Lo Scriptorium del monastero di Fonte Avellana (sec. XI), voluto da San Pier Damiano e oggi a lui dedicato è il luogo dove i monaci lavoravano come amanuensi, trascrivendo su carta pergamena antichi testi classici greci e latini realizzando i preziosi codici miniati, portati nella Biblioteca Vaticana dai cardinali Giuliano Della Rovere e Guglielmo Sirleto, mentre altri finirono al Collegio Germanico Ungarico a Roma sotto il pontificato di Gregorio XIII. Notevole è l'importanza architettonica dello Scriptorium in quanto è stato costruito secondo i canoni della Sezione Aurea, nuovamente individuata alla fine del X secolo dalla cultura araba. La stessa Sezione Aurea era anche definita "la divina proporzione" in quanto costituisce la proporzione di tutte le dimensioni cosmiche. Da ciò deriva l'Analemma di Vitruvio che permette di determinare le angolature della luce solare: la feritoia solare che era praticata nell'alabastro della finestra sud dello scriptorium (costruita sull'asse magnetico nord-sud) proiettava il raggio solare in modo che il
21 di giugno colpisse lo spigolo sud e il 21 dicembre lo spigolo nord del pavimento sul quale, di conseguenza, era tracciato il susseguirsi dei solstizi e degli equinozi, dando vita a un autentico calendario solare.