Shsst! il Silenzio è Sacro

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24/05/2007 00:59

PEDOFILIA
Abusi su minori in Nicaragua
Missionario condannato a 12 anni

Don Marco Dessì, 59 anni, è stato riconosciuto colpevole anche di detenzione di materiale pedopornografico.
L'uomo ha approfittato della sua posizione per abusare dei bambini del coro

Bambini vittime di abusi Parma, 23 maggio 2007 - Dodici anni di carcere.
Questa la pena inflitta a don Marco Dessì, il missionario sardo in Nicaragua accusato di abusi sessuali nei confronti di minori e detenzione di materiale pedopornografico.

La sentenza è stata emessa dal giudice per l'udienza preliminare di Parma verso le 14.30, dopo un'intera mattinata in Camera di Consiglio, al termine del processo celebrato con il rito abbreviato.



Don Marco Dessì, 59 anni, originario di Villamassargia, in provincia di Cagliari, è finito sotto processo perchè accusato di diversi abusi sui bambini della sua missione a Betania.
L'accusa aveva chiesto 16 anni, ma la sentenza tiene conto dello sconto di pena di un terzo previsto dal rito abbreviato.



Oltre ai 12 anni di carcere per i reati di violenza sessuale su minori e detenzione di materiale pedopornografico, il Gup di Parma ha inflitto a Dessì, una provvisionale di 100 mila euro per ognuno dei tre ragazzi nicaraguensi, allora minorenni, che hanno denunciato gli abusi subiti e che si sono costituiti parte civile nel procedimento.



Dessì dovrà, inoltre, pagare la cifra simbolica di 1 euro alle organizzazioni umanitarie non governative Solidando (onlus di Cagliari) e Rock no war (modenese),
che sostenevano le missioni di Don Marco
e hanno scoperto le molestie facendo scattare l'inchiesta, e al Comune di Correggio (Reggio Emilia) che si era voluto costituire in giudizio contro il missionario.


Don Marco ha atteso in silenzio la sentenza nell'aula del palazzo di giustizia di Parma e all'uscita, prima di tornare nel carcere dove è in custodia cautelare dal giorno dell'arresto, alcuni familiari gli hanno detto: "Abbi fede, fatti coraggio".



Inizialmente il prete, per 30 anni promotore di una missione umanitaria in Nicaragua era indagato per sei casi di violenza sessuale, oltre che per la detenzione di 1.400 immagini pornografiche recuperate dal suo computer.
Ma all'atto di chiusura delle indagini il Pm Lucia Russo aveva deciso chiedere l'archiviazione per tre casi risalenti ai primi anni Novanta e perciò prescritti.



Secondo l'inchiesta, Dessì approfittò della sua posizione di leader della missione umanitaria a Chinandega per abusare dei bambini del 'coro del Getsemani' da lui stesso reclutati per strada.
Gli stessi bambini che poi, diventati adulti, hanno raccontato sei mesi fa nel corso di un incidente probatorio i particolari delle molestie subite.



Dessì è stato arrestato il 4 dicembre scorso a casa di una sorella a Villamassargia su ordinanza del Gip di Parma:
secondo gli inquirenti era pronto per fuggire, rientrare in Nicaragua, dove poteva contare su appoggi potenti, e non tornare più in Italia.
Aveva in tasca un biglietto aereo che il 4 dicembre scorso, il giorno dell'arresto, per un volo l'avrebbe portato a Managua via Milano.



I magistrati di Parma hanno scoperto, tramite le intercettazioni telefoniche, che Don Marco aveva tentato di condizionare le parti lese offrendo loro, tramite il suo factotum, anche denaro in cambio del silenzio.
Erano una ventina le testimonianze di abusi raccolte durante le indagini, tutte ai danni di bambini che vivevano con lui, alcuni di età inferiore ai dieci anni.
La prima risaliva al 1990, ma solo sei erano supportate da materiale audiovideo.



Per sostenere la sua missione, don Marco promuoveva raccolte di fondi in Italia, d'intesa con alcune associazioni di volontariato e di adozione a distanza dei bambini.
E grazie a quest'attività aveva accumulato un notevole patrimonio, che aveva raccomandato al suo collaboratore di mettere al sicuro, quando si era reso conto di essere sotto inchiesta.
Prima dell'arresto le autorità ecclesiastiche, raggiunte dalle voci sul comportamento di don Marco,
lo avevano invitato a lasciare il Nicaragua e a ritirarsi in una struttura in Italia.



Inoltre, sul computer del missionario, sono state torvate una quantità notevole di file pedopornografici: 1442 per l'esattezza.
Tutti - secondo quanto ha spiegato la rpocura di Parma - sono stati scaricati nell'arco di pochi mesi.
''Secondo quanto abbiamo scoperto nelle indagini - ha spiegato il sostituto procuratore - l'80% dei fotogrammi trovati sul pc dell'imputato era stato scaricato tra settembre e dicembre del 2006.
Alcune di queste fotografie pedopornografiche sono state scaricate il 2 dicembre, a due giorni dall'arresto del sacerdote''.

qn.quotidiano.net/2007/05/24/13710-abusi_minori_nicarag...

Fondamentali per le indagini sono state anche le intercettazioni telefoniche effettuate dai carabinieri di Parma.
In alcune chiamate con il suo braccio destro a Betania, Ludwig Vanegas, il religioso aveva chiesto di corrompere i testimoni, offrendo loro ingenti somme di denaro o minacciandoli, anche di morte. [SM=x44497]

(Adnkronos)


www.padovanews.it/content/view/13059/101/lang,it_IT/


[SM=x44465]

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
24/05/2007 09:07

Re:
Da Repubblica 8 gennaio 2002




Lo ha chiesto il Pontefice in una lettera del 2001 pubblicata
sul numero di novembre della "Gazzetta Ufficiale" vaticana
Il Papa contro i preti pedofili
"Indagini accurate e processi"
Anche una missiva ai vescovi del cardinale Ratzinger "Proteggiamo la santità del sacerdozio"

CITTA' DEL VATICANO - Esiste anche solo il sospetto che un prete cattolico sia pedofilo? Il Vaticano vuole saperlo e vuole che sul "caso" vengano svolte indagini approfondite. E' questa la sostanza di un lettera "Motu proprio" scritta da Giovanni Paolo II nel 2001 e che la Congregazione per la dottrina della fede, nel numero di novembre degli Acta apostolicae sedis, la "Gazzetta ufficiale" del Vaticano, ha pubblicato insieme a una lettera che il prefetto della Congregazione Joseph Ratzinger ha indirizzato ai vescovi per illustrare il documento pontificio.

Il Motu proprio autorizza la Congregazione a stabilire delle linee guida per affrontare il problema, mentre il cardinale Ratzinger chiede ai vescovi "non solo di contribuire a evitare un crimine così grave, ma anche di proteggere con le necessarie sanzioni la santità del sacerdozio e la cura pastorale offerta dai vescovi e dagli altri responsabili ecclesiastici".

I due documenti sembrano indicare la volontà della Santa Sede di controllare più direttamente il problema, dopo che alcuni episcopati, come quello statunitense, hanno dovuto affrontare il pagamento di grossi risarcimenti alle famiglie di bimbi molestati da sacerdoti, e dopo che lo scorso settembre il vescovo di Boyeux, in Normandia, monsignor Pierre Pican, è stato condannato a tre mesi di carcere con la condizionale per non aver denunciato alle autorità il suo sacerdote padre Renè Bissey, giudicato colpevole di pedofilia.

Secondo le disposizioni emanate dal cardinale Ratzinger, i vescovi, nei casi di verosimili reati di abuso sessuale di minori da parte di sacerdoti, dovranno fare rapporto alla Congregazione, che a sua volta deciderà se lasciare la gestione del caso a un tribunale locale o se "girarla" a Roma.

Le nuove norme dovrebbero servire a evitare la sovrapposizione di giurisdizioni, visto che sono sei i dicasteri vaticani dotati di autorità in fatto di reati di abuso sessuale. Assegnando la competenza di coordinamento alla Congregazione per la dottrina della fede, si limiteranno le controversie. Le disposizioni riguardano non solo il reato di abuso sessuale di un prete su un minorenne, ma anche altri reati contro i sacramenti (tra cui la concelebrazione dell'eucarestia con ministri protestanti e l'abuso del sacramento della penitenza, come nel caso in cui il prete usi il pretesto della confessione per avere favori sessuali).

Circa i reati di pedofilia di sacerdoti, la normativa stabilisce che la prescrizione di dieci anni (propria dei reati di competenza della Congregazione) scatti a partire dal compimento della maggiore età di chi ha subito le violenze, presupponendo che questi al compimento della maggiore età sia libero dall'intimidazione e in grado di sporgere denuncia.
Marco Politi




Da Il Giornale 23 maggio 2007


Il 30 aprile 2001 Papa Giovanni Paolo II pubblica la lettera apostolica «Sacramentorum sanctitatis tutela», con una serie di norme su quali processi penali canonici siano riservati alla giurisdizione della Congregazione per la dottrina della fede e quali ad altri tribunali vaticani o diocesani. La lettera «De delictis gravioribus» firmata da Ratzinger come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede il 18 maggio 2001 - quella presentata dalla BBC come un documento segreto, mentre fu subito pubblicata sul bollettino ufficiale della Santa Sede e figura sul sito Internet del Vaticano - costituisce il regolamento di esecuzione delle norme fissate da Giovanni Paolo II.

Nella nota 3 della lettera di Ratzinger si cita l'istruzione «Crimen sollicitationis» emanata dalla Congregazione per la dottrina della fede, che allora si chiamava Sant'Uffizio, il 16 marzo 1962, ben prima che alla Congregazione arrivasse lo stesso Ratzinger. Questa istruzione dimenticata, «scoperta» nel 2001 solo in grazia di quella nota, non si occupa affatto di pedofilia ma del vecchio problema dei sacerdoti che abusano del sacramento della confessione per intessere relazioni sessuali con le loro penitenti. L'istruzione del 1962 non nasconde questi abusi, anzi impone a chi ne venga a conoscenza di denunciarli sotto pena di scomunica. Dispone che i relativi processi si svolgano a porte chiuse, a tutela della riservatezza sia dei testimoni sia degli imputati eventualmente innocenti.

La lettera del 2001, al contrario di quanto fa credere il documentario, crea una disciplina più severa per il caso di abuso di minori rendendolo perseguibile oltre i normali termini di prescrizione, fino a quando chi dichiara di avere subito abusi da minorenne abbia compiuto i ventotto anni. Con questa nuova disciplina la durezza della Chiesa verso i sacerdoti accusati di pedofilia è molto cresciuta con Benedetto XVI, come dimostrano casi clamorosi e la stessa nomina del cardinale americano Levada, severissimo con i preti pedofili, a prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.

Tutte queste norme riguardano, ancora una volta, il diritto canonico, cioè le sospensioni e le scomuniche per i sacerdoti colpevoli di abusi sessuali. Non c'entrano nulla con il diritto civile, o con il principio generale secondo cui - fatto salvo il solo segreto della confessione - chi nella Chiesa venga a conoscenza di un reato giustamente punito dalle leggi dello Stato ha il dovere di denunciarlo alle autorità competenti. La confusione, intrattenuta ad arte per gettare fango sul Papa, è solo frutto del pregiudizio e dell'ignoranza.

Massimo introvigne





[Modificato da Nikki72 24/05/2007 9.11]

24/05/2007 09:16

Re: Re:
Ascoltate Radio24 adesso!! [SM=x44476]
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Re: Re:

Scritto da: Nikki72 24/05/2007 9.07
Da Repubblica 8 gennaio 2002




Lo ha chiesto il Pontefice in una lettera del 2001 pubblicata
sul numero di novembre della "Gazzetta Ufficiale" vaticana
Il Papa contro i preti pedofili
"Indagini accurate e processi"
Anche una missiva ai vescovi del cardinale Ratzinger "Proteggiamo la santità del sacerdozio"

... un lettera "Motu proprio" scritta da Giovanni Paolo II nel 2001 e che la Congregazione per la dottrina della fede, nel numero di novembre degli Acta apostolicae sedis, la "Gazzetta ufficiale" del Vaticano, ha pubblicato
insieme a una lettera che il prefetto della Congregazione Joseph Ratzinger ha indirizzato ai vescovi per illustrare il documento pontificio.

...

I due documenti sembrano indicare la volontà della Santa Sede di controllare più direttamente il problema,
dopo che alcuni episcopati, come quello statunitense, hanno dovuto affrontare il pagamento di grossi risarcimenti alle famiglie di bimbi molestati da sacerdoti,
e dopo che lo scorso settembre il vescovo di Boyeux, in Normandia, monsignor Pierre Pican, è stato condannato a tre mesi di carcere ... per non aver denunciato alle autorità il suo sacerdote padre Renè Bissey, giudicato colpevole di pedofilia.






Ecco, vedi qual è la condizione necessaria e sufficiente affinchè
il Vaticano prenda in seria considerazione questi gravi reati di pedofilia?
Il vile denaro [SM=x44499]
Quando vedono che questi abusi possono arrecare un grave danno anche economico allora, e solo allora, iniziano a prendere subito provvedimenti [SM=x44465]


PS cosa hanno detto su Radio24? [SM=x44466]

[Modificato da Etrusco 24/05/2007 11.15]

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
24/05/2007 15:51

Re: Re: Re:


Scritto da: Etrusco 24/05/2007 11.13


Ecco, vedi qual è la condizione necessaria e sufficiente affinchè
il Vaticano prenda in seria considerazione questi gravi reati di pedofilia?
Il vile denaro [SM=x44499]
Quando vedono che questi abusi possono arrecare un grave danno anche economico allora, e solo allora, iniziano a prendere subito provvedimenti [SM=x44465]


PS cosa hanno detto su Radio24? [SM=x44466]

[Modificato da Etrusco 24/05/2007 11.15]





Hanno intervistato prima Marchese, quel ragazzo che era stato a Mi manda Raitre tempo fa... un breve riassunto della sua vicenda, e poi naturalmente il discorso è caduto sul famigerato documento Crimen Sollecitationis. c'era Tornielli che ha spiegato che in realtà la scomunica prevista dal documento non era rivolta verso quelli che denunciavano gli abusi ma al contrario, era per chi non li denunciava. comunque ecco l'articolo completo di Massimo Introvigne, dove spiega dettagliatamente il contenuto del CS:


Molto rumore per nulla. Il Papa, la pedofilia e il documentario "Sex Crimes and the Vatican"

di Massimo Introvigne

Solo la rabbia laicista dopo il Family Day spiega perché, subito dopo la grande manifestazione romana, allimprovviso il documentario dellottobre 2006 della BBC Sex Crimes and the Vatican abbia cominciato a circolare su Internet con sottotitoli italiani, e i vari Santoro abbiano cominciato ad agitarsi. Il documentario, infatti, è merce avariata: quando uscì fu subito fatto a pezzi dagli specialisti di diritto canonico, in quanto confonde diritto della Chiesa e diritto dello Stato. La Chiesa ha anche un suo diritto penale, che si occupa tra laltro delle infrazioni commesse da sacerdoti e delle relative sanzioni, dalla sospensione a divinis alla scomunica. Queste pene non centrano con lo Stato, anche se potrà capitare che un sacerdote colpevole di un delitto che cade anche sotto le leggi civili sia giudicato due volte: dalla Chiesa, che lo ridurrà allo stato laicale, e dallo Stato, che lo metterà in prigione.

Il 30 aprile 2001 Papa Giovanni Paolo II (1920-2005) pubblica la lettera apostolica Sacramentorum sanctitatis tutela, con una serie di norme su quali processi penali canonici siano riservati alla giurisdizione della Congregazione per la dottrina della fede e quali ad altri tribunali vaticani o diocesani. Vedi: www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/motu_proprio/documents/hf_jp-ii_motu-proprio_20020110_sacramentorum-sanctitatis-tutela...


La lettera De delictis gravioribus, firmata dal cardinale Joseph Ratzinger come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede il 18 maggio 2001  quella presentata dalla BBC come un documento segreto, mentre fu subito pubblicata sul bollettino ufficiale della Santa Sede e figura sul sito Internet del Vaticano  costituisce il regolamento di esecuzione delle norme fissate da Giovanni Paolo II.
Vedi: www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20010518_epistula_graviora%20delicta_lt.ht...

oppure (in italiano): www.ratzinger.it/modules.php?name=News&file=article&sid=202


Il documentario al riguardo afferma tre volte il falso:


(a) presenta come segreto un documento del tutto pubblico e palese:

(b) dal momento che il cattivo del documentario devessere lattuale Pontefice, Benedetto XVI (per i laicisti il Papa buono è sempre quello morto), non spiega che la De delictis gravioribus firmata dallallora cardinale Joseph Ratzinger come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede il 18 maggio 2001 ha lunico scopo di dare esecuzione pratica alle norme promulgate con la lettera apostolica Sacramentorum sanctitatis tutela, del precedente 30 aprile, che è di Giovanni Paolo II;

(c) lascia intendere al telespettatore sprovveduto che quando la Chiesa afferma che i processi relativi a certi delicta graviora (crimini più gravi), tra cui alcuni di natura sessuale, sono riservati alla giurisdizione della Congregazione per la Dottrina della Fede, intende con questo dare istruzione ai vescovi di sottrarli alla giurisdizione dello Stato e tenerli nascosti. Al contrario, è del tutto evidente che questi documenti si occupano del problema, una volta instaurato un giudizio ecclesiastico, a norma del diritto canonico, a chi spetti la competenza fra Congregazione per la Dottrina della Fede, che in questi casi agisce in qualità di tribunale apostolico (così la Sacramentorum sanctitatis tutela), e altri tribunali ecclesiastici. Questi documenti, invece, non si occupano affatto  né potrebbero, vista la loro natura, farlo  delle denunzie e dei provvedimenti dei tribunali civili degli Stati. A chiunque conosca, anche minimamente, il funzionamento della Chiesa cattolica è evidente che quando i due documenti scrivono che questi delitti sono riservati alla competenza esclusiva della Congregazione per la Dottrina della Fede la parola esclusiva significa che esclude la competenza di altri tribunali ecclesiastici e non  come vuole far credere il documentario  che esclude la competenza dei tribunali degli Stati, a cui terremo nascoste queste vicende anche qualora si tratti di delitti previsti e puniti delle leggi dello Stato. Non è in questione questo o quellepisodio concreto di conflitti fra Chiesa e Stati. Le due lettere dichiarano fin dallinizio la loro portata e il loro ambito, che è quello di regolare questioni di competenza allinterno dellordinamento giuridico canonico. Lordinamento giuridico degli Stati, semplicemente, non centra.

Nella nota 3 della lettera della Congregazione per la dottrina della fede  ma per la verità anche nel testo della precedente lettera di Giovanni Paolo II  si cita listruzione Crimen sollicitationis emanata dalla Congregazione per la dottrina della fede, che allora si chiamava SantUffizio, il 16 marzo 1962, durante il pontificato del Beato Giovanni XXIII (1881-1963) ben prima che alla Congregazione arrivasse lo stesso Ratzinger (che quindi, comè ovvio, con listruzione non centra nulla: allepoca faceva il professore di teologia in Germania).

Questa istruzione dimenticata, scoperta nel 2001 solo in grazia dei nuovi documenti, non nasce per occuparsi della pedofilia ma del vecchio problema dei sacerdoti che abusano del sacramento della confessione per intessere relazioni sessuali con le loro penitenti. È vero che dopo essersi occupata per i primi settanta paragrafi del caso di penitenti donne che hanno una relazione sessuale con il confessore in quattro paragrafi, dal 70 al 74, la Crimen sollicitationis, afferma lapplicabilità della stessa normativa al crimen pessimus, cioè alla relazione sessuale di un sacerdote con una persona dello stesso sesso, e nel paragrafo 73  per analogia con il crimen pessimus  anche ai casi (quod Deus avertat, che Dio ce ne scampi) in cui un sacerdote dovesse avere relazioni con minori prepuberi (cum impuberibus). Il paragrafo 73 del documento è lunico mostrato nel documentario, il quale lascia intendere che gli abusi su minori siano il tema principale del documento, mentre il problema non era allordine del giorno nel 1962 e listruzione gli dedica esattamente mezza riga. Clamorosa è poi la menzogna del documentario quando afferma che la Crimen sollicitationis aveva lo scopo di coprire gli abusi avvolgendoli in una coltre di segretezza tale per cui la pena per chi rompe il segreto è la scomunica immediata. È precisamente il contrario: il paragrafo 16 impone alla vittima degli abusi di denunciarli entro un mese sulla base di una normativa che risale del resto al lontano anno 1741. Il paragrafo 17 estende lobbligo di denuncia a qualunque fedele cattolico che abbia notizia certa degli abusi. Il paragrafo 18 precisa che chi non ottempera allobbligo di denuncia dei paragrafi 16 e 17 incorre nella scomunica.

Dunque non è scomunicato chi denuncia gli abusi ma, al contrario, chi non li denuncia.

Listruzione dispone pure che i relativi processi si svolgano a porte chiuse, a tutela della riservatezza delle vittime, dei testimoni e anche degli imputati, tanto più se eventualmente innocenti. Non si tratta evidentemente dellunico caso di processi a porte chiuse, né nellordinamento ecclesiastico né in quelli statuali. Quanto al carattere segreto del documento, menzionato nel testo, si tratta di un segreto giustificato dalla delicatezza della materia ma molto relativo, dal momento che fu trasmesso ai vescovi di tutto il mondo. Comunque sia, oggi il documento non è più segreto, dal momento che  stimolati dalla lettura dei documenti del 2001  avvocati in cause contro sacerdoti accusati di pedofilia negli Stati Uniti ne chiesero alle diocesi il deposito negli atti di processi che sono diventati pubblici. Quegli avvocati speravano di trovare nella Crimen sollicitationis materiale per ampliare le loro già milionarie richieste di risarcimento dei danni: ma non trovarono nulla. Infatti, anche listruzione Crimen sollicitationis non riguarda in alcun modo la questione se eventuali attività illecite messe in atto da sacerdoti tramite labuso del sacramento della confessione debbano essere segnalate da chi ne venga a conoscenza alle autorità civili. Riguarda solo le questioni di procedura per il perseguimento di questi delitti allinterno dellordinamento canonico, e al fine di irrogare sanzioni canoniche ai sacerdoti colpevoli.

Un altro inganno del documentario consiste nel sostenere, a proposito della lettera De delictis gravioribus del 2001 sottoscritta dal cardinale Ratzinger, che si tratti del seguito della Crimen sollicitationis, che ribadiva con enfasi la segretezza, pena la scomunica. In realtà nella lettera del 2001 non si trova neppure una volta la parola scomunica. Si ribadisce, certo, che le procedure per i delicata graviora sono sottoposte al segreto pontificio, cioè devono svolgersi a porte chiuse e in modo riservato. Ma in questo non vi è nulla di nuovo, né il segreto si applica solo ai casi di abusi sessuali. Se cè qualche cosa di nuovo nella De delictis gravioribus rispetto alla disciplina precedente in tema di abusi sessuali, è il fatto che la lettera crea una disciplina più severa per il caso di abuso di minori, rendendolo perseguibile oltre i normali termini di prescrizione, fino a quando chi dichiara di avere subito abusi quando era minorenne abbia compiuto i ventotto anni. Questo significa  per fare un esempio molto concreto  che se un bambino di quattro anni è vittima di abusi nel 2007, la prescrizione non scatterà fino al 2031, il che mostra bene la volontà della Chiesa di perseguire questi delitti anche molti anni dopo che si sono verificati e ben al di là dei termini di prescrizione consueti. Con questa nuova disciplina la durezza della Chiesa verso i sacerdoti accusati di pedofilia è molto cresciuta con Benedetto XVI, come dimostrano casi dove, nel dubbio, Roma ha preferito prendere provvedimenti cautelativi anche dove non cerano prove di presunti abusi che si asserivano avvenuti molti anni fa, e la stessa nomina del cardinale americano William Joseph Levada, noto per la sua severità nei confronti dei preti pedofili, a prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.

Tutte queste norme riguardano, ancora una volta, il diritto canonico, cioè le sospensioni e le scomuniche per i sacerdoti colpevoli di abusi sessuali. Non centrano nulla con il diritto civile, o con il principio generale secondo cui  fatto salvo il solo segreto della confessione  chi nella Chiesa venga a conoscenza di un reato giustamente punito dalle leggi dello Stato ha il dovere di denunciarlo alle autorità competenti. Certo, in passato questo non è sempre avvenuto. Il legittimo desiderio di proteggere sacerdoti innocenti ingiustamente calunniati (ce ne sono stati, e ce ne sono, molti) qualche volta è stato confuso con un buonismo che ha ostacolato indagini legittime degli Stati. Benedetto XVI ha più volte stigmatizzato ogni forma di buonismo sul tema (si veda per esempio il discorso ai vescovi dellIrlanda in visita ad Limina Apostolorum, del 28 ottobre 2006, vedi: www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2006/october/documents/hf_ben-xvi_spe_20061028_ad-limina-ireland_i... e in realtà il trasferimento della competenza dalle diocesi, dove i giudici spesso possono avere rapporti di amicizia con gli accusati, a Roma mirava fin dallinizio a garantire maggiore rigore e severità. In ogni caso, le misure prese nellambito del diritto canonico per perseguire i crimini di natura sessuale commessi dal clero, e la denuncia dei responsabili alle autorità dello Stato, costituiscono due vicende del tutto diverse. La confusione, intrattenuta ad arte per gettare fango sul Papa, è solo frutto del pregiudizio e dellignoranza.

Vedi anche: "La congiura degli ignoranti" (il Giornale, 23 maggio 2007)

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24/05/2007 16:42

Questo Introvigne già dalle prime righe appare molto fazioso, troppo.
Ma chi è? [SM=x44467] Perchè parla con questi toni? [SM=x44473]

_________________


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24/05/2007 16:48

Re:

Scritto da: Etrusco 24/05/2007 16.42
Questo Introvigne già dalle prime righe appare molto fazioso, troppo.



[SM=x44450]

_________________

F=mv (Aristotele)

Egon: "Mai incrociare i flussi"
Peter: "Perché?"
Egon: "Sarebbe male"
Peter: "Faccio sempre confusione tra il bene e il male, che intendi per male?"
Egon: "Immagina che la vita come tu la conosci si fermi istantaneamente e ogni molecola del tuo corpo esploda alla velocità della luce"
Ray: "Inversione protonica totale"
Peter: " E quello è male... Ok è un importante ragguaglio, grazie Egon"

24/05/2007 17:06

Re:


Scritto da: Etrusco 24/05/2007 16.42
Questo Introvigne già dalle prime righe appare molto fazioso, troppo.
Ma chi è? [SM=x44467] Perchè parla con questi toni? [SM=x44473]




Va bé, è un personaggio un po' controverso, e fazioso lo è di sicuro, essendo cattolico ultrà! d'altra parte un anticlericale ultrà sarebbe fazioso in senso opposto... come dico sempre, l'obiettività non è di questo mondo [SM=x44452] cmq ecco delle notizie su Introvigne:

www.massimointrovigne.com/index.htm

sicuramente te lo ricordi, è andato parecchie volte a Matrix nelle puntate sul Codice da Vinci [SM=x44461]

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[SM=x44452] [SM=x44460]

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27/05/2007 11:03

Re:
"Per esempio - spiega Introvigne - si afferma che l'istruzione vaticana del 1962 'Crimen sollicitationis' prevede la scomunica per le vittime che denuncino gli abusi, mentre è esattamente il contrario: la scomunica è minacciata da quel documento alle vittime e a chiunque altro, venuto a conoscenza di abusi, non si affretti a denunciarli". "Gravissime" sono le "falsità" relative alla persona di Benedetto XVI, una cui lettera firmata da cardinale nel 2001, la 'De delictis gravioribus', è presentata dal documentario come se favorisse i preti pedofili "mentre al contrario promuove una maggiore severità, e allunga il termine di prescrizione fino alla data in cui la vittima, abusata quando era minorenne, compie ventotto anni".

Ma se è come dice Introvigne, perché fanno passare il messaggio opposto? voglio dire, qua c'è poco da "intepretare": o ha ragione la BBC o ha ragione Introvigne, e sono due versioni opposte. o Ratzi ha protetto i pedofili o non li ha protetti, non ci sono vie di mezzo. qual è la verità? [SM=x44472]




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Re: Re:

Scritto da: Nikki72 27/05/2007 11.03

Ma se è come dice Introvigne, perché fanno passare il messaggio opposto?
voglio dire, qua c'è poco da "intepretare":
o ha ragione la BBC o ha ragione Introvigne, e sono due versioni opposte. o Ratzi ha protetto i pedofili o non li ha protetti, non ci sono vie di mezzo.
qual è la verità? [SM=x44472]






A me questo gran rigiramento di frittata mi sembra alquanto patetico e lesivo dell'intelligenza e della dignità dell'opinione pubblica intera.

I fatti parlano chiaro:
per troppi anni troppi preti pedofili hanno agito indisturbati, anzi, come il caso di Marco Marchesi dimostra, addirittura con la protezione dei vescovi.

Quindi vedo 2 ipotesi possibili:
1 - o le direttive del Vaticano del 1962 'Crimen sollicitationis' erano davvero contro i pedofili, ma valgono meno di niente e non vengono rispettate da nessuno,
2 - oppure le stesse, "Crimen Sollicitationis" andavano in tuttaltra direzione: al tacitamento degli abusi e delle vittime.
Delle due l'una. [SM=x44498]

[SM=x44516]

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
27/05/2007 12:57

Re: Re: Re:


Scritto da: Etrusco 27/05/2007 11.17


A me questo gran rigiramento di frittata mi sembra alquanto patetico e lesivo dell'intelligenza e della dignità dell'opinione pubblica intera.

I fatti parlano chiaro:
per troppi anni troppi preti pedofili hanno agito indisturbati, anzi, come il caso di Marco Marchesi dimostra, addirittura con la protezione dei vescovi.

Quindi vedo 2 ipotesi possibili:
1 - o le direttive del Vaticano del 1962 'Crimen sollicitationis' erano davvero contro i pedofili, ma valgono meno di niente e non vengono rispettate da nessuno,
2 - oppure le stesse, "Crimen Sollicitationis" andavano in tuttaltra direzione: al tacitamento degli abusi e delle vittime.
Delle due l'una. [SM=x44498]

[SM=x44516]





Appunto, e qual è questa "una"? [SM=x44453]

in ogni caso il documento del 1962 è stato redatto dal cardinale Ottaviani e firmato da papa Giovanni XXIII: come mai questi due non vengono mai "incolpati" per questa cosa che hanno fatto? o si vuole far credere che il papa buono fosse all'oscuro di tutto? nel 2001, inoltre, il papa era GP2... e Ratzi avrebbe agito all'insaputa del suo capo? è questo che mi lascia perplessa: come mai la responsabilità di queste "coperture" è fatta ricadere tutta sull'attuale papa e gli altri, sia papi che cardinali, ne escono puliti puliti? qualcuno mi spieghi... [SM=x44473]



27/05/2007 13:43

Re: Re: Re: Re:
Riporto le contestazioni all'articolo di Introvigne apparse sul sito della UAAR (par condicio [SM=x44452] ):



1)”Solo la rabbia laicista dopo il Family day spiega perché all’improvviso il documentario dell’ottobre 2006 della BBC Sex Crimes and the Vatican abbia cominciato a circolare su Internet con sottotitoli italiani”
Il video era in rete gia da tempo prima del family day. Inoltre non conta quando lo si è sottotitolato, ma quando è stato prodotto, ovvero mesi e mesi prima che se ne venisse a conoscenza.

2) “quando uscì fu subito fatto a pezzi dagli specialisti di diritto canonico, in quanto confonde diritto della Chiesa e diritto dello Stato”
Nessuno di questi diritti può legalizzare l’abuso di potere, per di più ai danni di minori, meno che mai se questi reati sono tenuti volutamente nascosti.

3) “La Chiesa ha anche un suo diritto penale, che si occupa tra l’altro delle infrazioni commesse da sacerdoti e delle relative sanzioni, dalla sospensione a divinis alla scomunica”
Sanzioni che non vengono attuate in casi di pedofilia.

4) “Queste pene non c’entrano con lo Stato, anche se potrà capitare che un sacerdote colpevole di un delitto che cade anche sotto le leggi civili sia giudicato due volte: dalla Chiesa, che lo ridurrà allo stato laicale, e dallo Stato, che lo metterà in prigione”
I preti pedofili sono migliaia, l’iter sopra descritto è stato usato pochissime volte.

5) “La lettera «De delictis gravioribus» firmata da Ratzinger come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede il 18 maggio 2001 - quella presentata dalla BBC come un documento segreto, mentre fu subito pubblicata sul bollettino ufficiale della Santa Sede e figura sul sito Internet del Vaticano”
Nel filmato non si dice affatto che il Delictis è segreto.

6) “Crimen sollicitationis» emanata dalla Congregazione per la dottrina della fede, che allora si chiamava Sant’Uffizio, il 16 marzo 1962, ben prima che alla Congregazione arrivasse lo stesso Ratzinger”
Nessuno ha mai accusato Ratz di essere l’autore dello scritto, semplicemente l’ha fatto rispettare x 20 anni.

7) “Questa istruzione dimenticata, «scoperta» nel 2001 solo in grazia di quella nota, non si occupa affatto di pedofilia ma del vecchio problema dei sacerdoti che abusano del sacramento della confessione per intessere relazioni sessuali con le loro penitenti”
Perchè, i penitenti non possono essere bambini? E comunque perchè le istruzioni del crimen sono state adottate nei casi di pedofilia, allora?

8)”L’istruzione del 1962 non nasconde questi abusi, anzi impone a chi ne venga a conoscenza di denunciarli sotto pena di scomunica”
FALSISSIMO! Dice di TACERE sotto pena di scomunica, e di denunciare il fatto UNICAMENTE alla chiesa, che, come si è visto, insabbia tutto.

9) “Dispone che i relativi processi si svolgano a porte chiuse, a tutela della riservatezza sia dei testimoni sia degli imputati eventualmente innocenti.”
Strano che da questi processi non sia mai saltato fuori un colpevole. Lo dimostra il fatto che preti pedofili anche plurirecidivi vengano continuamente trasferiti, ma mai arrestati.

10) “La lettera del 2001, al contrario di quanto fa credere il documentario, crea una disciplina più severa per il caso di abuso di minori rendendolo perseguibile oltre i normali termini di prescrizione, fino a quando chi dichiara di avere subito abusi da minorenne abbia compiuto i ventotto anni.”
FALSISSIMO!!! La lettera dice che LA VITTIMA deve TACERE fino al raggiungimento del 28 anni! E’ per questa missiva che Ratzinger è accusato in Texas per “intralcio alla giustizia!”

11) “Con questa nuova disciplina la durezza della Chiesa verso i sacerdoti accusati di pedofilia è molto cresciuta con Benedetto XVI, come dimostrano casi clamorosi e la stessa nomina del cardinale americano Levada, severissimo con i preti pedofili, a prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.”
Per quanto riguarda Levada non so, ma i casi clamorosi dimostrano l’efficenza della polizia americana e di altri paesi, e sono clamorosi proprio per il fatto che sono tenuti segreti con ogni mezzo.

12) “Tutte queste norme riguardano, ancora una volta, il diritto canonico, cioè le sospensioni e le scomuniche per i sacerdoti colpevoli di abusi sessuali”
Vedi punto 3.

13) “Non c’entrano nulla con il diritto civile, o con il principio generale secondo cui - fatto salvo il solo segreto della confessione - chi nella Chiesa venga a conoscenza di un reato giustamente punito dalle leggi dello Stato ha il dovere di denunciarlo alle autorità competenti.”
Chissà perchè è il “solo” caso del segreto confessionale su cui si basa la segretezza di tutti questi casi!!!

14) “La confusione, intrattenuta ad arte per gettare fango sul Papa, è solo frutto del pregiudizio e dell’ignoranza.”
No comment.


[SM=x44515]

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27/05/2007 14:16

Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Nikki72 27/05/2007 12.57




Appunto, e qual è questa "una"? [SM=x44453]







Dipende:
se vuoi essere un "fervente cattolico" devi accettare integralmente ed acriticamente tutte le interpretazioni imposte da CEI e Vaticano:
non puoi accettare alcune cose e rifiutarle altre.

Se invece hai sufficiente spirito d'osservazione e ti piace analizzare i dettagli oltre le apparenze penso che qui avrai molto pane per i tuoi denti [SM=x44485] [SM=x44515]


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27/05/2007 16:17

Re: Re: Re: Re: Re:


Scritto da: Etrusco 27/05/2007 14.16


Dipende:
se vuoi essere un "fervente cattolico" devi accettare integralmente ed acriticamente tutte le interpretazioni imposte da CEI e Vaticano:
non puoi accettare alcune cose e rifiutarle altre.

Se invece hai sufficiente spirito d'osservazione e ti piace analizzare i dettagli oltre le apparenze penso che qui avrai molto pane per i tuoi denti [SM=x44485] [SM=x44515]






Oppure prendere il documento in latino e provvedere alla traduzione senza intermediari... perché il problema è che se a tradurlo è un cattolico, lo traduce in un certo modo, e se è un anticlericale in un altro modo. l'ideale sarebbe avere qualcuno che conosca perfettamente il latino e farsi fare una traduzione obiettiva. nel forum c'è un latinista o roba del genere? [SM=x44515]

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Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Nikki72 27/05/2007 16.17




Oppure prendere il documento in latino e provvedere alla traduzione senza intermediari... perché il problema è che se a tradurlo è un cattolico, lo traduce in un certo modo, e se è un anticlericale in un altro modo. l'ideale sarebbe avere qualcuno che conosca perfettamente il latino e farsi fare una traduzione obiettiva. nel forum c'è un latinista o roba del genere? [SM=x44515]




[SM=x44476] Zalmox! [SM=x44515]

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27/05/2007 18:19

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:


Scritto da: Etrusco 27/05/2007 18.04


[SM=x44476] Zalmox! [SM=x44515]




[SM=x44476] ecco, lui! [SM=x44476]




p.s. sembra che sia stato tolto da google il video della BBC [SM=x44474]








27/05/2007 19:36

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Il link su You Tube:

www.youtube.com/watch?v=V5CFMu-wvd4
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27/05/2007 20:24

CENSURATO!?

Scritto da: Nikki72 27/05/2007 19.36
Il link su You Tube:

www.youtube.com/watch?v=V5CFMu-wvd4





Questo è il colmo:
il Vaticano è riuscito a far censurare il documentario della BBC persino su You Toube e Google-Video! [SM=x44466]



[SM=x44492] [SM=x44493] [SM=x44494] [SM=x44491]

Si potrebbe sempre far sopravvivere la Libertà d'espressione ed il Diritto all'informazione tramite eMule
o altri programmi di P2P,
condividendo questo documentario:

go.to/vatican-sex-crimes


[SM=x44499]

[Modificato da Etrusco 27/05/2007 20.43]

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05/07/2007 19:45

10 anni fa era già stato in prigione per lo stesso reato

Roma: prete condannato per pedofilia
A.D. 58 anni
sacerdote e insegnante alla scuola Media Salvo D'acquisto dovrà scontare 4 anni e due mesi di carcere



ROMA - Sacerdote, insegnate e anche pedofilo, secondo la magistratura.
E stato condannato, in rito abbreviato, dal GUP Claudio Mattioli, a 4 anni e due mesi, un sacerdote accusato di aver abusato di due ragazzini.
Il prete, A.D., di 58 anni, di origine siciliana, officiava nella diocesi dedicata alla Madonna di Czestokova, alla Rustica, e insegnava religione alla scuola media di Roma «Salvo D'Acquisto».

Luomo, che per i fatti oggetto del procedimento era anche finito in manette, è da tempo agli arresti domiciliari in un convento di Benedettini Silvestrini a Bassano Romano.
Il capo dimputazione per A.D. è:
atti sessuali con minori, aggravati
dal fatto che le vittime erano a lui affidate «per ragioni di educazione e di vigilanza».
Il giudice ha imposto anche una provvisionale di 15mila euro di rimborso alle vittime.

GIA' CONDANNATOPER LO STESSO REATO - In passato era già stato condannato dieci anni fa per una storia molto simile, ma, scontata la pena, era tornato alla sua attività a scuola e alloratorio.

Arrestato nellestate scorsa, il religioso, inizialmente, aveva negato tutto, ma in seguito aveva confessato, almeno in parte, cercando però di sminuire la gravità delle violenze.

La prima denuncia a carico di A.D. venne presentata dai genitori di un dodicenne con gravi problemi psichici, un ragazzo "affetto da un disturbo del comportamento nell*ambito dell*organizzazione cognitiva borderline".
Il giovane, che frequentava l*oratorio della Rustica, raccontò di essere stato palpeggiato e molestato dal sacerdote e, qualche giorno dopo, alcuni amichetti della stessa età gli raccontarono di aver subìto lo stesso tipo di violenze.

In seguito si accertò un secondo caso, avvenuto, stavolta, durante un campo scuola nell*isola di Ventotene.
A.D. aveva sorpreso un gruppo di ragazzi che scherzavano e si misuravano gli organi genitali. Il religioso avrebbe approfittato della circostanza per rivolgere pesanti avances a un altro adolescente, anche lui di 12 anni.

05 luglio 2007

www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/07_Luglio/05/prete_pedofi...


www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_2357718.html?ref...

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