Il Cesis registra i gruppi ufficiali, ma esiste una realtà sommersa L'antropologa Cecilia Gatto Trocchi: in Italia 500mila
Il business delle sette diaboliche
concerti e web, poi le messe nere
Il 75 per cenrto dei satanisti hanno tra i 17 e i 25 anni
MILANO - Il Diavolo, probabilmente. Il titolo del film di Robert Bresson potrebbe stare in calce alle ricerche condotte in Italia sul fenomeno del satanismo: si pensa, si intuisce (soprattutto dopo che le cronache portano a galla storie cruente) ma si sa poco o nulla. Negli anni è diventato un testo di riferimento il rapporto preparato nel febbraio del 1998 dal Cesis per il ministero degli Interni su "Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia", cento pagine fitte su 137 gruppi operanti nel nostro Paese, divisi in religiosi (76) e magici (61), con un totale di più di 82mila aderenti.
Un numero impressionante a prima vista, ma non è così, se pensiamo che nel mazzo vengono censiti i seguaci di Scientology e i Testimoni di Geova, che quando si riuniscono riempiono uno stadio da calcio.
Le sette satanico-luciferine - secondo il Cesis - sarebbero invece solo 9 con 200 adepti. Una goccia nel mare. Sommando i casi di profanazione di cimiteri, messe nere, violenze sessuali e omicidi rituali scoperti negli ultimi anni in Italia, questi 200 adoratori della Bestia dovrebbero essere ubiqui e con un'energia veramente demoniaca. In realtà il Cesis registra solo i gruppi ufficiali, mentre gli sfugge la realtà sommersa di piccole consorterie slegate fra loro, che costituiscono l'ossatura del "movimento", in parte visibili - ma confuse tra migliaia di giovani che del satanismo seguono solo la moda esteriore - in occasione dei concerti di gruppi heavy metal estremi o del guru indiscusso della "musica del diavolo", l'americano Marilyn Manson.
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Il rapporto del ministero tenta comunque una classificazione in quattro gruppi. Il satanismo occultista è fondato sulla Bibbia, ma invece che con Dio sceglie di stare con il Demonio: "Trae spunto... dalla stessa iconografia cristiana, in particolare dalla tradizione ebraica, con le sue particolareggiate descrizioni delle geenna e delle corti infernali". Il secondo gruppo riguarda il satanismo razionalista, in cui Satana rappresenta un simbolo di ribellione, anticonformismo ed edonismo. Viene poi il satanismo acido, pretesto per sfogare perversioni con l'uso di droghe, fare orge violente, "il fenomeno più incontrollabile e pericoloso". Ultimo, il luciferismo, di ispirazione manichea, per cui Satana è uno dei due principi vitali dell'universo, necessario quanto Dio.
Scrive il Cesis: "In Italia sembrano rappresentate un po' tutte queste componenti, con prevalenza della prima e della terza". Postilla: il rapporto ammette la difficoltà di reperire informazioni, ma smentisce a chiare lettere le fonti che usano cifre a molti zeri per quantificare i satanisti nostrani, e definisce "pura fantasia" l'ipotesi che i gruppi del 666 siano guidati da un'internazionale satanica con a capo un "antipapa nero".
Il Diavolo è come si sa astuto, e con il passar del tempo proprio questo rapporto del Cesis - che probabilmente sottostima il fenomeno - è diventato il punto di riferimento di molte relazioni e articoli di tono enfatico e catastrofista. Il numero degli aderenti alle sette di Lucifero è stato fatto coincidere con quello dei seguaci di tutte i movimenti religiosi: con tanto di garanzia del ministero degli Interni.
Un'altra fonte spesso ascoltata è l'antropologa Cecilia Gatto Trocchi. Già tre anni fa, quando dirigeva l'Osservatorio dei fenomeni magici dell'università di Chieti, la studiosa avvertiva che il business della magia era in aumento vertiginoso, con un giro d'affari di 6mila miliardi di lire. Le sette occultiste sarebbe state ben 800, con l'importazione di riti woodoo e la scoperta di Internet. Recentemente Gatto Trocchi, nel frattempo passata con il suo Osservatorio all'università Roma Tre, ha alzato il tiro: le persone coinvolte nel satanismo sarebbero in Italia 500mila e le sette starebbero moltiplicandosi, con una frammentazione in piccoli gruppi, "schegge impazzite".
I club dediti al Demonio su Internet sarebbero ben 400. L'iniziazione, secondo l'antropologa, avrebbe tre stadi: l'avvicinamento e la prima "simpaty for the devil" attraverso la musica, quindi i newgroup in rete e, infine, l'avvicinamento a una setta. Tanti giovani e, anche, ragazzini adolescenti, come si è ben visto nella terribile vicenda di Somma Lombardo: "Il 75 per cento delle persone che simpatizzano per Satana hanno tra i 17 e i 25 anni".
Citiamo per ultima la rivista Happy Web, che l'anno scorso in una sua inchiesta su Demonio e Web l'ha sparata grossa, tra l'altro facendo riferimento al solito rapporto del Cesis: 83mila satanisti, 130 organizzazioni criminali dedite all'occulto e 9 milioni di italiani coinvolti. Solo a Roma, sarebbero presenti 44 gruppi. In sostanza, ognuno di noi dovrebbe avere un agente diabolico in famiglia.
A ristabilire le proporzioni ci pensa Massimo Introvigne, fondatore del Cesnur (centro studi nuove religioni), che quantifica i seguaci del satanismo in "qualche migliaio". La novità - afferma il sociologo - è il proliferare di "gruppi spontanei, di tre, cinque, massimo dieci membri, che chiamerei del satanismo fai-da-te". I più pericolosi e incontrollabili: "Non hanno punti di riferimento sorvegliabili, ma si alimentano di musica scaricata via Internet, che inneggia a sacrifici umani, bimbi violentati, donne sventrate, che fa presa su personalità probabilmente già predisposte". Gli altri, quelli delle sette vere e proprie, sono i "cattivi maestri": poi, ad ammazzare gli amici per far piacere al Demonio, ci vanno i ragazzini.
(7 giugno 2004)
da:
La Repubblica