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I momenti che hanno fatto la storia della F1

Ultimo Aggiornamento: 19/10/2007 02:18
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18/10/2007 18:16

Creo questo thread con l'intenzione di raccogliere i momenti migliori migliori, o comunque quelli che hanno fatto la storia della F1, quindi non solo le prodezze di sorpassi storici, ma anche tragici incidenti e quanto altro possa avere fatto la storia di questo sport.

Inizio con il sorpasso di Hakkinen su M.Scumacher, Spa 2000, del quale ne ha già parlato in un recente thread il Bremaz. E' considerato uno dei migliori sorpassi nell'era moderna della F1:



Schumacher era davanti ma soffriva Hakkinen che in quel momento era più veloce e lo tallonava. Si sono trovati davanti Zonta, da doppiare, Scumi passa a sinistra, Hakkinen a destra, Zonta osserva incredulo questi due mostri che litigano, ma alla fine è Mika Hakkinen a prevalere.
[Modificato da radcla 18/10/2007 18:20]
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18/10/2007 18:53

Parlando di bei momenti, direi che quella sfida tra gilles ed arnoux rappresenta ciò che di meglio lo sport motoristico possa offrire.... Digione






Questo è il video esteso con il commento inglese del sempre ottimo Stewart.....
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18/10/2007 19:00

I momenti invece tragici radcla credo sia più opportuno trattarli in un thread apposito che adesso apro... al fine di non mischiare le cose e non cadere nel macabro, qua preferisco mantenere immagini di sport e vittorie [SM=x44462]



Un altro grande momento di sport.... guardate cosa combinò un certo magic senna con un'auto nettamente inferiore alla concorrenza sotto la pioggia della (splendida) pista di DOnington nel gp d'europa 1993...




ecco cosa combinò al primo giro di quella gara

per la cronaca, arrivò a doppiare tutti gli avversari tranne Alain Prost... cmq ci andò vicino


ecco la conferenza stampa post gara

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18/10/2007 19:01

sempre donington 93: ultimo giro e podio


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18/10/2007 19:25

Re:
bremaz, 18/10/2007 19.00:

I momenti invece tragici radcla credo sia più opportuno trattarli in un thread apposito che adesso apro... al fine di non mischiare le cose e non cadere nel macabro, qua preferisco mantenere immagini di sport e vittorie [SM=x44462]



La mia intenzione era di raccogliere in un unico thread la storia della F1, almeno quella recuperabile in rete (non necessariamente video, ma anche articoli, links utili, ecc ...).
E la storia della F1 è purtroppo fatta da grandi imprese ma anche da grandi tragedie.
Per esempio si trovano in rete molti video di tributo a grandi campioni come Senna, Villeneuve (padre!), Lauda, Pironì, Zanardi, ecc ... che al loro interno riportano le gesta eroiche e purtroppo anche le tragedie.
Quando si corre a oltre 300 km/h l'eroismo e l'orrore si mischiano fatalmente tra di loro.
Comunque agisci come meglio credi, da quel poco che posso averti conosciuto sei, molto prima che mod, un grande appassionato e conoscitore della F1 (dal quale ammetto che spesso devo attingere, nonostante io abbia un'eta purtroppo oltre il doppio della tua).
Qualunque sia il tuo operato, sarà certamente apprezzato dal sottoscritto [SM=x44462]
[Modificato da radcla 18/10/2007 19:28]
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18/10/2007 19:58

Re: Re:
radcla, 18/10/2007 19.25:

bremaz, 18/10/2007 19.00:

I momenti invece tragici radcla credo sia più opportuno trattarli in un thread apposito che adesso apro... al fine di non mischiare le cose e non cadere nel macabro, qua preferisco mantenere immagini di sport e vittorie [SM=x44462]



La mia intenzione era di raccogliere in un unico thread la storia della F1, almeno quella recuperabile in rete (non necessariamente video, ma anche articoli, links utili, ecc ...).
E la storia della F1 è purtroppo fatta da grandi imprese ma anche da grandi tragedie.
Per esempio si trovano in rete molti video di tributo a grandi campioni come Senna, Villeneuve (padre!), Lauda, Pironì, Zanardi, ecc ... che al loro interno riportano le gesta eroiche e purtroppo anche le tragedie.
Quando si corre a oltre 300 km/h l'eroismo e l'orrore si mischiano fatalmente tra di loro.
Comunque agisci come meglio credi, da quel poco che posso averti conosciuto sei, molto prima che mod, un grande appassionato e conoscitore della F1 (dal quale ammetto che spesso devo attingere, nonostante io abbia un'eta purtroppo oltre il doppio della tua).
Qualunque sia il tuo operato, sarà certamente apprezzato dal sottoscritto [SM=x44462]




sì sai il tutto segue un filo comune ma per la mia esperienza di forum, spesso le storie tragiche tendono a monopolizzare i discorsi togliendo magari interesse ad altre storie, che raccontano di grandi gesta e vittorie...
Inoltre, inevitabilmente alcune immagini sono tragiche e forti, quindi non mi pare opportuno raccoglierle in thread dal contenuto più giocoso...

ciò non significa che voglia far finta di niente, anzi, si può (anzi, si deve) parlare anche di incidenti tragici o mortali... però per meglio trattare l'argomento, col tatto e l'attenzione dovuta (e con il rispetto che si deve a chi può sentirsi offeso da immagini e racconti forti) preferisco farlo in un thread opportuno

ciò non significa che tu non possa postare dei video in memoria di piloti dove si accenni alla loro fine, o che si faccia riferimento a tali eventi in questo thread
però per una trattazione più approfonfita di tali avvenimenti preferisco aprire una discussione apposita [SM=x44462]


visto che ricambio la tua stima e ti considero un competente ed equilibrato appassionato, so che capisci i motivi che mi spingono a mettere questi "paletti" che vogliono rendere la sezione più bella e fruibile e non sicuramente porre veti o limiti inutili [SM=x44462]


quindi sentiti libero di postare video e quant'altro tu possa trovare, anzi, ti chiedo caldamente di farlo perchè sei capace di rendere interessante e viva la discussione con la tua competenza e le tue opinioni [SM=x44462]
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19/10/2007 00:49

Ayrton
Questo post lo inserisco qui, perché mi sembra che possa starci, ma se i mod ritenessero di spostarlo avrebbero comunque tutta la mia comprensione.

Ayrton

Basta il nome, che è già unico di per se, non necessita il cognome.
Per me il più grande, la differenza di età e la prematura e tragica fine non gli hanno permesso di confrontarsi adeguatamente con il miglior Schumacher. Chissà quali spettacoli ci avrebbero relegato ...

Emanuela Audisio è una giornalista che stimo molto, scrive per "La Repubblica" e sa fare ritratti dei campioni sportivi con una penna che forse nessun altro giornalista comtemporaneo ne è capace.
Qualche anno fa ne avevo trovato uno suo su Ayrton che mi fece venire i brividi, ma oggi l'ho ricercato ovunque senza trovarlo.
Ho trovato comunque un suo articolo, scritto pochi giorni dopo la tragica Imola 1994, sempre per "La Repubblica" , dove a risaltare sono più le parole che lei ha raccolto da Toquinho che le proprie. E sono comunque parole che entrano nel profondo.
Le ripropongo qui di seguito, assieme ad un filmato in memoria di Ayrton corredato da due belle canzoni come colonna sonora (non ho potuto incorporarlo nel post, ho messo però il link).


Saudade di Senna felice e vincente
di EMANUELA AUDISIO



SAN PAOLO - Dice: "Non siamo mai stati quello che voi credevate: felici e perdenti. Per questo senza Senna siamo più vuoti, più soli. Lui voleva sempre vincere, vincere e basta. Non gli interessava altro. Dava una sensazione di sicurezza, d'invincibilità, basta ricordare come gli piaceva correre sotto la pioggia, mentre Prost invece ne faceva a meno. Ah lo so, per voi non aveva nulla di brasiliano, invece lo era dalla testa ai piedi. E in un paese come il nostro dove non capitano mai le cose giuste, ma solo quelle sbagliate, e dove la frustrazione è grandissima perché i problemi non si risolvono, ma caso mai si rimandano, si frazionano, si nascondono, lui era l'opposto. Era freddo prima e emozionante durante. Era tutto quello che l'insoddisfazione e la frustrazione non sono".

Dall'attico di Toquinho che con Chico Buarque de Hollanda e con Caetano Veloso è l'anima della canzone brasiliana la morte di Ayrton Senna sembra ancora di più qualcosa di sbagliato, di poco sportivo, uno schiaffo dato ad un paese che non lo meritava. "Io ci provo a spiegare cos'era Senna per noi, era il figlio, il fratello, il padre, ma voi dovete starmi a sentire, cancellare l'immagine che avete del Brasile come di un popolo che ama e rispetta chi perde, che celebra gli sfigati. Non è così. Prendiamo Pelè: ha vinto più di tutti, ha fatto i soldi, ha saputo gestirsi, non è finito né nella droga, né nella polvere, è un bel signore ricco e soddisfatto. Per questo la gente lo ama, anche i poveri, non provano invidia, pensano che si è meritato tutto quello che ha. Pelè è stato il Senna del calcio: era geniale, dotato, il migliore di tutti, ma non beveva, non fumava, non saltava un allenamento, non si buttava via. Voi sbagliate quando ci attribuite troppo folklore, quando credete che essere veri brasiliani significhi essere folli, con la testa sulle nuvole, pazzi inconcludenti, gente dai dribbling facili". Senna non era tutto questo. "No, era figlio di borghesi, era ricco, pignolo, diffidente, molto attento ai particolari, controllava sempre tutto, lo chiamavano la piccola massaia no? E proprio per questo piaceva, non era lo straccione illuminato dal genio. Ci dava l'idea di uno che non poteva, anzi che non sapeva sbagliare. E noi brasiliani questa convinzione nello sport l'abbiamo sempre avuta. Per questo ci avete battuti nell'82, fossimo stati più umili, il mondiale in Spagna sarebbe stato nostro. Ma noi no, siamo fissati, abbiamo il complesso di superiorità. Me ne sono accorto quando durante una trasmissione televisiva Junior ha detto 'rigiocassimo quella partita altre dieci volte l'Italia perderebbe nove volte'. Ma come si fa ad essere così presuntuosi, mi dico? Tutto quello che il calcio ci aveva tolto, che non ci dava più, come realtà ed illusione, ce lo ha dato Ayrton. Lui non era come Fittipaldi che si accontentava del piazzamento, di esserci, lui voleva essere primo, solo così si placava. E solo così ci placavamo noi, sempre pronti a metterci nel suo abitacolo, sempre costretti nel nostro paese a non finire primi da nessuna parte". Senna torna a San Paolo con gli onori dovuti ad un capo di Stato. "E lo è stato, più di tutti i nostri presidenti che all'estero nessuno conosce, se non per qualche foto piccante o per qualche broglio. Senna ha portato il Brasile fuori, correva con il casco giallo e verde, sul cappellino non accettava scritte estere, agitava la bandiera come nessun altro ha mai fatto. La sua immagine piaceva a tutti, aveva una faccia pulita che faceva dimenticare le tante sporche del nostro paese e che ci metteva in un posto in alto nel mondo. Lo so cosa penseranno da voi quando vedranno che oggi tutta San Paolo si fermerà per onorarlo: ma come, con tutti i problemi che ha il Brasile, la gente perde tempo con un ragazzo ricco e borghese che guadagnava 40 miliardi l'anno e che non spendeva una parola sul suo popolo? Ma io mi sono messo nei panni di sua madre, di suo padre. Ah sì, in questo noi brasiliani siamo diversi e siamo felici di esserlo: proviamo ancora emozioni, siamo ingordi di infelicità altrui che diventano subito nostre, sentiamo vero dolore per una vita che se n'è andata nel suo momento migliore. (...)

Forse noi viviamo male, ma almeno viviano. No, oggi non andrò a vegliare la salma di Ayrton, non ce l'ho fatta nemmeno quando morì il mio amico Vinicius de Moraes. Starò qui a casa, con un buco dentro l'anima a pensare che c'è qualcosa di triste nella vita. E che non c'è nulla di male a sognare di avere un altro Senna che torni a farci arrivare primi".

(4 maggio 1994)


www.youtube.com/watch?v=LVWEvs67NLA


Emanuela Audisio, giornalista, in un articolo su "la Repubblica", il 5 maggio 1994:
"Beato il popolo che non ha bisogno di eroi, diceva Brecht. Ma beato anche il popolo che sa riconoscerli, accettarli, prestar loro i suoi sogni, e tenerli per mano quando tornano a Itaca, senza vita, indifesi, rimpiccioliti in una bara, ma non soli... Inutile chiedersi per chi suona la campana oggi, mentre la gente sviene dal caldo, dalla fatica, dalla puzza di gas di scarico, dalla tristezza di non aver più un posto nel mondo. Suona per Ayrton Senna, morto o ammazzato a Imola, suona per questo Brasile rotto e malandato, ma sempre pronto a tirare fuori il cuore, a farlo andare su di giri, fino a farselo scoppiare"
[Modificato da radcla 19/10/2007 00:51]
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19/10/2007 01:12

Un sito molto ben fatto, con risultati, statistiche e molto altro, a partire dal 1950 fino ad oggi: it.f1-facts.com/
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19/10/2007 01:41

Re: Ayrton
radcla, 19/10/2007 0.49:



Ayrton






La straordinarietà di Senna, al di là della retorica per la morte avvenuta in pista, sta nel suo carattere che lo rende unico rispetto ad altri piloti vincenti come o più di lui.

La carriera di Senna non lo ha visto correre sempre con auto molto competitive: corse il primo anno con la tragica Toleman, poi passò alle varie Lotus auto ottime ma non più ai livelli di eccellenza degli anni 60-70, fino ad approdare alla mclaren dove dall'88 al 90 ebbe un'auto effettivamente superiore alla concorrenza (ma dovette lottare con un grandissimo avversario prima in casa poi alla ferrari)

poi fino al 94, quando si ritrovò per sole due gare sull'auto migliore, dovette mettere moltissimo del suo.. in particolare nel bienno 92/93 quando la Mclaren in crisi tecnica era un'auto non certamente all'altezza delle stratosferiche Williams di Head e Newey con gli ottimi motori renault.




Quindi la sua carriera non è paragonabile a quella di altri campioni vincenti, come Prost, che venne sempre supportato dal suo paese potendo debuttare con l'ottima renault e poi vincendo per anni con le competitive mclaren mp porsche o honda, o a quella di schumacher che vinse i primi due mondiali su auto non eccelse ma con avversari di basso profilo, e che poi ebbe il merito di riportare ad alti livelli la ferrari combattendo anche con grandi piloti, ma con una squadra che lavorava per lui.


Ecco Ayrton era poco politica, poco tattica, era un velocista, e il suo record di pole lo dimostra

cercava sempre il limite suo e dell'auto, in ogni occasione, e gli piaceva correre al limite... non a caso era il mago della pioggia


questa sua stratosferica velocità (non era inusuale vedere delle pole di senna con un secondo di vantaggio sul secondo... il record fu un secondo e 9 decimi sul secondo...) è il suo tratto distintivo, la ricerca della massima prestazione lo porta al livello delle leggende degli anni 50 e 60.


E' questo che lo fa amare, era un fenomeno che cercava sempre un limite sempre più distante da lui stesso.


Sulla sua morte poi si è detto di tutto e di più...
gli abitacoli troppo stretti delle williams, quella modifica artigianale dello sterzo, la mancanza di protezioni al tamburello nonostante non fosse il primo incidente avvenuto in quella curva, la sfiga assurda dei pochi millimetri di diametro di tubo che trapassarono la visiera...

un'insieme di coincidenze, per chi ci crede, potrà essere stato il karma, o Dio, o l'anima dei motori...
ma alla fine era suo destino andarsene in testa da numero 1.


I numeri van bene per gli almanacchi, ma io ritengo il suo lo spirito di questo sport.
QUindi è e resterà sempre il migliore.


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19/10/2007 02:18

Re: Re: Ayrton
bremaz, 19/10/2007 1.41:



I numeri van bene per gli almanacchi, ma io ritengo il suo lo spirito di questo sport.
QUindi è e resterà sempre il migliore.



Condivido!
Non è giusto ragionare con i se e con i ma, però se avesse potuto portare a termine la sua carriera avrebbe certamente qualche titolo in più. Forse i due che Schumi ha conquistato in Benetton sarebbero potuti essere suoi, sebbene nel 1994 non aveva iniziato la stagione con la dovuta serenità, non aveva un contratto fisso con la Williams ma andava a gettoni di presenza.

Evito raffronti improponibili (per via delle diverse tecnologie) con campioni di altre ere, anche quelle più recenti.
Il campione in oggetto va apprezzato per quello che ha fatto, e nella sua era, per quanto a volte è uscito battuto da altri campioni, ha lasciato un'impronta molto più indelebile di altri che hanno ugualmente vinto tanto.

Poi chi vuole può dilettarsi in inutili esercizi, del tipo: era meglio Fangio? Ascari? Nuvolari? Hill? Clarck? Stewart? Lauda? Andretti? Prost? Schumacher? Piquet?
Non se ne uscirà mai fuori e la questione si può chiudere con le tue parole "ritengo il suo lo spirito di questo sport" che sento come mie [SM=x44462]

PS. Mi auguro che non resterà il migliore ... voglio vedere altri campioni simili, entusiasmarmi nuovamente per un "nemico" (tale era per noi ferraristi) come ho fatto per Ayrton, magari però che corra in rosso [SM=x44461]
[Modificato da radcla 19/10/2007 02:20]
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