Le origini del viaggio risalgono all'epoca dell'affermazione del Cristianesimo: era infatti consuetudine, per i fedeli, effettuare il pellegrinaggio alle tombe degli apostoli, e questa usanza durò per tutto il Medioevo. Le cronache medievali (p.es. quella di Jacopo da Varazze, Leggenda Aurea) sono piene di racconti che testimoniano i disagi, i rischi, le paure che accompagnavano i pellegrini durante i loro spostamenti verso Roma, Monte Sant'Angelo, Santiago de Compostela...
Nella prima età moderna, se da un lato la Riforma Protestante era in grado di mettere seriamente in discussione il valore religioso del pellegrinaggio a Roma, dall'altro i viaggi di esplorazione cominciavano a unire gli interessi politico-economici dei sovrani che li finanziavano, col desiderio di scienziati e naviganti di allargare le proprie conoscenze culturali e i propri traffici commerciali.
Si intensificavano intanto altri tipi di viaggio: studenti, maestri, letterati ambivano a visitare i più prestigiosi centri di cultura del loro tempo; nobili, ambasciatori, diplomatici intrecciavano più stretti rapporti tra gli Stati tramite numerose visite diplomatiche. Vi erano anche persone con problemi di salute che andavano alla ricerca di cure termali.
Grazie ai miglioramenti della rete stradale e dei mezzi di trasporto, nobiltà e gentry britanniche in primo luogo, nonché gli strati superiori della borghesia (mercanti, banchieri, militari, esponenti del clero, magistrati, professori, benestanti) si lanciarono, già nel corso del Seicento, in una scoperta dell'Inghilterra (visita di tombe di poeti, di castelli, di dimore di campagna, rovine medievali e bellezze naturali). Dalla Gran Bretagna il fenomeno dei viaggi istruttivi e di piacere si estese ben presto alle élite di tutta Europa.
E' nel corso del sec. XVIII che, migliorate le condizioni sociali e affermatosi il progresso tecnico-scientifico (si pensi solo allo sviluppo della cartografia) nasce l'idea vera e propria del "viaggio di piacere".
Compiuti individualmente o con la famiglia, i viaggi comprendono le più famose città d'arte e alcuni luoghi celebrati per le loro bellezze naturali. Funzione formativa (specie per i rampolli delle classi abbienti) e ricreativa s'intrecciano nel definire le mete del
Grand Tour, che impegna i viaggiatori per lunghi mesi, specie se di origine aristocratica (il turismo borghese infatti ha durata più limitata e sempre in coincidenza coi mesi estivi).
L'ambiente naturale e il paesaggio italiano costituivano costante oggetto di ammirazione per i viaggiatori stranieri, ma anche l'intervento umano, che aveva modificato e razionalizzato il tessuto originario. P.es. Michel de Montaigne, nel resoconto del suo viaggio compiuto negli anni 1580-81, esalta la capacità italiana di sistemare il territorio, utilizzandone in maniera estetica le irregolarità. Stessa cosa constatò lo scrittore inglese Thomas Coryat, in viaggio nel nostro paese agli inizi del Seicento.
La moda del viaggio si sviluppò a tal punto che, specie nel secondo '700, era considerato essenziale per la formazione umana e culturale di un giovane signore europeo effettuare il Grand Tour nel nostro paese.
Statisticamente la nazione che forniva il maggior numero di affezionati del Tour era la Gran Bretagna, che, vittoriosa nelle guerre del XVIII sec., si avviava a diventare la potenza egemone del continente.
Tourist è un termine che inizialmente viene usato nella lingua inglese alla fine del XVIII sec. come sinonimo di viaggiatore, e
tourism è compreso per la prima volta nell'Oxford English Dictionary nel 1811. I due sostantivi traggono origine dal termine francese tour, che definiva il viaggio compiuto a scopo istruttivo, secondo appunto la consuetudine in uso presso le classi agiate europee, in primis quella inglese, a partire dal sec. XVI. I termini touriste e tourisme si affermarono nella lingua francese solo, rispettivamente, nel 1816 e 1841. Poi comparvero anche nella lingua italiana: turista nel 1837 e turismo nel 1905.
Per turisti particolarmente abbienti e un po' snob era di gran moda farsi fare il ritratto da qualche celebre pittore dell'epoca, sullo sfondo di rovine romane.
Numerosi erano anche i turisti francesi, tedeschi, scandinavi, polacchi, russi. Le loro mete erano Venezia, Firenze, Roma e Napoli; in alcuni casi ci si spingeva fino in Sicilia, alla ricerca delle radici della civiltà e della favolosa Magna Grecia.
Venezia era molto apprezzata non solo per l'incanto della laguna, ma anche e soprattutto per il carnevale, famoso in tutta Europa. Tanti compitissimi visitatori, amanti della trasgressione, vi giungevano protetti dalla maschera. Molto amata era anche la pittura veneta (specie Canaletto e Guardi).
Firenze era meta di appassionati di pittura e scultura. Napoli attirava per il sole, il mare, l'aspetto caratteristico dei suoi abitanti, gli scavi di Ercolano e Pompei...
Tuttavia il centro del Grand Tour restava sempre Roma, che rappresentava il simbolo dell'antichità, per la vasta quantità di monumenti, per le grandi collezioni di sculture classiche del Museo Capitolino e del Museo Pio Clementino, ma anche per le grandi opere rinascimentali e barocche, le chiese, i dipinti di Raffaello e Michelangelo, infine per le fastose cerimonie della Corte Pontificia.
I "milordi" criticavano molte cose del nostro Paese: le strade (impercorribili), le locande (sporche e disagiate), i vetturini (imbroglioni), le plebi (superstiziose), i ceti dirigenti (indifferenti alla vasta miseria), la divisione dei vari staterelli, gli aspetti più paganeggianti della chiesa cattolica. E tuttavia restavano ammirati nel vedere come potessero convivere gli elementi più raffinati della cultura del passato con una situazione sociale per molti versi ancora arcaica, primitiva.
La moda del Grand Tour fu dapprima interrotta e poi annullata dagli oltre 20 anni di guerre della Rivoluzione francese e di Napoleone e quando viaggi e turismo ripresero, i caratteri e i fruitori erano profondamente mutati. Il Grand Tour era finito. Al suo posto subentrava, nella seconda metà dell'Ottocento, l'industria del turismo.
[Modificato da Peppinox 28/07/2004 10.56]