Il rapporto tra Uomo e Dio nella musica moderna

Il rapporto tra Uomo e Dio nella musica moderna mi ha sempre attirato molto. Canzoni dense di speranza, amore ma anche di odio e timore. Molto spesso negli artisti si riscontra questo modo di rapportarsi al mondo intelleggibile, dove il confine tra amore ed odio è molto labile.

Così ho pensato ad aprire questo thread che possa attraverso le parole delle canzoni raccontare il dissidio interiore dell'Uomo.

Nomadi - Dio è morto
Testo di Francesco Guccini




Ho visto
la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente,
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno già,
dentro alle notti che dal vino son bagnate,
dentro alle stanze da pastiglie trasformate,
lungo alle nuvole di fumo del mondo fatto di città,
essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà
e un Dio che è morto,
ai bordi delle strade Dio è morto,
nelle auto prese a rate Dio è morto,
nei miti dell' estate Dio è morto...

Mi han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede,
nei miti eterni della patria o dell' eroe
perchè è venuto ormai il momento di negare
tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura,
una politica che è solo far carriera,
il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto,
l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
e un Dio che è morto,
nei campi di sterminio Dio è morto,
coi miti della razza Dio è morto
con gli odi di partito Dio è morto...

Ma penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano,
a una rivolta senza armi,
perchè noi tutti ormai sappiamo
che se Dio muore è per tre giorni e poi risorge,
in ciò che noi crediamo Dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo Dio è risorto,
nel mondo che faremo Dio è risorto...

La prossima canzone è molto carina, ha un testo che trovo a dir poco strepitoso.

Il testo originale è del gruppo punk "The Wipers", anno 1978.
Il brano vede, in maniera velatamente ironica, un Dio che si scusa per tutti i disagi che ha provocato all'uomo.
Dio è sarcastico, si scusa ed assicura che "la prossima volta che creerò l'universo mi assicurerò di farti partecipare", salvo poi ammonire l'uomo dicendo "se stai cercando una vittima perchè non provi con l'intera razza umana? Giusto per andare sul sicuro"



La versione seguente è degli Anathema, la voce di Michelle Richfield dei Dominion

Anathema - Better Off Dead



I'm sorry about the sun, / Sono addolorato per il sole
How could I know that you would burn? / Come potevo sapere che saresti bruciato?
and I'm sorry about the moon, / E sono addolorato per la luna
how could I know that you'd disapproved, / Come potevo sapere che avresti disapprovato?

I'll never make the same mistake, / Non farò mai lo stesso errore
the next time I create the universe / La prossima volta che creerò l'universo
I'll make sure we communicate at length / Mi assicurerò che comunicheremo bene

but until then... better off dead, / Ma fino ad allora meglio morto
a smile on the lips and a hole in the head, / un sorriso sulle labbra e un buco in testa
better off dead, yeah better than this, / Meglio morto, meglio di questo
take it away cuz there's nothing to miss / Porta via questo poichè non c'è niente di cui sentire la mancanza

I'm sorry about the world, / Sono addolorato per il mondo
how could I know you'd take it so bad?, / Come potevo sapere che l'avresti presa così male?

and I'll never make the same mistake,/ E non farò mai lo stesso errore
So if you're looking for a patsy / quindi se stai cercando una vittima
Why not try the entire human race / perchè non provi l'intera razza umana?
Just to play it safe / solo per andare sul sicuro

but until then... better off dead, / Ma fino ad allora meglio morto
a smile on the lips and a hole in the head, / un sorriso sulle labbra e un buco in testa
better off dead, yeah better than this, / Meglio morto, meglio di questo
take it away cuz there's nothing to miss / Porta via questo poichè non c'è niente di cui sentire la mancanza


Better off dead, yeah better off dead / meglio morto, meglio morto
Why don't you try pushing daisies instead? / perchè non provi a morire* piuttosto?
Better off dead, yeah better off dead / meglio morto, meglio morto
a smile on the lips and a hole in the head, / un sorriso sulle labbra e un buco in testa


and I'll never make the same mistake,/ E non farò mai lo stesso errore
the next time I create the universe / La prossima volta che creerò l'universo
I'll make sure you participate / mi assicurerò che parteciperai
Oh yeah / oh yea

and I'll never make the same mistake,/ E non farò mai lo stesso errore
the next time I create the universe / La prossima volta che creerò l'universo
I'll make sure you participate / mi assicurerò che parteciperai
Just in case / solo nel caso

3d originale e da seguire

Premessa doverosa: l'album BE dei Pain of Salvation è un concept album incentrato sul rapporto tra Uomo e Dio. E' un opera molto complessa, direi quasi filosofica.


Ho tradotto (come potevo) il testo della prima canzone del cd, Animae Partus.
Niente musica, solamente parole. Dio scopre di Essere e così si autodetermina, ma ha molti dubbi ed interrogativi a cui non riesce a dare risposta.
Interessante notare come la voce di Dio non sia maschile (come è usanza comune pensare), bensì un misto, un rincorrersi di echi e voci femminili e maschili contemporaneamente.

Pain Of Salvation - Animae Partus


Io Sono
Io Sono
Io Sono
Io non Ero
Poi cominciai ad Essere
Io non posso ricordare quando NON ero
Ma penso di aver viaggiato a lungo
Veramente a lungo
Prima di arrivare qui
Forse sono stato formato nella silenziosa oscurità
DA questa silenziosa oscurità
Oppure TRAMITE questa silenziosa oscurità
Diventare è come addormentarsi
Non puoi mai sapere in quale preciso istante avviene
La transizione
Il momento mistico
E pensi che, se solo riuscissi a richiamare alla memoria quell’esatto momento
Di passaggio della linea
Dopo potresti capire tutto
Vedresti tutto quanto
Probabilmente sono sempre stato
Qui dall’eternità
E me lo sono solo scordato
Immagino che l’eternità possa dare questo effetto
E che possa causare questo vagare senza meta
Come se l’onnipresenza fosse determinata dall’onniassenza
In qualche modo mi sembra di avere questa fame di conoscenza
Un talento per vedere le sfumature e trovare le correlazioni
Ma mi manca il contesto
Chi sono io?
Nella profondità della mia consapevolezza trovo le parole
Mi chiamerò…
DIO
E spenderò il resto dell’eternità
Cercando di capire CHI sono.


(traduzione mia, non esente da errori)

il moro30, 27/05/2008 22.54:

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3d originale e da seguire

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thnx