La Kawasaki ER-6 (Essential Riding, cioè il necessario per farsi una "cavalcata")
Ha un motore bicilindrico da 649 cm³ riprogettato a partire dal progetto ER-5, che l'ha preceduta per molti anni e viene venduta nella versione "n" (nuda) e "f" (carenata), mentre in America il modello carenato viene chiamato Kawasaki Ninja 650R. Da questo progetto a sua volta, deriva quello della Versys.
Aspetto
Commercializzata a partire dal 2005 la ER-6, che non ha nulla a cui spartire con la quasi "omonima" ER-5 a parte la facilità di guida, è disponibile in versione n (naked) o f (faired, carenata) nei colori giallo, argento e nero ebano la prima, solo nero e argento la seconda. Ha telaio con struttura "a diamante" in tubi di cromo-molibdeno saldati, ottimo compromesso tra robustezza ed economicità.
Dotata di soluzioni moderne come l'apparato frenante anteriore, con doppi dischi "a margherita", e il cambio estraibile, derivati dall'esperienza di un'altra sportiva Kawasaki la ZX-10R. La marmitta catalitica è sottopancia, soluzione che abbassa il baricentro facendo acquisire ulteriore maneggevolezza. Inoltre, questa soluzione avvantaggia il passeggero che ha meno ingombri e non deve subire il riscaldamento provocato dai gas di scarico.
Nel 2009, a seguito del successo di vendite dovuto principalmente alla vincente combinazione di maneggevolezza e prezzo aggressivo, è avvenuto il primo restyling che ha visto modificati i due componenti più spartani, gli unici che nelle versioni 2005-2008 avevano palesato l'economia generale di progetto: la strumentazione di bordo e il codino. È stato inoltre lievemente modificato l'aspetto del gruppo ottico anteriore e sostituiti gli specchietti retrovisori, ora più aggressivi.
Motore
Il motore è un bicilindrico 4 tempi ad iniezione elettronica e 4 valvole per cilindro da 649 cm³ con cambio a 6 marce, Sviluppa una potenza di 72 CV o 53 kW di potenza all'albero. Lavelocità massima è di circa 205 km/h, accelera da 0 a 100 km/h in 4,1" e percorre i 400 m riprendendo da 50 km/h in 6ª marcia in 13,8".
Su strada
Kawasaki ER-6n versione 2007
Dalle prove su strada effettuate dalle riviste di settore risulta che l'ER-6 è una moto docile ma pronta, con una ciclistica moderna e agile. È adatta ai principianti, ai motociclisti "di ritorno" e a quelli che desiderano un mezzo non eccessivamente impegnativo ma comunque divertente. I progettisti Kawasaki sono riusciti a imperniare il monoammortizzatore posteriore nella parte alta del telaio. Questo permette di basare il retrotreno su un forcellone a "cantilever", quindi molto lungo (la lunghezza del forcellone incide per circa il 40% della lunghezza della moto) ma ancorato molto in avanti. In questo modo la moto resta corta e, pertanto, molto stabile, benché rapida a scendere in piega.
La posizione di guida è quella classica delle moto stradali: le braccia non troppo raccolte e leggermente allungate. Le leve e i comandi sul manubrio sono disposti in maniera razionale e pertanto comodi da raggiungere senza distogliere lo sguardo dalla guida. Inoltre la moto è molto bassa e ciò la rende sicura anche per conducenti non molto alti.
La sella è stretta e si raccorda bene al serbatoio, anch'esso stretto nella parte bassa, che permette di stringere bene le gambe e la giusta angolazione anche ai conducenti più alti. Ma i tecnici hanno pensato anche al passeggero: la sella risulta, infatti, comoda anche per esso, ha a disposizione dei comodi maniglioni e le pedane sono alla giusta altezza per non farlo sentire "sul trespolo".
Caratteristiche tecniche
▲Caratteristiche tecniche - Kawasaki ER-6n del 2007 |
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Motoveicoli: | |
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La recensione di Francesco Paolillo 10/05/2005 © RIPRODUZIONE RISERVATAPROVA NAKED:KAWASAKI ER-6n
L’occhio vuole la sua parte.
La questione è perché alla base del progetto di una moto di fascia “bassa”, cioè quel particolare settore che raggruppa le moto economiche o prime moto che dir si voglia, si deve in primis tener conto della razionalità mettendo in secondo piano l’aspetto “emotivo” che le 2 ruote hanno sui potenziali acquirenti?
Questa domanda se la sono posta ad Akashi alla Kawasaki e si sono anche dati una risposta:
ER-6n, una moto che pur nascendo e nuotando nelle paludi dei bassi costi di produzione,
ha un look e una dotazione tecnica che le farebbe meritare un posizionamento nella parte alta della piramide motociclistica. Una moto che invoglia il neofita e allo stesso tempo è in grado di risvegliare i sensi al veterano.
A vederla per la prima volta il colpo d’occhio è notevole, il design della ER-6n è di rottura, soprattutto considerando l’appiattimento estetico che regna in questo specifico settore.
La parte del leone è sicuramente assegnata alla vista frontale, con un cupolino e relativo fanale dalle forme allungate, che sulle prime può apparire fin troppo azzardato, ma a cui ci si fa l’occhio velocemente. E che dire della strumentazione a forma…piramidale, originale e “impulsiva”.
“Il grado di finitura, tenendo ben presente che il prezzo di vendita di questa Kawasaki supererà di poco i 6.000 Euro, è decisamente buono”
Intonazione ancor più sportiva per il laterale, i fianchetti con indicatori di direzione in stile Benelli TNT, la cui forma viene richiamata anche dalle linee ricercate delle piastre reggi pedane e nelle triangolazioni del telaio che donano quel tot di grinta che non fa mai male. Il serbatoio dalle forme sinuose e rastremato nella parte posteriore fa da elemento di continuità con la sella che a sua volta sormonta lo slanciato codino.
D’impatto il mono posteriore montato in diagonale sulla fiancata destra e soprattutto il terminale di scarico che è montato sotto al motore, posizionamento atipico, ma che rende estremamente pulita e piacevole la vista laterale, senza dover ricorrere alla costosa soluzione dello scarico sottosella.
Il grado di finitura, tenendo ben presente che il prezzo di vendita di questa Kawasaki supererà di poco i 6.000 €, è decisamente buono. Certo qualche particolare fa storcere il naso, per esempio la saldatura del forcellone e qualche filo a vista sotto alla strumentazione “disturbano” il motociclista più attento, che d’altro canto noterà una dotazione tecnica sconosciuta alle concorrenti e decisamente da moto di “livello superiore”.
Le leve regolabili al manubrio, i 3 dischi a margherita montati su cerchi a 6 razze, sono dei must decisamente accattivanti per questa categoria.
Kawasaki mette a disposizione dei perfezionisti del design una serie di optional sia estetici che pratici, che vanno dagli specchi retrovisori (dal look più “accattivante” rispetto a quelli in dotazione) al kit indicatori di direzione più piccoli di quelli montati di serie, al bauletto con inserti verniciati per arrivare al parabrezza adatto a chi vuole usare la ER-6n anche per i viaggi.
La strumentazione raggruppata nella “piramide” appare chiara e ben leggibile. Contagiri analogico, con zona rossa a partire dagli 11.000 giri, tachimetro digitale ed indicatore dell’ora, due contachilometri parziali ed il totale. Spie di servizio varie, insomma nulla di eclatante ma il necessario è assicurato.
Oltre che sul design, i tecnici di Akashi hanno profuso quantità di sudore anche sul propulsore della ER-6n.
Il bicilindrico in linea frontemarcia, non è neanche lontano parente di quello montato sulla ER-5.
La spasmodica ricerca di compattezza dei tecnici giapponesi ha portato alla progettazione di un nuovo propulsore, che se confrontato con il precedente, pur avendo incrementato la cilindrata di ben 150 cc, ha perso centimetri un po’ ovunque. La disposizione stessa dell’albero motore e degli alberi di trasmissione, che formano un triangolo, è stata scelta per contenere l’ingombro longitudinale del motore.
I dati dichiarati ci dicono che la cilindrata effettiva del bicilindrico 8 valvole è pari a 649 cc, mentre la potenza erogata è di 72,1 cv 8.500 giri/min. con una coppia di 66 Nm a 6.000. Il raffreddamento è a liquido, lubrificazione a carter secco. L’alimentazione è affidata ad un impianto di iniezione elettronica con corpi farfallati da 38 mm. Queste particolari caratteristiche, unite alla presenza di un catalizzatore a 3 vie, permettono alla ER-6n di rientrare largamente nei limiti di emissione stabiliti dalle normative Euro 3 (con un anno di anticipo).
La trasmissione è a 6 rapporti, con la esclusiva caratteristica del cambio completamente estraibile. Quest’ultimo particolare è una peculiarità esclusiva delle moto da gara che consente di cambiare più velocemente i rapporti del cambio. Considerando la tipologia di moto, penso che possa servire a ben poco, volete mettere però al bar con gli amici quanto potete tirarvela.
Una volta saliti in sella si può apprezzare la facilità con cui si “tocca”, grazie ai 785 mm di altezza della sella da terra, caratteristica che verrà apprezzata dai neo motociclisti e soprattutto dalle neomotocicliste. La sella ben imbottita e giustamente sagomata, offre un ottimo comfort. Anche il passeggero, non ha di che lamentarsi, sella ospitale, due belle maniglione a cui aggrapparsi e pedane posizionate al meglio.
Il motore parte al primo colpo, e anche se la “voce” non è di quelle che ammaliano gira bene e reagisce “allegramente” alle aperture di gas. Una volta in movimento ecco che le differenze con il precedente bicilindrico in linea emergono in maniera lampante. La ricerca di pienezza ai medi regimi, quello che mancava al 500 e che è divenuto uno degli obbiettivi dei tecnici Kawasaki, pare che sia stata raggiunta. Il tiro ai medi è la caratteristica che emerge maggiormente nei primi Km percorsi in sella alla ER-6n. La frizione morbidissima e la precisione del cambio permettono di sfruttare al meglio le caratteristiche di questa naked. Il peso contenuto (174 Kg a secco) e l’agilità della ciclistica, consentono una mobilità vicina a quella di uno scooter. L’angolo di sterzo, unito alla limitata altezza da terra della sella, permette di “manovrare” senza sforzo anche in spazi angusti (tra le macchine…). La taratura delle sospensioni tende al rigido, ma le capacità incassatorie non sono da disprezzare, così che il comfort per il guidatore rimane sempre su ottimi livelli. Tutto questo viene registrato nei primi chilometri “percorsi” all’interno di Salisburgo, con relativi semafori e traffico mattutino. Decisamente più divertente il tragitto extraurbano che ci si è aperto al di fuori della città austriaca (saliscendi in mezzo alle montagne).
Tutte le doti nascoste della piccola Kawasaki emergono, dimostrando che anche spendendo poco si può ottenere molto. Il motore spinge con brio dai 3.000 giri per poi rinvigorirsi ulteriormente dopo i 6.500. Inutile dire che come per la maggioranza dei bicilindrici è poco redditizio andare a scomodare il limitatore (posizionato poco oltre gli 11.000 giri) considerando che arrivati a 10.000 il motore tende a sedersi in modo tangibile.
- Oltre che sul design, i tecnici di Akashi hanno profuso quantità di sudore anche sul propulsore della ER-6n
La ciclistica risponde prontamente ai comandi del pilota e sopporta dignitosamente anche i maltrattamenti che non si addicono ad una signorina come lei. Le sospensioni che in un primo tempo mi erano apparse leggermente rigide, nella guida brillante assecondano al meglio il guidatore, permettendo di guidare anche in modo sportivo. Facilitati anche dalla generosa gommatura (120/70zr-17 e 160/60zr-17) che garantisce sempre un grip ottimale, i 72 cavalli a disposizione si riescono a sfruttare fino in fondo. Anche il guidatore alle prime armi apprezzerà questa caratteristica, che gli eviterà “spaventi” e relative situazioni imbarazzanti in uscita di curva. Se poi si dovesse esagerare si può sempre contare sui 3 margheritoni, i due da 300 mm anteriori e il singolo da 220 posteriore, potenti ed esemplari per modulabilità, che permettono di frenare al meglio la piccola Kawa.
L’efficacia e la facilità di guida dimostrata nel misto dalla ER-6n dimostra per l’ennesima volta, che la “cavalleria” da superbike replica non sempre paga, soprattutto quanto a divertimento…
Insomma questa ER-6n pur appartenendo alla fascia più economica del mercato, ha tutte le caratteristiche per ben figurare anche nei confronti di moto più “altolocate”. Diverte, è appagante esteticamente e si dimostra adatta sia ad un pubblico motociclisticamente “adulto” sia a chi si affaccia al mondo delle due ruote per la prima volta. E poi non dimenticatevi...costa poco.
Pregi: Look | Prezzo | Guida
Difetti: Qualche finitura approssimativa
Articolo di Francesco Paolillo 10/05/2005 © RIPRODUZIONE RISERVATA