Regina Profeta

Il giornale on line Dagospia chiosa:
"EFFETTO-ZOCCOLE!
- 'LA STAMPA' DI TORINO INVIA UN CRONISTA PER REGISTRARE UN FLOP, SECONDO QUEI BEGHINI SABAUDI PREANNUNCIATO, DEL VEGLIONE DEL SABATO GRASSO AL SALARIA SPORT CENTER A CURA DELL'"EVENTISTICA DANZANTE" DI REGINA PROFETA - AMORALE DELLA FAVOLA? STRAPIENO ALLA FACCIA DELL'ETICA (VIVA LA COTICA!)..."

Flavia Amabile per "La Stampa"


Hanno avuto paura, nessuno verrà alla festa penso quando arrivo al Salaria Sport Village, il circolo al centro dell'inchiesta sugli appalti e dove secondo le accuse dei magistrati il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso avrebbe avuto un incontro a luci rosse con Monica, origini brasiliane, professione prostituta. Sono le dieci e venti di sera, il parcheggio è mezzo vuoto, il passaggio con transenne e cordoni destinato all'attesa dei clienti della serata in discoteca desolatamente deserto.


E' sabato grasso, la festa è in maschera ma per il momento di persone in attesa ci sono solo io e un po' di buttafuori. Vestiti di nero, capello corto lucido di gel, abbronzatura da lampada, pantaloni a tubo, guanti di pelle, ridono tra loro, parlano di locali «da fine del mondo» a Firenze.

Alle undici in attesa dietro di me ci sono già un centinaio di persone. Ventenni, al massimo trentenni, quasi tutti mascherati. Venti minuti dopo saremo trecento. Effetto pubblicità? Forse, anche, ma qui è così ad ogni festa, assicurano i ragazzi.

Uno dei vestiti di nero riceve un segnale, si entra. Al telefono gli organizzatori avevano garantito: nessun bisogno di prenotare. E, invece, quando indicano la direzione da seguire, un bodyguard si avvicina e mi chiede: «Scusi, lei di che lista è?» Lo guardo senza capire. «Come ha saputo della festa?», insiste. Ha un tono da cospiratore, gli ricordo l'annuncio sul sito. «Ah, sì, certo, ma qui tutti fanno parte di una lista. Dica di appartenere alla lista di Luca». E mi abbandona al mio destino.

La sosta successiva avviene davanti ad un tavolino sistemato fra i vapori di una piscina coperta. Due ragazze in minigonna e foglietti alla mano chiedono la famosa lista. Rispondo la parola d'ordine: «Luca», e mi fanno passare.

Terzo posto di controllo, la cassa.
10€, ricevo uno stampino sulla mano, uno scontrino e un foglietto numerato. Ancora qualche metro e c'è la quarta tappa, due ragazze, anche loro in minigonna, ritirano il foglietto e indicano di passare attraverso dei tornelli. Ci sarebbe anche una quinta sosta (facoltativa): il guardaroba. Due euro, senza scontrino.


Regina Profeta

L'ambitissima discoteca è alla fine dell'ultimo corridoio.
Una palestra da pilates con specchi sui lati adattata a luogo danzante con luci colorate, bancone per bevande, e postazione per dj.



REGINA PROFETA

Sono le 11,35
la musica non è troppo insopportabile, il tradizionale «bum-bum» almeno con un po' d'armonia intorno. Un'ora dopo la sala è piena. All'una e mezza i parcheggi sono da tempo completi e le auto invadono un lungo tratto della Salaria. Nemmeno l'ombra di Regina Profeta, organizzatrice di eventi del circolo e dai giudici accusata di aver procurato prostitute a Bertolaso. A chiedere ai ragazzi che si avviano verso la discoteca nessuno la conosce. Ma a giudicare dagli occhi che brillano quando ne parlo nessuno avrebbe da ridire se organizzasse davvero incontri a luci rosse. Anzi.


Fonte: Flavia Amabile per "La Stampa" - Dagospia
[15-02-2010]