Un genocidio di cui in Italia non si potrà mai parlare:
perchè c'è di mezzo Monsignor Stepinac e la sua allegra brigata:
La documentazione sul genocidio effettuato dagli ustascia di Ante Pavelic nei confronti dei serbo-ortodossi negli anni '41-'45 con la
complicità del clero cattolico e con l'avvallo del Card. Stepinac, allora Primate di Croazia.
Un "genocidio occultato".
Non è conosciuto in Occidente ed è stato trascurato dalla storiografia ; gli sterminatori erano fanatici fascisti che impugnavano la croce ed il pugnale, erano appoggiati da gran parte del clero cattolico e dai Vescovi.
I militari italiani, pure fascisti, cercavano di frenarli ;
gli sterminati non erano ebrei ma altri cristiani giudicati scismatici perché ortodossi.
Il Vaticano sapeva tutto e tacque.
Innumerevoli segnalazioni giunte da Londra, dagli Usa, dal governo iugoslavo in esilio con richiesta di intervento non furono raccolte dal Vaticano (l'unico a protestare era il Card. Tisserant, allora uno dei pochissimi non italiani nella Curia). Ciò spiega anche in buona parte la guerra civile scoppiata in Jugoslavia nel '91.
Ci fu chi non stette zitto nella Chiesa cattolica?
Ci fu il parroco della Chiesa di S.Pietro a Zagabria che fu condannato a morte da Pavelic (ebbe poi salva la vita per l'intervento di Stepinac di cui era stato "padre spirituale").
Ci fu il Vescovo di Mostar Alois Misic che
denunciò al Card. Stepinac le violenze degli ustascia in quanto rendevano difficile una spontanea conversione degli ortodossi al cattolicesimo.
Che possibilità avevano i serbi di sfuggire al massacro?
Tutti i serbi, compresi i bambini e le donne, erano a rischio di massacro. Si calcola che lo sterminio abbia eliminato un milione di serbi su un totale di due milioni. L'unica possibilità era la conversione al cattolicesimo che infatti in parte avvenne ( si parla di duecentomila conversioni forzate) La salvezza con la conversione indica quanto il genocidio avesse radici nel fanatismo religioso.
Luigi STEPINAC, Martire, S.E.R. Card., Arcivescovo di Zagreb, nato a Brezaric, attuale Croazia, l'8 maggio 1898, morto a Krasic, attuale Croazia, il 10 febbraio 1960.
Tomba: Cattedrale di Zagreb, Croazia.
Breve della
beatificazione: AAS, XCI (1999), pp. 925-926.
Memoria liturgica: 10 febbraio
Postulatore: Giorgio Batelja
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