LA NOTIZIA DEL GIORNO?
LA ROTTURA DELL’ASSE TREMONTI-GERONZI
– IL FURIOSO INTERVENTO DI GIULIETTO SULLA SALVA-MANAGER HA INVIPERITO CESARISSIMO
– VANIFICATO IL TRIONFO GERONZINO IN MEDIOBANCA…
Armando Zeni per "La Stampa"
Giulio Tremonti e Cesare Geronzi
Assicurare l'unicità di conduzione della banca, superare i problemi di raccordo che può presentare il sistema dualistico, garantire maggior speditezza dell'attività di guida della banca e del gruppo. Questa la mission del nuovo modello di governance che tra venti giorni l'assemblea dei soci di
Mediobanca è chiamata ad approvare. Addio al duale, come previsto. Ma non un ritorno tout court al vecchio sistema basato su consiglio d'amministrazione e collegio sindacale. Tutto scritto nero su bianco nelle 35 pagine del nuovo statuto - che dovrà appunto passare al vaglio dei soci il 28 ottobre - dove sono definiti, precisati, elencati i poteri del presidente Cesare Geronzi e quelli dell'amministratore delegato Alberto Nagel, le competenze del comitato esecutivo dove il management resta in maggioranza e quelle del nuovo consiglio d'amministrazione di 23 membri (che resterà in carica tre anni) dove conviveranno consiglieri espressione degli azionisti, indipendenti e top management di Piazzetta Cuccia.
Tutto definito perchè, come si legge nella relazione predisposta dal comitato di gestione proprio in vista dell'imminente assemblea degli azionisti, «la netta previsione statutaria delle competenze del consiglio d'amministrazione e dei vari organi delegati e il loro articolarsi assicura l'unicità della conduzione della banca e del gruppo, evitando problemi di raccordo e concertro tra organi che il sistema dualistico può presentare e la necessità delle relative e pure complesse procedure, a tutto vantaggio della speditezza dell'attività di guida della banca e del gruppo».
Alberto Nagel
Tutto fatto, insomma, per l'addio ufficiale alla breve parentesi dualistica in Mediobanca. Dal 28 ottobre si cambia, fine delle polemiche per le possibili contrapposizioni tra consiglio di sorveglianza e consiglio di gestione, tra impout degli azionisti e autonomia del management. Certo, le polemiche sull'addio al duale hanno lasciato qualche strascico e non è un caso che, proprio nella sua relazione sul nuovo statuto, il consiglio di gestione, espressione appunto del management di Piazzetta Cuccia, abbia voluto rivendicare il proprio ruolo nella definizione della nuova governance che, si legge, «ha significativi spazi ed accenti innovativi rispetto sia al sistema di governo di Mediobanca ante dualistico sia alla prassi più diffusa».
Certo è che nelle 35 pagine dello statuto emerge inequivocabile il
peso e il ruolo centrale del presidente del nuovo consiglio d'amministrazione.
Il peso e il ruolo che avrà Geronzi. Sarà il presidente, viene codificato, «a promuovere l'effettivo funzionamento del sistema di governo societario, garantendo l'equiilibrio di poteri rispetto all'amministratore delegato e agli altri amministratori esecutivi». Sarà il presidente a porsi «come interlocutore degli organi interni di controllo e dei comitati interni (remunerazioni e nomine) e sarà sempre lui, il presidente, «a sovraintendere, coordinandosi con l'ad, alle relazioni esterne ed istituzionali».
Non solo, sarà il suo voto a prevalere in caso di parità posizioni nel cda che, è precisato, avrà competenze in esclusiva su materie come «la movimentazione, per quote superiori al 15% del possesso delle partecipazioni detenute in
Generali, Rcs e Telco», le tre perle del sistema Mediobanca. In compenso il comitato esecutivo, alias l'ad Nagel e il management, potrà «in caso d'urgenza assumere deliberazioni in merito a qualsiasi affare» ma, viene specificato, «sempre di concerto col presidente».
[09-10-2008]
www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-420.htm