Tra il dire ed il fare

Politica: sulla questione SICUREZZA

L'attuale maggioranza parlamentare e relativo governo ha stravinto le elezioni
facendo leva sulla questione sicurezza,
promettendo in campagna elettorale che l'avrebbe migliorata dando molte più risorse a Forze dell'Ordine etc.

Cosa succede ora invece concretamente?
Tagli in finanziaria di 3,2Miliardi di € e 40'000 agenti di pubblica sicurezza!


La sicurezza tra le priorità del nuovo Governo?
I fatti sembrerebbero dimostrare il contrario. Nella manovra di bilancio approvata il mese scorso, alla voce “ordine pubblico e sicurezza”, sono previsti pesanti tagli.
In concreto: riduzione netta degli organici, meno soldi per carburanti e manutenzione delle auto di servizio, stretta sugli straordinari per polizia e forze armate.
La riduzione del turn over ad un misero 10% porterà a una drastica riduzione di personale già dal prossimo anno.

Oggi per rendere città e periferie più sicure servirebbero 9'000 agenti in più. Non 40'000 in meno!


Il Viminale ha sospeso gli "accreditamenti" per le manutenzioni ordinarie di questure, commissariati e caserme.

Niente soldi per i bisogni primari del buon funzionamento delle forze dell'ordine, lasciate da sole, da un governo di centrodestra
che aveva promesso ai cittadini piu' Sicurezza e piu' fondi per la sicurezza, e che ora sta facendo esattamente il contrario.

Qualche settimana fa, uno dei massimi consulenti di John McCain, candidato repubblicano alla Presidenza, aveva dichiarato che un nuovo 11 settembre avrebbe favorito le chance di elezione del candidato repubblicano.
Sorge il sospetto che nelle fila del centro-destra italiano ci sia chi fa ragionamenti analoghi ed auspichi piu' insicurezza per poterne nutrire la propria propaganda populista, e non di rado razzista.

Da quando questa maggioranza è tornata a governare l'Italia, non una sola misura realisticamente in grado di migliorare la sicurezza è stata ancora approvata.

E' stato un trionfo di leggi ad personam ed altri provvedimenti totalmente inutili per la generalità dei cittadini, come le impronte ai bambini rom o la nuova immunità per le piu' alte cariche dello Stato.

Lo Sviluppo Sostenibile nella Politica italiana

Giu 17
La colossale bufala del governo sulla sicurezza
Pubblicato da Rosario Mastrosimone alle 15:23 in Politica italiana

Tra il pugno duro contro gli immigrati e l'esercito nelle città, il governo ha ben pensato di inserire la sospensione dei processi per i reati puniti con pena inferiore ai 10 anni.

All in one, tutto nel decreto sulla sicurezza oggi dibattuto al Senato, troviamo norme che vanno in una direzione ed altre che vanno nella direzione opposta, un coacervo di singoli pessimi interventi normativi che nel loro complesso palesano livelli record di incoerenza.

Per tutti i fatti di reato che siano stati commessi "fino al 30 giugno 2002" e "che si trovino in uno stato compreso tra la fissazione dell'udienza preliminare e la chiusura del dibattimento di primo grado", l'emendamento presentato oggi dal Pdl prevede la sospensione di un anno con lo slittamento anche dei termini di prescrizione.

La misura produrrebbe effetti notevoli su un numero enorme di procedimenti penali in cui gli imputati sono soggetti a misure restrittive della libertà personale, in primis la custodia cautelare in carcere. In tutti i casi in questione, la scadenza dei termini massimi di custodia cautelare in carcere prima della definizione del processo porterà alla liberazione di un numero non pronosticabile di imputati che potranno inquinare le prove, o fuggire o, peggio, possono commettere nuovi reati.

Detto altrimenti, il governo riesce nell'impresa di partorire un decreto sulla sicurezza che agevola la scarcerazione di persone considerate in qualche modo pericolose.
Inclusi quegli immigrati irregolari che si teme possano commettere nuovi delitti: e questo dopo una campagna elettorale all'insegna della legittimazione del razzismo e della xenofobia, in cui si prometteva il pugno di ferro contro chiunque avesse il passaporto del colore sbagliato.

Tra i reati puniti con pena inferiore ai 10 anni ritroviamo la partecipazione a banda armata, peculato e malvesazione ai danni dello Stato, la corruzione del pubblico ufficiale, la corruzione in atti giudiziari, fabbricazione e detenzione di esplosivi, alcune ipotesi di violenza sessuale, lesioni personali dolose, omicidio colposo, abbandono di minore, diffusione di materiale pedopornografico, alcune ipotesi di usura, e ancora furto, truffa e violenza privata. Non proprio reati di scarso allarme sociale.

La fantasiosa sospensione dei processi sembra essere dettata dall'ennesimo interesse personale del presidente del consiglio Silvio Berlusconi.

Per gli imputati di reati puniti con pene inferiori ai 10 anni che hanno atteso il processo per poter finalmente dimostrare la loro innocenza, la fine del loro calvario giudiziario slitterà invece di almeno 2 anni (1 per la sospensione prevista ed un altro per rimettere a ruolo i processi).