Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Pompei, crollo agli scavi emblema della decadenza italiana

Ultimo Aggiornamento: 11/11/2010 12:35
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 1.201
Registrato il: 31/07/2007
Sesso: Maschile

Utente Power



08/11/2010 23:45

crolla "Domus dei gladiatori"
Pompei, crolla l'Armeria del gladiatore
Napolitano: "Una vergogna per l'Italia"

Della palestra degli atleti resta un cumulo di macerie. Il cedimento alle 6 del mattino, poco prima dell'apertura del sito. Il capo dello Stato: "Spiegazioni immediate, senza ipocrisie". Opposizione all'attacco: "Cattiva gestione da parte del governo". Bondi: "Patrimonio immenso, mancano le risorse". Prime ipotesi sulle cause: infiltrazioni d'acqua e un cattivo precedente restauro

ROMA - Un cumulo di macerie. E' quel che resta della Schola armaturarum juventis pompeiani, la palestra degli atleti di Pompei. Andata completamente distrutta alle 6 del mattino, poco prima dell'apertura del sito archeologico, poco prima che i turisti, in un sabato mattina di ottobre, si recassero a visitare gli scavi. Un disastro che ha suscitato indignazione e sconcerto. E lo sdegno del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che l'ha definito "una vergogna per l'Italia" dicendo di esigere "spiegazioni immediate e senza ipocrisie".

FOTO: IL CROLLO - FOTOCONFRONTO

FOTO: LA STRUTTURA E GLI ARREDI

VIDEO: TOUR VIRTUALE, POMPEI IN 3D

La struttura. Quella che familiarmente viene chiamata "la casa dei gladiatori" - un tempo edificio destinato a custodire armature e trofei militari - era stata costruita lungo la via dell'abbondanza, la strada principale della città sepolta percorsa ogni giorno da centinaia di visitatori. All'interno, nella grande sala, furono rinvenute durante gli scavi molte armature adagiate su scaffali di legno. Sulle porte d'ingresso vi erano dipinti di trofei ed effigi di successi bellici. Nonostante la visita turistica fosse interdetta e la Schola accessibile soltanto dall'esterno, adesso il tratto è stato transennato e chiuso al pubblico.

Le cause. La Sovrintendenza ha reso noto che la causa del cedimento sarebbe, con molta probabilità, la pioggia abbondante dei giorni scorsi. Circostanza confermata dallo stesso ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi: "Alla luce dei primi accertamenti, il dissesto che ha provocato il crollo parrebbe imputabile a uno smottamento del terrapieno che si trova a ridosso della costruzione per effetto delle abbondanti piogge di questi giorni e del restauro in cemento armato compiuto in passato". Il tetto andato distrutto durante la seconda guerra mondiale, infatti, era stato ripristinato negli anni scorsi ed è probabile che il peso non sia stato retto dalle antiche mura.

Bondi: "Mancano risorse adeguate". Bondi ha però sottolineato come quanto accaduto riproponga "la necessità di disporre di risorse adeguate per provvedere a quella manutenzione ordinaria che è necessaria per la tutela e la conservazione dell'immenso patrimonio storico-artistico di cui disponiamo". Il ministro si è poi augurato che questa vicenda "non alimenti polemiche sterili e strumentali".

Le critiche. Le critiche al ministro arrivano da più fronti, con l'accusa di affidarsi a strutture commissariali incompetenti e di badare più alla promozione dei siti che alla sostanza dei problemi. Il Pd gli chiede di riferire in Parlamento. L'Idv sostiene che "i tagli alla cultura apportati in maniera draconiana dal ministro Tremonti stanno provocando danni irreparabili". Francesco Rutelli, ex ministro dei Beni culturali, parla di "ferite mortali" all'immagine dell'Italia e al fatturato turistico nazionale. E anche Walter Veltroni, ministro della Cultura del primo governo Prodi, osserva che "disinvestire dalla cultura è disinvestire dal sistema italia" sottolineando il "disinteresse del governo" sul tema.

Gli archeologi: "Basta politica degli effetti speciali". Anche il segretario generale del ministero, Roberto Cecchi, chiede fondi adeguati ricordando che "la manutenzione ordinaria non viene fatta più da almeno mezzo secolo". Parole che fanno infuriare Italia Nostra, ma anche le associazioni degli archeologi che contestano "la politica degli effetti speciali, con spese di milioni di euro per istallare ologrammi virtuali e pannelli fotografici a pochi passi dalla Domus crollata".

Il sindaco di Pompei: "Inascoltati i nostri appelli". "Dello stesso avviso anche il sindaco di Pompei, Claudio d'Alessio. "Il crollo rappresenta una disgrazia per il patrimonio culturale dell'umanità - dice il primo cittadino - ha lasciato l'intera cittadinanza esterrefatta". E aggiunge: "Le nostre grida d'allarme non trovano ascolto e, invece, Pompei dovrebbe fare da traino all'economia dell'intera regione Campania. Basta con la politica dei rinvii e delle chiacchiere. Occorre pensare a quali siano gli strumenti per il rilancio dell'intero patrimonio archeologico nazionale".

Fonte: Repubblica

_________________

OFFLINE
Post: 1.201
Registrato il: 31/07/2007
Sesso: Maschile

Utente Power



08/11/2010 23:55

Bondi rivendica "il grande lavoro fatto"
ma poi annuncia: "Possibili altri crolli"

Dopo il crollo, il ministro della Cultura si difende: "Se mi sentissi responsabile mi dimetterei". Poi però lancia un altro allarme. E annuncia che riferirà in Parlamento. Il sopralluogo del ministro preceduto da quello degli esperti della Sovrintendenza

NAPOLI - Il ministro dei Beni e delle attività culturali Sandro Bondi, a Pompei all'indomani del crollo dell'Armeria dei gladiatori, replica al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ieri chiedeva spiegazioni "senza ipocrisie". "Se avessi la certezza di avere responsabilità in quanto accaduto mi dimetterei. Ma rivendico invece il grande lavoro fatto", ha detto Bondi, al termine del sopralluogo nella Schola Armaturarum. Poi però lancia un nuovo allarme: altri crolli di edifici sono possibili nel sito archeologico, viste le sue condizioni. "C'è un grande lavoro da fare qui - ha proseguito - e ne riferirò al presidente del Consiglio, al Parlamento e al capo dello Stato".

LE FOTO DEL CROLLO

GUARDA: LA VISITA VIRTUALE

LA STRUTTURA E GLI ARREDI PRIMA DEL CROLLO / IL FOTOCONFRONTO

Nell'intervista pubblicata oggi da Repubblica Bondi aveva assicurato che avrebbe fatto di tutto per avere più fondi per garantire la conservazione dei beni culturali. Il sopralluogo del ministro è stato preceduto da quello del direttore generale del ministero Stefano De Caro e della soprintendente reggente Janet Papadopulos.

Il tratto di via dell'Abbondanza, dove si è registrato il crollo, è interdetto ai numerosi turisti che anche oggi affollano gli scavi di Pompei, attirati anche dal clamore suscitato dall'evento.

Intanto continuano le polemiche sulle cause e sulle responsabilità del crollo. Se ne parla anche alla convention nazionale di Futuro e libertà in corso a Bastia Umbria: "Che dolore leggere sui giornali la notizia, che ha fatto il giro del mondo", ha detto dal palco Gianfranco Fini.

Il Touring Club lancia un appello: "La cultura non si mangia, ma è nutrimento per l'anima; non possiamo rinunciarci", dice il presidente dell'associazione, Franco Iseppi, che si unisce al grido di vergogna del Presidente della Repubblica per il crollo della Domus dei Gladiatori di Pompei. Iseppi lancia una proposta a tutte le Associazioni non profit italiane che si occupano di tutela del patrimonio artistico, culturale e ambientale: "Teniamo aperto noi il sito di Pompei".

"Arrivati a questo punto - dice - non basta più conoscere, riflettere, tutelare, si apre una stagione nella quale è necessario ricostruire e noi vogliamo farlo lanciando una proposta: teniamo aperti noi gli scavi di Pompei, sottraendoli all'incuria e riconsegnandoli a cittadini e turisti".

Fonte: Repubblica

_________________

OFFLINE
Post: 1.202
Registrato il: 31/07/2007
Sesso: Maschile

Utente Power



08/11/2010 23:58

Cani randagi, incuria e affreschi incustoditi
così viene umiliato il tesoro dell'umanità

Il giorno dopo il crollo staccati 3800 biglietti.
Una guida: "Qui hanno dato solo una rinfrescata di facciata"


POMPEI - I turisti arrivano a migliaia e fanno rivivere le antiche rovine, tra risa, letture, foto ricordo e pic-nic improvvisati. Una giornata normale agli Scavi di Pompei. Del crollo della Casa dei gladiatori rimangono cinquanta metri di strada transennata e due lenzuoli bianchi a terra, a coprire i danni, come se le pietre sgretolatesi per le infiltrazioni fossero cadaveri sulla scena di un crimine. Tra i turisti in pochi hanno letto del disastro sui giornali (soprattutto gli stranieri, meno gli italiani), in pochissimi vanno a cercare la casa crollata: «C´è tanto altro da vedere», spiega una adrenalinica guida giapponese. E mentre la notizia fa il giro del mondo e i giornali anglosassoni, così come decine di gruppi su Facebook ("Stop killing Pompei ruins"), si indignano, tra gli scavi va avanti la routine, tranne la visita e il sopralluogo del ministro Sandro Bondi, che dura poco più di un´ora.


A fine giornata sono 3.800 i biglietti staccati. Nel 2010 (escluso novembre) i visitatori sono stati oltre 2 milioni e mezzo (dai 4 agli 11 euro). Ma dietro la routine, dietro la bellezza mozzafiato del sito archeologico più grande del mondo, cosa c´è? I turisti arrivano e vanno via. Ma chi ci lavora in questo sito, chi lo conosce, cosa pensa?. «Il sito è così bello che si vende da solo. Ma non basta. Qui si è data solo una rinfrescata di facciata», spiega un operatore. La nostra guida ci chiede l´anonimato. «Dopo dieci anni si sta muovendo qualcosa per la gara d´appalto generale che riorganizzerà i servizi. E io voglio continuare a lavorare», motiva così la sua scelta.
Entriamo da piazza Esedra, dribblando un uomo sui 50 anni, camicia a quadretti e giubbotto di cotone blu che ci offre una visita guidata per "50 euro versione lunga", "25 solo i siti principali", per "un massimo di tre partecipanti". Intanto un turista spagnolo a metà viale torna ai tornelli e chiede alla ragazza in pantaloni blu un opuscolo e una piantina. La dipendente va verso un ufficio aperto e da una scatola, poggiata su un banchetto, prende mappa e depliant. Il turista soddisfatto ringrazia.

Nel frattempo sono entrati altri sette visitatori, ma loro non sono stati dotati di mappa e opuscolo illustrativo. Sotto il banchetto in tre lingue c´è scritto: "L´ufficio informazioni turistiche riaprirà il primo aprile 2011". E già la scritta sembra uno scherzo. «All´ingresso di piazza Esedra, cioè l´ingresso dedicato ai gruppi - si fa subito avanti la nostra guida - l´ufficio per i turisti l´inverno chiude. Tra l´altro un paio di mesi fa si è rotta la porta e non è mai stata sostituita. Solo nel caso che i turisti chiedano il materiale, il personale addetto alla biglietteria, di spontanea volontà, si è organizzato per supplire alla mancanza del sistema». Su tre ingressi c´è un solo ufficio dedicato ai turisti operativo d´inverno: quello di Porta Marina.

Entrando nel sito (fino al 31 dicembre sarà gestito dal soprintendente ad interim Jeanette Papadopoulos) lungo il viale spiccano i totem con le spiegazioni delle rovine e i programmi avviati. «Ecco i programmi avviati - interviene la guida - Quando nell´estate di due anni fa proprio il ministro Bondi ha commissariato gli Scavi sono state avviate una serie di iniziative. Ma ad oggi quasi nessuno di quei progetti è operativo». Per mancanza di fondi, da sabato (il giorno del crollo), è stato chiuso all´interno di PompeiViva il programma Friendly (inaugurato lo scorso 23 maggio) che permetteva le visite facilitate per visitatori con ridotte capacità motorie come genitori con bambini piccoli, anziani, diversamente abili. Tra i pannelli che costellano i viali anche quelli del progetto "Adotta meleagro", contro il randagismo. Il risultato sono decine e decine di cani randagi che vagano tra ville, scavi e turisti. «I cani c´erano e ci sono - continua la guida mentre ci avviamo per il via dell´Abbondanza e la Casa dei gladiatori crollata - come non si sa più niente del servizio di coordinamento delle guide, che ha funzionato solo per un breve periodo».

Proprio lungo via dell´Abbondanza, nella zona più centrale del sito archeologico di Pompei, ci sono altri preziosi edifici "a rischio", a partire dalla celebre "Domus dei Casti Amanti" dove qualche giorno fa sono caduti lapilli e terriccio. «In pratica - interviene il segretario generale Uil Gianfranco Cerasoli - alcune domus che affacciano sulla via, guardando a sinistra verso Porta Nola, come quella di Giulio Polibio e di Trebio Valente sono a rischio perché sono addossate ad un area di terreno ancora non scavata, un terrapieno che spinge contro di loro per effetto delle infiltrazioni d´acqua. Le stesse scale della Casina delle aquile sono sottoposte alla spinta da parte di un altro terrapieno. E si tratta, di domus che sono state oggetto dell´intervento del commissario straordinario».

E a parte i crolli, solo pochissimi affreschi sono protetti da una lastra in plexiglas, tutti gli altri sono a portata di intemperie e di "mano".
Usciamo dall´ingresso dell´anfiteatro ai bagni, una fila di 20 persone, prima dei cancelli, le due mezzelune di acciaio e plexiglas realizzate quest´estate per ospitare la mostra della Protezione civile su "Vesuvio, scienza conoscenza ed esperienza". Ora sono chiuse e inutilizzate.

Fonte: Repubblica

_________________

OFFLINE
Post: 1.203
Registrato il: 31/07/2007
Sesso: Maschile

Utente Power



09/11/2010 00:01

Crollo Pompei, Bondi sotto accusa
Il Pd pronto a mozione di sfiducia

La decisione definitiva dopo l'intervento in Aula del titolare dei Beni Culturali, confermata per mercoledì prossimo alle 11. L'Udc e i finiani di Farefuturo: "Dovrebbe dimettersi da coordinatore del Pdl per fare meglio il ministro"

ROMA - Il Pd dovrebbe presentare una mozione di sfiducia contro Sandro Bondi dopo il crollo della Schola Armaturarum. E' quanto si apprende da fonti del partito e del gruppo parlamentare. Dopo l'intervento in Aula del ministro, confermato dallo stesso Bondi per mercoledì prossimo, il Pd deciderà il da farsi. Ma sia nel gruppo che nel partito si dà per scontata la presentazione di una mozione di sfiducia individuale.

"Il Gruppo del Partito Democratico ha chiesto che il governo venga urgentemente a riferire in Aula sui vergognosi fatti di Pompei. Stiamo attendendo la risposta da parte del ministro Bondi ed è evidente che la gravità dei fatti fa ritenere che tra le cose possibili all'esito della informativa vi sia una mozione di sfiducia che naturalmente valuteremo insieme agli altri gruppi parlamentari", ha detto stamattina il presidente dei deputati del Pd, Dario Franceschini.

La risposta di Bondi non si è fatta attendere: "Sulla base della richiesta del Pd di riferire al Parlamento, mercoledì mi presenterò alla Camera dei deputati per spiegare ciò che è accaduto a Pompei e quello che è necessario fare nel futuro, con serietà e senza scaricare la responsabilità su nessuno". L'informativa è prevista alle 11.

Anche l'Udc critica con forza l'operato (o meglio i mancati interventi) di Bondi: "Dovrebbe dimettersi da coordinatore del Pdl per fare meglio il ministro dei Beni culturali - afferma il deputato e membro della commissione Cultura della Camera, Enzo Carra - Bondi nella sua carriera di ministro ha tollerato e chinato il capo ai tagli di Tremonti. Non si può dire che il ministero dei Beni culturali abbia brillato per iniziative". Quanto alla vicenda di Pompei, per Carra "è la metafora di una nazione e la carta d'identità di questo governo. Io non cerco mai un caprio espiatorio perché in questo paese è difficile e forse sono troppi".

Anche i finiani dicono no al doppio incarico, che avrebbe impedito a loro giudizio a Bondi di esercitare al meglio la sua importante funzione di ministro. "Anche per il mondo culturale - si legge in un articolo pubblicato su Ffweb, il magazine online di Farefuturo - si è deciso di procedere con effetti annuncio, maquillage di marketing, ma i problemi non sono stati toccati. Ed ecco quindi le vergogne dei disastri di Pompei e Roma".

"Ma come giustamente ricorda il capo dello Stato, 'chi ha da dare delle spiegazioni non si sottragga al dovere di darle al più presto e senza ipocrisie'. Speriamo non parta la solita politica dello scaricabarile (anche se qualche segnale è già giunto). Qui non vi sono solo responsabilità tecniche, ma politiche. E quando si raggiunge questo livello il dado si deve trarre. Bondi, oltre a trovare giustificazioni, ha detto che se fosse colpa sua si dimetterebbe. Lo rimettiamo al suo tribunale interiore, alla sua coscienza".

Fonte: Repubblica

_________________

OFFLINE
Post: 112.718
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
11/11/2010 12:11

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
OFFLINE
Post: 112.723
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
11/11/2010 12:35

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:48. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

IperCaforum il forum degli ipercafoni e delle ipercafone