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Diario di viaggio per cavallo

Ultimo Aggiornamento: 07/06/2004 07:53
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07/06/2004 07:53









Paliano (Frosinone), 6 giu. (Apcom) - 22:31


"Se un uomo passa molto tempo con il suo Shunka Wakan un giorno si accorgerà di guardare il mondo con gli occhi del suo cavallo". Lo dicevano i vecchi indiani d'America (Shunka Wakan, "cane sacro", fu il primo none indiano per il cavallo) ai loro nipoti, quando ancora i pellirosse erano padroni delle praterie, prima che l'uomo bianco li chiudesse per sempre nelle riserve. Ed è un passaggio dello spettacolo equestre "Compagni di viaggio, il cavallo nella storia dell'uomo" andato ieri sera in scena, nonostante la pioggia, alla Selva di Paliano, nel frusinate. Una messa in scena altamente spettacolare, su un canovaccio sobrio ma emozionalmente intenso, che ha avuto come fulcro i passaggi essenziali del rapporto tra l'uomo e il cavallo: dalla preistoria, all'epoca romana, alle conquiste arabe, agli ultimi impieghi guerreschi della cavalleria nel secolo scorso, fino al rapporto essenziale nella cura di certe forme di disabilità.
E' stato in pratica l'atto conclusivo di un tour di tre giorni alla scoperta del turismo a cavallo e delle "delizie del Lazio", organizzato per giornalisti italiani e stranieri dalla Società italiana del cavallo e dell'ambiente Onlus (SICA) con il contributo delle comunità locali.

"Credo che anche i giornalisti, al termine del tour - ha detto oggi Rodolfo Lorenzini, presidente e animatore della SICA - abbiamo imparato a guardare il territorio con gli occhi del loro cavallo, in una prospettiva diversa, meno frenetica e più riflessiva. Dalla convulsione del "just in time" alla aristocratica imperturbabilità del passo cadenzato del cavallo". Il progetto di Lorenzini e dei 10mila soci della SICA è quello dello sviluppo e della promozione di iniziative volte alla creazione di una corretta cultura del cavallo e di una serie di "ippovie" che risultano essere anche utili indicazioni per gli amanti del trekking o delle escusioni in Mountain bike.
"Finora - ha detto Lorenzini - abbiamo realizzato oltre 750 km di sentieri equestri, per un valore di almeno 2milioni e 800mila euro, secondo i parametri europei. E ci apprestiamo a realizzare i primi collegamenti verso la Francia per pensare, con altre organizzazioni di altri paesi, a un progetto di ippovie europee".

"L'Italia - ha spiegato Lorenzini - è attraversata da una rete di antichi percorsi che hanno rappresentato vie di transito importantissime: le vecchie vie consolari, i passaggi doganali, i percorsi per la transumanza e le strade battute dai pellegrini. Antichi borghi, castelli, masserie e abbazie rappresentano un patrimonio da riscoprire, attraverso quelle vie che, cadendo in disuso in seguito ai mutamenti storici e sociali, possono essere ripercorse a cavallo, a piedi o in mountain bike".
Il tratto di ippovia laziale "collaudata" nella tre giorni conclusasi oggi, ha toccato, dopo Paliano, altri punti di interesse storico-ambientale il romitorio di San Michele sul Monte Scalambra, il comune di Serrone (l'antico "Castrum Serronis"), la storica città papale di Anagni, la certosa di Trisulti, Collepardo, Alatri con le sue mura ciclopiche, il castello dei marchesi Longhi De Paolis a Fumone, dove morì - dopo esservi stato rinchiuso da Bonifacio VIII - Celestino V, il papa del "gran rifiuto", l'unico pontefice della storia a rinunciare alla tiara a pochi mesi dall'elezione. La presentazione dell'ippovia (e della nuova edizione della guida "Ippovie d'Italia" realizzata dalla SICA) è stata occasione per la promozione dei prodotti tipici e tradizionali (Igt e Dop) della Ciociaria (formaggi, carni, dolci tipici, vino Cesanese di Affile, Piglio e Olevano Romano, ecc.). Non è mancato anche un impatto forte con alcuni pezzi dei grandi dell'arte contemporanea (Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Sol Lewitt, Guenther Foerg, Vettor Pisani, ecc.) esposti in permanenza nei casali palianesi dei principi Colonna, dove l'associazione Zerynthia (www.zerinhia.it) per l'arte contemporanea - come hanno spiegato ai giornalisti il segretario generale Mario Pieroni e il direttore artistico, Dora Stiefelmeier - sta portando avanti il nuovo progetto RAM, Radio Arte Mobile, una sfida straordinaria (su Internet) al codice tradizionale dell'estetica.



[Modificato da Zalmoxis 07/06/2004 7.54]

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"Io sono un cantastorie, per molte terre e paesi ho sempre viaggiato.
Ora sono giunto a questa: lasciate che prima di partirne io canti..."


(Anonimo del XIII sec.)

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