Aldo Fontanarosa per “la Repubblica”
Lavoro in vista per l´Autorità delle Comunicazioni, l´arbitro dei telefoni.
Lavoro in vista sul fronte delle ricariche dei cellulari.
Sotto la lente dell´Autorità finirà la strategia di due operatori:
Wind e Vodafone.
Dal 5 marzo Wind cancellerà i costi fissi per ricaricare i telefonini,
come chiede il decreto Bersani. Ma lo farà solo per i suoi nuovi clienti.
E questi nuovi clienti, mentre risparmiano i costi di ricarica, dovranno aderire a tre nuovi "piani tariffari".
Piani più cari di quelli attuali.
Vodafone è disposta a restituire al cliente il credito presente sul cellulare, ad esempio quando questo cliente passa ad altro operatore (il diritto alla restituzione è garantito anch´esso dal decreto Bersani).
Vodafone, però, chiederà al cliente di pagare 8 euro di spese.
Sempre Vodafone presenta dei nuovi "piani tariffari" per i nuovi clienti.
In tre di questi lo scatto alla risposta sale a 19 centesimi.
(Pierluigi Bersani - U.Pizzi)
LO SCENARIO. Il decreto Bersani è lì, fermo in commissione Affari Produttivi alla Camera.
Aspetta la conversione in legge. Produce già, però, i suoi effetti.
Impone a Tim, Wind, Vodafone e Tre di eliminare, a partire dal 5 marzo, il costo fisso di ricarica del nostro telefonino.
Un costo che varia da 1 a 5 euro.
Il testo prevede anche che il cliente debba sempre godere del credito che ha acquistato.
E´
vietato, quindi, imporre una scadenza (del tipo: spendi questo credito entro l´anno solare, altrimenti sparisce).
Inoltre l´operatore dovrà sempre restituire questo credito quando il cliente chiude il rapporto o passa a operatori concorrenti.
WIND E I CONTI. Per ora, Tim e Tre non hanno fatto niente.
A meno di sorprese applicheranno le regole del decreto così come sono.
Wind invece si difende.
Sulla base di un parere dello Studio Legale Libonati-Jaeger, ha scelto di conservare il costo di ricarica per i suoi vecchi clienti (quelli che ricaricano per meno di 50 euro).
Certo, questi vecchi clienti potranno sempre chiedere di risparmiare il costo di ricarica.
Ma dovranno rinunciare al vecchio piano tariffario (più conveniente) e farsi carico di uno nuovo piano dei tre che Wind sta per lanciare:
Wind 12, Wind 5 New e Senza Scatto New (dove
aumentano, a seconda dei casi, le tariffe al secondo, al minuto o lo scatto alla risposta).
Fin qui i vecchi clienti. I nuovi clienti invece non avranno costi di ricarica, ma dovranno adattarsi ai nuovi piani, più onerosi, come detto.
Morale della favola: la società ha appena visto un utile in bilancio (56 milioni al 30 settembre 2006) e lo protegge.
(Pietro Guindani, ad di Vodafone Italia)
LE MOSSE DI VODAFONE. La società inglese eliminerà i costi di ricarica sia per i vecchi e sia per i nuovi clienti.
Andrea Lulli (Ulivo) giudica la mossa in sé opportuna.
I nuovi clienti, però, dovranno misurarsi con 5 nuovi piani tariffari (di cui uno a doppia scelta).
In tre casi (Zero Limits, Zero Limits Lights e You&Vodafone) compare uno
scatto alla risposta a 19 centesimi.
Il Movimento Difesa del Cittadino pronostica un impatto catastrofico sul portafogli dei nuovi clienti.
Protesta anche Generazione Attiva, mentre Vodafone sdrammatizza. Certo, l´impatto sarebbe forte se anche i vecchi clienti venissero costretti ad aderire ai nuovi piani.
In attesa di deciderlo, Vodafone fa un´altra mossa. Riconosce il
diritto alla restituzione del credito rimanente, residuo.
Ma chiede 8 euro di spese al cliente e l´invio di una raccomandata con ricevuta di ritorno.
LA
CGIL. Dopo le mosse di Wind e di Vodafone, ora la palla torna ai deputati che esaminano il decreto Bersani.
Dice Emilio Miceli, segretario generale Slc-Cgil: «Il taglio dei costi di ricarica è un atto giusto, sacrosanto.
Ma serve prudenza nei tempi di attuazione.
Eliminare i costi troppo in fretta può mettere in ginocchio un paio di operatori».
Il riferimento è a Wind e Tre: «E a noi gli operatori servono tutti in buona salute».
213.215.144.81/public_html/articolo_index_29963.html
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.