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Stereo, un pezzo d'antiquariato il futuro è nel gran teatro di casa

Ultimo Aggiornamento: 27/11/2003 00:29
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27/11/2003 00:29

ROMA - L'era dell'alta fedeltà, così come fino ad oggi l'abbiamo vissuta, è destinata a finire in tempi brevi. I dati del mercato americano parlano chiaro: le vendite dei lettori cd e degli amplificatori stereo sono calate del 30 per cento nella prima metà dell'anno, secondo le stime della Consumer
Electronic Association, così come le vendite degli impianti "mini", quelli completi di tutto, che hanno fatto segnare un declino del 20 per cento. Cosa sta accadendo? "Per anni l'audio di qualità è stato il motore del business
dell'elettronica di consumo", ha dichiarato Franklin Karp, presidente della Harvey Electronics, al Financial Times, "oggi è il video che porta la gente nei negozi". Ed è così anche in Italia: per qualche anno il mondo dell'alta fedeltà aveva vissuto in sordina, da qualche tempo il mercato è stato molto
rinvigorito dalla diffusione dell'home theatre, che sta prendendo il posto dell'alta fedeltà tradizionale. "È un mercato che tira moltissimo", dice il direttore di "Audio Review", la più apprezzata rivista del settore, Roberto
Lucchesi, "l'home theatre ha avvicinato all'alta fedeltà anche un pubblico che non se ne era mai interessato, come quello del cinema, un'utenza familiare, non solo di appassionati".
E' il segno dei nuovi tempi e soprattutto di come la rivoluzione digitale abbia cambiato le abitudini delle famiglie. Se una volta al centro del soggiorno c'era un buon impianto stereo, con le sue brave casse, l'amplificatore, il giradischi e il registratore, oggi è attorno al televisore e al lettore dvd che si costruisce l'impianto centrale dell'intrattenimento casalingo.
Quando arrivò il compact disc iniziò una rivoluzione, quella digitale, che cambiò tutto nel mondo dell'alta fedeltà. Fino a quel momento gli appassionati del "suono" avevano vissuto tra puntine e giradischi, amplificatori, preamplificatori, finali, casse e in un lampo tutto il loro mondo veniva spazzato via da un piccolo raggio laser. Si aprì, all'epoca, un dibattito accesissimo tra chi accoglieva in maniera entusiastica l'avvento del digitale, della nuova qualità sonora, e chi invece difendeva il vecchio mondo analogico, tra chi celebrava la pulizia della nuova tecnologia e chi preferiva il vecchio "rumore di fondo" dei giradischi e del vinile, tra chi
venerava le valvole e chi invece abbracciava il culto dei chip. Sono passati poco più di venti anni dall'introduzione del primo compact disc player sul mercato, ma mentre il dibattito tra i difensori del suono analogico e delle valvole e i partigiani delle tecnologie digitali è ancora vivace, il dvd è
arrivato a modificare ancora di più lo scenario.
Cosa è cambiato nell'impianto stereo di casa? Un po' tutto, a dire il vero: il televisore è l'apparecchio più grande dell'impianto, collegato ovviamente a un lettore/registratore di dvd che in un sol colpo ha sostituito il giradischi, il lettore cd, il registratore e il videoregistratore. Al posto
del vecchio sintonizzatore c'è un capace ricevitore digitale, con il quale si possono vedere i canali tv e ascoltare quelli radiofonici. Inoltre, sempre più spesso, è a questo nuovo hi-fi che è collegata la console per i videogiochi, che consente anche di vedere film in dvd o sentire cd. La vera novità riguarda l'amplificatore e le casse: un impianto home theatre che si rispetti non ha più "solo" due casse per lo stereo, magari grandi e ingombranti, ma ben cinque piccoli altoparlanti, più uno, collegati a un amplificatore che supporta tecnologie audio sofisticate come il Dolby, nella quale ai due canali classici dello stereo ne viene aggiunto un altro per il subwoofer (il "più uno") per ottenere un effetto di surround stereofonico.
"Se oggi non sei nel video, non sei nel business", dice Kevin Zarow, direttore del marketing della Marantz, "l'audio è un accessorio". Ed ha ragione, anche perché sono cambiati anche i modi di ascoltare la musica e il cd non è più il supporto centrale ed esclusivo, affiancato da lettori mp3, telefonini e computer.
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