Bagnasco: «Per una fede vera serve
anche il dominio degli istinti sessuali»
Lettera pastorale dell'arcivescovo di Genova e presidente Cei: «Applicare una certa disciplina del corpo»
Il cardinale Angelo Bagnasco (Eidon)
CITTÀ DEL VATICANO - Per tornare a una autentica vita spirituale è necessario che i fedeli riconoscono pienamente tutti i sacramenti e tutte le verità della Chiesa, che prendano parte alla messa, che
sappiano poi applicare una certa disciplina del corpo, compreso il dominio degli istinti sessuali e una certa custodia negli sguardi nonchè sobrietà nel bere e nel vestire. È quanto scrive l'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, nella lettera pastorale per l'anno 2009-2010 «Camminare nelle vie dello Spirito. Alle sorgenti della Vita Spirituale». Il cardinale ci tiene però a sottolineare che la fede cristiana non può essere considerata alla stregua di un codice di comportamento, o un elenco di buoni sentimenti, non è una religione civile ma è il rapporto del fedele con Cristo, è «la vita della grazia», è un fatto soprannaturale.
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senza dimenticare l'importanza della preghiera comunitaria, ed in particolare dell'
eucarestia: «Non si può camminare nella via dello Spirito senza partecipare il più possibile alla santa messa, a cominciare dalla domenica». Altrettanto importante il sacramento della riconciliazione. C'è poi spazio per la carità: essa è anzitutto, nelle parole di Bagnasco, una «risposta d'amore» a Dio, è «obbedienza fiduciosa» che si concretizza nella
«solidarietà evangelica». In materia di ascesi, il cardinale raccomanda la
«disciplina del corpo», invitando «alla sobrietà nel cibo, nel vestire, nell'uso dei beni di consumo», nonchè ad una «certa custodia negli sguardi» ed al
«dominio dell'istinto sessuale».
29 giugno 2009
Corriere della Sera