Quei minuti di festa sconcertanti e infiniti Un macigno di pesantezza franato sui telegiornali
Una grottesca rappresentazione
di Aldo Grasso
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Si è chiusa un’angoscia ma se n’è aperta un’altra: mentre una donna tornava alla vita un uomo, per proteggerla, trovava la morte. Da eroe. La notizia però è stata data con un drammatico asincronismo, una sfasatura di tempo che ha creato attorno alla liberazione di Giuliana Sgrena un clima di imbarazzo, di insensatezza, di fastidio. È successo questo: quando i telegiornali della sera, alle 20, hanno dato notizia che la giornalista del Manifesto era stata liberata, ne incombeva un’altra terribile. L’auto su cui viaggiavano la Sgrena e gli uomini del Sismi era stata attaccata da militari americani. Nicola Calipari, ex funzionario della Polizia di Stato, ha protetto col suo corpo Giuliana ma è rimasto ucciso. I primi dispacci sull’incidente sono giunti in Italia poco dopo le 19.
Si dice sempre che la grande forza della tv dipenda dalla sua tecnologia leggera che permette di collegarsi con tutto il mondo, di trasmettere le news in tempo reale, di scompaginare i servizi in diretta. Ma ieri sera un macigno di pesantezza è franato sui nostri tg, specialmente sul Tg1. Che si è aperto con giustificate immagini di gioia che salutavano la liberazione ma che poi è proseguito come se nulla fosse successo. Festa nella redazione del Manifesto con bottiglie stappate, cori di giubilo, visite pastorali di ex rapite. Festa a Napoli alla presenza del Capo dello Stato. Il quale partecipava con trasporto alla gioia dei genitori di Giuliana con cui è sempre stato in collegamento ma che ancora nulla sapeva della dinamica dei fatti. Festa al congresso veneziano di Rifondazione, con Luciana Castellina che sale sul palco per dire che Rifondazione porta bene. Gli altri tg, a cominciare da quello della 7, poi il Tg5, poi il Tg4, si accorgono che qualcosa non va e leggono le angosciose agenzie che arrivano dall’Iraq.
Insomma, quei minuti di festa sembravano interminabili, intempestivi, sconcertanti. E’ vero che la maggior parte degli spettatori non era informata dell’accaduto e ha quindi seguito il Tg1 come si segue un racconto, con un prima di gioia e un dopo di mestizia, maquesta non è una giustificazione accettabile. Ad esempio, al presidente Ciampi si poteva evitare la brutta figura di essere malinformato, di esprimere solo soddisfazione per la Sgrena e nessun cordoglio per il povero Calipari.
Chi invece ha dimestichezza col telecomando si è subito accorto di quella grottesca rappresentazione. Se ne sono anche accorti al Manifesto e hanno protestato con il Tg1 per quella prolungata euforia, per il fastidio provato. «Ben tornata Giuliana» ha detto Paolo Bonolis in apertura di Festival. «Purtroppo—ha aggiunto—la notizia è funestata da un altro lutto». Ma, come si dice, lo spettacolo deve andare avanti. Più del necessario.
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10/07/2009 13.45 - Capitano Marino: Mi quoto, aggiungendo che io soltanto pagherò il dolce alla Pippi.