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Scandalo Calcio: partì da GAUCCI (Associazioni a delinquere: MOGGI & GERONZI)

Ultimo Aggiornamento: 11/05/2006 14:34
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01/02/2006 16:05

La Repubblica.it - 15.48
CRACK PERUGIA CALCIO: ARRESTATI I FIGLI DI LUCIANO GAUCCI
Presi Alessandro e Riccardo, rampolli dell'ex patron della società calcistica, imprenditore e proprietario di cavalli. Lui risulta irreperibile. Forse è a Santo Domingo. Sette ordinanze di custodia cautelare.

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01/02/2006 17:14

PERUGIA - La Guardia di finanza di Perugia sta eseguendo sette ordinanze di custodia
in relazione alle indagini sul "crack" del Perugia calcio.
Tra gli arrestati, secondo le prime informazioni, ci sono Alessandro e Riccardo Gaucci,

figli dell'ex patron Luciano che invece sarebbe latitante.



Perugia-Juventus 1-0. E' il 14 maggio 2000.
Gaucci con la compagna Elisabetta


Le ordinanze riguardano reati quali:
l'associazione per delinquere,
la bancarotta fraudolenta
e l'occultamento di documenti contabili.

Le indagini, svolte dalla guardia di finanza e dirette dal sostituto procuratore Antonella Duchini, erano state avviate dopo la mancata iscrizione del Perugia lo scorso anno al campionato di calcio e la richiesta di fallimento presentata da alcuni creditori.

Alessandro Gaucci, insieme al padre Luciano, era stato inoltre coinvolto nella vicenda dell'Ancona Calcio:
Luciano Gaucci sarebbe stato il proprietario occulto della società marchigiana e avrebbe ottenuto in questo modo contributi federali che non avrebbe potuto avere in quanto proprietario anche del Perugia.


Il patron Luciano Gaucci e il sindaco Umberto Scapagnini (Forza Italia)
davanti alla sede della Figc a Roma durante i giorni caldi del caso Catania


www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/02_Febbraio/01/gauc...

www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&codid=20.0.1758908035&chId=30&artType=Articolo&DocRulesVie...

(1 febbraio 2006)

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01/02/2006 17:21

Per ora godo,
ma temo che con le nuove leggi, volute e imposte da Sua Impunità, non sarà facile arrivare fino in fondo
e nemmeno costringere i Gaucci a rimborsare tutti i loro creditori [SM=x44492]

I Gaucci per Perugia, dal 98 a questa parte sono stata una vera e propria calamità [SM=x44474] [SM=x44471]

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01/02/2006 20:44

Re
Pare sia a Santo Domingo in una megavilla..
Posso sembrare cinico e stronxo ma per il mondo di mer.... che e' il calcio per me ha fatto bene.....
Non tollero casi di truffa come quelli Parmalat etc dove ci vanno in mezzo poveri cittadini.....spero non sia una cosa pero' simile a Lazio e Parma.......in caso contrario mi correggero'...

Magnano tutti per "secoli" almeno questo qui ha mangiato e si e' tolto dalle paxxe.......
Ma non pensiamo che i vari MOGGI,GALLIANI ETC siano tanto diversi...Sono uguali anzi peggio ma sono pezzi grossi e basta...
I pesci piccoli o vengono stritolati come Preziosi.....o se riescono ad esser un po piu' furbi se ne vanno come Gaucci....

[SM=x44454] [SM=x44454] [SM=x44454] [SM=x44454]
[SM=x44456] [SM=x44456] [SM=x44456] [SM=x44456] [SM=x44456] [SM=x44456]

Premetto che sono una persona estremamente corretta e non sopporto le illegalita' o altro....
Alla fine per giustizia spero andranno a prenderlo pero'..... [SM=x44458] [SM=x44459] [SM=x44459] [SM=x44459] [SM=x44462]

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02/02/2006 10:42

Re: Re

Scritto da: capitanfor 01/02/2006 20.44
Pare sia a Santo Domingo in una megavilla..
Posso sembrare cinico e stronxo ma per il mondo di mer.... che e' il calcio per me ha fatto bene.....
Non tollero casi di truffa come quelli Parmalat etc dove ci vanno in mezzo poveri cittadini.....spero non sia una cosa pero' simile a Lazio e Parma.......in caso contrario mi correggero'...

Magnano tutti per "secoli" almeno questo qui ha mangiato e si e' tolto dalle paxxe.......
Ma non pensiamo che i vari MOGGI,GALLIANI ETC siano tanto diversi...Sono uguali anzi peggio ma sono pezzi grossi e basta...
I pesci piccoli o vengono stritolati come Preziosi.....o se riescono ad esser un po piu' furbi se ne vanno come Gaucci....


[SM=x44454] [SM=x44454] [SM=x44454] [SM=x44454]
[SM=x44456] [SM=x44456] [SM=x44456] [SM=x44456] [SM=x44456] [SM=x44456]

Premetto che sono una persona estremamente corretta e non sopporto le illegalita' o altro....
Alla fine per giustizia spero andranno a prenderlo pero'..... [SM=x44458] [SM=x44459] [SM=x44459] [SM=x44459] [SM=x44462]




Concordo! [SM=x44462]

Infatti leggi qua le prime repliche piccate di Gaucci:

da repubblica.it


L'INTERVISTA.
Gaucci parla dalla sua latitanza ai Caraibi:
"Io sono qui in vacanza: i miei figli non li dovevano toccare..."
"Io, rovinato dalla banca
ma adesso tiro fuori tutto"
di CORRADO ZUNINO



ROMA - Luciano Gaucci, dove si trova?
"In terrazza, ho appena fatto la doccia. Qui a Bavaro Beach c'è un caldo umido
asfissiante".

Ancora a Santo Domingo? E lì da 7 mesi, una vera e propria latitanza.
"Macché latitante, sono venuto in vacanza e ci sono rimasto. Ho una bella casa
nella zona migliore dell'isola, ho trasferito qui alcuni beni".

Sa che le hanno arrestato i figli?
"Lo so, sono preoccupato e molto incazzato. Questa è la manovra del signor
Geronzi che arriva a compimento. I miei figli non c'entrano niente, hanno
voluto colpire me, l'uomo che nell'estate del caso Catania sconvolse il progetto
dei signori del calcio.
Hanno dato il povero Pieroni con il suo Ancona in pasto
ai magistrati, ora fanno fallire Gaucci per rimettere i ribelli al loro posto. Hanno
ucciso il calcio, ma continuano a fare i loro affari".

Un momento, Gaucci. I suoi figli sono accusati di bancarotta fraudolenta e
associazione a delinquere.
"L'arresto era nell'aria e il fatto che siano rimasti a Perugia dimostra che sono
puliti. E poi alla bancarotta siamo stati costretti".

Da chi?
"Da un gruppo di potere il cui burattinaio è Cesare Geronzi, presidente di
Capitalia. Ho lavorato per lui, personalmente per lui, per oltre 20 anni.
Nelle
ultime 4 stagioni le mie aziende hanno pulito i 1500 uffici della sua Banca di
Roma.

E poi ho fatto avere a lui, a sua moglie e a sua figlia beni di ogni genere
per 60 milioni di euro. Altri 25 milioni gli sono arrivati attraverso il Perugia calcio.

Ma quando ho avuto bisogno di 15 milioni per pagare gli stipendi dei giocatori
Geronzi me li ha promessi, per poi tirarsi indietro nel momento in cui ha avuto
certezza che il club sarebbe fallito".

Affermazioni pesanti che lei fa da questa estate, cioè da quando è scappato a
Santo Domingo: ma poi il suo avvocato frena.
"L'avvocato Pompa ha provato a fare i miei interessi fino all'ultimo, ha trattato
per ottenere un risarcimento, ma ora non ho più nulla da perdere: tiro fuori il
memoriale che ho preparato in questi mesi".

In quelle pagine si parla dell'affare Nakata?
"Sì, certo, l'ho venduto alla Roma per intercessione di Capitalia. Tre giorni dopo
aver incassato i 40 miliardi di lire della compravendita, Geronzi ha preteso, con
lettera scritta, che li girassi alla banca".

Lei aveva debiti con Capitalia, una banca non commette un reato se chiede il
rientro.
"Lo valuterà la magistratura se è reato o no: ho dovuto vendere la mia casa di
piazza di Spagna. E questo è solo il più famoso di una serie di episodi".

Dica.
"Per la vendita di Liverani alla Lazio di Cragnotti padrone della Cirio, un affare
da 25 miliardi di lire, sono stato costretto a pagare il 15% alla Gea di Alessandro
Moggi e Chiara Geronzi
. Sono andato personalmente, accompagnato dal mio
autista, quattro, cinque volte nell'ufficio Gea al centro di Roma: ogni volta
portavo con me una valigetta stipata di contanti. Alla fine, ho versato 3 miliardi
e 750 milioni di lire in nero".


Lei usa la parola costretto, ma in questo calcio c'è stato sempre dentro, mani e
piedi.
"Costretto sì, mi hanno puntato una pistola alla tempia: se non davo quei soldi
alla Gea l'affare non si faceva. Sono stati loro a far crescere la valutazione di
Liverani da 20 a 25 miliardi e poi hanno indicato loro la percentuale della
mediazione: intrattabile. Cragnotti neppure lo voleva Liverani. Oggi se non fai
quello che dicono loro, i Geronzi, i Moggi, i Carraro, ti spazzano dal calcio.

Quello che hanno fatto al Genoa è quello che hanno tentato di fare al mio
Catania nell'estate del 2003, solo che io ho speso milioni in avvocati e ho messo
a nudo il potere di Carraro.
Il presidente federale, che è a capo della merchant
bank di Capitalia, ha giurato di farmi sparire, poi non mi ha fatto comprare il
Napoli e infine gli arbitri hanno mandato in B il Perugia. Geronzi 6 mesi fa me lo
ha fatto sapere da un amico comune: "Ti rovino". Ma adesso gioco duro io, tiro
fuori tutto.
I miei figli non li dovevano toccare".


---------------------------------------------------------------

Avanti Gaucci, vediamo cosa sono questi segreti che hai nascosto per tanto tempo dentro il tuo sacco [SM=x44485] [SM=x44451]

[SM=x44520]

[Modificato da Etrusco 02/02/2006 10.43]

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02/02/2006 10:53

Re:

Scritto da: Etrusco 01/02/2006 17.21
Per ora godo,
ma temo che con le nuove leggi, volute e imposte da Sua Impunità, non sarà facile arrivare fino in fondo
e nemmeno costringere i Gaucci a rimborsare tutti i loro creditori [SM=x44492]

I Gaucci per Perugia, dal 98 a questa parte sono stata una vera e propria calamità [SM=x44474] [SM=x44471]


Una calamità??? Si è vero che l'ha portata al fallimento (ma comunque è ripartita subito dalla serie C, quindi diciamo che l'ha portata in C)... ma mi chiedo: Dove navigava il Perugia prima di Gaucci? A me pare in serie C... e lui l'ha portata alla gloria della serie A, addirittura in coppa Uefa, a togliersi belle soddisfazioni(vedi la vittoria sulla Juve nel maggio 2000).

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02/02/2006 11:32

Re: Re:

Scritto da: joppistaj1984 02/02/2006 10.53

Una calamità??? Si è vero che l'ha portata al fallimento (ma comunque è ripartita subito dalla serie C, quindi diciamo che l'ha portata in C)... ma mi chiedo: Dove navigava il Perugia prima di Gaucci? A me pare in serie C... e lui l'ha portata alla gloria della serie A, addirittura in coppa Uefa, a togliersi belle soddisfazioni(vedi la vittoria sulla Juve nel maggio 2000).



Tutti al rogo [SM=x44492] [SM=x44492] [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44490] [SM=x44490] [SM=x44506]
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02/02/2006 11:34

Re: Re: Re:

Scritto da: uturn 02/02/2006 11.32


Tutti al rogo [SM=x44492] [SM=x44492] [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44490] [SM=x44490] [SM=x44506]


eeehhhh?????

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02/02/2006 17:16

Re: Re: Re: Re:

Scritto da: joppistaj1984 02/02/2006 11.34

eeehhhh?????



Basta ladri [SM=x44492]
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02/02/2006 18:04


FINALE DI PARTITA PER BIG LUCIANO
“COSTRETTO ALLA BANCAROTTA DAL BURATTINAIO CESARE GERONZI”

E TIRA IN BALLO FRANCO CARRARO E LA GEA DI CHIARA GERONZI E MOGGI JR
LA QUERELA DI CAPITALIA: “SONO SOLO INSINUAZIONI CALUNNIOSE E FARNETICAZIONI”


CAPITALIA QUERELA GAUCCI
(ANSA)
- "Quelle di Gaucci sono solo insinuazioni calunniose - replicano da Capitalia - insinuazioni che respingiamo da mesi. Si tratta di farneticazioni e contro chi le ha pronunciate abbiamo presentato querela per calunnia e diffamazione".


Il boss di Capitalia, Cesare Geronzi


COSÌ BIG LUCKY È FINITO IN FUORIGIOCO…
Mattia Feltri per “La Stampa”


Per dimenticare le amarezze della vita, dice Luciano Gaucci, una volta si andava all’osteria a gonfiarsi di vino, e adesso si va allo stadio a gonfiarsi di botte.
Lui, nei dolci anni, era proprietario del Perugia in serie A, del Catania in serie B, della Sambenedettese e della Viterbese in serie C.
Quanto a ristoranti, si dedicava alla zuppa inglese e al Moët&Chandon di Fortunato al Pantheon, oppure alla fiorentina e al Veuve Clicquot di Tullio, zona via Veneto.
Stavolta le amarezze della vita lo hanno raggiunto dall’altra parte del mondo, sulle spiagge di Santo Domingo, dove cercava di vincerle col dolce tedio caraibico e con le morbidezze della fidanzata Iris, giovane dominicana di bellezza svettante.

Una macchina da soldi Il dolore per l’arresto dei due amati figli maschi, Alessandro e Riccardo, non è placabile con eventi agonistici né enologici. C’è già chi dice, infatti, che i due giovanotti sono rimasti impelagati nelle bolge creative del padre, il quale, per rendere l’idea, cominciò a fare quattrini con un’azienda di pulizie.
La aprì a Roma e la chiamò «La Milanese», perché «io curo tutti i dettagli». Con Milano non c’entrava nulla, ma il nome lasciava intendere che lì dentro sgobbassero tutti come ossessi. «Dopo due anni gestivo nove aziende, ma il novanta per cento del lavoro lo commissionavano alla “Milanese”. Mica male, no?», raccontò in un’intervista.


(Luciano Gaucci e Claudia Del Duca)


Essere svegli e un po’ paraculi, com’è sveglio e paraculo Gaucci, non vuol dire essere manigoldi. Ma, ecco, qualche sospettuccio veniva davanti agli esuberanti magheggi di questo sessantasettenne, capace di fare soldi coi cavalli, coi calciatori di Tokyo e persino col Superenalotto: due miliardi e mezzo intascati con un cinque più uno. Il puledro Tony Bin, costato venti milioni di lire, fece suo l’Arc de Triomphe del 1988, e Gaucci lo vendette a un allevatore giapponese per sette miliardi. Il centrocampista Hidetoshi Nakata, costato tre miliardi e mezzo, riempì di connazionali la città di Perugia per un campionato, eppoi fu ceduto alla Roma a quarantadue miliardi. Gaucci ci riprovò con cinesi e coreani, ma non sempre i prodigi riescono. Anche perché, raccontò, «questi stavano digiuni, continuavano a dimagrire, erano abituati a mangiare cani e insetti».

Gattuso, il primo rimpianto Sembrava sempre una questione di piedi (per calciar palloni) e palati (per attovagliarsi). Il dolore massimo, finora, gli era stato procurato da Gennaro Gattuso, centrocampista adesso al Milan, che da ragazzino arrivò a Perugia in sandali e calzoncini. Gaucci per prima cosa gli domandò se volesse fare colazione, «e ‘sto ragazzino s’è magnato otto cornetti...». L’ingrato, anni dopo, fuggì in un club inglese. In realtà non era soltanto questione di piedi e palati, ma anche di puro genio. Gaucci ingaggiò un centravanti tedesco, Brigitte Prinz, che, come dice il nome, aveva la particolarità di essere donna.

Il regolamento, sguarnito sul punto, non gli impediva di metterla in campo, e la Lega dovette ricorrere alle cavillose interpretazioni. Ed era questione di puro genio perché nelle pari opportunità il presidente non ebbe più fortuna di una Prestigiacomo, ma nel contenimento dell’Islam aggressivo ha fatto più del migliore neocon. Quando Al Saadi, figlio di Muhammar Gheddafi, ebbe la maglia numero 19 del Perugia, la storia del football non sterzò. Ma quella dell’umanità sì, almeno nelle interpretazioni di Gaucci. «Silvio Berlusconi mi ha telefonato per farmi i complimenti. Dice che io ho migliorato i rapporti dell’Italia col resto del Mediterraneo, e che il nostro paese ne sta traendo grandi benefici economici e politici». Il rientro di Gheddafi senior nel consorzio degli statisti non canaglia cominciò lì, pare.

E del resto Gaucci ha sempre avuto il bernoccolo della politica. Quando era il vice di Dino Viola alla presidenza della Roma, strinse cordiali relazioni con Giulio Andreotti. Insufficienti però a spingerlo sino alle vette gestionali del club giallorosso: alla morte di Viola, spiega, le pressioni di Bettino Craxi e Paolo Cirino Pomicino a vantaggio di Giuseppe Ciarrapico furono superiori e decisive.

Cavalli di razza Se non sono a quattro zampe, Gaucci i suoi cavalli li sbaglia sempre. Venticinque anni fa Andreotti. Adesso Berlusconi e Gianni Letta, ai quali ha sempre dichiarato vicinanza e affetto. Ma non sono certo sostegni simili a proteggere dalle disavventure giudiziarie. Né sostegni altissimi, come quelli alla Casa Bianca sventolati ripetutamente da un Gaucci al colmo della spacconeria. «Sono amico di George Bush», disse testuale a un esterrefatto Alessandro Dell’Orto, che lo intervistava per Libero. Seguì un racconto la cui trama sembrava inventata per umiliare le intelligenze meno esplosive.

Insomma, secondo Gaucci, una sua ex fidanzata, amica di Frank Stella, presidente dell’Associazione italiani d’America, prese a fare campagna elettorale per Bush durante le partite della Viterbese. A quale scopo, non si sa.

L’amico americano
Ma, insomma, a un certo punto sui campi della C2 comparve lo striscione «Bush for president». Saputolo - come e da chi è un altro mistero - il neoeletto volle conoscere il sostenitore italiano. Nacque un’intesa spirituale da cui si evince che, se Gaucci compila i bilanci come le memorie, la situazione è grave.


Dagospia 02 Febbraio 2006

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02/02/2006 18:08

non posso dire se non che.. ci GODO!! odio GAUCCI e soprattutto da quel mannaggia di CASO CATANIA

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oh..yeah
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Re: Re:

Scritto da: joppistaj1984 02/02/2006 10.53

Una calamità??? Si è vero che l'ha portata al fallimento (ma comunque è ripartita subito dalla serie C, quindi diciamo che l'ha portata in C)... ma mi chiedo: Dove navigava il Perugia prima di Gaucci? A me pare in serie C... e lui l'ha portata alla gloria della serie A, addirittura in coppa Uefa, a togliersi belle soddisfazioni(vedi la vittoria sulla Juve nel maggio 2000).



Beh... nel 1980 lottò per lo scudetto, chiudendo imbattuta il campionato). Fu una squadra molto regolare e concreta che raggranellò in casa la maggior parte dei propri punti. Giocatori sconosciuti, il cui valore aggiunto pare dissolversi lontano da Perugia (Liverani).

Periodo 1980 - '86


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02/02/2006 23:41

...e matarrese se la ride!! [SM=x44451]

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se parla sò cazzi...
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Re:

Scritto da: M.Daniele 03/02/2006 14.01
se parla sò cazzi...



Sei stato lungimirante [SM=x44462]
Ecco gli effetti devastanti delle soffiate di Luciano:



ARBITRI VENDUTI,
INCONTRI TAROCCATI

REATO DI “FRODE SPORTIVA” PER 18 PARTITE DEL CAMPIONATO 2004/5
12 DELLA JUVE,
3 DELLA LAZIO,
3 DELLA FIORENTINA
(MOGGI TI SALVA DALLA B)

STAMPA E TV, CRONISTI A LIBRO PAGA
(“LUCIA’, CHE DEVO DIRE STASERA?”)



Riccardo Luna per il quotidiano “Il Romanista”



Questa è la vera storia di come hanno ridotto il calcio.
Capitolo primo. Le squadre.

C’è la Juve, naturalmente, che grazie ad una dozzina di arbitri, altrettanti guardalinee e non meno giornalisti stipendiati si porta a casa il solito scudetto in volata sul Milan, il numero 28.

Ma c’è di più, molto di più nelle carte dei magistrati napoletani che per una stagione intera hanno messo sotto controllo i telefoni della banda Moggi.
Ci sono gli aiuti, palesi, diretti, dimostrati a Lazio e Fiorentina. Aiuti per non retrocedere. Ce l’hanno fatta: era scontato. In tutto sono 18 le partite del campionato 2004/5 nelle quali i magistrati hanno individuato il reato di «frode sportiva»: dodici della Juve, tre della Lazio, tre della Fiorentina.


(LA prima pagina de Il Romanista, in edicola)

Ma anche questo, per quanto immenso, è riduttivo.
Nell’inchiesta c’è soprattutto «un sodalizio criminoso», per usare un gergo tecnico, che ha al suo vertice il direttore generale della Juventus Luciano Moggi:
è lui il capo assoluto, lui che controlla gli arbitri tramite i designatori Bergamo e Pairetto e il presidente dell’associazione di categoria Tullio Lanese.

Lui che controlla Carraro dall’alto e dal basso,
tramite rispettivamente il presidente di Capitalia, Cesare Geronzi
(che ogni tanto viene sollecitato a mettergli «il pepe al culo»)
e il numero tre della Federcalcio, Innocenzo Mazzini
(che gli dava del «rimbambito», intanto proprio ieri si è dimesso: fuori due!).

E’ sempre lui che controlla la Lega calcio attraverso le pressioni del suo alleato principe, l’amministratore delegato della Juve, Antonio Giraudo, figura chiave del sistema moggiano.
Lui che controlla il mercato di calciatori e allenatori attraverso la Gea del figlio Alessandro.
Lui che istruisce i giornalisti a libro paga su cosa debbono scrivere e dire in tv («Lucia’, che devo dire stasera?»).
Lui che si servirebbe
- e questo è il capitolo più spaventoso e probabilmente più difficile da dimostrare -
di infiltrati alla procura della Repubblica di Torino,
nelle questure di Roma e Torino,
nella guardia di Finanza,
nelle forze di polizia
e persino nel governo.
[SM=x44497]


(Lucky Luciano e il suo fido alleato Antonio Giraudo-da Lapresse)

Un esercito invisibile al suo servizio? In cambio di cosa?
A volte di regali costosi, che in qualche conversazione intercettata vengono chiamati in gergo «panettoni». Ma più spesso in cambio di magliette della Juve, che gli arbitri collezionano come fossero ragazzini (c’è chi dopo una partita si vanta di averne prese otto), facendo attenzione anche al giocatore corrispondente (ovvero, tutti le vogliono con il numero di Del Piero e Ibrahimovic, chi si becca Olivera e Kapo protesta...).

Quasi sempre però in cambio del più classico dei regali, i biglietti per la partita: «A Lucia’, me ne servono quattro, anzi otto». Un continuo. Una processione di questuanti guidata dal numero uno degli arbitri, Tullio Lanese. A tutti Moggi non diceva mai di no. Tanto che alla fine ti chiedi come è possibile che il Delle Alpi fosse sempre vuoto con tanti imbucati.

(Tullio Lanese-da Lapresse)

Ma torniamo all’inizio.
Capitolo primo. Le squadre coinvolte.

Della Juve che scippa lo scudetto al Milan riparleremo, anche perchè a questo punto della vicenda agli occhi sbalorditi dei tifosi appare quasi scontato che l’abbia fatto (sebbene il racconto di come Moggi sia riuscito nel suo disegno criminoso apparirà spaventoso).
La cosa che più colpisce chi ha condotto l’inchiesta è che il potere di Moggi, i suoi tentacoli, non si fermavano davanti al tentativo di far vincere la Juve con tutti i mezzi.
Ma volevano controllare tutti e tutto.

Determinare la classifica finale in ogni sua posizione.
Nel campionato 2004/5 questo si estrinsecherà soprattutto negli aiuti alla Lazio di Lotito
e alla Fiorentina
dei fratelli Della Valle ai danni del Perugia di Gaucci


Le due vicende sono opposte e per questo complementari.
Da un lato c’è un club, la Lazio che si è subito asservita a quello che i magistrati chiamano «il sistema di potere moggiano», e per questo viene aiutata.
Dall’altro c’è un club, la Fiorentina,
che si ripresenta in serie A con i proclami del suo patron «su un calcio da cambiare».
Si mette di traverso alla rielezione di Galliani e per questo viene ripetutamente punita:
fino a quando Della Valle non si piega al sistema, e allora in extremis viene salvato da una retrocessione che sembra ineluttabile.

Tocca a Innocenzo Mazzini, gran capo del centro federale di Coverciano dove il giovedì si riuniscono gli arbitri, il compito di pilotare la volata salvezza: sua una massima celebre rivolta al presidente Lotito furioso perché Trefoloni ha fatto vincere la Juve all’Olimpico: «Non puoi sempre essere cane, a volte devi fare la lepre...».

Queste alcune delle gare sotto inchiesta con i relativi arbitri:

Chievo-Fiorentina (Dondarini),
Lecce-Parma (De Santis),
Chievo-Lazio (Rocchi),
Lazio-Parma (Messina),
Lazio-Fiorentina (Dondarini),
Bologna-Lazio (Tagliavento).

Tutto ruota per Lazio e Fiorentina attorno
alla doppia rielezione di Franco Carraro in Federcalcio
e di Adriano Galliani in Lega,

avvenute rispettivamente nel febbraio e nel marzo del 2005.
E’ questo, secondo i magistrati, lo snodo chiave della stagione, il momento in cui il sistema moggiano esprime tutta la sua potenza riuscendo così a piazzare i suoi candidati nei posti chiave del palazzo del calcio.
Dirigenti, burocrati, ma anche potenti segretarie.
Tutti servivano un unico padrone, tutti lavoravano per un solo scopo.



(Bergamo e Pairetto-da Lapresse)

Il condizionamento sui risultati delle gare avviene naturalmente attraverso un controllo sistematico del mondo arbitrale.
Non si contano, nel 2004/5 le cene fra Moggi, Giraudo, Lanese, Bergamo e Pairetto:
quasi sempre a casa di quest’ultimo, nei pressi di Torino, spesso con le rispettive consorti.
Qualche volta però si incontrano tutti anche da Bergamo, nella campagna livornese.

Qui si mettono a punto le strategie il giorno prima dei presunti sorteggi degli arbitri per la domenica seguente (secondo le indagini: "una presa per i fondelli").
Qui si stabiliscono i guardalinee, che invece vengono designati direttamente e ai quali spesso è affidato l’esito della gara perché meno noti e meno esposti alle critiche.
Qui si decidono le ammonizioni dei giocatori che dovranno incontrare la Juve nel turno successivo, per determinarne la squalifica.


Ma anche di questo aspetto riparleremo man mano che da Napoli emergeranno altri dettagli dell’inchiesta. Intanto oggi si gioca a calcio: Sembra impossibile ma si gioca una partita vera.
E non perché è la finale di Coppa Italia.
No: Roma-Inter
alla luce di questa inchiesta, se non ci saranno colpi di scena, assegna stasera il vero scudetto:
lo scudetto dell’onestà.
Il club di Sensi e quello di Moratti
sembrano infatti accumunati dall’identico destino: stare ufficialmente al tavolo «con le grandi», ovvero col sistema di Moggi, avendo sostenuto la rielezione di Carraro e Galliani, eppure non averne alcun beneficio.


Dagospia 11 Maggio 2006







[Modificato da Etrusco 11/05/2006 14.42]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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