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La follia umana....

Ultimo Aggiornamento: 20/10/2003 21:09
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14/10/2003 08:40

TORINO - Un ispettore di polizia, Antonio Costantino, 44 anni, ha ucciso con la pistola d'ordinanza la moglie e il cognato e si e' poi tolto la vita. Il fatto di sangue e' avvenuto in Corso Cincinnato, alla periferia di Torino, dove la donna viveva con la madre, essendosi allontanata dall'abitazione del marito una decina di giorni fa.La relazione fra l'uomo e la donna era infatti da tempo deteriorata. Un paio di settimane fa, Antonio Costantino aveva picchiato la moglie, che era finita in ospedale. La donna, Irene Margherito, 42 anni, lavorava come cameriera in una pizzeria e la scorsa notte il fratello Maurizio, di 32, era andato a prenderla per riportarla a casa della madre. Davanti il portone c'era, ad aspettarli, l' ispettore Costantino che ha fatto fuoco piu' volte contro entrambi con la pistola d'ordinanza. Poi ha rivolto l' arma contro di se' e si e' ucciso con un colpo alla testa.

La relazione fra l' uomo e la donna era da tempo deteriorata e circa un anno fa la moglie lo aveva denunciato per le violenze subite. Sembra che il marito fosse molto geloso e che le rimproverasse di stare troppo fuori casa per il lavoro. La perseguitava, e l' ultimo episodio di violenza era avvenuto una decina di giorni fa, quando la donna aveva deciso di lasciare il tetto coniugale. La coppia aveva due figli, una ragazza di 22 anni e un ragazzo di 16.

Dopo la denuncia, Costantino era stato sottoposto ad un' indagine disciplinare e sospeso dal servizio per tre mesi. Poi pero' una commissione medica della Polizia lo aveva ritenuto idoneo al servizio, era stato reintegrato e gli era stata restituita la pistola. Sul luogo del delitto, avvenuto nella notte, la sorella della vittima, Maria Margherito, ha protestato per questa circostanza, parlando di ''omicidio annunciato''.
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14/10/2003 08:42

Diciassettenne suicida perche' troppo grasso
(ANSA) - RIMINI, 13 OTT - Suicida perche' troppo grasso: in due fogli di quaderno scritti a mano, un ragazzo riminese di 17 anni ha cosi' spiegato il suo ultimo gesto. Si e'tolto la vita lanciandosi dal tetto dell'albergo di proprieta' dei genitori. In precedenza aveva tentato di impiccarsi ad una ringhiera con una cintura,poi aveva chiamato il 118,ma gli agenti non sono arrivati in tempo per impedire il salto nel vuoto. Da sempre sovrappeso,il ragazzo era ancora aumentato negli ultimi tempi,fino a toccare i 100 chili.
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14/10/2003 09:03

Re: Diciassettenne suicida perche' troppo grasso

Scritto da: giannicchedda81 14/10/2003 8.42
(ANSA) - RIMINI, 13 OTT - Suicida perche' troppo grasso: in due fogli di quaderno scritti a mano, un ragazzo riminese di 17 anni ha cosi' spiegato il suo ultimo gesto. Si e'tolto la vita lanciandosi dal tetto dell'albergo di proprieta' dei genitori. In precedenza aveva tentato di impiccarsi ad una ringhiera con una cintura,poi aveva chiamato il 118,ma gli agenti non sono arrivati in tempo per impedire il salto nel vuoto. Da sempre sovrappeso,il ragazzo era ancora aumentato negli ultimi tempi,fino a toccare i 100 chili.

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Quando mi trovo di fronte a tanta cortesia e ostentazione di buoni sentimenti,mi aspetto sempre di trovare una corrispondente dose di brutalità.E' la legge delle coppie di opposti:si presentano sempre insieme.

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14/10/2003 09:05

Re: Diciassettenne suicida perche' troppo grasso

Scritto da: giannicchedda81 14/10/2003 8.42
(ANSA) - RIMINI, 13 OTT - Suicida perche' troppo grasso: in due fogli di quaderno scritti a mano, un ragazzo riminese di 17 anni ha cosi' spiegato il suo ultimo gesto. Si e'tolto la vita lanciandosi dal tetto dell'albergo di proprieta' dei genitori. In precedenza aveva tentato di impiccarsi ad una ringhiera con una cintura,poi aveva chiamato il 118,ma gli agenti non sono arrivati in tempo per impedire il salto nel vuoto. Da sempre sovrappeso,il ragazzo era ancora aumentato negli ultimi tempi,fino a toccare i 100 chili.


questa società è abbastanza abile a sotterrare chi è debole e a nutrire chi è già di suo è in linea con il tutto..
non mi stupisce questo gesto..fa male essere colpiti ..
a volte non se ne può piu..
evidentemente..non riusciva ad uscirne..e la morte gli è sembrata l'unica occasione per liberasi dal cibo
fal grasso
dagli sguardi
dall'incapacità di dire fatevi in là ci sono anche io

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14/10/2003 09:07

Re:

Scritto da: giannicchedda81 14/10/2003 8.40
TORINO - Un ispettore di polizia, Antonio Costantino, 44 anni, ha ucciso con la pistola d'ordinanza la moglie e il cognato e si e' poi tolto la vita. Il fatto di sangue e' avvenuto in Corso Cincinnato, alla periferia di Torino, dove la donna viveva con la madre, essendosi allontanata dall'abitazione del marito una decina di giorni fa.La relazione fra l'uomo e la donna era infatti da tempo deteriorata. Un paio di settimane fa, Antonio Costantino aveva picchiato la moglie, che era finita in ospedale. La donna, Irene Margherito, 42 anni, lavorava come cameriera in una pizzeria e la scorsa notte il fratello Maurizio, di 32, era andato a prenderla per riportarla a casa della madre. Davanti il portone c'era, ad aspettarli, l' ispettore Costantino che ha fatto fuoco piu' volte contro entrambi con la pistola d'ordinanza. Poi ha rivolto l' arma contro di se' e si e' ucciso con un colpo alla testa.

La relazione fra l' uomo e la donna era da tempo deteriorata e circa un anno fa la moglie lo aveva denunciato per le violenze subite. Sembra che il marito fosse molto geloso e che le rimproverasse di stare troppo fuori casa per il lavoro. La perseguitava, e l' ultimo episodio di violenza era avvenuto una decina di giorni fa, quando la donna aveva deciso di lasciare il tetto coniugale. La coppia aveva due figli, una ragazza di 22 anni e un ragazzo di 16.

Dopo la denuncia, Costantino era stato sottoposto ad un' indagine disciplinare e sospeso dal servizio per tre mesi. Poi pero' una commissione medica della Polizia lo aveva ritenuto idoneo al servizio, era stato reintegrato e gli era stata restituita la pistola. Sul luogo del delitto, avvenuto nella notte, la sorella della vittima, Maria Margherito, ha protestato per questa circostanza, parlando di ''omicidio annunciato''.
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la violenza spesso si consuma al buio..a volte come in questo caso viene denunciata ma sottovalutata sminuita..e non si tiene conto che la violenza non decresce..ma viene alimentata da ogni cosa..
questa disgrazia era nell'aria..poteva essere evitata

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14/10/2003 14:14

Il ragazzo suicida è una conseguenza del nostro modo di vivere:
spesso non badiamo affatto a chi soffre ed ha dei problemi,
salvo poi attivarci per fare delle campagne in difesa degli animali abbandonati o maltrattati o raccolte di offerte per i bambini affamati che stanno dall'altra parte del mondo.

A volte converrebbe aprire gli occhi e dare il nostro aiuto magari proprio al vicino di casa che avrebbe magari un disperato bisogno anche di un nosto semplice saluto.

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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14/10/2003 17:53

purtroppo non posso che sorprendermi...trovo inconcepibile il suicidio...ma in fondo ognuno è diverso...tenersi tutto dentro è controproducente...bisogna liberarsi a volte, si sta davvero meglio e spesso si ricevve un aiuto...
cmq è vero che le persone grasse sono emarginate ed è la nostra stessa società a trasmettere questo valore...non ci si può far nulla...d'altronde le persone(me compreso)rimangono condizionate dall'ambiente che le circonda ed è difficile tirarle fuori da questa condizione(io non ci riesco!).
posso solo dare un consiglio che io personalmente cerco di mettere in pratica:pensare con la mia testa e non pensare a quello che dicono gli altri(a livello di giudizi), ma di accettarmi per come sono.
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15/10/2003 09:00

Spesso quando si parla di emarginazione si pensa solo a persone diverse da noi per cultura o appartenenza etnica, invece le categorie più colpite socialmente da questa cosa sono i diversi per la società.
I portatori di Handicap, quelli con il naso grosso, quelli troppo grassi, quelli troppo magri quelli che non sono la perfezione.
S mettete insieme un ragazzo nero, un ragazzo grasso i commenti e le occhiate saranno tutti per il ragazzo grasso.
L'aspetto non conforme a quello dettato dallo standard sociale attira più che la diversità più evidente.
E' brutto ma è così.
E la colpa possiamo come al solito darla alla tv ai giornali agli stereotipi della società.
Ma io chiedo, come hanno fatto i genitori a non accorgersi di quel male oscuro che cresceva dentro al loro ragazzo?
Spesso i genitori sono portati a dare la colpa dei comportamenti strani dei loro figli alla crescità, ma proprio in questa fase di crescita psicologica loro devono essere più attenti.
C'è stata una mancanza di attenzione e questo il risultato.[SM=x44463]
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15/10/2003 12:50

Re:

Scritto da: Sameera 15/10/2003 9.00
Spesso quando si parla di emarginazione si pensa solo a persone diverse da noi per cultura o appartenenza etnica, invece le categorie più colpite socialmente da questa cosa sono i diversi per la società.
I portatori di Handicap, quelli con il naso grosso, quelli troppo grassi, quelli troppo magri quelli che non sono la perfezione.
S mettete insieme un ragazzo nero, un ragazzo grasso i commenti e le occhiate saranno tutti per il ragazzo grasso.
L'aspetto non conforme a quello dettato dallo standard sociale attira più che la diversità più evidente.
E' brutto ma è così.
E la colpa possiamo come al solito darla alla tv ai giornali agli stereotipi della società.
Ma io chiedo, come hanno fatto i genitori a non accorgersi di quel male oscuro che cresceva dentro al loro ragazzo?
Spesso i genitori sono portati a dare la colpa dei comportamenti strani dei loro figli alla crescità, ma proprio in questa fase di crescita psicologica loro devono essere più attenti.
C'è stata una mancanza di attenzione e questo il risultato.[SM=x44463]


concordo questa volta i primi responsabili sono i genitori. assieme alla società in cui viviamo.
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15/10/2003 12:52

Hai detto bene:
mancanza di attenzione!

Attenzione alle esigenze d'aiuto di quel ragazzo che probabilmente non riusciva ad esternare il suo malessere interiore....

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15/10/2003 15:46

sono fatti che succedono continuamente, e la colpa è della società e di noi che non riusciamo a guardare oltre i sentimenti delle persone ma ci fermiamo all'apparenza.

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15/10/2003 15:49

Re:

Scritto da: Shia-principessa 15/10/2003 15.46
sono fatti che succedono continuamente, e la colpa è della società e di noi che non riusciamo a guardare oltre i sentimenti delle persone ma ci fermiamo all'apparenza.


infatti l'apparenza conta,,,ma non così tanto...da spingere un persona al suicidio!
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io credo invece che proprio l'apparenza l'abbia portato al suicidio, e inoltre il fatto che nessuno l'abbia capito e abbia capito il suo malessere.

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Re:

Scritto da: Shia-principessa 15/10/2003 16.00
io credo invece che proprio l'apparenza l'abbia portato al suicidio, e inoltre il fatto che nessuno l'abbia capito e abbia capito il suo malessere.



l'apparenza può portare solo una mente disturbata al suicidio.non per questo tale fatto risulta meno grave di quanto in realtà è già ora.
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15/10/2003 17:24

Re:

Scritto da: Shia-principessa 15/10/2003 17.20
[SM=x44473]



intendevo; il ragazzo si è ucciso non solo per il concetto di apparenza, ma anche perchè un po' disturbato a livello mentale!esistono milioni di bambini grassi che pur essendo tali npon si uccidono.
ho poi aggiunto che tale mia considerazione non sminuisce la gravità dell'evento.
capito cosa intendevo prima?
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15/10/2003 17:42

Re: Re:

Scritto da: giannicchedda81 15/10/2003 17.24


intendevo; il ragazzo si è ucciso non solo per il concetto di apparenza, ma anche perchè un po' disturbato a livello mentale!esistono milioni di bambini grassi che pur essendo tali npon si uccidono.
ho poi aggiunto che tale mia considerazione non sminuisce la gravità dell'evento.
capito cosa intendevo prima?




Non sono tutti matti quelli che diventano anoressici o bulimici, sono disturbi psicodepressivi nati da disagio sociale.
Chi gli era accanto doveva vedere quello che accadeva, ma spesso queste cose vengono sottovalutate fino ad arrivare ad un epilogo drammatico.
Non si è buttato perchè matto, l'ha fatto perchè a disagio con se stesso.

[Modificato da Sameera 15/10/2003 17.44]

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15/10/2003 17:45

Re: Re: Re:

Scritto da: Sameera 15/10/2003 17.42



Non sono tutti matti quelli che diventano anoressici o bulimici, sono disturbi psicodepressivi nati da disagio sociale.
Chi gli era accanto doveva vedere quello che accadeva, ma spesso queste cose vengono sottovalutate fino ad arrivare ad un epilogo drammatico.
Non si è buttato perchè matto, l'ha fatto perchè a disagio con se stesso.

[Modificato da Sameera 15/10/2003 17.44]



ho detto matto?ho detto matti?ho detto con dei problemi...
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15/10/2003 17:48

disturbato a livello mentale ?[SM=x44467]
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15/10/2003 17:55

Re:

Scritto da: Sameera 15/10/2003 17.48
disturbato a livello mentale ?[SM=x44467]


non vuol dire matto!cmq tu interpretala come ti pare.
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