Il dipendente di una scuola media superiore di Bari ci ha rimesso l’intero stipendio e si rivolge a un avvocato
BARI — Per i medici non avrebbe potuto e dovuto recarsi a lavoro per colpa di una malattia invalidante; per l’istituto scolastico, datore di lavoro, la sua assenza prolungata non è giustificabile. «Un fannullone», lo chiamerebbe il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.
Punti di vista, anche se le cartelle cliniche e i certificati dovrebbero fugare ogni dubbio. Fatto sta, però, che il dipendente 59enne di una scuola media superiore di Bari, l’ultimo mese, si è ritrovato in busta paga la bellezza di un euro. «Un insulto» per il povero malcapitato, che si è rifiutato anche di ritirare lo 'stipendio'. Anziché recarsi in banca ha preferito rivolgersi ad un avvocato e fare causa alla scuola e all’Ufficio scolastico. La disavventura del signor Cesareo, 59enne bidello impiegato in una scuola media superiore di Bari, comincia nel maggio del 2008, quando i medici gli diagnosticano una patologia invalidante e contagiosa.
Proprio per il suo stato di salute e le condizioni fisiche, i camici bianchi dell’Asl gli ordinano di restare a casa. Non solo. Lo stesso mese di un anno fa, visto il peggiorare del quadro clinico, Cesareo viene sottoposto ad un’operazione chirurgica. Inizia la lunga degenza che terminerà solamente nel giugno del 2009. Intanto, il 59enne si sottopone ad un ciclo di terapie per cercare di riprendersi e superare il momento più difficile e invia a scuola i certificati medici che, man mano, gli vengono rilasciati. In modo da attestare e giustificare la sua assenza dal posto di lavoro. L’estate del 2008, i funzionari dell’Inps gli fanno visita, come sempre accade in questi casi, e riconoscono l’impossibilità per il 59enne di tornare a lavoro. Tutto sembra filare liscio ed essere in regola. Fino al maggio di quest’anno, quando per prima volta sulla sua busta paga trova elencate delle decurtazioni per malattia. Chiede spiegazioni, ma ottiene risposte che non lo soddisfano. Inizia la battaglia personale, nel tentativo di mostrare al datore di lavoro la sua buona fede. Ma non viene ascoltato, o forse non gli credono. «Il mio assistito non poteva recasi a lavoro, lo dimostrano le cartelle cliniche e i certificati medici», ribatte Saverio Macchia, avvocato del signor Cesareo. A sostegno della tesi del legale ci sarebbe anche il contratto collettivo nazionale di categoria. «Le decurtazioni per malattia che ha subito il mio assistito - spiega l’avvocato - sono illegittime. Il contratto collettivo lo chiarisce in maniera in equivoca: le assenze causate da gravi patologie non possono essere calcolate come assenze per malattia, sono escluse dal computo.
E che si tratti di una grave patologia non mi pare ci siano troppi dubbi. Poi, il paradosso è che c’è anche un divieto dell’Asl a tornare a scuola». Lo attesterebbero i certificati medici e un delicato intervento chirurgico al quale il 59enne si è dovuto sottoporre. Per il momento, però, non si è arrivata ad una conciliazione tra le due parti. E il 59enne vive ai limiti della povertà, con un assegno che l’Inps, altro paradosso, gli riconosce per 'malattia invalidante'. La diatriba con l’istituto scolastico, invece, finirà in un’aula di tribunale. Toccherà ai giudici decidere chi ha ragione. Una delle tante cause di lavoro che affogano il Tribunale civile barese. Ogni anno i 13 giudici devono barcamenarsi tra i 110mila procedimenti di lavoro e previdenza. Nella sezione lavoro, ogni giornata d’udienza vengono fissati 70 processi; nelle cause previdenziali si tocca punte di 350 nuovi procedimenti al giorno.
FonteDisapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.
(Voltaire)
ma difendiamo anche la grammatica Italiana
Sai cosa scrivere? Allora posta!
Non sai cosa scrivere? Allora spamma!
<-- IO -->
I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)
Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...