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Astrofisica, ricerca Cnr tra le top 10 di 'Science' del 2003

Ultimo Aggiornamento: 15/02/2004 19:46
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14/02/2004 15:23

Esiste un legame tra lampi gamma ed esplosioni di supernove. A questa scoperta sono giunti gli astrofisici grazie anche al contributo del gruppo di ricercatori della sezione di Bologna dell'Istituto di astrofisica spaziale e fisica cosmica del Cnr. E la prestigiosa rivista ''Science'' ha premiato gli scienziati italiani segnalando la loro ricerca tra le top 10 del 2003. ''I ricercatori della sezione di Bologna dell'Iasf -ricorda il Cnr- hanno contribuito a rilevare il lampo gamma del 29 marzo scorso (GRB030329), famosissimo fra gli addetti ai lavori perche' ha permesso di stabilire oltre ogni ragionevole dubbio che esso e' collegato all'esplosione di una supernova, la morte di una stella, confermando cosi' anche gli indizi ottenuti in precedenza dal satellite italiano BeppoSax''.

La scoperta e' stata possibile grazie a Hete-2, un satellite della Nasa di piccole dimensioni (89 cm di altezza per 124 chilogrammi di peso) in grado di rilevare i lampi gamma e trasmettere anche dopo meno di un minuto alcuni dati essenziali alle proprie stazioni riceventi.
Tra queste quella di Malindi, finanziata dall'Asi e coordinata da Graziella Pizzichini in collaborazione con Ennio Morelli, Fulvio Gianotti e Patrizia Ferrero della sezione di Bologna dell'Iasf - Cnr, che sta per confluire nell'Inaf, Istituto nazionale di astrofisica.
''Dalla base di Malindi -spiega Pizzichini- le informazioni ricevute dal satellite sono immediatamente ritrasmesse alla base del Fucino e da li' al Mit di Boston, leader del progetto. Subito dopo sono inviate dalla Nasa a un vasto numero di astrofisici e osservatori astronomici''.

Lampi gamma o gamma ray burst e' il nome con il quale gli scienziati identificano un fenomeno astrofisico tra i piu' interessanti, ma la cui origine e' ancora in gran parte ignota. Le speranze di saperne di piu', quindi, sono riposte proprio nella nuova generazione di satelliti come Hete-2. ''E' molto importante poter stabilire nel piu' breve tempo possibile la direzione di provenienza del lampo gamma -aggiunge Pizzichini- perche' esso genera un bagliore residuo (afterglow), che e' osservabile con telescopi a raggi X e spesso anche con telescopi ottici o radio, ma che decade molto rapidamente''.

Insomma, un ritardo di ore, ma in alcuni casi anche solo di minuti, nel puntare i telescopi puo', secondo i ricercatori, impedire l'osservazione del residuo e in ogni caso far perdere informazioni essenziali per la comprensione del fenomeno.
''Siamo entrati nella classifica dei top 10 di Science -spiega ancora Graziella Pizzichini- anche per il fatto di avere dimostrato l'esistenza del bagliore residuo degli ancora piu' misteriosi lampi gamma oscuri, che si credeva ne fossero privi''. ''Grazie alla rapidita' del satellite nel localizzare i lampi gamma e all'efficienza raggiunta da tanti telescopi, sia robotici che tradizionali, -conclude la ricercatrice- e' stato possibile osservare che il bagliore residuo esiste anche per questi eventi, ma scompare pochi minuti dopo l'esplosione''.
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14/02/2004 16:14

Interessante...ma non ci ho capito molto!!![SM=x44462]

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15/02/2004 19:46

Re:

Scritto da: Peppinox 14/02/2004 16.14
Interessante...ma non ci ho capito molto!!![SM=x44462]



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