ROMA, 17 Settembre 2003 - (AGI 19:21)
A 30 anni dalla sua scomparsa, avvenuta nell'ottobre del 1973, Sergio Tofano verrà ricordato a Roma da uno spettacolo inedito: I cavoli a merenda in scena al Teatro Flaiano fino al 2 novembre. L'omaggio, scaturito da un'idea di Paolo Poli, vede in scena, per la regia di Italo Dall'Orto, Pino Strabioli con Giuseppina Volpicelli (burattinaia di grande tradizione che animerà con Andrea Calabretta i burattini, le ombre e le scene di Isabella Montani) e Giovanna Cucinotta che interpreterà brani da lei stessa scritti su musiche originali di Gionni Dall'Orto. La tessitura dello spettacolo porta in scena 4 novelle mai rappresentate, tre delle quali tratte da
I cavoli a merenda e una dalla Principessa delle lenticchie (ed. Adelphi). Dice Pino Strabioli: «STO frequentando principesse delle lenticchie e cavoli a merenda, ascoltando storie di cantastorie, rivivendo il teatro all'antica italiana, STO riscoprendo l'arguzia, l'ironia sottile, la raffinata intelligenza di Sergio Tofano. STO pensando di raccontarlo, questo suo mondo. Un omaggio, un piccolo tributo, un pensiero dedicato al grande Sergio Tofano, figura centrale nella storia dello spettacolo italiano». Sergio Tofano nacque a Roma il 20 agosto 1886. Nel 1908 esordì su «Il giornalino della domenica» di Vamba, firmandosi con la sigla Sto che manterrà per tutta la vita. L'eleganza del suo segno lo rende subito popolare e, mentre partecipa ad esposizioni importanti di grafica e di pittura, lavora per la pubblicità, pubblica copertine e tavole di soggetto umoristico ma di grafica sofisticata tra cui il «Corriere dei piccoli» per il quale crea nel 1917 il famoso Signor Bonaventura, un personaggio che continua a essere pubblicato anno dopo anno, con brevi pause, prima e dopo la guerra, e anche dopo la scomparsa del suo autore. Sergio Tofano fu anche attore, nonchè regista e scenografo, commediografo e costumista. Esordisce con Ermete Novelli nel 1909, recita poi nella compagnia di Virgilio Talli. Dal 1953 insegna a Roma all'Accademia di Arte Drammatica Silvio d'Amico, e con l'avvento della televisione aumenta ancora la propria popolarità con interpretazioni rimaste ineguagliate. Muore il 28 ottobre 1973.
"Io sono un cantastorie, per molte terre e paesi ho sempre viaggiato.
Ora sono giunto a questa: lasciate che prima di partirne io canti..."
(Anonimo del XIII sec.)