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News da Eddie Irvine

Ultimo Aggiornamento: 13/06/2009 20:23
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12/06/2009 18:52

Milano, rissa in discoteca per gelosia
Irvine: "Picchiato dal figlio della Moratti"



Il motivo? "Credo per gelosia — ha spiegato Irvine in questura — in quanto qualche volta sono uscito con la sua ex fidanzata". Differente la versione del figlio del primo cittadino. Che, saputo della denuncia, si è affrettato a controquerelare l’irlandese

di Emilio Randacio per milano.repubblica.it/dettaglio/milano-rissa-in-discoteca-per-gelosia-irvine:-picchiato-dal-figlio-della-moratti...



Galeotta, sembra, è stata una donna. E tra l’ex pilota di Formula 1 Eddie Irvine e il figlio del sindaco di Milano, Gabriele Moratti, sono volati pugni veri e pesanti. Il quadrato del match l’esclusivo privé della discoteca Hollywood di Milano. Luogo di ritrovo modaiolo, in cui fino a pochi mesi fa tirava tardi l’ex calciatore nerazzurro Adriano. Nel cuore della notte dello scorso 20 dicembre, l’ex ferrarista sarebbe stato aggredito dal rampollo milanese «con due pugni in testa», seguiti da altri «colpi ripetuti che mi facevano perdere per alcuni istanti conoscenza». Il motivo? «Credo per gelosia — ha spiegato Irvine in questura — in quanto qualche volta sono uscito con la sua ex fidanzata».

Il bilancio per il pilota, amante delle notti brave, parla di un timpano rotto e 30 giorni di prognosi. Il fascicolo è finito in procura, ma al momento è ancora a carico di ignoti, nonostante siano trascorsi quasi sei mesi. «Non riesco a capire questo ritardo — spiega irritato l’avvocato di Irvine, Marco Baroncini — Recentemente un altro mio cliente a tre mesi dal fatto ha già ottenuto una citazione diretta a giudizio». E dire che i danni potevano essere ben peggiori, se alle quattro del mattino Irvine non si fosse disperatamente appellato ai carabinieri. Perché, per la denuncia, nel cuore della notte «un bodyguard del signor Moratti» gli telefonava e, «in inglese, mi riferiva che sarebbe venuto a casa mia a picchiarmi».

Differente la versione del figlio del primo cittadino. Che, saputo della denuncia, si è affrettato a controquerelare l’irlandese. «Era alticcio», giura il figlio di Gianmarco e Letizia, che per documentare i suoi danni produce una sua foto con tanto di bernoccolo in fronte. Alla procura il compito di capire chi dei due dice il vero.
(11 giugno 2009)
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12/06/2009 18:56

Irvine, "La Ferrari era un bidone,
ma Schumi ci vinceva le gare"


L'ex compagno di squadra di Michael a ruota libera sul suo passato a Maranello. "Alla fine le Rosse erano talmente facili da guidare che il talento del tedesco era sprecato. Persino Massa qualche volta riusciva a batterlo..."

di VINCENZO BORGOMEO per www.repubblica.it/2009/03/sport/formulauno/8gp-inghilterra/intervista-irvine/intervista-irvine.html?re...



Minacce, insulti, cause legali: la lotta fra i team e la Federazione internazionale capitanata da Mosley sta distruggendo la F1. Niente di meglio quindi che ricordare i vecchi tempi, quelli in cui tutti sgranavano gli occhi davanti alle gesta impossibili di Schumacher. Ma qual era il segreto di questo straordinario pilota poi ribattezzato il cannibale? Ce lo racconta Eddie Irvine, oggi affermato uomo d'affari e assiduo frequantatore di locali alla moda con risse annesse, ma una volta fedele compagno di squadra di sua maestà Schumi.

"Stavo per iniziare la stagione del 1996 - racconta a V-Zine, il magazine della Shell - con una macchina che era un mezzo rottame. Cadeva a pezzi. Di mattina si andava a Fiorano per le prove alle 8, la pista era fredda e le gomme erano nuove, così mi dicevo, la macchina non è tanto male. Poi si verificava un guasto e passavamo la giornata a riparalo. La temperatura della pista intanto saliva, poi scendeva: quando alla fine della giornata si usciva per l'ultima corsa la macchina era di nuovo ok. Ma un giorno che l'avevamo sistemata entro l'ora di pranzo e io sono uscito in pista mentre faceva caldo ho capito che era impossibile guidarla. Era l'antenata spirituale della Jaguar R2, la peggiore F1 che io abbia mai guidato. Eppure Schumi con quella macchina ci vinse tre gare e partì in pole quattro volte".

Ecco la grandezza di Michael. E Irvine lo spiega ancora: "Quella macchina andava bene per tre giri, poi le gomme posteriori erano distrutte. Michael fu sensazionale quell'anno. Eravamo pieni di ammirazione per quello che riusciva a fare con quella macchina. Aveva la capacità di risolvere i problemi. Era anche bravissimo nello sviluppo del motore. Io facevo pena. Ma in fatto di gomme, telaio e aerodinamica direi che era il peggiore con cui abbia mai lavorato. Per il resto, però, era bravissimo. In gara non avevi scampo."

Il figlio di un concessionario d'auto dell'Irlanda del Nord, si sa, ha sempre amato paralare chiaro e ora che non ha più rapporti con le corse non si lascia pregare per raccontare i segreti di quel mondo.

"Le prime Ferrari erano tremende e lui le padroneggiava alla perfezione. Berger andò alla Benetton dopo Michael e ne distrusse due. Alesi ne distrusse un'altra: nessuno riusciva a guidarle, mentre Michael era riuscito a vincere con quelle il campionato del mondo del 1995... Ma quando la manovrabilità delle macchine cominciò a migliorare, il talento di Michael fu meno determinante. Alla fine della sua carriera le Ferrari erano talmente manovrabili che persino Felipe Massa riusciva a batterlo".

Eddie lasciò la F1 nel 2002 dicendo "non pago per correre" e oggi ha una grande società di software, una di navigazione, ha un centro sportivo gigantesco, una squadra di calcio e continua ad essere uno degli operatori di Borsa più quotati del mondo. Insomma un personaggio da film che nel 1999 per soli due punti perse il titolo mondiale, ma solo perché Schumi si ruppe una gamba in un terribile incidente.

Come andò? Ecco una rivelazione velenosa: "Sapevamo che la nostra macchina non era buona come la McLaren. E non appena Michael uscì di scena la Ferrari capì di aver perso l'elemento determinante. Così smise di fare ricerca sulla macchina di quell'anno. E inizò a sviluppare quella dell'anno successivo, che infatti sarebbe stata molto buona. Dal punto di vista della Ferrari era tutto logico. Quello che mi ha veramente seccato è stato continuare a correre per i collaudi quando non c'era niente da collaudare. Era solo un'operazione di relazioni pubbliche, così davano l'impressione di aiutare Irvine a vincere il mondiale".

Ma Irvine alla Ferrari deve molto. Soprattutto una "fornitura maxi" di donne, una sua vera mania. Eddie non lo nasconde e ci scherza su (famosa la sua battuta su Pamela Anderson, una delle sue tante ex: "la ragazza più divertente con cui sia mai stato"). "Mettiamola così - spiega - su questo fronte sono stato molto fortunato perché ci sono solo due piloti Ferrari di F1. E l'altro era Michael Schumacher (fedelissimo alla moglie Corinna e concentrato solo sulle corse). Ho fatto esperienza molto in fretta...".

12 giugno 2009
12/06/2009 19:07

COME HANNO OSATO.

Mettere le mani addosso al Vate Irvine, il pilota mito di un'intera generazione di cazzoni [SM=x44456] .

SACRILEGIO. [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491]

MANDATELI AL ROGO SENZA PROCESSO, non me ne fraga niente di chi sono figli [SM=x44493] [SM=x44493] [SM=x44493] [SM=x44493] [SM=x44493] [SM=x44493] [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491]
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13/06/2009 00:35

Re:
Colonnello Kilgore, 12/06/2009 19.07:



Mettere le mani addosso al Vate Irvine, il pilota mito di un'intera generazione di cazzoni [SM=x44456] .





Anche Coulthard non è che fosse da meno ... [SM=x44456]

E poi, nell'aspetto esteriore mi ricordava sempre il GRANDE Paul Gascoigne (per fortuna Coulthard non si è rovinato come lui, ma anche se in discipline differenti, non aveva lo stesso talento di Paul)
[Modificato da radcla 13/06/2009 00:38]
13/06/2009 00:46

Re: Re:
radcla, 13/06/2009 0.35:




Anche Coulthard non è che fosse da meno ... [SM=x44456]

E poi, nell'aspetto esteriore mi ricordava sempre il GRANDE Paul Gascoigne (per fortuna Coulthard non si è rovinato come lui, ma anche se in discipline differenti, non aveva lo stesso talento di Paul)




infatti se tu noti le scuderie SERIE (oddio) del periodo avevano un pilota bravo e uno cazzone o cmq personaggio o cmq talmente sfigato da essere personaggio.

McLaren--> Hakkinen e Coulthard
Ferrari--> Schumacher e Irvine
Williams--> Villeneuve (beh almeno fino al '98 non era una scarpa) e Frentzen
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13/06/2009 11:45

Re:
Colonnello Kilgore, 12/06/2009 19.07:

COME HANNO OSATO.

Mettere le mani addosso al Vate Irvine, il pilota mito di un'intera generazione di cazzoni [SM=x44456] .

SACRILEGIO. [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491]

MANDATELI AL ROGO SENZA PROCESSO, non me ne fraga niente di chi sono figli [SM=x44493] [SM=x44493] [SM=x44493] [SM=x44493] [SM=x44493] [SM=x44493] [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491]




quoto [SM=x44512] [SM=x44512] [SM=x44512] [SM=x44512] [SM=x44512] [SM=x44512]
Quanto ho tifato Irvine mamma mia [SM=x44456]

In ogni caso non è paragonabile con Coulthard perchè:
Irvine era decisamente più lento [SM=x44457]
Irvine era decisamente più simpatico
Irvine faceva la pubblicità delle Valleverde
Irvine non faceva mai vedere le sue fidanzate, a differenza di coulthard.. irvine non aveva fidanzate, trombava e basta [SM=x44455]


Altrochè Barrichello.. mi ricordo l'estate del 99, autosprint creò una specie di petizione per tenere irvine in ferrari, io (avevo dodici anni) radunai la ventina di amici della mia compagnia al mare, sarà stato agosto, e con una tessera telefonica tentammo invano di chiamare il giornale per dare la nostra adesione con tanto di nomi e cognomi [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]

Che momenti [SM=x44456]
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13/06/2009 11:50

Re: Re: Re:
Colonnello Kilgore, 13/06/2009 0.46:




infatti se tu noti le scuderie SERIE (oddio) del periodo avevano un pilota bravo e uno cazzone o cmq personaggio o cmq talmente sfigato da essere personaggio.

McLaren--> Hakkinen e Coulthard
Ferrari--> Schumacher e Irvine
Williams--> Villeneuve (beh almeno fino al '98 non era una scarpa) e Frentzen




però Frentzen era il meno cazzone..
parlando di cazzoni come dimenticare il mitico Versbatten, uno dei pochi piloti capaci ad andare a fuoco negli anni 90? [SM=x44456]

ora cazzoni così un pò mancano.. ci sono tanti piloti aspiranti bot alla Schumi, gente che si lagna e si porta ai GP tutta la comarata di famiglia (Hamilton con l'insopportabile padre e Massa con i pecorari di mamma e papà)
QUello più cazzone è forse Raikko.. che però non è simpatico, si scopa la strafiga e si accontenta, e si sfoga imbriacandosi alla grande [SM=x44457]
13/06/2009 20:23

Re: Re: Re: Re:
bremaz, 13/06/2009 11.50:




però Frentzen era il meno cazzone..
parlando di cazzoni come dimenticare il mitico Versbatten, uno dei pochi piloti capaci ad andare a fuoco negli anni 90? [SM=x44456]

ora cazzoni così un pò mancano.. ci sono tanti piloti aspiranti bot alla Schumi, gente che si lagna e si porta ai GP tutta la comarata di famiglia (Hamilton con l'insopportabile padre e Massa con i pecorari di mamma e papà)
QUello più cazzone è forse Raikko.. che però non è simpatico, si scopa la strafiga e si accontenta, e si sfoga imbriacandosi alla grande [SM=x44457]




Frentzen era uno che nei primi tempi della sua carriera andava alle gare col carro funebre del babbo [SM=x44457] , quindi personaggio lo era [SM=x44457] .

Quoto su raikkonen..Il primo campione del mondo ubriaco [SM=x44456]

E una menzione speciale va al principe dei ciabattoni di tutti i tempi, ovvero BERGER!!

Leggete questo estratto preso da Wikipedia e cagatevi sotto [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]

Fu durante gli anni in McLaren che Berger divenne famoso per il suo lato umoristico. Leggende raccontano della quantità di scherzi ingegnosi attuati dall'austriaco per rompere la serissima routine dell'implacabile compagno Ayrton Senna. Senna, accettando la sfida, rapidamente fu sottomesso, e (istigato da Ron Dennis) la pratica degli scherzi aumentò.

Leggende narrano di un incidente a Monza, in cui, su un elicottero comune, Senna vide volar via la propria nuova valigia contenente i propri effetti personali. Essendo costituita di fibra di carbonio, Senna era convinto avrebbe dovuto essere indistruttibile. Berger, senza esitazioni, aprì la porta dell'elicottero e gettò fuori la valigia, per testare l'ipotesi. "È caduta da qualche parte vicino alla pista, ma la trovammo ugualmente", fu il commento.

In un'altra occasione, in una camera di un albergo australiano, Berger riempì di animali il letto di Senna. Ayrton, comprensibilmente infuriato, si confrontò col compagno apostrofandolo: "Ho trascorso l'ultima ora prendendo 12 rane nella mia stanza!". Berger replicò: "Hai trovato il serpente?". La spiegazione di Berger: "Infatti non erano rane, erano più grandi, più simili a rospi. In Australia hanno questi tipi di animali. Avevo pensato gli sarebbero piaciuti gli animali, ma chiaramente no". Fu un incidente che richiamò in Senna un sentimento di rappresaglia, culminato nell'apposizione di un formaggio francese (dal fortissimo odore) nel sistema di aria condizionata della stanza di Berger.

Un'altra leggenda racconta di Senna e del compatriota Mauricio Gugelmin, i quali decisero di riempire le scarpe di Berger di schiuma da barba durante una corsa su un treno rapido diretto a una cena in Giappone. Costretto a presentarsi alla cena indossando un tuxedo con scarpe da tennis, Berger promise vendetta: pochi giorni dopo, al Gran Premio del Giappone, Gugelmin fu avvicinato da Joseph Leberer, il nutrizionista del Team McLaren, che gli offrì un'aranciata fresca. Sempre allerta, Mauricio declinò la sospettosa offerta, spiegando poi: "Un'ora prima della corsa aveva schiacciato quattro pillole di sonnifero nel succo che mi mandò. Sarei rimasto fermo come un fesso all'inizio della corsa in cui si decideva il titolo mondiale. Le auto avrebbero ruggito in pista e io sarei rimasto a russare nel mio abitacolo, potete immaginarlo?".

Più conosciuto è, probabilmente, un incidente in cui Berger sostituì la foto del passaporto di Senna con quella che Ron Dennis descrisse come "un equivalente degli organi genitali maschili". La fama di Senna gli consentì di vedersi raramente il passaporto ritirato, ma in un successivo viaggio in Argentina lo scherzo di Berger costò a Senna la reclusione per 24 ore. Come conseguenza, Senna incollò (con una superadesivo) tutte le carte di credito di Berger assieme.

Berger non riservava il suo umorismo solo all'amico Senna, tanto che un altro episodio occorse anni dopo alla Ferrari. Berger e il collega Jean Alesi erano impegnati a ritirare la nuova auto speciale del direttore del team, Jean Todt, costruita dalla Lancia. Arrivati all'ingresso del quartier generale del team, Alesi perse il controllo dell'auto dopo che Berger, inaspettatamente, aveva tirato il freno a mano. Avendo girato l'auto e slittati al contrario allo stop davanti all'ingresso, Berger ammise a Todt che avevano messo "leggeri bordi sul tetto".

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