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Studi e prototipi

Ultimo Aggiornamento: 11/07/2004 22:38
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Molte case automobilistiche studiano molti mesi su delle idee molto innovative che poi però rimangono solo sulla carta oppure venggono realizzate solo su alcuni modelli o prototipi.

Perchè non raccogliere in questo thread qualche bell'esempio?

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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C-CROSSER Citroen:

Presented at the 2001 Frankfurt Motor Show, the C-Crosser is a vehicle that proves - once again - Citroën's ability to imagine the vehicles of the future. This concept car illustrates how a future leisure vehicle or SUV ( Sport Utility Vehicle ) might look. A highly adaptable vehicle, in terms of both its external modularity and innovative interior design, the C-Crosser is aimed at all those looking for a versatile vehicle that can satisfy their taste for adventure, freedom, well-being and living. The C-Crosser is designed to place the focus on living space. It is wider than a conventional vehicle and the front passengers are placed further forward to increase the room available. The seating is higher than on conventional vehicles, giving passengers a panoramic view of the road and breaking down the barriers between the exterior and interior. This impression is reinforced by the glass roof, which forms a continuous line with the windscreen, bringing increased light and space to passengers in the rear. The front of the vehicle is designed to accommodate three people. The driver's station is built using advanced drive-by-wire technology, so the driver can sit on the left, in the middle or on the right as he chooses. A major innovation in driver's station design, drive-by-wire technology does away with all the mechanical links between commands and components ( engine, steering, brakes ). All the driver's station commands are grouped on the steering wheel with its fixed hub. This completely frees up the foot well. The C-Crosser is a compact vehicle ( 4.28 m ) but the passengers at the rear enjoy exceptional space. They can stretch their legs out under the front seats for a unique sense of well-being. The C-Crosser can accommodate six people in all, three at the front and three in the rear.

Non è sicuramente passato inosservato il debutto mondiale al Salone di Francoforte della Citroen C-Crosser. Questo prototipo a trazione integrale con quattro ruote sterzanti si presenta come immagine estrema di una futura utility car sportiva della Citroen. Con spunti di design provenienti dal prototipo C-Pluriel, il versatilissimo C-Crosser è capace di metamorfosi che lo trasformano da spaziosa 6-posti a semi-fuoristrada, per poi divenire un pick-up in grado di far viaggiare in

piena comodità tre adulti e trasportare nello stesso tempo le attrezzature più ingombranti. Al tocco di un pulsante il tetto in vetro e il portellone posteriore di C-Crosser scivolano via lisci sotto la base posteriore, mentre i sedili dietro possono abbassarsi creando un’area di carico perfettamente piatta.

C-Crosser è più larga della maggior parte dei veicoli tradizionali, appena più lunga della Citroen Xsara 3-porte e offre notevoli livelli di spazio. Ciò è permesso dall’assenza di pedaliere e dall’altezza dei sedili, che offrono maggior spazio per l’estensione delle gambe sia davanti sia dietro. Grazie al grande parabrezza che si estende fin sopra le teste dei passeggeri dei sedili anteriori, la spaziosa cabina offre una sensazione di ariosità e luminosità.

Con l’apporto della tecnologia drive-by-wire, la C-Crosser fa a meno del piantone sterzo e delle pedaliere, permettendo al guidatore di sedere in uno qualsiasi dei sedili anteriori, mentre l’unità movibile di controllo sterzo opera anche su freni ed acceleratore. La mancanza di pedali, non solo riduce il rischio di lesioni a piedi e gambe in caso di incidente, ma il fatto di poter spostare facilmente la posizione al volante da sinistra a destra rende più facili i viaggi in paesi dove si guida dalla porte opposta della strada.

L’esclusiva sospensione Idroattiva 3 di Citroen con altezza di corsa variabile, dà il meglio di sé su i percorsi accidentati, premettendo di aumentare automaticamente l’altezza da terra di 60 mm e dando alla sospensione un lasco di percorso di ben 150 mm. L’accesso al retro è facilitato, oltre che dall’altezza variabile controllabile con singolo pulsante, che può far abbassare il veicolo di ben 100 mm, anche dalle due porte scorrevoli laterali.

Equipaggiato con l’ultima versione del 2.0 a benzina a iniezione diretta HPi, con ESP e freni ABS, il Citroen C-Crosser si comporta bene sia su strada che fuoristrada. Inoltre il sistema idraulico di sterzo a 4 ruote con sensori di velocità è sottoposto ad un controllo elettronico che, con un lasco di giro di appena 2/3 da sterzo a sterzo, aiuta a fare sterzate precisissime ad alte velocità e rende più semplici le manovre difficoltose come i parcheggi stretti.

23/09/2001 F.P.





[Modificato da Etrusco 28/05/2004 21.27]

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Galleria fotografica sul C-Crosser

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la Fiat Ecobasic non è una semplice concept-car da salone ma una vettura-laboratorio che concentra il know-how del gruppo di Torino nel settore delle city-car centrando l’obiettivo di realizzare un mezzo che costi e che consumi poco. Se fosse prodotta in serie, infatti, la Ecobasic costerebbe come una normale city-car. Quanto a consumi, poi, i dati ufficiali sono sorprendenti: 33,3 chilometri con un litro di gasolio.



UTILITARIA DEL DOMANI
L’idea di creare un’utilitaria spaziosa, pratica ed economica ma di elevato contenuto tecnologico sembra quasi una risposta della Fiat alla Volkswagen e alla sua Lupo, che consuma solo 3 litri di gasolio per percorrere 100 chilometri, ma che ha un prezzo da berlina di medie dimensioni. L’Ecobasic, però, non sembra destinata ad entrare in produzione ma solo a rappresentare l’idea che Fiat ha dell’utilitaria di domani. A bordo molte soluzioni che troveranno entro breve applicazione: a cominciare dal motore 1.25 Jtd e dal cambio automatico robotizzato, per proseguire con soluzioni particolari come il motore sigillato e il nuovo tipo di parabole per i fari.

Il design della vettura ha una forma a "goccia d'acqua": una forma linea originale frutto di ore e ore di lavoro in galleria del vento e che sono valse al prototipo Fiat il valore record di 0,28 nel Cx, il coefficiente di penetrazione aerodinamica.
Il parabrezza, molto verticale, offre una visibilità e una luminosità non comuni per un'auto così piccola. La parte posteriore allungata e rastremata è una soluzione che, appunto, privilegia l’aerodinamica. Oltre al motore sobrio, infatti, i principali presupposti per realizzare una vettura dai consumi moderati sono il contenimento del peso e la migliore aerodinamica possibile. Nuove tecniche costruttive abbinate a materiali tradizionali (meno costosi, senza dubbio, dell’alluminio), hanno permesso di contenere il peso del prototipo Fiat in soli 750 chili.

I materiali usati, polimeri termoindurenti, hanno permesso di sposare leggerezza e resistenza in parti come il cofano, il padiglione e l'ossatura delle porte. I policarbonati con trattamento antigraffio hanno permesso di ottenere un lunotto di forma bombata e trasparente come se fosse vetro. Il polipropilene per il frontale, infine, assicura l’assorbimento senza degli urti fino a 15 chilometri orari.
Le portiere, si diceva, sono tre, con la terza sul lato destro per facilitare l’accesso dei passeggeri dal lato più sicuro. Possono, comunque, diventare eventualmente quattro.

Sulla Ecobasic è stato tarato per ottenere una potenza massima di 45 kW (pari a 61 cavalli) a 3500 giri, con una coppia massima è di 16,3 kgm (pari a 160 Nm) a 1800 giri. Un compromesso molto buono fra prestazioni e consumi, visto che, pur trattandosi di una “cittadina”, il prototipo Fiat vanta una velocità massima (controllata elettronicamente) di 160 all’ora e uno scatto da 0 a 100 all’ora in 13 secondi.
Piacevole e divertente da guidare, la vettura torinese rivela al volante grinta e personalità. Certo le sospensioni sarebbero da ottimizzare e nelle curve strette è meglio non esagerare. Si può affrontare, comunque, il curvone parabolico della pista Fiat con il pedale del gas completamente abbassato: rumore a parte, sebbene sia una concept-car, la Ecobasic rivela una buona tenuta di strada.
Agile, spaziosa, pratica, con i suoi 2,9 litri di gasolio per 100 chilometri potrebbe fare la felicità di molti automobilisti, anche perché i costi di produzione ipotizzati sono allineati a quelli delle attuali utilitarie. Il condizionale è d’obbligo visto che, nonostante gli apprezzamenti della critica specializzata e dal pubblico dei saloni, alla Fiat confermano che la Ecobasic non avrà mai seguiti produttivi.

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Ferrari Rosso

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Citroen Osmose:

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Un comodo e supertecnologico volante:



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una comoda poltroncina:

[Modificato da Etrusco 28/05/2004 22.50]

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Toyota PM

Un piccolo Ufo a quattro ruote ha invaso lo stand Toyota alla 37esima edizione del Tokyo Motor Show 2003. Scherzi a parte, la Concept Car “PM”, più che una semplice monoposto, è una vera e propria rivoluzione, perché offre un modo nuovo di concepire l’automobile: non più come semplice oggetto con il quale muoversi da un punto A ad un punto B, ma come una vera e propria alleata della nostra volontà di movimento e comunicazione.


A detta dei tecnici Toyota, la PM può essere definita “indossabile”, perchè mette in primo piano l’unione veicolo-conducente, offrendo al contempo un’efficace comunicazione tra veicoli dello stesso tipo.
L’abitacolo, ovviamente, è studiato per adattarsi automaticamente alle caratteristiche di ogni persona: prima di partire regola automaticamente la posizione del sedile e la temperatura dell’abitacolo, poi rileva il vostro umore, comunicandolo a chi vi circonda tramite segnali luminosi. Se poi non avete molto da fare, basteranno due “click” per chattare tra PM e PM e due in più per organizzare un “PM raduno”
Tutte le informazioni offerte dalla vettura, vengono proiettate da un display virtuale, sul quale vengono inoltre segnalate le posizione di altri veicoli PM e ulteriori informazioni.

Meccanicamente parlando, la vettura sfrutta uno schema tecnico alquanto particolare, a partire dall’inclinazione variabile dell’abitacolo a seconda della velocità e del tipo di utilizzo: alto in manovra ed in città, basso alle alte velocità.
La propulsione è affidata a due propulsori elettrici.

Non è finita qui, perché nel 2005 arriverà un ulteriore sviluppo (chiamato “i-unit”), che prefigurerà ancor di più il futuro secondo Toyota.



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09/07/2004 19:44

Bosch sta affinando alcune delle tecnologie che hanno già dato la vista ad alcune costose auto e che presto permetteranno ai computer di bordo di gestire, grazie a videosensori, tutta una serie di controlli sulla guida e i passeggeri

09/07/04 - News - Milano - Forse non sapranno discorrere o spiccare balzi come faceva KITT, protagonista "a quattro ruote" del celebre telefilm degli anni '80 Supercar, ma le auto di nuova generazione potranno contare su una buona "vista". Alla base di questa evoluzione tecnologica vi sono i videosensori, telecamere in miniatura che, oltre a "tenere d'occhio" la strada e facilitare i parcheggi, opereranno in simbiosi con altri sensori per svolgere tutta una serie di controlli.


Nei propri laboratori di Hildesheim, in Germania, Bosch sta mettendo a punto alcune delle tecnologie hardware e software, quali l'elaborazione delle immagini in tempo reale, necessarie per dotare le auto di sistemi di controllo basati sulla visione interna (abitacolo) ed esterna omnidirezionale.

Le videocamere utilizzate sulle automobili utilizzano gli stessi sensori CCD o CMOS adottati dalle tradizionali videocamere digitali e su software non dissimili da quelli già impiegati, ad esempio, nel campo della videosorveglianza.

"Molti algoritmi utilizzati per i diversi compiti sono gli stessi. Identificare e seguire una persona nell'area circostante la vettura presenta molte analogie con il compito di distinguere eventuali persone indesiderate all'interno di un'area protetta", ha spiegato Bosch in un comunicato.

La società tedesca ha sviluppato videosensori che integrano diversi tipi di sensori di prossimità - radar, infrarossi e/o ultrasuoni - da implementare nei futuri sistemi di sicurezza e di assistenza alla guida. Bosch sostiene che a medio termine tale tipo di sistemi verranno impiegati per assistere il guidatore ed aiutarlo nei parcheggi, nella visione notturna, nel mantenimento della giusta traiettoria, nel seguire a debita distanza un veicolo che lo precede, nell'accorgersi di un veicolo che si avvicina a velocità elevata durante una fase di sorpasso, nel riconoscere la segnaletica stradale o nell'identificare le targhe dei veicoli.

In un secondo tempo, il sensore video controllerà anche l'abitacolo delle vetture e potrà fornire tutta una serie di informazioni e avvisi relativi ai passeggeri: ad esempio, quali sedili occupano e se sono seduti in maniera corretta, avvisando se un passeggero ha i piedi appoggiati sulla plancia o la testa troppo vicina al modulo dell'airbag.

"Quest'ultimo aspetto è particolarmente importante per un innesco ottimale dell'airbag in caso di incidente", sostiene Bosch.

Buona parte di questi controlli sono affidati ad una telecamera a doppio fuoco, collocata all'altezza dello specchietto retrovisore, che tiene costantemente sotto controllo l'abitacolo fornendo informazioni sulla profondità spaziale degli oggetti.

"Via software è così possibile riprodurre le forme caratteristiche, in particolare quella della testa, al fine di determinarne la posizione. Sarà addirittura possibile evincere la direzione dello sguardo o il livello di attenzione del guidatore", ha spiegato Bosch.



Un'ulteriore sfera di competenza dei ricercatori Bosch di Hildesheim è la cosiddetta "fusione delle informazioni": lo scopo è quello di sviluppare sistemi in grado di elaborare e "miscelare" i dati provenienti da vari tipi di sensore e fonti informative, quale ad esempio il sistema di navigazione satellitare, in modo che il computer di bordo possa rilevare l'ambiente in maniera ancora più affidabile e fornire sistemi di comfort e di sicurezza ancora più complessi.

La prima generazione di sistemi per il controllo video è già salito a bordo di alcune automobili di lusso e nell'ultimo modello di Prius, l'auto di Toyota capace di parcheggiare da sola. Molte delle tecnologie che stanno facendo il loro ingresso nel settore delle automobili commerciali derivano da progetti finanziati dai militari, ed in particolare quelli relativi ai cosiddetti "veicoli autonomi". La grande sfida, per società come Bosch, è quella di sviluppare sistemi compatibili con i costi e le risorse di calcolo delle auto di serie: i veicoli autonomi che si sono recentemente sfidati nella DARPA 's Grand Challenge hanno infatti costi esorbitanti e, soprattutto, si affidano a computer costituiti da uno o più server multiprocessore.

Fonte: Punto-Informatico.it

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11/07/2004 22:38

raramente avevo visto prototipi così brutti...
Tranne la ferrari ovviamente

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