MOSTRE ED EVENTI

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2018 16:37
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23/02/2011 11:20

Re:
Etrusco, 23/02/2011 10.32:

Interessante, [SM=x44460] per le info! [SM=x44461]




prego, vorrei tempo permettendo appena riuscirò a visitarle,visto che sono entrambe in programma per questa primavera, lasciare una piccola recensione [SM=x44475] [SM=x44499]
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23/02/2011 20:10

Re: Re:
killing zoe, 23/02/2011 11.20:




prego, vorrei tempo permettendo appena riuscirò a visitarle,visto che sono entrambe in programma per questa primavera, lasciare una piccola recensione [SM=x44475] [SM=x44499]




Sarebbe ottimo! [SM=x44462]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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23/02/2011 21:50

MOSTRA FOTOGRAFICA CONTRO LA MAFIA
Terre che spesso portano ferite profonde, ma dove oggi germoglia il seme della speranza, si coltiva il futuro, si costruiscono quei diritti e opportunità che sono strumento irrinunciabile del contrasto alla criminalità organizzata.
Di questo tratta "Terre di libertà", la mostra fotografica che entra nei centri commerciali del gruppo Igd "La Torre" di Palermo e "Katanè" di Catania, realizzata con la cooperativa "Placido Rizzotto" e Libera Terra.
"Questa iniziativa - spiega il presidente di Libera, Don Ciotti- nasce per dare voce ai fatti, ai volti, ai nomi che sono l'anima di Libera e Libera Terra".

A latere della mostra, in programma da oggi fino al 12 marzo a Palermo e per le tre settimane a seguire a Catania, sono previsti incontri sia con le scuole che con il pubblico, visite guidate, eventi e manifestazioni culturali.
Durante la manifestazione verrà anche presentato il libro "Terre di libertà" che documenta con decine di scatti la difficile ma anche stimolante storia del percorso intrapreso dalle cooperative che da anni lavorano le terre confiscate alla mafia e ora utilizzate a fini sociali e di rinascita economica.
Tiziana Di Masi presenterà un'anteprima del suo spettacolo "Mafie in pentola".
26/02/2011 17:46

Arcimboldo. Artista milanese tra Leonardo e Caravaggio 10 febbraio 22 maggio Milano
Il contesto culturale in cui si muove Arcimboldo, il suo apprendistato e le sue prime opere in ambito milanese sono state finora considerate come un prologo di unʼattività artistica svoltasi principalmente fuori dallʼItalia. La tradizione artistica milanese e lombarda ebbe invece un ruolo fondamentale nella formulazione delle famosissime teste composte e delle “bizzarie” di Arcimboldo, come gli studiosi lombardi hanno ripetutamente sottolineato. Proprio con l’obiettivo di restituire Arcimboldo al suo contesto dʼorigine, per capire le ragioni della sua chiamata alla corte degli Asburgo, precisare le radici culturali delle sue teste composte e approfondire il ruolo giocato dallʼartista nello sviluppo dei generi della natura morta e delle “pitture ridicole”, apre a Milano, a Palazzo Reale, il 10 febbraio 2011, la mostra “Arcimboldo. Artista milanese tra Leonardo e Caravaggio”.

Curata da Sylvia Ferino, Direttrice della Pinacoteca del Kunshistorisches Museum di Vienna – che presta il nucleo più corposo di opere –, in collaborazione con un prestigioso comitato scientifico, la mostra è divisa in nove sezioni. Le prime due sono dedicate allʼanalisi dei poli principali attorno ai quali ruota la cultura artistica milanese del Cinquecento: da un lato il genio leonardesco, dallʼaltro le grandi officine artistiche milanesi. Una scelta di disegni grotteschi di Leonardo, accompagnati da disegni e dipinti di seguaci come Girolamo Della Porta, Bernardino Luini, Giovanni Antonio De Predis, Cesare da Sesto, Francesco Melzi, Giovanni Paolo Lomazzo, Giovanni Ambrogio Figino, attestano lʼinfluenza di Leonardo nello studio della fisionomia caricata e della figura, della natura, dellʼatmosfera come della flora e fauna. Nella seconda sezione, dedicata alle arti suntuarie, lʼocchio viene catturato da stupendi cammei, vasi, scudi, preziose armi e armature, tessuti raffinati, codici miniati, medaglie, sculture, tutte opere di artisti e artigiani milanesi.

Nel vivo della mostra si entra con la sezione Arcimboldo a Milano, che presenta le opere giovanili di Arcimboldo e dei suoi maestri: il Ritratto di Biagio Arcimboldo di Bernardino Luini; le vetrate per il Duomo di Milano, realizzate su disegni di Arcimboldo e del padre Biagio; i disegni per il Gonfalone di SantʼAmbrogio attribuiti a Giuseppe Arcimboldo e a Bernardino Campi o Giuseppe Meda; lʼarazzo con il Transito della Vergine (1561-1562) di Giovanni Karcher su cartone di Arcimboldo.

La sezione successiva è dedicata allʼillustrazione naturalistica in Italia e in Lombardia. Il ruolo di Arcimboldo come illustratore di animali, uccelli e probabilmente anche di piante e fiori, viene correttamente collocato nellʼampio contesto delle scienze naturali: molti suoi disegni furono, infatti, utilizzati per i volumi pubblicati dal bolognese Ulisse Aldrovandi.
Nel cuore della mostra si entra con le più spettacolari Teste Composte di Arcimboldo (Stagioni ed Elementi), dipinte in più varianti a partire dal 1563, provenienti dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, dalla Real Academia de San Fernando di Madrid e dal Museo del Louvre. Tre Stagioni delle Bayerische Staatgemäldesammlungen di Monaco saranno presentate accanto alle Stagioni di Vienna, Parigi e Madrid. Le intricate composizioni di fiori, frutti e animali celano un complesso significato allegorico, legato alle vicende e alle aspirazioni universalistiche della dinastia asburgica.

Segue la sezione sulla pittura ridicola, con disegni di figure grottesche di Francesco Melzi (copie da Leonardo), Giovan Paolo Lomazzo, Camillo Procaccini e due dipinti di Arcimboldo provenienti da Stoccolma: Il bibliotecario e Il giurista.
Arcimboldo è profondamente innovativo e lancia anche in questo caso un nuovo genere di pittura in consonanza con gli intellettuali dellʼAccademia della Val di Blenio.

Arcimboldo svolse, inoltre, unʼintensa attività di inventore, animatore e regista di feste e tornei, contribuendo allo sviluppo della pittura di corte con lʼinvenzione di prodigiosi attrezzi e strabilianti mascherate. Con questa settima sezione si entra nel mondo delle feste di corte con una raccolta di cinquanta bellissimi disegni di Arcimboldo, uno studio di Giulio Romano e la cosiddetta “armatura milanese” forgiata dal famosissimo artefice milanese Giovanni Battista Zarabaglia per lʼarciduca Ferdinando II del Tirolo.

Lʼottava sezione si concentra sul ritorno di Arcimboldo a Milano e si apre con un Autoritratto del maestro del 1587. In questo disegno Arcimboldo si raffigura come “testa cartacea”, come se si volesse presentare in veste di letterato e poeta. E, infatti, questa sezione riunisce libri e raccolte di poesia composti dagli amici poeti e letterati intorno alle pitture inviate a Rodolfo, fra le quali il celeberrimo Vertunno (Ritratto di Rodolfo II).

Chiude la mostra la sezione sulle teste reversibili e la natura morta, con alcuni capolavori assoluti di Arcimboldo come Lʼortolano e Testa reversibile con canestro di frutta, da cui Caravaggio avrebbe preso ispirazione per la sua celebre natura morta La canestra di frutta. Chiude la mostra il dipinto Testa delle quattro stagioni dellʼanno.

A testimonianza di quanto ancora oggi le invenzioni di Arcimboldo rappresentino unʼinesauribile fonte di ispirazione per lʼarte contemporanea, nel periodo della mostra verrà esposta in piazzetta Reale unʼopera realizzata dallʼartista americano Philip Haas: una scultura in vetroresina di 5 metri di altezza ispirata allʼInverno di Arcimboldo.



Fonte: http://www.bitculturali.it/online/

02/03/2011 22:08

"Impressionisti. Capolavori della Collezione Clark" 02 marzo 19 giugno 2011 Milano
Si tiene a Milano, a Palazzo Reale, dal 2 marzo al 19 giugno 2011, la mostra “Impressionisti. Capolavori della Collezione Clark”. In esposizione 73 opere dei grandi maestri francesi dell’Ottocento provenienti dallo Sterling and Francine Clark Art Institute (Stati Uniti). Si possono ammirare capolavori di Renoir, Monet, Degas, Manet, Morisot e Pissarro, dei pittori barbizonniers quali Jean-Baptiste-Camille Corot, Jean-François Millet e Theodore Rousseau, dei maggiori pittori accademici del tempo come William-Adolphe Bouguereau, Jean-Léon Gérôme e Alfred Stevens, e di post-impressionisti quali Pierre Bonnard, Paul Gauguin e Henri de Toulouse-Lautrec. I coniugi Clark, infatti, non solo hanno costruito una collezione di dipinti impressionisti, ma hanno altresì allargato il campo ai precursori, agli sviluppi e al seguito del movimento impressionista, lungo l’arco di tre generazioni di artisti tra il 1830 e il 1900. Per questo, accanto e intorno alle opere degli Impressionisti si trovano dipinti degli artisti che hanno costituito le premesse immediate per la nascita della nuova pittura “indipendente”; non mancano i rivali (come gli esponenti della tradizione accademica) e gli artisti che, alla fine del XIX secolo, hanno proposto nuovi scenari e soluzioni originali.

La mostra, curata da Richard Rand, è articolata in dieci sezioni incentrate sui temi fondamentali che testimoniano le innovazioni stilistiche e tecniche della seconda metà dell’Ottocento.
Il percorso si apre con un nucleo di dipinti strettamente legati alla nascita dell’Impressionismo. Impressione è il titolo del primo capitolo introduttivo, dove si propone un confronto serrato e ad altissimo livello tra i paesaggi di Monet, Pissarro e Sisley, i fiori di Manet, Renoir e della Morisot, e i volti evocati da Renoir: tutte opere che aiutano a comprendere le caratteristiche dello stile, della tecnica e della poesia impressionista.
La seconda sezione è dedicata alla Luce, “materia” fondamentale per la pittura impressionista, e protagonista assoluta dell’immagine di Parigi (non a caso ribattezzata la “Ville Lumiére”). La luce della pittura en plein air risplende soprattutto sui paesaggi (ed ecco le opere di Monet, Pissarro e lo straordinario Tramonto, 1879 o 1881, di Renoir), ma viene interpretata con estrema sensibilità anche nelle “nature morte”, in questo caso da Sisley e da Renoir.
Natura, Mare, Città e campagna sono le sezioni centrali della mostra e sono strettamente concatenate fra loro; in tutte queste sezioni i dipinti impressionisti sono messi a confronto con opere appartenenti ad altri movimenti artistici.
Nella sezione dedicata alla Natura, si può comprendere come l’eleganza di Corot e le ricerche di Theodore Rousseau costituiscano una premessa importante per gli esiti di Monet, mentre lo splendido angolo della Senna ad Argenteuil (1892 circa), dipinto da Caillebotte, costituisce un raffinato caso di sviluppo post-impressionista.
Le splendide marine di Jongkind e Boudin offrono un punto di confronto diretto con due capolavori di Monet ispirati alle coste della Normandia, mentre nella sezione dedicata al dialogo tra città e campagna sarà una sorpresa incontrare una fremente scena parigina, Attraversando la strada (1873 -1875) di Boldini.
Una sezione di grande importanza è quella dedicata ai Viaggi dei pittori. È questa la sezione più “italiana”: città e paesaggi del nostro Paese vengono ammirati da Corot (Castel Sant’Angelo, Roma, 1835 -1840, e Bagnanti delle Isole Borromeo, 1865 – 1870, sul Lago Maggiore) e da Renoir (Venezia, Palazzo Ducale e La baia di Napoli, sera del 1881); non mancano temi orientali, come la scena egiziana descritta da Gerôme.
Da questa sezione si passa a quella dedicata alla Società. Ecco la Pastorella: pianura di Barbizon, prima del 1862, di Millet accanto alla giovane viaggiatrice Louise Harduin (1831) di Corot; l’animazione de Il Porto di Rouen: scarico di legname (1898) osservata da Pissarro accanto al tranquillo Interno ad Arcachon (1871) di Manet; le eleganti dame di Stevens e di Boldini accanto alla prostituta in Attesa (1888 c.) dei clienti di Toulouse-Lautrec.
La sezione successiva è dedicata al Corpo. Il Mercato di schiavi (1866) di Gerôme propone una esotica sensualità e apre la riflessione sul soggetto più “classico” dell’arte: l’immagine del corpo umano. Tra l’accademica perfezione di Bouguereau e la rigogliosa sontuosità della Bagnante bionda (1881) di Renoir, Berthe Morisot inserisce un tocco prezioso di sensibilità femminile.
Dal “corpo” si passa ai Volti di personaggi, e dietro a ogni volto c’è una storia. Ad alcuni autoritratti (Degas, Renoir) si associano personaggi di diverso genere, da Il Giardiniere dell’artista (1893) di Carolus-Durand alla Ragazza che lavora all’uncinetto (1875 c.) di Renoir, il primo quadro acquistato dai coniugi Clark, fino alla Carmen (1884) ritratta da Toulouse-Lautrec.
La mostra si conclude con un capitolo dedicato ai Piaceri. Il primo, e forse il più importante, è sottinteso: il piacere del collezionismo, da parte di Sterling e Francine Clark, evocato dal dipinto di Daumier con i Collezionisti di stampe (1860 – 1863 c.), coniugato con il piacere di condividere con il pubblico i capolavori del loro museo. In questa sezione conclusiva incontriamo i gusti raffinati di Degas, che prediligeva le corse ippiche a Longchamp e le ballerine dell’Opéra, con il profumo dei fiori (e delle fanciulle che li accompagnano) di Tissot e di Renoir; il brivido esotico evocato da Gerôme e l’intima gioia che ci può dare un cagnolino descritta da Bonnard.
Accompagna la mostra un catalogo illustrato pubblicato dalla Clark con Skira.
L’evento è promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, gode del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è organizzato dallo Sterling and Francine Clark Art Institute, insieme a Palazzo Reale e Arthemisia Group.



Fonte: http://www.bitculturali.it/online/
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03/03/2011 21:26

LORENZO LOTTO, A ROMA GENIO ANTICONFORMISTA

Torna alla ribalta un pittore anticonformista, sottovalutato dal Vasari e riscoperto solo alla fine dell'Ottocento.
Alle Scuderie del Quirinale sono esposte fino al 12 giugno 57 opere di Lorenzo Lotto, maestro del Rinascimento veneziano.
L'antologica raccoglie tutte le opere più note dell'artista, tra cui le grandi pale d'altare, i ritratti, le tavole con soggetti sacri e mitologici. Per Lotto, a lungo dimenticato, è stata messa in campo una grande operazione di restauro e salvataggio. Accolgono i visitatori 15 grandi pale. Poi, i ritratti, dai quali emerge "l'intima essenza delle personalità", dice il curatore Villa.

TORINO, LIBRI CHE HANNO FATTO L'UNITA'D'ITALIA

Sarà allestita nell'ambito del Salone del Libro di Torino la mostra "1861-2011. L'Italia dei Libri", promossa dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura.
La mostra legge i 150 anni della storia del nostro Paese attraverso i libri, gli autori, gli editori che hanno contribuito a formare la nostra cultura. Il percorso si articola in 5 filoni: i 150 Grandi Libri, i 15 Superlibri,i 15 personaggi, gli Editori, i Fenomeni Editoriali, quindici come i decenni di questo secolo e mezzo. L'evento si aprirà in concomitanza con il Salone del Libro, dal 12 al 16 maggio, poi l'esposizione sarà itinerante per l'Italia.






05/03/2011 20:40

Re:
texdionis, 03/03/2011 21.26:


TORINO, LIBRI CHE HANNO FATTO L'UNITA'D'ITALIA
Sarà allestita nell'ambito del Salone del Libro di Torino la mostra "1861-2011. L'Italia dei Libri", promossa dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura.
La mostra legge i 150 anni della storia del nostro Paese attraverso i libri, gli autori, gli editori che hanno contribuito a formare la nostra cultura. Il percorso si articola in 5 filoni: i 150 Grandi Libri, i 15 Superlibri,i 15 personaggi, gli Editori, i Fenomeni Editoriali, quindici come i decenni di questo secolo e mezzo. L'evento si aprirà in concomitanza con il Salone del Libro, dal 12 al 16 maggio, poi l'esposizione sarà itinerante per l'Italia.



molto interessante spero di riuscire a visitarla anche questo maggio [SM=x44458]
05/03/2011 20:43

Lib(e)ro scambio 6 marzo 2011 Chiostro del Teatro Grassi Milano
Se non vi bastano gli Swap Party e siete scettici sugli e-book (anche perché passate molte ore davanti al computer), adesso potete barattare libri. Domenica 6 Marzo, dalle 17 alle 21, presso il Chiostro del Teatro Grassi (Via Rovello 2) ha luogo il BookSwap: un evento dove portare da 2 a 10 libri da barattare scambiando opinioni con gli altri partecipanti. L'idea è quella di condividere le emozioni che certe letture ci hanno trasmesso. Dietro a questa iniziativa ci sono Arianna Chieli (giornalista e scrittrice), Gabriella Grasso (giornalista e autrice tivù) ed Elena Torresani (blogger al suo terzo libro): divoratrici a loro volta di romanzi di qualità, sono riuscite a far partecipare all'evento anche Gianni Biondillo, Matteo B. Bianchi, Alessandro Rimassa, Micol Arianna Beltramini e Chicca Gagliardo. Cinque scrittori che leggeranno un breve capitolo di un'opera a loro particolarmente cara. A fine serata, poi, i libri avanzati saranno donati alla Fondazione Salvatore Maugeri di Pavia, che li farà arrivare presso le biblioteche dei suoi istituti: luoghi in cui ci si occupa di tutela della salute nell'ambito del lavoro e di medicina riabilitativa.

di Katia Brega

Fonte: http://seidimoda.repubblica.it/home
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06/03/2011 22:16

Re: Re:
killing zoe, 05/03/2011 20.40:



molto interessante spero di riuscire a visitarla anche questo maggio [SM=x44458]




fammi sapere, io sono di Torino [SM=x44458]
06/03/2011 22:18

Re: Re: Re:
texdionis, 06/03/2011 22.16:


fammi sapere, io sono di Torino [SM=x44458]



volentieri [SM=x44462]


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11/03/2011 18:48

ROMA, OGGI PRESENTATA BIENNALE ARTE VENEZIA

E' stata presentata a Roma la 54a Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia,"ILLUMInazioni".
Presenti, tra gli altri, il presidente della Biennale, Paolo Baratta, e la curatrice Bice Curiger, storica dell'arte e critica.
La rassegna sarà aperta al pubblico dal 4 giugno al 27 novembre, nelle sedi dei Giardini e dell'Arsenale, nonché in vari luoghi di Venezia.
Per la prima volta partecipano Andorra, Arabia Saudita, Bahrain, Bangladesh, Malaysia e Ruanda.


"La Biennale è uno dei più importanti forum per la conoscenza e l'illuminazione dei nuovi sviluppi dell'arte internazionale", dice Curiger.
Il titolo dell'Esposizione letteralmente "punta i riflettori" sull'importanza di questi sviluppi in un mondo globalizzato.
"Mi interessa in modo particolare l'ansia di molti artisti contemporanei di stabilire un dialogo intenso con colui che guarda l'opera, e di sfidare le convenzioni con cui si guarda l'arte contemporanea", aggiunge la curatrice.
13/03/2011 12:30

TASTE N.6 12-14 marzo Firenze Stazione Leopolda
Dal 12 al 14 marzo 2011, alla Stazione Leopolda di Firenze, Pitti Immagine presenta la sesta edizione di TASTE. IN VIAGGIO CON LE DIVERSITÀ DEL GUSTO, il salone dedicato alle eccellenze del gusto e del food lifestyle.
A questa edizione Taste cresce, nel numero degli espositori protagonisti - saranno infatti circa 240 le aziende specializzate e di nicchia che proporranno i loro prodotti al pubblico di appassionati, un aumento del 20% rispetto all’ultima edizione – e negli spazi espositivi della manifestazione, andando a coinvolgere anche l’area Alcatraz della Stazione Leopolda, che ospiterà una serie di progetti e contenuti speciali. A curare il layout del salone, sarà anche per questa edizione l'architetto Alessandro Moradei.

Per gli operatori della gastronomia e della ristorazione e per il pubblico dei visitatori, Taste si è affermato negli anni come un'esperienza divertente e coinvolgente, un viaggio multi-sensoriale alla scoperta dei tanti modi in cui oggi si esprime e si sperimenta il gusto:

_ Taste Tour è il percorso di degustazione dei prodotti proposti dalle aziende, per conoscere e approfondire le ricchezze gastronomiche del nostro paese: dalla vellutata al tartufo nero alla 'matriciana di pesce, dal salame al Chianti alla bresaola di tonno, dalla pasta secca lavorata a mano su trafile d'oro fino al formaggio pecorino allo zafferano, i cioccolatini all'Aceto Balsamico e la marmellata di olive taggiasche …
_Taste Tools è l’area dedicata agli oggetti di food & kitchen design, i capi di abbigliamento, le attrezzature tecniche e professionali per la cucina;
_Taste Shop è il negozio dove acquistare i prodotti esposti e degustati durante il percorso, un vero e proprio department store in cui si acquistano cibi esclusivi;
_Taste Ring, il luogo dei dibattiti e delle idee, l’arena in cui i protagonisti della cultura contemporanea della tavola si confrontano sui temi più curiosi e caldi legati al cibo e al gusto, interpretando l’attualità e anticipando le tendenze future;
_Taste Press, con la presenza di una selezione di riviste e speciali progetti editoriali dedicati all'eno-gastronomia che andranno in scena alla Stazione Leopolda nei giorni del salone.

Il salone, nato dalla collaborazione di Pitti Immagine con il gastronauta Davide Paolini, è diventato sempre di più il salotto del gusto nel panorama italiano, dove si danno appuntamento i migliori operatori nostrani e internazionali dell'alta gastronomia, ma anche come il fulcro d’attrazione per il sempre più esigente pubblico dei cultori del cibo di qualità: ha superato la soglia delle 10.000 presenze il pubblico all'ultima edizione, con una grande attenzione da parte di stampa e tv. Per questo e per la presenza degli eventi organizzati in città nel cartellone del FuoriDiTaste, il calendario di eventi off che accendono i luoghi di Firenze con iniziative e appuntamenti firmati Taste, il salone fiorentino è un osservatorio inedito e unico sull’incredibile mondo del cibo, che si distingue da tutte le altre iniziative esistenti in Italia e in Europa.

Tra le aziende presenti segnaliamo:
7gr.– Sevengrams, Amedei Srl, Antica Macelleria Falorni, Artigiano Pastaio “Cav. Giuseppe Cocco”, Az. Agr. San Pietro a Pettine, Baladin, Barbero Cioccolato, Biscottificio Antonio Mattei - Deseo, Casa Barone,Caseificio G. Pinzani Srl, Cipriani Food, Domori, Fossa dell’Abbondanza, Friultrota Srl, Ghezzi - Genuine Tradizioni di Mare, Giraudi Cioccolato Artigianale, Giusto Manetti Battiloro SPA, Luigi Guffanti Formaggi 1876, Guido Gobino - Relanghe Quatordes, I Peccatucci di Mamma Andrea, Il Borgo del Balsamico, In.Gredienti, Koppert Cress, Krumiri Rossi, La Fattoria di Parma, La Molina, Macelleria Fracassi, Macelleria Norcineria Sergio Falaschi, Macelleria Salumeria Zivieri Massimo, La Nicchia Pantelleria, Officina - Moreno Cedroni, Pane di Matera I.G.P., Pastificio Benedetto Cavalieri dal 1918, Pastificio dei Campi Srl, Prosciuttificio Dok Dall'Ava, Schooner, Scyavuru Aziende Agricole, Tartuflanghe, Ursini, Verrigni - Antico Pastificio Rosetano.

_ I TASTE TOOLS IN SCENA IN UN AMBIENTE IN STILE BARTHEL
La sezione che Taste dedica agli oggetti di food & kitchen design, ai capi di abbigliamento, alle attrezzature tecniche e professionali legate al mondo della tavola e della cucina, andrà in scena negli ambienti ricreati per l’occasione dal marchio fiorentino di interior design Riccardo Barthel. Tra i nomi che presenteranno le loro collezioni segnaliamo: Amblekodi SAS Tessile in Canapa, Epifanie Srl, Gandini Foodwear, Mario Luca Giusti Peterich, MBT, Riccardo Barthel e Tablecloths.it.


I progetti speciali di questa edizione:
Il progetto speciale ITALESSE Floating Patterns, in collaborazione con Luca Nichetto
All’interno del percorso di Taste, come da tradizione, c’è anche la partnership tra una storica azienda del design della tavola e uno dei nomi più interessanti della creatività italiana, a tematizzare la scenografia del Risto-Taste. A questa edizione partecipa l’azienda triestina ITALESSE e il giovane designer veneziano Luca Nichetto, con la regia di Cristina Morozzi.

King of Catering: un premio dedicato alle migliori società di catering e banqueting
King of Catering promosso da Bisol è il nuovo premio rivolto alle società di catering e di banqueting, che seleziona le migliori realizzazioni delle aziende del settore per l’anno 2010.
Un premio che sarà celebrato proprio a Taste il giorno 12 marzo, con un evento speciale e una serie di premi assegnati da una giuria prestigiosa. Un evento La Buccia spa, realizzato in partnership con Mondadori. (vedi comunicato allegato)

A Taste il “mercato di carta” di Guido Tommasi Editore
La casa editrice Guido Tommasi Editore, specializzata in sofisticati libri di cucina, presenta a Taste un progetto speciale realizzato in stretta collaborazione con lo Studio Museo Achille Castiglioni, Fedrigoni Carte e Fontegrafica. Sarà un’edizione speciale dei libri della collana “10 modi di…”, la serie di raffinate pubblicazioni – ognuna dedicata a un alimento e ai modi di cucinarlo, che attraverso le carte e i colori richiamano gli alimenti stessi – che per l’occasione saranno presentati con uno speciale packaging. I visitatori potranno scoprirli, insieme alle altre pubblicazioni della casa editrice, all’interno di un allestimento concepito dallo Studio Museo Castiglioni, un originale e coloratissimo mercato dedicato ai libri. (vedi comunicato allegato)

MovieFood: il progetto fotografico del magazine D La Repubblica per Taste
A Taste in scena anche una mostra fotografica realizzata dal magazine D La Repubblica in esclusiva per il salone: “MOVIE FOOD!. Persone, luoghi, ingredienti, colori, gesti e ritratti. Un nuovo modo di condividere il cibo”. Un viaggio dedicato ad Angus Denoon, chef fricchettone di origine scozzese negli anni Ottanta, e inventore di un nuovo modo di comunicare la cucina. A cura di Roberta Corradin e Katuscia Da Corte, con foto di Mattia Zoppellaro.

Primi D’Italia: Io donna festeggia i 150 anni dell’Unità d’Italia
Risotto con la verza, zuppa di carciofi, fave e piselli, spaghetti alle vongole, maccheroni alla Norma. Io donna festeggia i 150 anni dell’Unità d’Italia con un omaggio alle sue radici più forti: le tradizioni in cucina. E presenta quattro primi piatti-simbolo da Nord a Sud, interpretati solo attraverso gli ingredienti, quelli che meglio rappresentano le ricchezze e i valori del territorio italiano. Fotografati da Maria Vittoria Backhaus, scenografati da Sergio Colantuoni e corredati di ricette.

Il giro del mondo per immagini di Sette – Corriere della Sera
Per un anno un grande fotografo, John Stanmeyer, ha girato il mondo per illustrare cause ed effetti dell’aumento dei prezzi delle materie prime alimentari, un fenomeno strettamente connesso alla crescita demografica mondiale. Il risultato è un servizio fotografico - che è anche una riflessione su problematiche sociali - dai contenuti forti e dal grande impatto visivo, che il magazine SETTE del Corriere della Sera proporrà al pubblico di Taste. Una mostra fotografica, con immagini selezionate dalla photo editor Chiara Mariani, che sabato 12 alle 11.30 sarà inaugurata alla Stazione Leopolda alla presenza del Direttore di SETTE, Giuseppe Di Piazza.

Gli acquerelli del “Gioco della Cucina” di Fiona Corsini
Alla Stazione Leopolda vanno in scena anche i 100 acquerelli creati da Fiona Corsini per illustrare il libro di ricette “Il Gioco della Cucina”, di Emanuela Notarbartolo di Sciarra (Pacini Editore). 100 illustrazioni dal sapore ironico e leggero che accompagnano altrettante ricette, pensate per bambini e ragazzi che vogliono imparare a cucinare. Piccoli cuochi crescono.

I TASTE RING di questa edizione:
_ Un ring con i Cavalieri della Cucina Italiana
L’arena cultural-gastronomica di Taste, organizzata e condotta dal gastronauta Davide Paolini, chiamerà alcuni dei più importanti esperti e protagonisti del mondo del cibo a discutere sui temi più caldi legati al gusto e alla cultura contemporanea della tavola. Tra i ring in programma, domenica 13 marzo alle 14.00, quello in collaborazione con i Cavalieri della Cucina Italiana, associazione che riunisce 15 tra i più blasonati chef della penisola, nata dall’esigenza di tutelare e sviluppare il mestiere del cuoco e l’immagine della cucina italiana. Titolo del ring sarà “Pane al pane”, che affronterà un tema chiave della cultura gastronomica come il pane e lievito, tra etica e artigianalità. Seguirà una degustazione di alcune libere interpretazioni degli chef: Massimiliano Alajmo de Le Calandre, Heinz Beck de La Pergola, Moreno Cedroni della Madonnina del Pescatore, Gennaro Esposito della Torre del Saracino, Giancarlo Perbellini di Perbellini, Ciccio Sultano del Duomo, Mauro Uliassi di Uliassi.

_ L'incontro con i “Grandi Vecchi del Vino”
Davide Paolini, il gastronauta, incontra gli uomini che hanno fatto la storia enologica italiana e che racconteranno i loro vini – “vecchi” è un aggettivo usato non nel significato anagrafico bensì di grande conoscenza e professionalità - condividendo con il pubblico di Taste il loro straordinario patrimonio di esperienza. Con la partecipazione di Giorgio Grai (decano degli enologi dell’Alto Adige e tra gli interpreti più preparati e sensibili del settore, vanta mezzo secolo di esperienza in varie regioni d’Italia), Ezio Rivella (per alcuni anni presidente dell'Associazione Mondiale Enologi e poi manager, imprenditore e produttore dall'Umbria al Chianti alla Maremma, nonché presidente del consorzio del Brunello di Montalcino), Franco Ziliani (Amministratore delegato e Presidente della Guido Berlucchi & C. SpA, Consigliere d’Amministrazione in Federvini) e Giacomo Tachis (protagonista indiscusso della rinascita enoica in Italia, è stato direttore tecnico di Antinori e ha creato, tra l'altro, il Sassicaia, il Tignanello e il Solaia), di cui il giornalista Carlo Cambi presenterà il libro “Sapere di vino”.

_ Tablecloths & Epifanie
Nella sezione Taste Tools, alle 15 di sabato 12 marzo, le tovaglie di Tablecloths ospiteranno le “sorprese” di Natascia Santandrea e dello chef Maria Probst del ristorante La Tenda Rossa, mentre sulle porcellane di Epifanie sarà servita la Catalana di Gambero Rosso del Ristorante Da Simone.

_ Il Concorso “Vivi La Buona Pasta” con Monograno FelicettiDomenica 13 marzo, alle 16.00, alla Sala Stampa della Leopolda andrà in scena la premiazione dei vincitori della sfida culinaria organizzata dal Pastificio Felicetti in collaborazione con la Scuola di Arte Culinaria Cordon Bleu.

_ L’Asta Benefica Re-Make-It
Domenica 13 marzo alle 18.00, nell’ambito dei Taste Ring, alla Leopolda si svolgerà un’asta benefica dei 30 vassoi in acrilico bianco Della Robbia realizzati da MarioLucaGiusti e rivisitati da artisti, fashion designer, fotografi, a favore dell'associazione “The Heart Of Children” per la cura delle cardiopatie dei bambini nel mondo.

_ “Tu di che Vino sei?”
Lunedì 14 Marzo, alle 11,00, Davide Paolini sarà moderatore di un ring dal titolo “Tu di che vino sei? Viaggio semiserio fra stelle e bicchieri” che vedrà la partecipazione di Andrea Gori, sommelier della Trattoria da Burde di Firenze. Per l’occasione Gori porterà un vino abbinato ad un segno zodiacale, ancora top secret.

Fonte:http://www.pittimmagine.com/it/homef.php
18/03/2011 20:11

La rivoluzione dello sguardo. Capolavori impressionisti e post-impressionisti del Musée d'Orsay 19 marzo - 24 luglio Rovereto
ROVERETO - Per una rara ed eccezionale occasione, il voyeurismo diventerà un'attitudine spontanea per tutti i visitatori di un museo italiano. Il motivo è presto detto: ci si troverà di fronte all'opera sessualmente più scandalosa della storia dell'arte. Nessuna pornografica provocazione, ma un soggetto talmente naturale da essere audace e spudorato, eseguito con un stile figurativo di estremo ma raffinato realismo, e con un taglio scenico da immaginario ginecologico. Accade al Mart di Rovereto, dove dal 19 marzo al 24 luglio andrà in mostra "L'origine del mondo", la piccola (le sue misure sono solo 55 centimetri per 46) e prorompente tela di Gustave Courbet, il padre del Realismo francese, eseguita nel 1866 per "il turco", un diplomatico ottomano residente a Parigi, Khalil-Bey, assecondando la sua irreprensibile passione per le donne e il collezionismo d'arte. Protagonista assoluto, il pube di una donna, colto da un prospettiva così ravvicinata da scandagliarne con imbarazzante precisione il sesso femminile, con un blow up tra le cosce divaricate, risalendo sul morbido ventre bianco fino a sbirciare sotto un lembo di lenzuolo tra i seni di una donna che ha regalato all'umanità solo la sua dimensione erogena rimanendo anonima per l'eternità.

Per la prima volta, la leggendaria e controversa opera lascia le
sale del Museo d'Orsay di Parigi, e sbarca in Italia, protagonista pruriginosa della grande mostra "La rivoluzione dello sguardo. Capolavori impressionisti e post-impressionisti del Musée d'Orsay", che porta settantacinque tele portentose che hanno segnato la stagione artistica dalla seconda metà dell'Ottocento, con maestri come Monet, Cézanne, Pissarro, Sisley, Renoir, Degas, Toulouse-Lautrec, Van Gogh, Gauguin, Morisot, Vuillard, Bonnard, Denis, Courbet... Un'operazione prestigiosa e imperdibile resa possibile grazie all'accordo di collaborazione tra il Mart e l'istituzione francese chiusa per restauro (con la riapertura prevista per l'autunno 2011) che ha concesso per la prima volta un nucleo così rilevante di opere in prestito per un'esposizione itinerante di sole tre tappe, che ha toccato Australia, America e ora, unica sede il Mart, l'Italia.

Sotto la cura di Guy Cogeval, in collaborazione con Isabelle Cahn e la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra appare come una vertiginosa passeggiata attraverso i capolavori assoluti di quei maestri che hanno riscritto la storia dell'arte sotto l'ebbrezza della luce, inarrestabile ed entropica essenza della natura colta dal vero, di quei maestri che hanno scelto di raccontare in presa diretta l'incalzante modernità di un'epoca nuova a colpi di colori innovativi che scardinavano con i loro brevi e fugaci tocchi accostati le regole della tavolozza accademica. E' come sfogliare un manuale di storia dell'arte: la suggestione sta tutta nello scorrere le opere in mostra e riceverne continuamente la sensazione di un dejavu.

Da Monet con la sua scansione del tempo attraverso la visione atmosferica della "Cattedrale di Rouen" (1892), a Van Gogh che lascia trasparire tutta la sua "straziante solitudine" con la narrazione tragica della sua camera nella "Chambre ad Arles" (1889). Da Gauguin, che seduce con l'esotismo delle sue "Donne di Tahiti", ad una delle pochissime donne artista, Berthe Morisot, col suo "Le Berceau" (1873) di finissima carica introspettiva, che fu presentato con scandalo alla prima mostra del'Impressionismo nel 1874 a Parigi. Da Degas con le sue "ballerine" dell'Opera, indagate tra universo femminile e pionieristico senso del dinamismo a Denis con "l'Omaggio a Cézanne" (1900) dove ritrae il gruppo dei Nabis, i Profeti, nella bottega di Ambroise Vollard a testimoniare, come dicono i curatori "una fedeltà all'artista da molti considerato il più importante di quell'epoca". Da Cézanne, allora, con la sua "Montagne Sainte-Victoire" (1890) di Cézanne, a Toulouse-Lautrec con l'universo del Moulin Rouge tra cabarte e can can.

Certo, un manuale di storia dell'arte fino ad oggi lecito. Perché la soglia della clandestinità l'ha superata di gran lunga la "trasgressione dello sguardo" realista di Courbet con L'Origine du monde "dipingendo l'irrappresentabile, il punto di partenza di ogni vita e l'origine del mondo". Quadro scabroso ma anche simbolico, per via di quel titolo filosofico, eccitante e liberatorio, sensuale e profano, che dopo la sua prima acquisizione ha avuto una vita rocambolesca di maliziose occultazioni per quasi centotrenta anni, fino a quando nel 1995 è tornato al pubblico nelle sale del museo d'Orsay, come racconta Thierry Savatier nel suo "Courbet e L'Origine del Mondo", dopo essere stato ceduto allo stato francese dagli eredi dello psicanalista Jacques Lacan, che a sua volta l'aveva acquistato nel '54 dal barone ungherese ebreo Ferenc Hatvany, dopo essere scampato a confische e razzie sotto la seconda guerra mondiale.

di Laura Larcan

Fonte: www.repubblica.it/
18/03/2011 20:24

"Picasso, Mirò, Dalí. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità" 12 marzo al 17 luglio 2011 Firenze
FIRENZE - "Fu un soggiorno brevissimo, di una settimana, e ne approfittai per vedere tre cose decisive: Versailles, il museo Grevin e Picasso. Fu Manuel Ángeles Ortiz, pittore cubista di Granada e grande amico di Federico García Lorca, a presentarmi con una lettera a Picasso, il cui lavoro seguiva da vicino. Profondamente commosso e pieno di rispettoso zelo, quasi dovessi recarmi dal papa, giunsi alla casa, in rue della Boétie, dove Picasso abitava allora. "Sono venuto a trovar lei" dissi "ancor prima di visitare il Louvre". "E hai fatto benissimo" mi rispose Picasso". Ricordi autobiografici di un Salvador Dalì nella Parigi del 1926 (Picasso aveva 45 anni e Dalì 22), che tra verità e leggenda da genio surrealista sfilano ne "La Vita Segreta" scritta di suo pugno.

L'aneddoto continua con i dettagli della mitica visita al grande Picasso, che ormai aveva partorito la rivoluzione cubista con le Demoiselles d'Avignon nel 1907 e stava filtrando una febbricitante stagione surrealista. Dalì mostrò la sua Ragazza di Figueras a Picasso che la studiò per un quarto d'ora, senza commenti, per poi condurlo piano superiore e mostrargli per due ore tutti i suoi quadri posandoli volta per volta sul cavalletto. "Sul pianerottolo, al momento del congedo, ci scambiammo semplicemente un'occhiata, che significava: Hai capito? Ho capito". E' solo una delle storie che ricostruiscono i rapporti all'alba del Novecento tra la gioventù
ribelle dell'arte e Picasso, alla base della bella mostra "Picasso, Mirò, Dalí. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità" fino al 17 luglio a Palazzo Strozzi.

Il percorso espositivo, che orchestra un repertorio di più di sessanta opere giovanili dei tre artisti spagnoli, insieme a oltre cento schizzi picassiani provenienti dai più importanti musei spagnoli, come il Metropolitan Museum of Art, ma anche collezioni private, appare come un viaggio a ritroso nel tempo lungo trent'anni, indagando per la prima volta le radici comuni, i rimandi, le ispirazioni, la trama fitta di accordi estetici che sta alla base della ricerca di questi tre cavalieri dell'avanguardia storica. Fil rouge della rassegna è il "Cahier n. 7", arrivato dal Museo della casa natale di Picasso a Malaga (dove nacque nel 1881) esposto integralmente per la prima volta fuori dalla Spagna, che contiene i primi schizzi per le sue "Demoiselles", opera cardine dell'immaginario creativo dell'arte moderna.

Sotto la cura sapiente di Eugenio Carmona e Christoph Vitali, si parte proprio da quel 1926 e dal mitico incontro tra Picasso e Dalí ad indagare l'impatto che l'arte picassione ebbe sul più giovane ammiratore, nato a Figueras nel 1904. E si torna poi indietro al decennio 1915-1925, focalizzando il ruolo centrale della Catalogna, terra di nascita e formazione per i tre artisti. A Barcellona Mirò (dove nacque nel 1893) ereditava lo spirito provocatorio dei movimenti d'avanguardia, che avevano liberato la pittura dall'obbligo di rappresentare oggetti riconoscibili. Ma maturava anche il progetto di dare un respiro internazionale all'arte catalana. Nell'arte di Mirò, i colori di Matisse e gli angoli taglienti di Picasso, fomentati dall'euforia poetica di Walt Whitman, sconfinavano nell'anarchia espressiva dei surrealisti. E dalle origini catalane nascono tutte le grandi ossessioni di Dalì. Il suo delirio culinario, col famoso motto "so quello che mangio, non so quello che faccio", perché il catalano assegnava diritto di cittadinanza solo a ciò che poteva mangiare. O il leit motiv paesaggistico delle sue tele, l'adorata piana dell'Ampurdàn. E proprio a Barcellona un giovanissimo Picasso aveva affrontato l'apprendistato sulla traccia di Rusinol e Nonell, emancipandosi dalla tradizione locale con progetti ambiziosi. Inseguiva l'Art Nouveau e si lasciava sedurre dai Preraffaelliti inglesi, mentre conquistava con le sue opere, il pubblico del Quatre Gats, il Caffè degli artisti più bohemien della Catalogna.

La terza sezione si diverte a rievocare il rapporto "strano" tra Picasso e Mirò, che sembra quasi un film di Truffaut, tutto basato su incontri sfiorati e coincidenze mancate. Era il 1917, Picasso era tornato a Barcellona nel mese di novembre per la messa in scena del balletto Parade, prodotto dai Ballets russes di Diaghilev su libretto di Cocteau, per il quale aveva realizzato scene e costumi. Miró cercò di conoscerlo andò a casa sua, ma Picasso era fuori e incontrò solo la madre. Presenziò al Gran Teatre del Liceu per l'unica rappresentazione ma, come confesserà, "Non ho osato avvicinarlo". Il coraggio gli verrà tre anni dopo, nel suo primo viaggio a Parigi, quando si recò subito da Picasso.

Ancora una curva temporale e si salta al 1895-1907, gli anni febbrili di formazione del giovane Picasso e il suo arrivo a Parigi nel 1900, quando tutto accadeva, come raccontano i curatori: "Era l'anno della pubblicazione dell'Interpretazione dei sogni di Freud, un anno prima del rivoluzionario Pelleas und Melisande di Arnold Schönberg, cinque anni avanti all'anno mirabilis in cui Einstein scrisse il rivoluzionario testo sulla relatività, oltre un decennio prima che il mondo fosse squassato dal conflitto mondiale". Epilogo, con tre opere clou che condensano tutta la rivoluzionaria genialità di Picasso e la sua eredità trasmessa a Mirò e Dalí: il capolavoro cubista di Picasso "Donna che piange" del 1937, la "Composizione geometrica" di Miró del 1933 e l'"Arlecchino" di Dalí, risalente al 1926.





di LAURA LARCAN

Fonte: http://www.repubblica.it
21/03/2011 21:45

"Copyright Italia - Brevetti/Marchi/Prodotti 1948-1870" 25 marzo 3 luglio Roma
ROMA - Veloce, come il Settebello che nel '53 sorprese i viaggiatori per il suo mix di tecnologia ed eleganza. Ingegnosa, come la molecola di polipropilene isotattico che dal laboratorio del futuro premio Nobel Giulio Natta si trasformo' negli impermeabili Pirelli anni '60. Ironica, come la pubblicita' degli abiti Facis, "confezioni per uomo, ragazzo e giovanotto" che Armando Testa suggeriva di andare "di corsa a indossare". E' l'Italia degli anni della ricostruzione e del boom economico-scientifico, raccontata attraverso le storie delle sue scoperte e invenzioni in "Copyright Italia - Brevetti/Marchi/Prodotti 1948-1870", mostra promossa dalla Presidenza del Consiglio in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, dal 25 marzo fino al 3 luglio nelle sale dell'Archivio Centrale dello Stato all'Eur.
"E' una delle mostre su cui abbiamo lavorato e scommesso di più -ammette Giuliano Amato, presidente del comitato per le celebrazioni di Italia 150- Si colloca perfettamente nel racconto di ciò che l'Italia unita ha creato, non solo nel campo dell'arte e della cultura, ma anche nella creatività, nell'economia e nello sviluppo industriale del paese".
Realizzata anche grazie alla collaborazione di grandi marchi e di molti archivi d'impresa (con Eni in prima fila e poi Fiat, Ferragamo, Olivetti, Barilla, Max Mara, Breda, Ferrovie dello Stato, Alfa Romeo) e curata dagli esperti delle principali università italiane, inizialmente la mostra avrebbe dovuto svolgersi parallelamente ad un'altra esposizione dedicata a 'La macchina dello Stato', ma "per ragioni economiche e di spazio" la seconda aprirà solo al termine della prima, a settembre. Introdotta da due pannelli con i 12 articoli della Costituzione sul tema della libertà civile e d'impresa, la mostra, innovativa anche dal punto di vista espositivo, ruota intorno a 14 "oggetti madre" made in Italy e alle scoperte e ai cambiamenti che a essi si legarono.
Un espositore delle primissime merendine Pavesi introduce la nascita degli Autogrill a ponte, che cambiarono il modo di viaggiare e mangiare degli italiani. Il varo del transatlantico Leonardo Da Vinci rende l'America più vicina, ma senza rinunciare al lusso degli arredi, tra gli arazzi di Cagli e le poltroncine Cassina. E ancora il calcolatore Elea 9003 della Olivetti, lo studio di fonologia della Rai (fino agli '80 il piu' avanzato d'Europa), il treno Settebello e, immancabile, l'isola della moda, con le creazioni artigianali di Gattinoni e Ferré fino al debutto delle prime confezioni pret a porter di Facis.
Un percorso ricco di più di 400 fra oggetti, disegni, pubblicità, immagini e brevetti originali, per raccontare la grande creatività tecnico-scientifica del paese, la nascita di una nuova identità sociale nazionale e gli anni del "miracolo economico" ma anche, conclude il direttore generale degli Archivi di Stato, Luciano Scala, "per dimostrare che l'Italia non è sempre stata ferma e che miracolo non fu, perché i presupposti di quei vent'anni gloriosi esistevano già nei decenni precedenti".

di Daniela Giammusso





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03/04/2011 14:33

A PAVIA "CRANACH, TINTORETTO E BERNINI"

Nei locali delle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia fino al 17 luglio è aperta al pubblico la mostra "Cranach, Tintoretto, Bernini e i capolavori della Galleria Nazionale d'Arte Antica di Trieste", curata dal Comune e dai Musei Civici di Pavia.
In esposizione una selezione di circa cinquanta opere di scuola veneta, lombarda, genovese, emiliana, toscana e napoletana, provenienti dalla triestina Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Economo. La mostra ospita capolavori realizzati tra il XV e il XVIII secolo. Tra questi, "Ritratto d'uomo" del Tintoretto e il "Cristo deposto" di Gian Lorenzo Bernini.
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03/04/2011 18:15

Jacopo Tintoretto, Ritratto d'uomo
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03/04/2011 18:18


Gian Lorenzo Bernini
Cristo deposto (Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste), straordinario dipinto dai toni espressionisti, di un crudo e tragico realismo che prelude alla sensibilità contemporanea.
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16/04/2011 18:21

PRESNTATA AD AREZZOLA MOSTRA DI VASARI

E' stata presentata ad Arezzo la mostra "Giorgio Vasari: Santo è bello". Tra l'altro sarà possibile visitare in unica sequenza i celebri stendardi processionali dipinti dal Maestro aretino nei vari periodi della sua produzione artiistica. L'esposizione sarà ospitata nel Palazzo vescovile di Arezzo in piazza Duomo dal 20 aprile prossimo, nel cinquecentenario dalla nascita dell'artista.

Tra le opere più interessanti dell'esposizione ci sarà il Cristo nell'Orto, un'opera conservata nella clausura di Camaldoli e per questo motivo è tutta da scoprire.


fe.fondazionezeri.unibo.it/catalogo/scheda.jsp?decorator=layout&apply=true&tipo_scheda=OA&id=18364&titolo=Vasari+Giorgio+%2C+Orazione+di+Cristo+nell%26%23039%3Borto+di+Ge...



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23/04/2011 21:14

Pasqua, musei e siti statali aperti
A Pasqua? Meglio andar per musei. Anche perché molti resteranno aperti, in tutta Italia, per accogliere tutti coloro che vogliono fare un "bagno", non di folla e traffico, ma di cultura.

Ne citiamo alcuni. A Roma il Colosseo, Foro e Palatino, gli Scavi di Ostia, e numerose Gallerie. A Firenze, gli Uffizi e altri siti. A Napoli, Palazzo Reale, il Museo di Capodimonte, la Certosa.
In Campania, anche gli scavi di Pompei ed Ercolano e Oplontis saranno visitabili. A Milano, la Pinacoteca di Brera. A Torino, il Museo delle Antichità e la Galleria Sabauda. E a Venezia, il Museo Archeologico.
Tutte le informazioni sul sito del Mibac. [SM=x44450]

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