TEHERAN - L'Iran ''continuera' sicuramente nel suo programma nucleare''. Lo ha affermato il presidente Mahmud Ahmadinejad, citato oggi dalla televisione di Stato, dopo che la Ue e gli Usa hanno deciso ieri di chiedere il rinvio del caso al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. ''Il sistema della tirannia - ha aggiunto Ahmadinejad - e' contro la nostra ricerca e pensa che con queste dichiarazioni potra' indurre il popolo ad abbandonare la linea del fronte. Ma il popolo non ha paura''.
In precedenza il ministro degli Esteri iraniano, Manunchehr Mottaki, aveva detto che in caso di deferimento al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, Teheran avrebbe messo fine alle ispezioni piu' severe ai propri impianti nucleari, accettate nel 2003 in base al Protocollo aggiuntivo del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp).
KHATAMI, MINACCE NON AVRANNO EFFETTO
''Le minacce con cui si tenta di fermare il nostro programma nucleare non avranno alcun effetto''. Lo ha detto oggi l'ex presidente iraniano Ahmad Khatami, parlando come guida della preghiera del venerdi' a Teheran. Le parole di Khatami fanno seguito alla decisione annunciata ieri dalla Ue e dagli Usa di volere portare l'Iran davanti al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che potrebbe decidere sanzioni. In precedenza il ministro degli Esteri iraniano, Manunchehr Mottaki, aveva detto che in caso di deferimento al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, Teheran avrebbe messo fine alle ispezioni piu' severe ai propri impianti nucleari, accettate nel 2003 in base al Protocollo aggiuntivo del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp).
Tale Protocollo aggiuntivo non e' stato ancora ratificato dal Parlamento, che anzi, con una legge approvata recentemente, ha chiesto al governo di porre fine a questo tipo di cooperazione in caso di rinvio della questione al Consiglio di Sicurezza. Khatami ha attaccato l'Occidente affermando che, ''anziche' condannare i crimini'' del primo ministro israeliano Ariel Sharon, ''fa propaganda contro il programma nucleare iraniano''.
LUNEDI' VERTICE A LONDRA UE, CINA,RUSSIA,USA
Un vertice tra la troika europea e Usa, Russia e Cina per preparare una prossima riunione dell'Aiea sul dossier nucleare iraniano si svolgera' lunedi' a Londra. Lo si e' appreso a Vienna da fonte diplomatica europea.
STRAW, NO AD AZIONE MILITARE, USA D'ACCORDO
Anche se c'e' ''impazienza crescente'' nella comunita' internazionale nei confronti dell'Iran, anche se e' da escludersi un'azione militare contro Teheran: lo ha affermato il ministro degli Esteri britannico Jack Straw, aggiungendo che l'obiettivo e' risolvere la questione del nucleare con mezzi pacifici, e che ''questa e' anche l'opinione della Casa Bianca''.
''Non riesco a pensare a circostanze nelle quali ci sia un'azione militare contro l'Iran. Nelle circostanze attuali non sarebbe concepibile, ne' appropriata'', ha detto Straw, che ieri a Berlino dove la UE-3 (oltre a GB, Francia e Germania) hanno deciso di cessare i colloqui con l'Iran e chiedere una riunione urgente del direttivo dell'Aiea. ''L'Iran non e' l'Iraq - ha proseguito - Noi lavoriamo con la comunita' internazionale per risolvere la questione attraverso mezzi diplomatici e pacifici, e continuiamo a farlo. E' la mia opinione, e ritengo sia anche l'opinione della Casa Bianca''.