene di Mina. Gusto estetico della giornalista? Sensazionalismo latente? Becchinaggio nascosto?


[SM=x44473] [SM=x44473] [SM=x44473]





Il fatto purtroppo è che non è l'unica...

:p :p :p



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"Io sono un cantastorie, per molte terre e paesi ho sempre viaggiato.
Ora sono giunto a questa: lasciate che prima di partirne io canti..."


(Anonimo del XIII sec.)

24/08/2003 11:11

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07/07/2008 10:56



fantastica

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