basta darsi alla prostituzione
Il Papa giustifica preservativo e burqa:
ci sono casi in cui si possono accettare
CITTA’ DEL VATICANO (20 novembre) - Vi possono essere singoli casi in cui l’uso del condom è giustificato, «ad esempio quando una prostituta utilizza un profilattico, e questo può essere il primo passo verso una moralizzazione, un primo atto di responsabilità per sviluppare di nuovo la consapevolezza del fatto che non tutto è permesso e che non si può far tutto ciò che si vuole». È quanto afferma Benedetto XVI, in materia di sessualità, nel nuovo libro intervista scritto dal giornalista Peter Seewald, dal titolo “Luce del mondo”, di cui alcuni brani sono stati anticipati oggi dall’Osservatore romano.
«Tuttavia - prosegue il Pontefice - questo non è il modo vero e proprio per vincere l’infezione dell’Hiv. È veramente necessaria una umanizzazione della sessualità». Quindi il Papa ribadisce: «Concentrarsi solo sul profilattico vuol dire banalizzare la sessualità, e questa banalizzazione rappresenta proprio la pericolosa ragione per cui tante e tante persone nella sessualità non vedono più l’espressione del loro amore, ma soltanto una sorta di droga, che si somministrano da sè».
Non sempre vietare il burqa è giusto. «Per quanto riguarda il burqa, non vedo ragione di una proibizione generalizzata». È quanto afferma Benedetto XVI, a proposito di moschee e velo islamico. «Si dice - prosegue il Pontefice - che alcune donne non lo portino volontariamente ma che in realtà sia una sorta di violenza imposta loro. È chiaro che con questo non si può essere d’accordo. Se però volessero indossarlo volontariamente, non vedo perché».
Dopo terzo Reich vergogna e amore verso Israele. Per Benedetto XVI è stata sempre «in qualche modo chiara» la profonda unità tra antica e nuova Alleanza, tra ebrei e cristiani, ma a maggior ragione dopo «quanto accaduto nel Terzo Reich ci ha colpito come tedeschi e tanto più ci ha spinto a guardare al popolo d’Israele con umiltà, vergogna e amore». Il Papa ha spiegato che rispetto all’ebraismo, nella sua «formazione teologica queste cose si sono intrecciate ed hanno segnato il percorso del mio pensiero teologico».
Pio XII è stato uno dei grandi giusti. Bisogna riconoscere che Pio XII «è stato uno dei grandi giusti e che, come nessun altro, ha salvato tanti e tanti ebrei». Su Papa Pacelli Ratzinger afferma: «Pio XII ha fatto tutto il possibile per salvare delle persone. Naturalmente ci si può sempre chiedere: “Perché non ha protestato in maniera più esplicita? Credo che abbia capito quali sarebbero state le conseguenze di una protesta pubblica».
Pedofilia: su abusi compiacimento a screditare la Chiesa. «I fatti non mi hanno colto di sorpresa del tutto», dice il Papa nel libro-intervista. «Alla Congregazione per la Dottrina della Fede mi ero occupato dei casi americani. Avevo visto montare anche la situazione in Irlanda. Ma le dimensioni comunque furono uno shock enorme». Ratzinger evidenzia che sin dalla sua elezione al Soglio di Pietro aveva «ripetutamente incontrato vittime di abusi sessuali. Tre anni e mezzo fa, nell’ottobre 2006, in un discorso ai vescovi irlandesi - ricorda - avevo chiesto loro di stabilire la verità di ciò che è accaduto in passato, prendere tutte le misure atte ad evitare che si ripeta in futuro, assicurare che i principi di giustizia vengano pienamente rispettati e, soprattutto, guarire le vittime e tutti coloro che sono colpiti da questi crimini abnormi». Per il Papa, «vedere il sacerdozio improvvisamente insudiciato in questo modo, e con ciò la stessa Chiesa Cattolica, è stato difficile da sopportare. In quel momento era importante però non distogliere lo sguardo dal fatto che nella Chiesa il bene esiste, e non soltanto queste cose terribili». Per quanto riguarda l’azione dei media, secondo Benedetto XVI «era evidente» che questa «non fosse guidata solamente dalla pura ricerca della verità, ma che vi fosse anche un compiacimento a mettere alla berlina la Chiesa e, se possibile, a screditarla». «E tuttavia - aggiunge - era necessario che fosse chiaro questo: sin tanto che si tratta di portare alla luce la verità, dobbiamo essere riconoscenti».
No alle donne prete perché lo vuole Dio. Ratzinger spiega che «Tra l’altro, le funzioni affidate alle donne nella Chiesa sono talmente grandi e significative che non può parlarsi di discriminazione». «Sarebbe così - sottolinea - se il sacerdozio fosse una specie di dominio, mentre al contrario deve essere completamente servizio». Per Ratzinger, «se si dà uno sguardo alla storia della Chiesa, allora ci si accorge che il significato delle donne - da Maria a Monica sino a Madre Teresa - è talmente eminente che per molti versi le donne definiscono il volto della Chiesa più degli uomini».
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