Chi comanda ora in Vaticano? (Tutti gli uomini di Ratzinger)

Ultimo Aggiornamento: 14/03/2013 10:07
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 67.080
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
29/09/2007 20:18

Claudio Petruccioli e Giuseppe De Carli (il più grande vaticanisca vivente)

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
OFFLINE
Post: 67.081
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
29/09/2007 20:20



OFFLINE
Post: 67.082
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
29/09/2007 20:21

Pia e Lilio Sforza Ruspoli


OFFLINE
Post: 67.083
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
29/09/2007 20:22

Francesco Rutelli con Tarcisio Bertone ed Ambrogio Spreafico

OFFLINE
Post: 67.084
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
29/09/2007 20:22

Vittorio Missori

OFFLINE
Post: 67.085
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
29/09/2007 20:24

S.E. Cardinal Angelini

OFFLINE
Post: 67.086
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
29/09/2007 20:25

OFFLINE
Post: 67.087
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
29/09/2007 20:26

Antonio Socci

OFFLINE
Post: 67.088
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
29/09/2007 20:27

Giuseppe De Carli e Marchetti Tricarico

OFFLINE
Post: 67.089
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
29/09/2007 20:29

Francesco Rutelli col Segretario dello Stato del Vaticano Tarcisio Bertone e Mons. Ambrogio Spreafico

OFFLINE
Post: 67.090
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
29/09/2007 20:31


OFFLINE
Post: 67.091
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
29/09/2007 20:34

Portatrici di Lourdes con occhiali di Valentino



OFFLINE
Post: 70.137
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
02/12/2007 00:20

LE “CONSULTAZIONI” DI BERTONE,
IERI BERLUSCONI, OGGI VELTRONI

– COME IL VATICANO HA NAFTALINATO LA CEI “RUINATA”,
ORA NON È PIÙ DON CAMILLO L'UNICO INTERLOCUTORE DELLA POLITICA ITALIANA…




Massimo Franco per il “Corriere della Sera”





Il cardinale Tarcisio Bertone - Foto U.Pizzi


Nei rapporti fra la politica italiana ed il Vaticano sta affiorando una novità vistosa.
L'uscita di Camillo Ruini dal vertice della Cei e l'arrivo del segretario di Stato, Tarcisio Bertone al posto di Angelo Sodano, hanno lentamente spostato gli equilibri del potere nella Chiesa.

Lo fanno capire le visite oltre Tevere dei capi dei maggiori partiti.
Qualche giorno fa era toccato a Silvio Berlusconi andare da Bertone per spiegare il profilo ancora nebuloso del Partito delle libertà. Ieri è stato il turno di Walter Veltroni: anche, ma non solo per chiarire che cosa sarà e farà il Partito democratico. Nel Pd si accredita apertamente la Segreteria di Stato come l'interlocutore obbligato, in questa fase: anche se il nuovo leader del centrosinistra è stato ricevuto nella veste di sindaco di Roma.

È un dettaglio indicativo:
induce a pensare che la discussione sia stata più sfaccettata di quanto non dicano i brandelli di notizie uscite subito dopo. I rapporti con le istituzioni e le forze politiche, sembra di capire, non sono più appannaggio quasi esclusivo del presidente della Conferenza episcopale italiana, come era avvenuto nella lunga stagione ruiniana. Almeno in apparenza, ora vengono condivisi dalla Cei e dalla Segreteria di Stato. Si tratta di un'evoluzione poco notata, e che viene registrata dopo mesi di silenzioso braccio di ferro fra i vertici vaticani e l'episcopato italiano. D'altronde il successore di Ruini, il neocardinale Angelo Bagnasco, è arcivescovo di Genova ed è costretto a fare la spola tra la Liguria e la capitale; e questo spiega almeno in parte il viavai da Bertone.



Inoltre, Ruini è tuttora Vicario di Benedetto XVI a Roma e non rinuncia ad esercitare la sua influenza.
Ma lo spostamento del baricentro dell'attenzione salta agli occhi. E segna un cambiamento che fino a qualche mese fa pochi consideravano scontato. La sensazione è che lo stesso colloquio fra Bertone e Veltroni vada al di là della visita «privata» di cortesia: una di quelle che il Vaticano ufficialmente non conferma né smentisce. Fonti ufficiose del palazzo Apostolico hanno fatto sapere che l'incontro si è concentrato sulla situazione italiana e su alcuni temi internazionali. La notizia è stata data dal Campidoglio, però, non dal Pd. E si è saputo che la data era stata fissata da tempo. Significa che Veltroni si è presentato come «primo cittadino» della capitale.



Camillo Ruini - Foto U.Pizzi


È probabile che al segretario di Stato premesse anche capire le mosse del sindaco di fronte alla prospettiva di un registro delle unioni civili presso il Comune di Roma:
un'iniziativa di radicali e socialisti. Si tratta di un tema sul quale una parte del centrosinistra è intenzionato a misurare a breve il tasso di laicità di Veltroni:
magari soltanto con una delibera simbolica del consiglio comunale.
Ma l'iniziativa viene considerata lacerante per la maggioranza capitolina; e potenzialmente rischiosa anche per il Pd nazionale, nel quale i rapporti con l'universo cattolico rimangono un punto interrogativo. A livello locale le resistenze partono dal vicesindaco, Maria Pia Garavaglia. Riflettono tuttavia un malessere che cova anche a livello nazionale. Si tratta di un problema non nuovo, per Veltroni, che il doppio incarico ingigantisce.

Anche in passato si era parlato di un registro che il Comune doveva istituire. Alla fine, però, non se n'era fatto nulla:
sia per i contrasti nell'Unione che per le pressioni arrivate dal Vaticano e dalla Cei ruiniana.
All'inizio di dicembre la questione potrebbe riproporsi, con un carico di tensioni dovute al fallimento del referendum sulla fecondazione artificiale del 2005; e all'insabbiamento della legge sui Dico alle Camere. Ma la sensazione è che l'operazione non andrà in porto. Possono cambiare gli interlocutori: su certi temi l'atteggiamento di vescovi e cardinali non cambia. Ma non sembra incline a modificare il suo neppure Veltroni, sia nel ruolo di «primo cittadino» della capitale, sia in quello di segretario del Pd. Il profilo che vuole dare al nuovo partito tende ad aprire una breccia nell'elettorato moderato; e ad evitare, fin quando ci riesce, una collisione con la Santa Sede.


Dagospia 30 Novembre 2007
dagospia.excite.it/articolo_index_36226.html
OFFLINE
Post: 71.619
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
14/01/2008 13:39

MA CHI SCRIVE I DISCORSI DEL PAPA?
– LA SCOMUNICA VELTRONICA HA ORIGINE DAL PESANTISSIMO DUELLO/SCONTRO TRA RUINI E BERTONE PER LA POLTRONA DI VICARIO DEL PAPA PER LA CITTÀ DI ROMA…




Marco Tosatti per La Stampa

Chi scrive i discorsi al Papa? E chi li legge, prima che Benedetto XVI li pronunci?
Il «caso» nato dalle critiche pesantissime rivolte agli amministratori di Roma non è unico;

basti pensare a Ratisbona (con la citazione su Maometto che incendiò il mondo islamico)
e ad Auschwitz con la parola «Shoah» aggiunta in extremis.

Oppure al Brasile, dove fu accusato di aver omesso il lato oscuro della conquista.
Ma probabilmente l’attacco alla giunta capitolina - forse senza precedenti, nella storia delle udienze pontificie - merita un’attenzione particolare.

In genere la bozza del discorso a Roma, Regione e Provincia, parte dal Vicariato. Vicario del Papa per la città di Roma è, ancora per qualche mese (pare che il cambio avverrà a giugno), il cardinale Camillo Ruini.

Non è un mistero per nessuno che i rapporti del porporato con la Segreteria di Stato non sono particolarmente idilliaci. Fra l’altro è in pieno svolgimento la battaglia per la successione a «don Camillo»; che vorrebbe monsignor Betori al suo posto. E’ probabile invece che ad aiutare il Papa vada Agostino Vallini, Prefetto della Segnatura, o Angelo Comastri, Arciprete della basilica vaticana, entrambi più vicini al cardinale Bertone. Ed entrambi, a differenza di Ruini, poco «interventisti» in politica.

Quindi una prima lettura dell'avvenimento porterebbe a identificare nel Vicariato l'origine delle critiche, tanto più imbarazzanti in quanto oltre che sindaco di Roma Veltroni è leader del Pd. Di sicuro il primo cittadino della capitale l'ha presa male. Ha disdetto la sua partecipazione a un dibattito - il pomeriggio stesso dell'udienza - alla Radio Vaticana. E ha fatto pressioni perché ci fosse una correzione ufficiale.



E questa lettura vede l'intervento della Segreteria di Stato per smussare l'impatto, con una mossa assolutamente irrituale. Non è normale che la Sala Stampa vaticana esprima «meraviglia» per la «strumentalizzazione politica» delle parole del Pontefice, e arrivi a precisare che «non era certo intenzione del Papa sottovalutare l’azione sociale» che gli amministratori locali stanno compiendo «con apprezzabile impegno».

È un gesto straordinario, probabilmente da attribuire all'iniziativa dello stesso Bertone, che dopo la partenza di Ruini dalla Cei ha avocato a sé completamente l'onore e l'onere del rapporto con il mondo politico italiano; così come lo è il suggerimento a Benedetto XVI di inserire - come è stato fatto in un'udienza giovedì scorso - parole di elogio per la «collaborazione delle autorità che hanno cura di rendere la città di Roma sempre più bella e accogliente».

Se il «caso Roma» può inserirsi in un contesto di lotta di potere fra due organismi quali Segreteria di Stato e Vicariato, ci sono però altri risvolti che vedono centri di potere meno visibile, ma ben radicato e influente. I discorsi del Papa cadono (in Vaticano) sotto la responsabilità dell'arcivescovo Paolo Sardi, di cui si dice che abbia tempo fa respinto una nomina cardinalizia, per non lasciare quel posto oscuro ma di grande potere alla terza loggia.

Una delle «eminenze grigie» - come monsignor Carlo Maria Viganò, Delegato per le rappresentanze pontificie, affiancato anche da suo nipote, monsignor Polvani -, che per la loro posizione consolidata all'interno della Segreteria di Stato godono di grande indipendenza e autonomia. Caratteristiche che rendono più difficile il controllo della «macchina» da parte sia del Segretario di Stato, sia del nuovo Sostituto alla Segreteria di Stato, il nunzio Fernando Filoni. Non a caso è atteso l'arrivo di un salesiano, don Enrico dal Covolo, come nuovo capufficio nella «stanza dei bottoni» del piccolo Stato.


Dagospia 13 Gennaio 2008
dagospia.excite.it/articolo_index_37145.html

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
OFFLINE
Post: 71.620
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
14/01/2008 13:55



DOPO LA SCOMUNICA DI ROMA VELTRONA, LA GUERRA TRA BERTONE E RUINI RISCHIA DI SCODELLARE UNA SECONDA, ILLUSTRE VITTIMA: IL PAPA – “NO A RATZINGER A LA SAPIENZA”: PRONTO IL COMITATO “D’ACCOGLIENZA”…



1 - “NO A RATZINGER A LA SAPIENZA”: PRONTO IL COMITATO “D’ACCOGLIENZA”



Dall’Unità
- Si surriscalda il clima dell’Università La Sapienza di Roma in attesa dell’arrivo di Papa Benedetto XVI, invitato giovedì prossimo per l’inaugurazione del nuovo anno accademico. Al fronte «anti-Ratzinger» di alcuni collettivi studenteschi e un gruppo di professori che hanno dichiarato di «non volere il Papa perchè troppo reazionario» e hanno firmato un appello perchè «quell’invito sconcertante venga revocato», hanno fatto seguito ulteriori reazioni di segno inverso di altre frange di studenti e di esponenti politici.

Le organizzazioni studentesche stanno preparando un assedio sonoro, una lectio magistralis condotta da Paola Cortellesi, Andrea Rivera e la Banda Osiris e persino una «frocessione»: così il loro benvenuto. Tra le iniziative in programma, a cura, oltre che dei Collettivi, di Facciamo Breccia e del Collettivo di Fisica, da oggi si terranno «pranzi sociali anticlericali, assemblee, proiezioni di film su Galilei e la legge 40, evoluzionismo e creazionismo.

Non mancheranno i momenti di discussione a cui interverranno i docenti che già in questi giorni hanno espresso le proprie perplessità sulla visita del Pontefice. Giovedì alle 12 partirà «l’assedio sonoro» in occasione dell'arrivo del Papa, del ministro Mussi e del sindaco Veltroni. Alle 14 prenderà il via il corteo, chiamato «Frocessione per i diritti negati», da piazzale Aldo Moro, entrerà nel quartiere di S. Lorenzo e tornerà a piazzale della Minerva.
A sostegno della visita di Benedetto XVI si sono pronunciati esponenti di Forza Italie a di Azione Universitaria.


2 - TRA BERTONE E RUINI FULMINI ALL’OMBRA DEL VATICANO
Roberto Monteforte per l’Unità




Bertone vs Ruini


Pace fatta tra Vaticano e Campidoglio dopo le precisazioni seguite all’udienza di giovedì. Tutti soddisfatti dopo la nota di chiarificazione della Santa Sede sulle reali intenzioni del pontefice, vescovo di Roma a proposito del degrado della Capitale. Ma il freddo resta e pesante tra amministrazione capitolina e un altro palazzo apostolico, quello di san Giovanni in Laterano, sede del Vicariato e del cardinal-vicario Camillo Ruini. Non solo. Se si è disinnescata una polemica che poteva avere effetti pericolosi per i rapporti tra la Chiesa, praticamente possibile ostaggio della campagna di strumentalizzazione della destra, e l’intero centrosinistra, lo si deve all’intervento diretto del segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone che ha colto il pericolo.

Anche per la telefonata del premier, Romano Prodi che pare gli abbia chiarito la portata politica delle strumentalizzazioni delle parole del pontefice, critiche verso il sindaco di Roma, nonché leader del Pd, Walter Veltroni. La segreteria di Stato interviene e chiarisce. È un passo importante per mantenere aperta quell’interlocuzione con il primo cittadino della Capitale anche nella sua nuova veste di leader politico interlocutore attento e aperto alle esigenze della Chiesa.

L’obiettivo può essere stato anche un altro. Più interno alle dinamiche in seno alla Chiesa. Visto che la secca denuncia sul degrado che colpisce la Città eterna contenuta nel discorso del Papa, era stata confezionato altrove, in Vicariato appunto, negli uffici dove ancora governa il cardinale Ruini, fautore convinto di una presenza più direttamente «politica» della Chiesa in Italia.



Al porporato che ha guidato in modo incontrastato la Cei per oltre un ventennio, al fine stratega della «visibilità» della Chiesa nella società secolarizzata, al regista «politico» dell’astensione sul referendum sulla fecondazione assistita, brandito come una vittoria della Chiesa ed espressione della sua egemonia sulla società italiana, non potevano certo sfuggire le implicazioni di quel messaggio. Compreso il rischio di una rottura brusca con il centrosinistra e con la novità per la democrazia italiana rappresentata dal Pd.

Ma l’era Ruini è finita. C’è da correggere. Bertone non delega. Non a caso alla guida della Cei è stato chiamato l’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, figura robusta, ma certo non presenzialista. Lo ha chiarito più volte Bertone, vuole essere lui e solo lui a tenere i fili dei rapporti con la politica in Italia. Decide di intervenire: da qui la nota ufficiale della Santa Sede e il suggello datole con la sua dichiarazione.


È una contrapposizione che prosegue. Ruini è una personalità forte, che continua ad avere un suo peso nella vita della Chiesa italiana ed anche nella dinamica politica. Lo si è visto sulla 194, con il suo appoggio all’inziativa di moratoria sull’aborto lanciata dal direttore del Foglio, Giuliano Ferrara.

Il vero strappo con l’«era Ruini» c’è stato lo scorso febbraio, in un’occasione solenne e impegnativa sia per il Vaticano che per lo Stato italiano: l’anniversario della firma dei patti Lateranensi. Il tradizionale incontro presso l’ambasciata d’Italia a villa Borromeo tra i massimi rappresentanti della Repubblica italiana e della Chiesa, è stato anticipato da un faccia a faccia tra il segretario di Stato Bertone e il premier Prodi. Uno scambio di impressioni durato una buona mezz’ora. Fuori, ad attenderne la conclusione, l’allora presidente della Cei e cardinal vicario Ruini e i suoi collaboratori.

È da quell’incontro che emerge con chiarezza come qualcosa sia cambiato nei rapporti tra le due sponde del Tevere. Senza nulla togliere all’intransigenza nella difesa dei valori, il segretario di Stato sembra poco propenso a dare spazio allo spirito di crociata. Vuole lasciarsi aperte le vie del dialogo a tutto campo, L’importante è incidere. Così, «pragmaticamente» incontra il leader del Pd, Veltroni a cui pone il niet vaticano sul registro delle unioni civili ed anche il Berlusconi che annuncia il nuovo partito del centrodestra.

Ma Ruini è tenace, intende condizionare il futuro, avere voce in capitolo nella oramai prossima nomina del suo successore. C’è chi dice che avverrà entro Pasqua, chi invece ipotizza entro l’estate. Chi gli succederà? «Sarà un pastore, una figura dal forte tratto spirituale». Questo è l’identikit indicato dalla segreteria di Stato. Corrisponde alla linea impressa da Ratzinger alla Chiesa. Sarà il Papa a decidere.

Ma le ipotesi si succedono. Viene dato in forte ribasso il prelato che più impersona la linea della continuità con il «Ruini-pensiero»: il rettore della Lateranense e vescovo ausiliare della Capitale, monsignor Rino Fisichella, «cappellano» di Montecitorio e politico per vocazione. È un altro il nome che circola con insistenza: quello del cardinale Agostino Vallini, attualmente a capo del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. È figura di pastore, oltre che fine giurista, una persona lontana dalla ribalta. Si vedrà. Certo è che quella scelta vorrà dire molto non solo per la diocesi di Roma.


Dagospia 14 Gennaio 2008















_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
OFFLINE
Post: 72.500
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
30/01/2008 22:52


Cardinale Martino Presidente del Consiglio ponpificio




MAURO MICCIO ACCENDE LA MICCIA DELLA COMUNICAZIONE CONTRO IL NARCISISMO SENZA LIMITISMO – AD ANIMARE IL DIBATTITO TUTTI I NARCISI DE NOANTRI: DA GIANNI LETTA A DE BORTOLI…



Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo


(Adnkronos)
- La comunicazione nel mondo della globalizzazione dove le sollecitazioni culturali e lo sviluppo di nuove tecnologie mutano di continuo le tipologie comunicative. E' il tema di fondo del volume 'Il messaggio Narciso', scritto dal professor Mauro Miccio, docente di Comunicazione pubblica e di impresa presso l'universita' di Roma Tre e vicepresidente ISIMM, e presentato oggi a Roma nella sede della Stampa estera.



"'Il messaggio Narciso' e' la constatazione che la comunicazione e' l'autoreferenzialita' del compiacersi, ma il rischio e' quello, non comunicando, di scomparire", ha spiegato Miccio introducendo il suo libro. "La nostra proposta -ha aggiunto- e' di riportare al centro la comunicazione come valore. E le radici religiose della comunicazione, delle tre grandi religioni monoteiste, ci danno l'opportunita' di esprimere questo nuovo modo di comunicare".



Secondo Miccio, "le tecnologie sono un'opportunita', non un vincolo. Rispettare il contenuto e' la sfida che come mediatori culturali dobbiamo fare".



Ad animare il dibattito attorno al volume 'Il messaggio Narciso' diverse personalita' del mondo della comunicazione.
Introducendo il dibattito, Enrico Manca, presidente ISIMM, ha sottolineato il valore del libro per "i numerosi riferimenti alla storia delle idee, delle culture e delle religioni". Secondo Manca "bisogna riscoprire i temi della buona comunicazione in un'epoca in cui i temi dell'informazione sono soggetti ad accelerazioni continue".



Gianni Letta ha poi sottolineato l'attualita' del volume.
'Questo libro parla di gestione delle crisi, un tema che ha toccato l'attualita' politica dell'ultima settimana. E' una guida pratica e preziosa, un supporto per chi vuol fare comunicazione".

Per il direttore de 'Il Sole 24 Ore', Ferruccio De Bortoli, "il mondo della comunicazione e' chiamato ad una riflessione. La cronaca appassisce velocemente e questo da' senso, alle volte, della scarsa profondita' dei media". Riguardo alle minacce pallottola a lui indirizzata, De Bortoli ha cosi' commentato: "Fa parte di una normalita' non pericolosa, certo non sono piacevoli. L'importante e' che non facciamo mai arretrare l'informazione".


Dagospia 30 Gennaio 2008

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
OFFLINE
Post: 72.583
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
01/02/2008 16:41

SORPRESA, RUINI RESTA IN SELLA

– RATZINGER METTE BAGNASCO A BAGNO MARIA

IL "CARDINAL SOTTILE" TORNA A 77 ANNI PER OCCUPARSI DELLA LINEA CULTURALE

LINEA: MANI LIBERE E “CATTOLICIZZAZIONE” DI OGNI AMBITO POLITICO E SOCIALE




Don Camillo

© Foto U.Pizzi




Giacomo Galeazzi per La Stampa


Dieci mesi fa la fine del suo ventennio alla guida della Conferenza episcopale, il prossimo giugno l’addio, per raggiunti limiti d’età, anche alla diocesi di Roma.
Quello di Camillo Ruini, 77 anni, sembrava a tutti il tramonto di uno dei più importanti cardinali del XX secolo. Un paio di giorni fa, poi, la nomina quinquennale a presidente del Comitato del Progetto culturale della Cei è scivolata su giornali e tv come un incarico onorifico, per un crepuscolo più dolce, da teologo puro, gestore di incunaboli, pitture e sacralità artistiche. In realtà le cose non stanno proprio così.



Monsignor Angelo Bagnasco


La scelta è caduta su Ruini, sottolineano alla Conferenza episcopale, perché è stato lui nel ‘94 al Consiglio permanente di Montecassino ad avere l’intuizione del Progetto Culturale e a seguirlo fin dall’inizio. «Continuerà a svolgere il suo compito fornendo il suo supporto di esperienza e spendendosi nel dialogo tra la Chiesa nel suo insieme e il mondo», commentano nella cittadella della Cei a via Aurelia.

L’obiettivo è declinare il Vangelo in un confronto a tutto campo con la cultura, intendendo per cultura «non solo quella che si elabora nelle accademie e nei laboratori scientifici, ma la mentalità che plasma le persone».

In pratica, la leadership del cardinale Angelo Bagnasco, pur con un tono più pastorale e collegiale, prosegue sulla linea inaugurata da Ruini nel 1994 al crollo della Democrazia cristiana e dell’unità politica dei cattolici: mani libere e «cattolicizzazione» di ogni ambito politico e sociale. Una Chiesa che resta «esposta», «aperta al dialogo senza barriere», fuori dalle sagrestie e dal recinto sacro, cioè alla scoperto nel confronto con il mondo della cultura, partendo dalla «questione antropologica», sottolineano alla Cei.
In ascolto delle dinamiche dell’uomo di oggi per «rimettere al centro le sue domande di fondo». Un’attenzione ispirata dal cardinale Ruini 14 anni fa e applicata dai vescovi nelle diocesi.



La presenza per altri cinque anni di Ruini alla Cei sembrerebbe creare una coabitazione con il presidente Angelo Bagnasco, una situazione inedita che, nelle intenzioni dell’episcopato, dovrebbe rafforzare la presenza pubblica della Chiesa in Italia. Una soluzione condivisa appieno dal leader dei vescovi. «Il Progetto culturale orientato in senso cristiano- ha spiegato il vescovo Giuseppe Betori, segretario generale della Cei al termine del Consiglio Cei- è un lato permanente e non episodico dell’attività della Chiesa nella società. Il Consiglio (vi partecipano soltanto una trentina di presuli) ha deciso di costituire un comitato per promuovere il Progetto culturale, accompagnandone la riflessione e sostenendo le attività del servizio nazionale».

Compito peculiare del nuovo organismo affidato a Ruini sarà quello di proporre «iniziative qualificate», che, precisa Betori, rendano presente nell’opinione pubblica la «riflessione e la proposta della Chiesa», in particolare sui temi riconducibili alla questione antropologica e alla ricerca della verità. Quindi, proprio quei valori non negoziabili che infiammano il dibattito politico: ricerca sugli embrioni, unioni di fatto, divorzio breve, procreazione assistita, aborto. «Con questa scelta si vuole far emergere la consapevolezza che l’incontro tra fede e cultura costituisce un fattore organico alla struttura stessa della Cei», osserva Betori. Gli effetti della decisione sono potenzialmente destinati a diventare rilevanti sia all’interno sia all’esterno della Chiesa italiana.



I monsignori Betori e Schiavon
© Foto U.Pizzi

Intanto, Ruini non esce dall’organigramma Cei e mantiene il controllo sulla notevole quantità di risorse destinate dalla Cei al Progetto culturale, circa il 30% del bilancio. A questa somma va aggiunta la quota che ogni diocesi riceve da Roma per i propri progetti culturali e che, ormai da dieci anni, è decurtata del 30% per sostenere il sistema comunicativo della Cei (Avvenire, Sat200): un’eredità della gestione Ruini che il nuovo coordinatore del progetto culturale si porta in dote.

Inoltre l’incarico a Ruini include il mandato di organizzare le «opportune iniziative» e dunque di assumere una figura pubblica, rilanciando nei suoi interventi la dottrina della Chiesa, che contempla contatti frequenti con il mondo politico.
Il «cardinale sottile», come si sa, gode dell’appoggio, pieno e senza intermediari, di Joseph Ratzinger.


Si tratta di un’investitura che, oltre a un atto di fiducia del direttivo Cei nei confronti dell’interessato, è anche la traduzione immediata dell’ansia di identità culturale che il papato sta trasmettendo ai vari episcopati. E che ben si inscrive nella gestione Bagnasco, basata sulla difesa della vita dal concepimento fino al suo termine, l’attenzione riservata ai temi etici in generale, i richiami alla solidarietà, a sanare le disuguaglianze sociali, la sollecitudine per il Meridione, i richiami alla pace internazionale. E da Bagnasco perseguiti in forme puramente pastorali. La Cei, quindi, come snodo pastorale che, nel segno della collegialità tra i vescovi, aiuti la comunione e la missione della Chiesa, affinché ogni pronunciamento sia l’esito della massima condivisione di tutti i presuli per affrontare le sfide pastorali, culturali e politiche centrali per la Chiesa.


Dagospia 01 Febbraio 2008

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
OFFLINE
Post: 73.170
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
12/02/2008 12:22


Gianni Letta
© Foto U.Pizzi

ORA GIANNI LETTA E’ DAVVERO L’EMINENZA AZZURRINA
– NEL CLUB PIÙ ESCLUSIVO DEL MONDO, QUELLO DEI GENTILUOMINI DEL PAPA:
ACCOMPAGNERÀ CAPI DI STATO E DI GOVERNO DURANTE LE VISITE UFFICIALI IN VATICANO…




Giacomo Galeazzi per “La Stampa”





Accompagnerà da Benedetto XVI capi di Stato e di governo durante le visite ufficiali in Vaticano. Svolgerà un alto servizio di rappresentanza indossando frac con gilet nero e un «collare» metallico. Nell’Annuario Pontificio 2008 che verrà presentato in settimana il nome di Gianni Letta sarà incluso nella Famiglia Pontificia. Il neo-gentiluomo di Sua Santità, nominato il 29 giugno, è l’unico politico italiano al quale sia stato concesso l’onore di entrare in uno dei «club» più esclusivi del mondo, per secoli riservato alla nobiltà papalina.

Un segno forte dell’apprezzamento e del credito conquistati in Curia dal braccio destro di Silvio Berlusconi, di casa nei Sacri Palazzi e habituè alle cerimonie pontificie. Un riconoscimento che non è solo onorifico ma prevede funzione e ruolo Oltretevere in occasione di cerimonie e ricevimenti ufficiali quando il Pontefice incontra capi di Stato, primi ministri, ambasciatori ed altre autorità. Una collaborazione che rende «familiari» al Papa i gentiluomini, chiamati «amici» da Benedetto XVI nelle udienze estese alle loro consorti.



Di Letta, amico personale di numerosi cardinali come Tarcisio Bertone, Giovanni Battista Re, Camillo Ruini e Achille Silvestrini, viene elogiato in Curia lo stile riservato, la capacità di mediare e fugare equivoci tra le due sponde del Tevere. Andrà a svolgere un servizio d’onore che s’inserisce nella secolare tradizione della Casa pontificia. In un modo semplificato e reso meno fastoso dalla riforma di Paolo VI, ma se rispetto al passato cambiano le funzioni e i ruoli, «identico permane lo scopo di coloro che vi lavorano, quello cioè di servire il Successore dell’Apostolo Pietro», ha ricordato Joseph Ratzinger ricevendo recentemente i suoi gentiluomini.

Il Collegio dei Gentiluomini è alle dirette dipendenze della Prefettura della Casa Pontificia che ne dispone i servizi e li coordina riservando loro un posto speciale nell’assistenza ai sacri riti. «Nella Chiesa ogni compito è importante, quando si coopera alla realizzazione del Regno di Dio - li ha istruiti Benedetto XVI-.
La barca di Pietro, per poter procedere sicura, ha bisogno di tante nascoste mansioni, che insieme ad altre più appariscenti contribuiscono al regolare svolgimento della navigazione.
Indispensabile è non perdere mai di vista il comune obbiettivo, e cioè la dedizione a Cristo e alla sua opera di salvezza».

Gianni Letta esordirà nell’Annuario Pontificio insieme a personalità che hanno acquisito sul campo particolari benemerenze per meriti personali, come l’ex direttore dell’Osservatore Romano, Mario Agnes, Saverio Petrillo (responsabile del «Vaticano bis» di Castelgandolfo) e l’amministratore delegato di «Tirrenia» e vicepresidente di Confcommercio, Franco Pecorini.


Dagospia 11 Febbraio 2008
dagospia.excite.it/articolo_index_37911.html
OFFLINE
Post: 73.187
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
12/02/2008 14:35

LA NOMINA DI LETTA A “GENTILUOMO DEL PAPA” VIENE RESA PUBBLICA PROPRIO MENTRE CASINI, RUINATO DA RUINI, CERCA DI SALVARE L’UDC – A CHE SERVE PIERFURBY QUANDO IL VATICANO HA L’EMINENZA AZZURRINA?…

Marcello Sorgi per “La Stampa”


Magari non c'entra niente, è solo una coincidenza. E poi, si sa, i tempi del Vaticano raramente coincidono con contingenze particolari. Eppure non sembra caduto a caso, a pochi giorni dalla pubblicazione dell'Annuario Pontificio, l'annuncio del Vaticano della nomina (pur decisa qualche mese fa) di Gianni Letta a gentiluomo del Papa: riconoscimento molto ambito, e carica finora riservata a certa aristocrazia papalina.

Negli stessi giorni in cui Pierferdinando Casini e l'Udc, aiutati dal cardinale Camillo Ruini, combattono fianco a fianco la battaglia per convincere Berlusconi a lasciar sopravvivere il piccolo partito cattolico del centrodestra, senza pretenderne lo scioglimento nel nuovo «Popolo delle libertà» in cui sono confluiti Forza Italia e An, la scelta dell'uomo più vicino a Berlusconi, del suo principale consigliere politico e del suo braccio destro per cinque anni a Palazzo Chigi, per un'onorificenza così significativa, toglie molte frecce all'arco dell'ex alleato del Cavaliere che cerca di tornare a casa come figliol prodigo.



Si sa, Letta è un caso a sé: non ha mai avuto la tessera di Forza Italia (né prenderà, c'è da giurarci, quella del nuovo partito), non s'è mai candidato alle elezioni, era perfino contrario alla discesa in campo di Berlusconi. Quel che ha fatto al suo fianco, lo ha fatto, e spiegato tante volte, come «servizio alle istituzioni».

E tuttavia se un uomo così vicino al Cavaliere, e così chiaramente schierato, è stato giudicato degno di tanta attenzione, vuol dire che nelle sacre stanze si ritiene che non ci sia poi tutto questo bisogno di far mediare da un partito cattolico la delicata materia dei valori e la politica del centrodestra.

C'è perfino chi dice che nello stesso senso vada interpretato un corsivo, apparso ieri sull'Osservatore Romano, per sottolineare la distinzione tra Santa Sede e Cei
, la Conferenza dei vescovi di cui Ruini è stato fino a poco tempo fa un influentissimo capo, e raffreddare l'«endorsement» per Casini che doveva pesare nella trattativa con Berlusconi.


Dagospia 12 Febbraio 2008
dagospia.excite.it/articolo_index_37944.html

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
OFFLINE
Post: 74.552
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
18/03/2008 12:46

LE AMBIZIONI DI FISICHELLA IMBARAZZANO BERTONE
Piace in Vaticano questa campagna elettorale così mielosa e noiosa dove tutti parlano di valori e di famiglia anche quando hanno alle spalle storie personali che con la dottrina non hanno nulla a che fare. Il Vaticano si è chiamato in gran parte fuori dalla contesa elettorale e su questa linea sembrano allineati il Segretario di Stato, Tarcisio Bertone (piemontese 74enne), e il presidente dei Vescovi italiani, Angelo Bagnasco (nato a Pontevico nel 1943).

Anche “Eminence” Ruini sembra soddisfatto dell’operazione Rosa Bianca e ha messo il silenziatore.
D’altra parte gli è stato fatto capire a chiare lettere che i rapporti politici devono essere tenuti dalla Segreteria di Stato, cioè dal longilineo cardinal Bertone, un ex-salesiano, quinto di otto figli, che da giovane ha giocato a calcio ed è tifoso accanito della Juventus.

L’unico che si agita a livello politico è monsignor Rino Fisichella, il prelato di Lodi che è diventato celebre quando nel giugno dell’anno scorso ha affrontato le telecamere di Michele Santoro sul tema dei preti pedofili.
Oltre ad essere cappellano della Camera dei Deputati, Fisichella è anche il rettore della Pontificia Università Lateranense che secondo i suoi detrattori è diventata un salotto politico per tessere alleanze.

Addirittura c’è chi pensa che abbia come obiettivo la poltrona di Ruini e che per questa ragione sia arrivato al punto di rifiutare l’offerta del Papa di essere insediato come vescovo di Verona o di Pisa.
La situazione è imbarazzante soprattutto per il Segretario di Stato, lo juventino Tarcisio Bertone che è legato da una vecchia amicizia con Fisichella e vuole tenere ben salde nelle sue mani le relazioni con il mondo politico.

dagospia.excite.it/esclusivo.html

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:40. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

IperCaforum il forum degli ipercafoni e delle ipercafone