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Questione Morale

Ultimo Aggiornamento: 28/07/2009 15:31
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29/06/2009 18:44

Bagnasco: «Per una fede vera serve
anche il dominio degli istinti sessuali»


Lettera pastorale dell'arcivescovo di Genova e presidente Cei:
«Applicare una certa disciplina del corpo»

Il cardinale Angelo Bagnasco (Eidon)

CITTÀ DEL VATICANO
- Per tornare a una autentica vita spirituale è necessario che i fedeli riconoscono pienamente tutti i sacramenti e tutte le verità della Chiesa, che prendano parte alla messa, che sappiano poi applicare una certa disciplina del corpo, compreso il dominio degli istinti sessuali e una certa custodia negli sguardi nonchè sobrietà nel bere e nel vestire. È quanto scrive l'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, nella lettera pastorale per l'anno 2009-2010 «Camminare nelle vie dello Spirito. Alle sorgenti della Vita Spirituale». Il cardinale ci tiene però a sottolineare che la fede cristiana non può essere considerata alla stregua di un codice di comportamento, o un elenco di buoni sentimenti, non è una religione civile ma è il rapporto del fedele con Cristo, è «la vita della grazia», è un fatto soprannaturale.
...
senza dimenticare l'importanza della preghiera comunitaria, ed in particolare dell'eucarestia: «Non si può camminare nella via dello Spirito senza partecipare il più possibile alla santa messa, a cominciare dalla domenica». Altrettanto importante il sacramento della riconciliazione. C'è poi spazio per la carità: essa è anzitutto, nelle parole di Bagnasco, una «risposta d'amore» a Dio, è «obbedienza fiduciosa» che si concretizza nella «solidarietà evangelica». In materia di ascesi, il cardinale raccomanda la «disciplina del corpo», invitando «alla sobrietà nel cibo, nel vestire, nell'uso dei beni di consumo», nonchè ad una «certa custodia negli sguardi» ed al «dominio dell'istinto sessuale».

29 giugno 2009
Corriere della Sera
29/06/2009 19:10

Re: Re: Re: Re:
piperitapatty, 28/06/2009 16.38:



ah sì perchè tu credi veramente che ora la chiesa non influisca nelle scelte del governo? [SM=x44457]
[SM=x44459]




La vita sociale = le scelte del governo? [SM=x44467] A casa mia non ancora , da te non so. [SM=x44456]

E cmq non sto affatto rimpiangendo i bei tempi andati (beh almeno non quelli! [SM=x44452] ).

Dico solo a chi dice (nella fattipsecie le tre disgrazie) che una volta c'era più morale ecc ecc.,..

ne siete veramente sicuri? [SM=x44467]
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PippyZzetta
29/06/2009 19:33

Re: Re: Re: Re: Re:
Colonnello Kilgore, 29/06/2009 19.10:




La vita sociale = le scelte del governo? [SM=x44467] A casa mia non ancora , da te non so. [SM=x44456]

E cmq non sto affatto rimpiangendo i bei tempi andati (beh almeno non quelli! [SM=x44452] ).

Dico solo a chi dice (nella fattipsecie le tre disgrazie) che una volta c'era più morale ecc ecc.,..

ne siete veramente sicuri? [SM=x44467]



per vita sociale intendo anche poter fare la fecondazione assistita senza doversi sbattere all'estero, oppure che due conviventi facciano un reciproco patto che dia loro diritti. o la vita sociale è solamente andare a mignotte o magari quello che tocca te e chi se ne frega degli altri? [SM=x44463]
io non ho detto che tu rimpiangi. ho detto che nell'intervista c'è un confronto con il passato. ma dire "10 anni fa non sarebbe mai accaduto" non sigifica dire si stava meglio quando si stava peggio. [SM=x44464]
il discorso anni '50 - '60 lascia effettivamente il tempo che trova
[SM=x44458]

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Perchè ga na testa che manco un porzeo ghe la magnaria
You're a good man,Charlie Brown

Il peggior nemico del bremaz è l'utente Rurro Rurrerini La dichiarazione di guerra
10/07/2009 13.45 - Capitano Marino: Mi quoto, aggiungendo che io soltanto pagherò il dolce alla Pippi.
29/06/2009 20:40

Re: Re: Re: Re: Re: Re:
piperitapatty, 29/06/2009 19.33:



per vita sociale intendo anche poter fare la fecondazione assistita senza doversi sbattere all'estero, oppure che due conviventi facciano un reciproco patto che dia loro diritti. o la vita sociale è solamente andare a mignotte o magari quello che tocca te e chi se ne frega degli altri?




Ma se tu consideri che nei tempi andati non era consentito manco per idea il sesso fuori dal matrimonio, la convivenza era vista come cosa peccaminosa, per non parlare degli omosessuali...ah , e non dal Vaticano, ma dalla stessa gente comune (ovviamente imbeccata dai preti), già da questo (e da molti altri esempi) si capisce come il controllo sociale della Chiesa sulla massa sia molto meno radicato.

Ps paradossalmente l'andar a mignotte era più "regolare" una volta. Curiosa la storia d'Italia! [SM=x44452]
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01/07/2009 18:28

«La politica non dimentichi i valori etici»
Nuovo monito del Papa all'udienza generale.




CITTÀ DEL VATICANO - La politica non dimentichi i valori etici e morali.
L'appello è di papa Benedetto XVI che ha incontrato l'associazione interparlamentare "Cultori dell'etica"
al termine dell'udienza generale in piazza San Pietro.
«Saluto gli esponenti dell'associazione, la cui presenza mi offre l'opportunità di sottolineare l'importanza dei valori etici e morali nella politica». Al gruppo aderiscono parlamentari di diversa estrazione ed è presieduta dal senatore dell'Udc Leonzio Borea.
...
ENCICLICA IL 7 LUGLIO - Dal Vaticano arriva l'annuncio che l'enciclica papale «Caritas in Veritate» sarà presentata il 7 luglio in una conferenza stampa con il card. Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio consiglio Giustizia e Pace, il card. Josef Cordes, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, mons. Giampaolo Crepaldi, segretario del Pontificio consiglio Giustizia e Pace e l'economista Stefano Zamagni. Etc. ...

Corriere della Sera - 01 luglio 2009

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05/07/2009 14:25

Ora che il Vaticano ha iniziato a criticare il PdL
si iniziano a raccogliere sempre più indizi sinistri che prima sarebbero passati inosservati:



[SM=x44456]
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06/07/2009 15:19

Mons. Mariano Crociata, Segretario generale Cei


2009-07-06 14:11
MONS.CROCIATA (CEI): "LIBERTINAGGIO NON E' AFFARE PRIVATO"

ROMA - Lo sfoggio di un "libertinaggio gaio e irresponsabile" a cui oggi si assiste, non deve far pensare che "non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati, soprattutto quando sono implicati minori":

lo ha detto il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, mons.Mariano Crociata,
in una omelia pronunciata a Le Ferriere di Latina in occasione di una celebrazione in memoria di Santa Maria Goretti.

"Assistiamo ad un disprezzo esibito nei confronti di tutto ciò che dice pudore, sobrietà, autocontrollo
- ha detto mons.Crociata condannando la "sfrenatezza e sregolatezza" nei comportamenti sessuali in opposizione alle virtù della santa -
e allo sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile che invera la parola lussuria,
con cui fin dall'antichità si è voluto stigmatizzare la fatua esibizione di una eleganza che in realtà mette in mostra uno sfarzo narcisista;
salvo poi, alla prima occasione, servirsi del richiamo alla moralità,
prima tanto dileggiata a parole e con i fatti,
per altri scopi
, di tipo politico, economico o di altro genere".

"Nessuno deve pensare che in questo campo non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati

- ha aggiunto il segretario della Cei -
soprattutto quando sono implicati minori,
cosa la cui gravità grida vendetta al cospetto di Dio".


Secondo Crociata, si è di fronte a un paradosso,
essendo oggi arrivati "ad agire e a parlare con sfrontatezza senza limiti di cui si dovrebbe veramente arrossire e vergognare",
mentre si arrossisce - aggiunge citando San Paolo - per tutto quello che "é vero, nobile e giusto".

"Qui non è in gioco un moralismo d'altri tempi, superato",
ma "é in pericolo il bene stesso dell'uomo".
"Dobbiamo interrogarci tutti
- ha detto ancora -
sul danno causato e sulle conseguenze prodotte dall'aver tolto l'innocenza a intere nuove generazioni".

Fonte: Ansa 2009-07-06




SESSO: CROCIATA (CEI), "SFRONTATEZZA NE METTE A RISCHIO VALORE"

Fonte: Agi
[Modificato da Etrusco 06/07/2009 15:34]
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07/07/2009 21:12

SILVIO ALLA (RI)UNZIONE
– LE PAROLE DI CROCIATA SUL LIBERTINAGGIO SUONANO COME UN VERO DISTACCO DELLA GERARCHIA
– IL RICORDO DELLA CADUTA DI PRODI
– E IL CAV. PROVA A RICUCIRE CON IL VATICANO ATTRAVERSO LETTA: VUOLE UN’UDIENZA DAL PAPA DOPO IL G8…


Claudio Tito per "la Repubblica"


Un´udienza dal Papa al termine del G8.
Silvio Berlusconi prova a ribaltare il tavolo delle polemiche.
La "scossa" assestata ieri dal segretario della Cei, Mariano Crociata, lo ha colpito.
Il richiamo esplicito al «libertinaggio» non se lo aspettava.
Soprattutto alla vigilia del summit tra i "grandi" della Terra.


Tanto che per tutta la giornata il premier e il suo staff non sono riusciti a organizzare una risposta al richiamo avanzato dai vescovi italiani.
Pochissime le dichiarazioni in difesa del Cavaliere.
«Ma dobbiamo fare qualcosa
- ha avvertito il capo del governo -
dobbiamo evitare che si crei un cortocircuito. Bisogna trovare un modo per mettere a tacere tutte le polemiche».

Il discorso pronunciato da Mons. Crociata per ricordare la figura di Santa Maria Goretti ha dunque lasciato il segno.
E ha reso difficile la messa a punto di una replica.
In primo luogo agli esponenti del centrosinistra che hanno rimarcato la forza dell´intervento del segretario Cei.
Tant´è che da ieri il premier sta facendo di tutto per studiare una risposta che vada al di là della dialettica politica.

Vuole invertire il trend del confronto e ha messo in moto la sua diplomazia.
Con un unico obiettivo:
strappare alla Santa Sede un incontro con il Pontefice
a conclusione del summit dell´Aquila.
[SM=x44476]
L´unico modo, a suo giudizio, per «troncare le polemiche».

Ratzinger ha già inserito nella sua agenda un colloquio con il presidente americano, Barack Obama,
e al momento non è previsto uno spazio per il capo del governo italiano. [SM=x44453]


MONS.MARIANO CROCIATA

Eppure i contatti sono stati avviati.
Il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta, si è attivato.
Ed ha avuto primi colloqui con i vertici della Cei sia con quelli della Segreteria di Stato.

Certo, il suo obiettivo non è stato solo quello di verificare la possibilità di un´udienza con il Papa.
Ma anche quello di "sondare" gli umori della Chiesa e delle massime gerarchie ecclesiastiche italiane.
Anche perché un affondo così pungente a due giorni dal G8 è stato interpretato come un vero segnale di «distacco».
Prima gli appunti alla nuova legge sugli immigrati,
ora questo sulle «abitudini private».


Gianni Letta
- copyright Pizzi

L´inquilino di Palazzo Chigi teme che la "luna di miele" con il mondo cattolico possa chiudersi.
Già il voto delle europee aveva segnato un allontanamento dei cattolici in tutti gli studi dei flussi commissionati dal Pdl.

Ora questo ennesimo "uno due" ha fatto calare su Palazzo Grazioli il velo della paura.
Letta avrebbe ricevuto la garanzia che il rapporto non si è «rotto».

...il clima intorno al Cavaliere non è più quello di qualche mese fa. E il premier lo ha intuito.
Le foto di Villa Certosa preannunciate dalla stampa straniera,
gli scontri ormai espliciti con Rupert Murdoch,
il clima cambiato con i cosiddetti "poteri forti"
ed ora anche la Conferenza episcopale italiana.
Fattori che messi in fila hanno impressionato non poco il presidente del consiglio.

Si sente «sotto assedio» e ha chiesto un intervento diplomatico immediato a Gianni Letta.
Sa bene che il voto cattolico resta determinante in Italia.
Ma non solo. «Dobbiamo impedire che pure la Chiesa faccia parte dell´assedio - è stata la richiesta del premier -.
Dobbiamo fare di tutto per ricucire».
Anche perchè, in effetti, le reazioni d´Oltretevere hanno fatto ben poco per attenuare le parole del segretario della Cei.

Dopo il caso Noemi e le foto di Porto Rotondo,
il Vaticano e i Vescovi avevano invitato ad un «chiarimento» pubblico e subito dopo hanno concordato la necessità di una presa di distanza per non mettere a repentaglio la «credibilità» della Chiesa davanti ai fedeli.
Basti pensare che qualche presule proprio ieri ricordava con qualche rimpianto
che persino Enrico Berlinguer nel 1947, allora leader dei giovani comunisti,
esaltava la figura di Maria Goretti in quel momento non ancora santa.

Sottolineava «la moralità e lo spirito di sacrificio di cui sono ricche le tradizioni italiane,
le tradizioni di Mario Goretti e Irma Bandiera».

E Berlusconi ricorda bene che la fine dell´ultimo governo Prodi
venne preceduta da una tagliente schermaglia
con la gerarchia ecclesiastica.
[SM=x44499]

Claudio Tito per "la Repubblica" [07-07-2009]

[SM=g1741324]
[Modificato da Etrusco 07/07/2009 21:19]

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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12/07/2009 18:46


LA HISTORIA BUFFA DI TRECCANI, UN TOPO
E UN BISCIONE LIBERTINO RESPINTO DAL PAPA
[SM=x44455]

- LE RICHIESTE DEL VATICANO PER RICEVERE L’IMPRESENTABILE PAPI DI PALAZZO GRAZIOLI:

1) MODIFICA ARTICOLO 1 E REVISIONE DELL'ART. 33 DELLA COSTITUZIONE (SCUOLA DEI PRETI)
2) IL CATTO PERA ALLA TRECCANI (FUORI AMATO)
3) STAMPA DELLA “STORIA DELLA CRISTIANITÀ”


1 - TRAPPOLA PER UN TOPO
Riceviamo e pubblichiamo:


I baristi di piazza Argentina si scambiano opinioni su quanto ascoltano che sta avvenendo alla Treccani.
Dai discorsi sussurrati nei bar della piazza sembra che sia già scattata la trappola preparata per il topo Giuliano Amato, recentemente nominato presidente della Treccani.

Subito dopo l'insediamento Amato aveva avuto dall'amministratore delegato dell'istituto, il mitico Franco Tatò un'informativa molto tranquillizzante sulla situazione economica dell'azienda; il Presidente l'aveva fatta propria e aveva informato in merito i dipendenti e il sindacato.

Ma passano pochi mesi e Tatò, approfittando della situazione generale di crisi dell'editoria, chiede la mobilità (accompagnamento alla pensione) fino a 7 anni per i dipendenti, su
base volontaria; Tatò vuole almeno 60 dipendenti (su circa 180) fuori dall'azienda; i sindacati stanno con l'azienda.

Amato non se la sente di smentire l'amministratore delegato e cade nella trappola; mette
all'ordine del giorno, nel consiglio di amministrazione, la mobilità per i dipendenti.

Nel consiglio c'è qualcuno che si domanda come l'istituto Treccani possa sopportare i costi altissimi legati all'A.D. senza che questi porti nemmeno un piano per il futuro dell'azienda:
l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana è in crisi, ma i costi della crisi ricadono esclusivamente su coloro che fanno effettivamente le opere e per il futuro non ci sono opere nè piani, anzi vengono smantellate le redazioni, cioè il motivo di esistere della Treccani.

Il lavoro dell'A.D. sembra essere stato solo quello di vendere il patrimonio aziendale (gli immobili) per finanziare la spesa corrente. Ma nel consiglio di amministrazione c'è qualcuno potente che appoggia Tatò, tanto potente che nessuno ha il coraggio di chiedere maggiori chiarimenti e ingaggiare una battaglia destinata alla sconfitta.
.

Perchè dietro a tutto un piano c'è, ma così subdolo e incredibile che i baristi di piazza Argentina faticano a prestare fede a quello che ascoltano.

Sentono sussurrare che il piano segreto è stato architettato in Vaticano, che non ha mai digerito la bocciatura del suo candidato alla presidenza dell'Istituto della Enciclopedia Italiana, Pera, a cui era stato affidato il compito di portare la Treccani al rispetto della
più stretta ortodossia cattolica.


Le difficoltà di presentabilità di Berlusconi,
pronto a qualunque cosa pur di essere ricevuto dal Papa,
hanno reso possibile disegnare lo scenario per la vendetta, e non solo, del Vaticano.

In sintesi il piano ascoltato dai baristi di piazza Argentina è il seguente:

1 - Giuliano Amato si trova costretto a rassegnare le dimissioni
, in quanto non è ammissibile che un presidente definisca buona la situazione dell'Istituto che presiede e dopo un mese chieda la mobilità per un terzo dei dipendenti, senza toccare A.D. e
dirigenti che qualche responsabilità dovranno pure averla e senza piani credibili per il futuro.

2 - Il Papa riceve in udienza privata Berlusconi, sorvolando completamente sull'eticità e moralità dei suoi comportamenti pubblici e privati.
In cambio ottiene l'approvazione rapida della proposta di legge costituzionale n. 2457
(d'iniziativa dei deputati Alessandra Mussolini, Antonio Pepe, Renato Farina, Manuela di Centa)
per la modifica all'articolo 1 della Costituzione,
concernente il riconoscimento delle radici cristiane della civiltà italiana e della proposta di legge costituzionale n. 620 (d'iniziativa dei deputati Caparini, Alessandri, Allasia, Bitonci, Callegari, Consiglio, Cota, Guido Dussin, Fava, Forcolin,B Gidoni, grimoldi, Lanzarin, Laura Molteni, Montagnoli, Munerato, Negro, Pastore, Pini, Polledri, Reguzzoni, Vanalli) inerente la revisione dell'articolo 33 della Costituzione al fine di eliminare, al terzo comma, l'inciso « senza oneri per lo Stato »,
quanto alla facoltà` di enti e privati di istituire scuole e istituti di educazione.

[SM=x44491] [SM=x44492]

3 - Nomina di Pera alla presidenza della Treccani, che a sua volta nominerebbe subito, come responsabile editoriale, il direttore dell'Osservatore Romano; i problemi economici per l'Istituto subito eliminati, per far rifulgere il lavoro di Pera, mediante le misure seguenti

- Distribuzione onerosa dell'esistente opera Treccani "Storia di Milano" tramite allegato al maggiore quotidiano del nord per eliminare preventivamente l'opposizione eventuale e prevedibile della Lega di Bossi

- Inizio di una nuova grandiosa opera Treccani "Storia della Cristianità";
le spese saranno coperte dallo Stato con i fondi per la ricerca;
vengono ovviamente e parimenti ridotti gli stanziamenti per la ricerca fisica, tecnologica e biologica

- Stampa in un milione di copie dell'opera già esistente (e invenduta) "Storia dei Papi". [SM=x44466]
Le spese sono coperte come nel caso precedente [SM=x44493]
e l'opera data in omaggio a tutte le famiglie italiane per la promozione spirituale.





2 - PAPIGATE PER BERLUSCONI - Da l'Unità

Il no del Vaticano all'udienza di Berlusconi dal Papa ha molto allarmato la maggioranza.

E la spiegazione che ne è stata data a Gianni Letta
(«Una conseguenza inevitabile del documento della Conferenza episcopale contro il libertinaggio»)
ha accentuato le preoccupazioni.

Anche perché
, hanno chiarito gli interlocutori del PdL nella Santa Sede, si è trattato di una presa di posizione ufficiale e «non episodica».

L'espressione del viso di Giuseppe Pisanu, mentre mercoledì sera ne parlava con Rocco Buttiglione, era una perfetta sintesi dei timori.
Timori, d'altra parte, condivisi anche dell'area che si richiama a Gianfranco Fini, un leader laico che però ha tra i suoi fedelissimi - il ministro Ronchi, per fare un solo nome - personalità molto apprezzate dalle gerarchie ecclesiastiche. [SM=x44455]

«Dobbiamo renderci conto
-commentava un deputato molto vicino al presidente della Camera- che in alcune parrocchie le foto di Berlusconi hanno scatenato una rivolta».
Già, perché la presa di posizione della Cei è stata il punto di arrivo di un moto di indignazione della base.
Le gerarchie vaticane della realpolitik non hanno potuto ignorarlo.

Mercoledì il Papa in persona è tornato sul tema sottolineando che in politica «occorrono uomini retti».


A Palazzo Chigi non disperano di poter essere riammessi in Vaticano a settembre,
dopo il casto agosto programmato dal Cavaliere:
un po' a L'Aquila, un po' in famiglia e un po' ad Arcore,
da dove però sembra raggiunga spesso la Francia e Montecarlo.

Letta ce la sta mettendo tutta.
Lo di dimostra l'improvvisa accelerazione data all'iter
di una normativa cara alla Santa Sede come quella sul testamento biologico.
Fini aveva promesso che non se ne sarebbe parlato prima dell'autunno,
ma il «papigate» ha imposto un cambio di programma.
Lo zelo ha fatto il resto.

E così mercoledì sera, contravvenendo ad ogni prassi, il presidente della commissione Affari sociali Palumbo(PdL) ha imposto a Domenico Di Virgilio di tenere la relazione introduttiva benché già fossero passate le 21.
Qualcuno ha protestato, ma Palumbo è stato irremovibile.

Anche il laico (Ndr. a parole) capogruppo del PdL, Fabrizio Cicchitto, è stato convinto dalla circostanze dell'opportunità
di «dare» subito qualcosa alla Chiesa.
C'era il timore di una bordata nel bel mezzo del G8.


l'Unità [12-07-2009]
[Modificato da Etrusco 12/07/2009 18:48]
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28/07/2009 14:27



Dino Boffo direttore dell'"Avvenire"

- 'AVVENIRE':
DAI VESCOVI NESSUN SILENZIO DI CONVENIENZA SU PREMIER...


(Adnkronos) - Nessun "silenzio di convenienza" sulle vicende private del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi
e di fronte agli "spettacoli niente affatto confortanti'" che in questo momento offre la scena pubblica.

Lo scrive il direttore di 'Avvenire', Dino Boffo,
rispondendo sul quotidiano dei vescovi
alla lettera di un sacerdote, don Angelo Gornati di Limbiate, che si dice deluso dal comportamento del giornale che si sarebbe mostrato "quasi servile" con il premier.

Boffo respinge le accuse e spiega: "'Avvenire' non e' stato zitto.
Ha parlato sul tema e a piu' riprese".
E neanche i vescosi hanno taciuto:
"Sia il presidente cardinal Bagnasco
sia il segretario generale monsignor Crociata
hanno colto le occasioni pastorali che si sono presentate per prendere posizione
in modo netto sul piano dei contenuti come della prassi -scrive Boffo-.
Chiunque e' stato raggiunto dai loro interventi ha capito quello che si doveva capire:
alla comunita' cristiana tocca tenere alto il contenuto della fede e non cedere a compromessi".


(Adnkronos) 28 07 2009
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28/07/2009 15:26

Un Premier indecente
Etrusco, 28/07/2009 14.27:



Dino Boffo direttore dell'"Avvenire"

- 'AVVENIRE':
DAI VESCOVI NESSUN SILENZIO DI CONVENIENZA SU PREMIER...


(Adnkronos) - Nessun "silenzio di convenienza" sulle vicende private del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi
e di fronte agli "spettacoli niente affatto confortanti'" che in questo momento offre la scena pubblica.

Lo scrive il direttore di 'Avvenire', Dino Boffo,
rispondendo sul quotidiano dei vescovi
alla lettera di un sacerdote, don Angelo Gornati di Limbiate, che si dice deluso dal comportamento del giornale che si sarebbe mostrato "quasi servile" con il premier.

Boffo respinge le accuse e spiega: "'Avvenire' non e' stato zitto.
Ha parlato sul tema e a piu' riprese".
E neanche i vescosi hanno taciuto:
"Sia il presidente cardinal Bagnasco
sia il segretario generale monsignor Crociata
hanno colto le occasioni pastorali che si sono presentate per prendere posizione
in modo netto sul piano dei contenuti come della prassi -scrive Boffo-.
Chiunque e' stato raggiunto dai loro interventi ha capito quello che si doveva capire:
alla comunita' cristiana tocca tenere alto il contenuto della fede e non cedere a compromessi".


(Adnkronos) 28 07 2009



I rappresentanti della Chiesa si sono svegliati. Forse chiedono un poco di coerenza a chi sbandierava la sua vicinanza alla Chiesa e organizzava marce anticomuniste per la famiglia. Mi auguro che le critiche di certi monsignori siano sincere e non invece un modo di metterlo in difetto per poter ottenere qualche dollaro in più. Chi vuol capire capisca.
Ma intervengo soprattutto per rispondere ad una affermazione che mi pare incredibile (non ricordo di chi fosse). Diceva presso a poco così: tutti, compresi molti parlamentari, vanno a puttane, perché ce la prendiamo con berlusconi? Ecco: forse vale la pena di ribadire che andare a puttane è peccato solo per i cattolici, ma la maggioranza sta lavorando ad una legge che colpisca la prostituzione e anche i clienti delle prostitute (cattolici o maomettani o atei che siano). Quindi: occhio! perchè i puttanieri potrebbero incorrere in qualche contravvenzione o reato.
Ma berlusconi (e non Pincopallino) è da condannare politicamente non tanto perchè va a puttane (o escort o veline che dir si voglia, alle quali apre le vie dello spettacolo o dell'elezione in qualche parlamento) ma perché ha sempre negato di andare a puttane, di partecipare o organizzare festini e di andare con minorenni. Quindi la critica è squisitamente politica: il premier è un bugiardo. E per questo non è degno di dirigere un paese, anche se fosse (e non lo è) un ottimo statista. In altri paesi l'avrebbero già mandato via a calci in culo.
Questo per ristabilire le ragioni politiche delle critiche al Grande xxxxxniere.


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28/07/2009 15:31

E poi...
Questo solo per restare al tema del racconto "Il Premier e le puttane", ma poi ce ne sarebbero da raccontare di storie sul berlusconi che affronta la crisi a chiacchiere e barzellette... ma questo fa parte di un altro thread.
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