Beh, io ho molto meno di 30 anni, e Stevie Ray Vaughan è il mio chitarrista preferito. E' stato l'alfiere del Rock Blues più sincero! Una tecnica eccellente, un songwriting ispiratissimo e definirlo un semplice chitarrista Rock Blues è riduttivo.... basta ascoltare pezzi come Riviera Paradise, in cui si sente l'influenza di grandi chitarristi Jazz come Was Montgomery. Una presenza scenjca e un carisma da leggenda con i suoi cappelli a tesa larga. Se Hendrix ha rivoluzionato il modo di intendere la chitarra, Stevie Ray ha portato tutto questo ai massimi livelli.... e basta ascoltare le versioni di Little Wing, Voodoo Chile appunto e Manic Depression, in cui si sente la devozione verso Hendrix, ma in cui si percepisce anche il fatto che Vaughan seppe intraprendere una strada diversa con una sua personalità.
Stevie Ray e la sua rivoluzione: da "Texas Flood" fino a "Family Style" con suo fratello Jimmy. La grande schiera dei live (cito solo gli ufficilali) "Live in Montreux 82 & 85", "Carnagie Hall", "Live Alive", "In the Beginning" con la prima formazione dei Double Trouble con Jack Newhouse al basso, e il recentissimo uscito "Live in Tokyo." Anche il tributo con B.B. King, Eric Clapton, Jimmy, DR. John, Buddy Guy, Robert Cray etc... è stupendo! Poi il box set di tre cd e il dvd del live "One night in Texas" registrato ad Austin nel 1989. Nei cd ci sono i duetti e le partecipazioni di Stevie Ray con Paul Ray e the Cobras (primo gruppo semi professionista di Stevie Ray) con Johnny Copeland, con Albert King (assolutamente tutto l'album "In Session" non può mancare!) duetti con Lonnie Mack, A.C. Reed, con Jeff Beck, traccie tratte dall'Unplugged di Mtv in compagnia di Jimmy (non quello con Satriani) in cui esegue "Rude Mood e "Pipeline" (una delle rare volte in cui Stevie suona l'acusatica....) e alcune traccie della sera prima della tragedia di Alpine Valley. Su quel elicottero doveva esserci Jimmy, alcuni dicono Clapton, e Stevie chiese la concessione dell'ultimo posto disponibile, perchè non voleva aspettare l'elicottero successivo, dato che era troppo stanco e voleva rientrare subito in albergo a Chicago. Anche le raccolte sono fantastiche come "The Sky is Cryng" e "Blues at Sunrise" in cui ci sono altre chicche....
Vorrei riportare un passo tratto dalla biografia "Texas Tornado" di David Hastings, per far capire la grandezza di questo eroe della chitarra, che si è imposto con la sua musica, in un decennio, quello degli '80, che tutto era tranne che un decennio per quella musica.
"I Double Trouble interruppero la propia tournèè australiana per consentire a Stevie di recarsi a Memphis. Si trattava della cerimonia di consegna dei "W.C. Handy National Blues Awards" e Stevie venne insignito non di una, bensì di due onorificenze. Entertainer dell'anno e strumentista Blues dell'anno. Era la prima volta nella storia dell'evento, che un bianco vinceva nell'una e nell'altra categoria.... e per Stevie tale riconoscimento rappresentava quello che per uno scienziato o un letterato è il premio Nobel. La cerimonia di consegna dei premi, tenutasi all'Orpheum Theater, si concluse con una grande jam collettiva sul tema di "Every day I have the Blues" di B.B. King nel corso della quale Stevie sembrò insolitamente intimidito. Stevie sapeva di essere un buon chitarrista Blues, ma quei tizi che erano con lui sul palco quella sera erano il Blues!
Se il fatto d'essere insignito del prestigioso premio, fu un riconoscimento da parte del mondo del Blues del valore di Stevie, esso sottolineò anche quante e quali fossero le sue difficoltà nel gestire il propio successo di uomo bianco che suonava musica nera. In effeti Stevie, stava facendo più soldi e vendendo più dischi di Muddy Waters, Howlin' Wolf o B.B. King, e non tutti i Bluesman accettavano la cosa senza un certo senso di fastidio. Homesick James Williamson, per esempio, dette voce al risentimento di costori, definendo Stevie "una disgrazia per la razza umana" e il suo stile chitarristico "troppo chiassoso e irrispettoso della tradizione". Fortunatamente, la maggior parte dei Bluesman neri non condividevano l'opinione di Williamson, anche perchè, a differenza di gente come i Led Zeppelin, che avevano fatto propio il materiale dei Bluesman neri senza riconoscerne le fonti, Stevie aveva sempre fatto di tutto per dare il giusto credito ai propio maestri. Una delle persone che fu maggiormente contenta del fatto che Stevie avesse vinto il premio, fu il grande B.B. King, al quale Stevie ricordava molti dei suoi idoli, personaggi del calibro di Blind Lemmon Jefferson, Django Reinhardt e ovviamente T-Bone Walker. Gente che aveva preso a modello ma il cui sound non è riuscito a riprodurre. King era anche grato a Stevie, per quello che stava facendo, ossia rendere il Blues popolare più che mai presso il pubblico giovane!"
[Modificato da Chetz 07/10/2008 15:29]