Date a Cesa&
Marco Travaglio
Quando, il 27 ottobre 2005, l'Udc cambia segretario sostituendo il troppo indipendente Marco Follini con il carneade Lorenzo Cesa, nelle redazioni dei giornali serpeggia il panico:
oddìo, e chi sarà mai costui?
Il Segretario dell'UDC Lorenzo Cesa indagato per truffa.
Inchiesta a Catanzaro sui contributi europei.
Cesa accusato anche di Associazione a delinquere
CATANZARO
Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell'Udc, è indagato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro che ipotizza a suo carico le accuse di associazione a delinquere e truffa.
L'europarlamentare, secondo il pm Luigi De Magistris,
sarebbe
tra «i promotori e gli organizzatori» di una truffa ai danni dell'Unione Europea e della Regione Calabria.
Truffa che avrebbe fruttato circa cinque miliardi delle vecchie lire nel
periodo 2001-04.
Cesa è indagato in qualità di socio della Spb Optical Disk srl, azienda specializzata nella riproduzione e commercializzazione di dvd.
La società, che aveva come soci anche
l'ingegner Giovanbattista Papello, ex subcommissario all'emergenza ambientale in Calabria, e Fabio Schettini, segretario dell'ex ministro Franco Frattini, anche loro indagati, avrebbe dovuto investire in Calabria il finanziamento erogato dalla Comunità Europea nell'ambito dei Por (Programma operativo regionale).
Nell'area industriale di Mangone (Cosenza), sarebbe dovuto sorgere un insediamento industriale per la produzione di dvd e altro materiale digitale che
avrebbe dovuto dar lavoro ad una quarantina di persone.
Secondo le indagini portate avanti dal nucleo operativo dei carabinieri di Catanzaro, invece, sarebbe stata costruita solo una parte del capannone e non sarebbe mai stato prodotto niente.
Agli atti dell'inchiesta c'è il racconto di chi, successivamente, rilevò quella
struttura che, pur non essendo mai stata avviata alla produzione, aveva già accumulato debiti per un milione e 600 mila euro: «Rimasi sorpreso nel constatare che l'azienda aveva già superato il collaudo, nonostante si trovasse ancora in fase di costruzione e completamento. Mancava il tetto e non aveva ancora l'allaccio della rete fognaria».
Risultava fatto, spiega sempre il nuovo titolare agli inquirenti, «anche il collaudo di un macchinario che sarebbe dovuto servire per confezionare cd nelle buste di plastica»,
ma quella macchina «era ancora completamente imballata».
L'inchiesta che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di Lorenzo Cesa è quella, denominata
«Poseidone», sugli
illeciti nell'erogazione dei finanziamenti nel settore della depurazione delle acque in Calabria.
Nel maggio dello scorso anno furono indagati, tra gli altri, l'ex
presidente della Regione Giuseppe Chiaravalloti e l'ex
assessore regionale all'ambiente Domenico Basile.
In questi giorni sono state fatte nuove perquisizioni a carico degli indagati.
Secondo l'accusa,
il coinvolgimento di Cesa avrebbe come sfondo una serie di società commerciali «create ad hoc per favorire operazioni economico-societarie».
Alla fine del 2004 Cesa, Papello e Schettini
decidono di vendere le quote della Spb Optical Disk e, secondo la ricostruzione del pm,
le offrono a Salvatore Di Gangi, un siciliano di 59 anni, fratello di due pregiudicati finiti più volte in galera ed in passato socio in affari di Enrico Nicoletti, il cassiere della Banda della Magliana.
È sua la
Data General Security, un colosso nel panorama delle attività di bonifica telefonica ed ambientale.
Proprio questa azienda in questi giorni è oggetto di indagine non solo da parte della Procura di Catanzaro,
ma anche di quella milanese che si occupa dello
spionaggio dei politici.
Il pm Luigi De Magistris ha avuto una serie di incontri con i colleghi della Procura milanese proprio per verificare possibili collegamenti tra le due inchieste.
Nell'indagine della Procura di Catanzaro è emersa infatti un'
attività di spionaggio nei confronti del segretario dei Ds Piero Fassino, dell'ex deputato della Quercia, ora di Rifondazione Comunista, Pietro Folena e del presidente dell'Anas Vincenzo Pozzi.
Fonte: Corriere della Sera - Carlo Macrì - 12 marzo 2006
Da Wikipedia
Precedenti giudiziari del Segretario UDC Lorenzo Cesa:
Nel 1992 Cesa fu indagato dalla Procura di Roma per abuso d'ufficio,
insieme alla giunta del sindaco Franco Carraro, per
presunti illeciti riguardo l'emissione di un finanziamento pari a 90 miliardi di lire destinato ad un incarico di censimento del patrimonio immobiliare del Comune. Cesa non viene condannato.
A partire dal 1993 ha avuto un processo intentato per concussione, accusato dai magistrati romani di aver riscosso una mazzetta di trecentomila euro per conto del ministro Gianni Prandini,
subendo per questo in quell'anno un periodo d'incarcerazione , dopo alcuni giorni dall'ordinanza d'arresto.
Inizialmente Cesa si sottrasse all'arresto, dal 6 all'8 marzo 1993, rimanendo due giorni in latitanza per poi consegnarsi spontaneamente al pubblico ministero.
Nelle fasi del processo ha ammesso il verificarsi del fatto, dichiarandosene però estraneo, in quanto i soldi non sarebbero stati destinati a lui ma a Prandini, all'epoca ministro dei lavori pubblici e presidente dell'Anas e all'ingegner Antonio Crespo (direttore generale dell'ente).
Cesa dichiarò di aver ricevuto [...] delle contropartite politiche da parte del ministro che sovvenzionava le nostre iniziative politiche.": il GUP riconobbe l' "ampia confessione dei fatti contestati". [1]
Il 21 giugno 2001 è condannato in primo grado, insieme ad altri responsabili, a 3 anni e 3 mesi di reclusione per corruzione aggravata.
Con lui, Prandini riceve una condanna a 6 anni e 4 mesi e a Crespo vengono dati 4 anni e 6 mesi.
Le imputazioni confermate riguardano 750 miliardi di lire in appalti truccati, che hanno fruttato agli interessati 35 miliardi di lire in tangenti tra il 1986 e il 1993.
La Corte d'Appello ha annullato l'anno seguente la sentenza per aver riscontrato una incompatibilità del Gup:
il Tribunale dei Ministri (assegnato per via del coinvolgimento del ministro Prandini),
non può sostenere il ruolo accusatorio e deve restituire la causa al Gip di roma, il quale dichiara gli atti del 2005 come "inutilizzabili" e dispone il "non luogo a procedere".
Intanto, subentra la
prescrizione del reato grazie alle modifiche alla legislazione attuate dal Governo Berlusconi.
Nel marzo 2006 è stato nuovamente indagato dalla procura di Catanzaro
per truffa e associazione per delinquere, nell'inchiesta denominata "Poseidone":
l'accusa riguarda
5 miliardi di lire truffati all'Unione Europea tramite una società fantasma, la Spb Optical Disk Srl,
di cui era comproprietario con il ANAS Giovanbattista Papello e Fabio Schettini, capo della segreteria di Franco Frattini. [2]
Link per ulteriori approfondimenti:
www.linus.net/hdoc/articoli/articolo.asp?idarticoli=274&startpo...
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.