Scritto da: i-modium 10/03/2005 19.19
Non è giusto,
voi avete l'adsl e andate sempre più veloci
e io invece non sarò coperto dal servizio nemmeno tra 1 anno
Buone notizie anche per chi non è coperto dai servizi di ADSL via cavo... ecco qua:
Broad band su rete elettrica ed onde radio:
si fanno largo le prime offerte.
Ecco come si muovono gli operatori sperimentali mentre Enel rimane alla finestra:
troppe le regole ancora da definire. Ma qualcosa si muove
22/03/05 - Telefonia & C. - Roma -
Connessioni su onde radio o su rete elettrica, per accedere a Internet da casa o dall'ufficio:
stanno spuntando le prime offerte, come timidi funghetti sotto il sole primaverile.
Se non hanno ancora la forza di ergersi come alternative efficaci all'Adsl, la colpa è della burocrazia, di norme e standard che, in entrambi i casi, non sono ancora definiti.
Ciò nonostante
vanno avanti i piani di No Cable e di I-Light.
Il primo ha lanciato un'offerta a
2 Mbps via onde radio Hyperlan in Irpinia, con l'obiettivo di coprire 150 comuni non raggiunti da Adsl in Campania, Puglia e Calabria entro il 2005.
I-Light invece è in contatto con numerose municipalizzate fornitrici di energia, per offrire servizi di accesso a Internet tramite rete elettrica. La prima offerta, con cui è possibile avere una
velocità fino a 20 Mbps, è imminente e coprirà l'intero territorio di
Brescia.
Si è ancora agli inizi, è chiaro, ma le premesse sono buone per pensare un'Italia che non dipenda da Telecom Italia e dall'Adsl per viaggiare veloce in Internet. Il mercato ha fame di alternative, che cominciano a essere servite a piccoli bocconi.
"Ora copriamo appena sei comuni, circa 15.000 persone, tra cui abbiamo però già 170 clienti, soprattutto aziende", dice Marco Caldarazzo, amministratore delegato di
No Cable.
Il motore dell'offerta è stato l'accordo invernale di No Cable con Asmez, una società a capitale misto (pubblico e privato), che comprende un migliaio di comuni
in Calabria e in Campania. Sono state così montate, finora, quattro antenne che sfruttano la
tecnologia Hyperlan e che sono collegate a reti in fibra.
Possono inviare il segnale in
un raggio di 7 Km in linea d'aria, permettendo così l'accesso a Internet agli utenti che montino un ricetrasmettitore ad hoc.
Sono tre le offerte commerciali, a 2 Mbps: Basic (30 euro al mese), Medium (50), Premium (100), Iva esclusa.
La differenza è nella banda garantita, assente nella prima offerta e a 64 e a 128 Kbps nelle altre due.
"La velocità è di 6 Mbps nelle connessioni tra utenti Hyperlan, ai quali offriamo inoltre un numero geografico gratis, per telefonare via Internet", dice Caldarazzo. La rete Hyperlan è, come dice il nome,
un local network simile a quello di Fastweb.
"Sfruttiamo le frequenze a 5,4 GHz, che non sono regolamentate.
Lo svantaggio è che manca uno standard, il che complica la fornitura del servizio e aumenta i costi a monte".
L'ideale sarebbe sfruttare frequenze più basse e poter offrire connessioni tramite standard WiMax, "che però in Italia non è ancora possibile adottare".
Invece, "non c'è nessuna norma che vieti l'Hyperlan, ma nemmeno una che lo permetta esplicitamente.
Per questo motivo non faccio pubblicità alla mia offerta: finché non fa troppo rumore, non sarà ostacolata. Preferisco quindi volare basso, coprire zone periferiche, non raggiunte dall'Adsl, per non sfidare gli operatori di rete fissa".
Le novità tecnologiche,
in Italia, a volte hanno paura di camminare a testa alta,
tra i recinti sorvegliati dai monopoli.
Allo stesso modo, sono proprio le norme, la burocrazia l'ostacolo principale al decollo dell'Internet su rete elettrica (servizi Powerline).
Ecco i dettagli su Punto Informatico
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.