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4° Conto Energia

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News sui nuovi incentivi

4° conto energia: le reazioni alla bozza del decreto per i nuovi incentivi al fotovoltaico dopo il decreto Romani

Martedì 29 Marzo 2011 18:02    Scritto da Andrea Marchetti
   

bozza-decreto-incentivi-fotovoltaico

Il Decreto Romani sulle energie rinnovabili è  stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale e, da oggi, è legge. Le attenzioni degli operatori del fotovoltaico, tuttavia, sono concentrate ancora sul Decreto di attuazione che fisserà l'entità ed il meccanismo di attuazione del cosiddetto Quarto Conto Energia, ovvero ridefinirà l'intero sistema degli incentivi al fotovoltaico che premia i propretari degli impianti ricompensando i kilowatt di energia elettrica prodotti ed immessi nella rete elettrica nazionale.

La maggiore preoccupazione degli operatori del settore è stata qualla di avere un quadro normativo certo, e di garantire gli investimenti in corso. Il Terzo Conto Energia, infatti, dopo una lunga ed attesissima gestazione, ha avuto vita assai breve: da inzio anno alla fine del mese di maggio prossimo venturo quando, in realtà, era stato approvato per durare tre anni. La sua morte è stata decisa proprio dal Decreto Romani quando, ormai, i produttori e gli investitori avevano dimensionato gli impianti e stabilito i tempi di ritorno degli investimenti  tenendo come punto di riferimento gli incentivi del Conto Energia 2011, destinati a sparire a breve, a favore di quello del Quarto Conto Energia. Questi ultimi, però, stando almeno alla prima bozza resa nota ieri, saranno più bassi e destinati a diminuire  ancora di più nei prossimi due anni.

Il Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, a margine di un incontro alla Regione Lombardia, ieri ha tentato di rassicuare gli operatori, motivando la scelta di riduzione delle tariffe incentivanti:

''Credo che entro la prima decade di aprile concluderemo i lavori di consultazione ed emaneremo il decreto ministeriale"- ha detto il Ministro-"che dovrà rispettare quanto votato all'unanimita' sia dalla Camera che dal Senato; e cioe' che gli investimenti in corso devono essere salvaguardati, intendendo per impianti messi in esercizio quelli posati e non allacciati. Questo consentirà di superare una serie di problemi che non dipendono da chi ha fatto gli investimenti''.  ''Nei successivi sei mesi - ha argomentato Prestigiacomo - bisognerà prevedere una riduzione molto lieve degli incentivi in modo da non penalizzare gli investimenti in corso, quindi anche quelli programmati col vecchio regime e non conclusi alla fine di maggio. Dal 2012 si procederà poi con uno 'scalone' negli incentivi senza fissare un tetto in termini di Megawatt annuali, ma un tetto complessivo in milioni di euro fino alla fine degli incentivi''. "Si tratta"- ha aggiunto il ministro dell'Ambiente- ''del modello tedesco di flessibilità annuale, che è quello che tutti gli operatori ci hanno chiesto''. ''Il governo intende sostenere le fonti rinnovabili, ovviamente adeguando l'incentivo nazionale alla media europea, mentre prima era sopradimensionato: vogliamo evitare speculazioni e valorizzare la filiera senza che fondi stranieri approfittino di un incentivo nazionale alto'' ha assicurato il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo.

Tuttavia non sono mancate ulteriori proposte da parte degli esponenti del mondo del fotovoltaico: Assoslare, infatti, ha fatto delle proposte indirizzate a Confindustria ,al Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani ed al Ministro Prestigiacomo. Secondo Assosolare, dunque, bisognrebbe risolvere così le questioni ancora aperte dopo la discussione di ieri:

  • Consentire un passaggio graduale tra sistema attuale e nuovo sistema, tutelando almeno il 2011 per salvaguardare gli investimenti ed evitare effetti retroattivi;
  • Definire il IV Conto Energia in modo da traghettare la crescita fino alla grid parity, con una riduzione graduale e progressiva degli incentivi, fino ad esaurimento previsto al 2016. Garantire quindi la stabilità del sistema incentivante, senza cambiamenti in corsa.
  • Considerare particolari forme di tutela per la filiera industriale italiana emergente.
  • Operare un controllo dei costi prevedendo un tetto di spesa di circa 6.9 miliardi di euro per un massimo di 20 €/MWh (nello scenario più costoso). Il tetto proposto di 6 miliardi €/anno al 2016 è ancora troppo basso. 
  • No a tetti annuali che pregiudicherebbero la bancabilità degli investimenti, ma obiettivi annui indicativi di 3 GW fino al 2016, prevedendo riduzioni anticipate della tariffa in funzione della potenza installata, sempre nell’ottica del contenimento della spesa.
  • Ancorare la riduzione delle nuove tariffe al criterio della “fine lavori certificata” e non più all’entrata in esercizio degli impianti, ma con degli accorgimenti che scongiurino il ripetersi del “fenomeno Alcoa” .

Chiediamo al Governo di adoperarsi per accompagnare la graduale riduzione degli incentivi con una radicale diminuzione dei tempi degli iter autorizzativi, che ad oggi si traducono in aumenti significativi dei costi degli impianti (anche fino al 17%) e della connessione alla rete (fino al 10% del valore dell’impianto)” dichiara Gianni Chianetta, Presidente di Assosolare. “Auspichiamo inoltre che sia incentivata la crescita e lo sviluppo della filiera industriale italiana mediante, ad esempio, forme di defiscalizzazione. E che venga costituito un tavolo di monitoraggio permanente con l’industria del settore fotovoltaico”.

Sul Decreto Romani  è intervenuto anche Gianni Silvestrini, segretario nazionale di CNA: “L’errore è stato quello di tagliare senza alcun raziocinio aiuti in favore dell’artigianato e delle pmi: realtà imprenditoriale che, sfruttando gli incentivi a sostegno dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili, hanno consentito fino ad oggi di ottenere risultati ambiziosi non solo in termini di sostenibilità ambientale, ma anche di crescita economica, occupazionale e di sviluppo tecnologico”. In questo contesto, dunque, Silvestrini ha ricordato ache le richieste avanzate da Rete Imprese Italia al Governo, chiedendo “una rapida approvazione del nuovo decreto che incentiva il fotovoltaico, senza attendere la scadenza del 30 aprile, e una clausola di trasizione che permetta di mantenere fino al 31 maggio 2012 le condizioni previste dalla normativa precedente”.

Il mantenimento degli attuali incentivi almeno fino a fine anno era stato chiesto anche dalla Regione Toscana a cui, oggi, si è aggiunta anche l'Emilia Romagna, per mezzo dell'assessore alle attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli:  "Proseguire con gli attuali incentivi per le fonti di energia rinnovabili sino al 31 dicembre, realizzare un Piano fino al 2016 per il sostegno prioritario a specifiche attivita' come autoconsumo, e utilizzo dei tetti per produzione di energia solare nonche' attivazione immediata di un Tavolo nazionale per l'energia". Le richieste sono state avanzate durante la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, sottolineando  che "occorre che il Governo presenti un testo che assicuri, con serieta' e responsabilita', certezze alle imprese che operano nel campo delle energie rinnovabili. Bisogna assicurare sino al 31 dicembre gli attuali incentivi, assicurandone poi la continuita' nel modo piu' opportuno, diversificare il sostegno pubblico dando delle priorita', ed attivare il prima possibile un Tavolo nazionale per l'Energia, che dia risposte concrete". "Cittadini ed imprese richiedono chiarezze e un programma strategico di lungo respiro, per non azzoppare il paese piu' di quanto questo Governo abbia gia' fatto" ha concluso l'assessore.

Dopo la diffusione delle indiscrezioni sulla prima bozza di Quarto Conto Energia, è intervenuto anche Massimo Sapienza, coordinatore nazionale di SOS rinnovabili, sottolinenando come il Decreto Legislativo Romani non sia grave soltanto per il settore dell'energia rinnovabile, ma crei un precedente che scoraggia qualsiasi intervento infrastrutturale nel nostro Paese, in quanto comunque passibile di essere modificato in itinere da una legge retroattiva che cambia le condizioni iniziali e le regole del gioco. Le conseguenze immediate, secondo Sapienza, riguardano ora aziende e lavoratori del settore e dell'indotto, ma si ripercuotono sull'affidabilità e la credibilità dell'Italia agli occhi degli investitori esteri e del mercato italiano stesso.

Utilizzando proprio il punto della affidabilità e del legittimo affidamento sulla certezza del diritto, alcune associazioni hanno anche annunciato che proporranno ricorso presso la Commissione Europea che, dunque, si troverà a decidere come dipanare lo "gnommero" tanto per usare una espressione romanesca cara a Gadda, cioè l'ingarbugliata matassa sulle rinnovabili venutasi a creare in Italia: intervistato dal Soel 24 Ore su un altro argomento, lo sloveno Janez Potocnik, Commissario Ue all'Ambiente, aveva detto:"Con normative stabili, che diano prevedibilita' a consumatori e investitori", l'Italia deve puntare sulle fonti rinnovabili, per compensare la crisi nucleare". 

"Dobbiamo cambiare il modo di vivere, di produrre, di consumare. Quando parliamo di green economy significa che dobbiamo usare le nostre risorse in modo piu' intelligente, piu' efficiente". La crisi in Giappone "senza dubbio portera' a un ripensamento degli indirizzi nucleari, ma sara' una scelta di ogni Paese. Abbiamo deciso di rendere piu' severi gli standard di sicurezza, ma l'incidente di Fukushima ci impone di rafforzare il contributo delle fonti rinnovabili di energia per compensare la riduzione prevedibile del nucleare". Per questo, spiega il commissario Ue, "il sostegno al settore deve essere prevedibile e a lungo termine". Appunto: prevedibile ed a lungo temine.

Andrea Marchetti

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29/03/2011 23:50

Ma togliere o diminuire gli incentivi vorrà anche dire tagliare proporzionalmente il supplemento (la famosa voce A3) per incentivare le energie rinnovabili che tutti paghiamo nella boletta ENEL?
Non è che sparisce l'incentivo ma il sovrapprezzo resta?

A proposito, qualcuno ha mai fatto un bilancio tra quanto abbiamo pagato di più e quanto è stato erogato in incentivi?

E quanti sanno che da anni stiamo pagando in bolletta un contributo per lo smantellamento delle ormai dimenticate vecchie centrali nucleari italianè?
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30/03/2011 01:06

la versione definitiva quando si avrà? fra un paio di settimane?

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30/03/2011 10:39

Re:
tc-3, 30/03/2011 01.06:

la versione definitiva quando si avrà? fra un paio di settimane?




Il governo dovrebbe darsi una mossa a render noto il decreto attuativo: molte aziende del settore rischiano la bancarotta e tutta questa incertezza non fa bene a nessuno (escluso chi ha interesse nel nucleare). [SM=x44465]
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30/03/2011 16:39

Re: Re:
Etrusco, 30/03/2011 10.39:




Il governo dovrebbe darsi una mossa a render noto il decreto attuativo: molte aziende del settore rischiano la bancarotta e tutta questa incertezza non fa bene a nessuno (escluso chi ha interesse nel nucleare). [SM=x44465]



eh lo so che dovrebbe darsi una mossa... anche per i privati che vogliono investire in questo settore, magari tralasciando anche gli interessi di chi vuole fare vari MW...

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31/03/2011 11:58

Norme e Tributi > Edilizia e Ambiente

Al debutto la «Dia» per le fonti rinnovabili

La «nuova Dia» prova il debutto La «nuova Dia» prova il debutto

Nuovi obblighi per le fonti rinnovabili e promozione del risparmio energetico. Queste le linee guida del decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011 (pubblicato nel Supplemento Ordinario n. 81 della «Gazzetta Ufficiale» n. 71 del 28 marzo) che è entrato in vigore ieri.
Atteso dal 5 dicembre (quando era scaduto il termine base della delega contenuta nella Comunitaria 2009), il decreto legislativo attua la direttiva per la «promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili» n. 28 del 23 aprile 2009.

L'obiettivo dell'intervento normativo è porre le basi per permettere all'Italia di adempiere entro il 2020 all'obbligo di utilizzo di fonti rinnovabili assegnatole in sede comunitaria, che è pari al 17% del consumo finale lordo di energia (inteso come aggregato dei consumi elettrici, dei trasporti e della climatizzazione).

Il decreto concentra l'intervento su due principali filoni. Da un lato sono stati introdotti nuovi incentivi e obblighi per l'uso delle fonti rinnovabili, quali fonti energetiche primarie per la generazione elettrica e per la climatizzazione degli ambienti, e in relazione ai biocarburanti per il trasporto. Il secondo campo di intervento è la promozione del risparmio energetico finalizzato a ridurre il consumo complessivo sul quale, nel 2020, andrà calcolata la quota nazionale.

Oltre ai temi già ampiamente discussi, quali il passaggio dal 3° al 4° conto energia il 1° giugno 2011 (oggetto di un decreto ministeriale in corso di predisposizione) e la previsione di limiti all'uso delle aree agricole per l'installazione di impianti fotovoltaici, il provvedimento introduce norme di dettaglio di particolare interesse.

Sotto il profilo autorizzatorio rilevano l'obbligo di una valutazione di impatto ambientale cumulativa per impianti localizzati sulla stessa area o in aree contigue e la previsione dell'accelerazione e semplificazione degli iter finalizzati alla sostituzione di impianti energetici preesistenti. Per gli impianti in fase di cantiere il decreto interviene sulle varianti al progetto autorizzato, prevedendo che l'autorizzazione unica deve essere rinnovata in caso di modifiche sostanziali, individuate non in base alla potenza dell'impianto (salvo si incida sulla potenza termica), ma in funzione di dimensioni, volumi e sedime occupato (i dettagli sono demandati a un decreto ministeriale).

Viene introdotta la procedura abilitativa semplificata (Pas): si tratta di un provvedimento disegnato sulla falsa riga della Dia edilizia, volto a sostituire Dia e Scia in campo energetico, per esempio per la predisposizioni di impianti fotovoltaici e mini-eolici. Questa procedura potrà essere resa applicabile dalle regioni a impianti fino a 1 MW di potenza e le Dia vigenti potranno essere convertite, su istanza di parte, alla Pas.

I nuovi edifici e le ristrutturazioni rilevanti sono fatti oggetto di obbligo di utilizzo di fonti rinnovabili per almeno il 50% dei consumi energetici correlati alla produzione di acqua calda sanitaria e di quote comprese fra il 20% e il 50% (crescenti dal 2012 al 2017) dei consumi aggregati per acqua calda sanitaria e climatizzazione degli ambienti (nei centri storici gli obblighi sono dimezzati). Non sono incentivati gli impianti che servono a raggiungere la quota d'obbligo negli edifici. Rilevante la norma che prevede che l'installazione di pompe di calore è considerata estensione dell'impianto idrico-sanitario esistente.

Nell'ambito dell'obiettivo al 2020, almeno il 10% del consumo energetico associato ai trasporti dovrà essere soddisfatto con fonti rinnovabili. Viene, dunque, prevista l'accelerazione dei permessi per la distribuzione del biometano tramite pompe di carburante esistenti. I biocombustibili dovranno soddisfare criteri di sostenibilità (sociale e ambientale).
La concessione di aree pubbliche e di siti militari per l'installazione di impianti di generazione da fonti rinnovabili è possibile, ma solo tramite gara.

LA PAROLA CHIAVE
Il consumo aggregato
Il consumo energetico aggregato per la generazione elettrica, i trasporti e la climatizzazione è la base del calcolo della quota d'obbligo italiana al 2020. L'obbligo è di far sì che, con investimenti sulle fonti rinnovabili e sul risparmio energetico, fra nove anni il 17% del consumo finale lordo di energia sia prodotto da fonti rinnovabili. La sfida consiste in una valutazione prognostica del fabbisogno nazionale aggregato nel medio periodo, tenendo in considerazione la variabilità della congiuntura e le soluzioni di contenimento dei consumi.

Fonte: Il Sole 24 Ore

[Modificato da Etrusco 31/03/2011 12:05]

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20/04/2011 00:16

Habemus IV Conto Energia!

Martedì 19 Aprile 2011 17:36    Scritto da Andrea Marchetti
   

quarto-conto-energia-bozza

Habemus Quarto Conto Energia! Finalmente la fumata è bianca: dopo un lungo periodo d'attesa segnato da proposte, polemiche e battaglie  sui dati e sui costi delle rinnovabili in Italia,  la bozza del Quarto Conto Energia è pronta e contiene i criteri e le nuove tariffe incentivanti che andranno a premiare la produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici. Il Terzo Conto Energia, infatti,  è agli sgoccioli e gli incentivi al fotovoltaico previste da quest'ultimo non saranno più in vigore a partire dal 31 Maggio prossimo venturo.

La bozza, che sarà visionata domani dalla Conferenza Stato Regioni, è contenuta in un decreto di 25 articoli più alcuni allegati e dovrebbe applicarsi, dunque, agli impianti che entreranno in esercizio a partire dal primo Giugno 2011 fino a tutto il 2016, per un "obiettivo indicativo di potenza installata a livello nazionale di circa 23 mila Mw corrispondente ad un costo indicativo cumulato annuo degli incentivi stimabile tra 6 e 7 miliardi di euro” .

La v

Sembra confermato il meccanismo di riduzione progressiva degli incentivi secondo scaglioni e cadenze temporali predeterminate per meglio ottenere " un allineamento graduale dell’incentivo pubblico con i costi delle tecnologie, in linea con le politiche adottate nei principali paesi europei e",dall'altro lato mantenere " stabilità e certezza sul mercato”.

Ci sarà, poi, un periodo tranistorio, fino al 31 dicembre 2012, per dare quella tutela degli nvestimenti in corso chiesta a gran voce dalle associazioni degli imprenditori del settore, specie per gli impianti di più grandi dimensioni. Si prevede, infatti, di dare "gradualità al processo di ridefinizione della disciplina vigente " così da assicurare anche " il controllo degli oneri conseguenti”.

Nel periodo transitorio, dunque, cioè dal 1 Giugno di quest'anno fino a tutt il 2012, i grandi impianti fotovoltaici potranno godere di un periodo cosiddetto " di sostegno", a cui saranno destinatei, in totale, di 820 mln di euro (447 mln fino a dicembre 2011, 373 mln fino alla fine del 2012) per un obiettivo di potenza complessiva di 3100 MW (1350 nel primo periodo, 1750 per quel che riguarda il 2012). Gli impianti più piccoli, invece, sono ammessi all’incentivo senza limiti di costo annuo, fatte salve le riduzioni tariffarie” previste in una tabella che comprende incentivi a scalare da giugno a dicembre 2011 e con un ' ulteriore riduzione a metà 2012 e poi alla fine dello stesso anno.

 

Con il 2013, poi, dovrebbe trovare attuazione anche in Italia il cosiddetto "modello tedesco", un meccanismo simile a quello usato in Germania: fino al 2016 (anno in cui è pevisto il raggiungimento della grid parity ed a aprtire dal quale, dunque, il fotovoltaico non dovrebbe aver più bisogno di incentivi) si prevede un costo totale degli incentivi pari a  1,361 mld di euro per un obiettivo di potenza di 9770 Mw . Gli incentivi, proprio cme accade in Germania, dovranno calare con l'aumentare della potenza installata. La previsione, dunque,  è quella di uno stanziamento di fondi che vada a diminuire, dai 240 milioni di costo indicativamente previsto per il primo semestre del 2013, fino a ridursi a 86 milioni nel secondo semestre del 2016. L' obiettivo di potenza incentivabile, invece, salirà dai 1115 Mw del 2013 fino ai 1480 Mw del secondo semestre 2016.

 

Il meccanismo prevede un sistema di calcoli secondo i quali la somma dei costi di un determinato semestre, complessivamente attribuibile sotto forma di incentivi, dà luogo ai costi economici del periodo stesso. Tuttavia, qualora tali costi venissero superati, si passerebbe a quelli del periodo successivo.

Un trattamento particolare, poi, sarà riservato agli impianti fotovoltaici integrati ed a quelli a concentrazione. Dopo il periodo transitorio è previsto, dal 2013, un ammontare complessivo di spese per gli incentivi variabile, a seconda della tipologia di impianto,  dai 19 ai 22 milioni di euro, per quanto riguarda il primo semestre. Lo stanziamento previsto, invece, varierà dai 26 ai 30 milioni nel secondo semestre. Nel 2014, invece, saranno queste le somme a disposizione:  da 32 a 37 mln per il primo semeste, e da 38 a 44 mln nel secondo semestre. Gli obiettivi di potenza sono previsti in 50 Mw nel primo semestre e 70 MW nel secondo semestre 2013, 90 MW nel primo e 110 MW nel secondo semestre 2014.

Sono evidenti, dunque, i tagli effettuati agli incentivi al fotovoltaico, ma, in attesa delle reazioni, di cui vi daremo conto già a partire da domani, speriamo che, dopo tanta attesa, il Quarto Conto Energia si riveli n grado di rendere competitiva l'industria italiana del fotovoltaico, così da avere evidenti ricadute anche dal punto di vista ambientale.

Andrea Marchetti

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11/05/2011 10:17

Etru, questo è il mio lavoro (sono un progettista termotecnico e fotovoltaico) e ti dico che sta questione degli incentivi è veramente assurda!!!

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Re:
papparana, 11/05/2011 10.17:

Etru, questo è il mio lavoro (sono un progettista termotecnico e fotovoltaico) e ti dico che sta questione degli incentivi è veramente assurda!!!




Complimenti! Un bel settore [SM=x44462]
Probabilmente abbiamo qualche conoscenza in comune...
Per caso hai partecipato ai lavori fatti anni fa a Norcia?

Quanto alle tempeste che stanno mettendo a disagio le aziende che hanno investito in questo settore è un vero scandalo:
negli altri paesi UE i vari stati danno direttive ed incentivi a lungo termine e non si permetterebbero mai di cambiare le regole, all'improvviso, durante il gioco, mettendo in ginocchio chi ha fatto grandi investimenti in cui può rientrare solo sul lungo tempo.

Ovviamente è lecito pensare che tutto questo casino venga fatto per favorire il ritorno al nucleare. [SM=x44465]
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13/05/2011 12:24

Re: Re:
Etrusco, 11/05/2011 11.48:




Complimenti! Un bel settore [SM=x44462]
Probabilmente abbiamo qualche conoscenza in comune...
Per caso hai partecipato ai lavori fatti anni fa a Norcia?

Quanto alle tempeste che stanno mettendo a disagio le aziende che hanno investito in questo settore è un vero scandalo:
negli altri paesi UE i vari stati danno direttive ed incentivi a lungo termine e non si permetterebbero mai di cambiare le regole, all'improvviso, durante il gioco, mettendo in ginocchio chi ha fatto grandi investimenti in cui può rientrare solo sul lungo tempo.

Ovviamente è lecito pensare che tutto questo casino venga fatto per favorire il ritorno al nucleare. [SM=x44465]





Ti dirò di più Etru! Nel mio lavoro ho avuto a che fare addirittura con leggi "retroattive". Siamo al massimo dell'assurdo e aggiungerei anche dell'illegale. Penso che solo in Italia siamo capaci di fare questo. I nostri amati politici, sia che si parli del Nano e sia che si parli del Mortadella, pensano solo ai cazzi loro, come tutti!!!!!

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papparana, 13/05/2011 12.24:



Ti dirò di più Etru! Nel mio lavoro ho avuto a che fare addirittura con leggi "retroattive". Siamo al massimo dell'assurdo e aggiungerei anche dell'illegale. Penso che solo in Italia siamo capaci di fare questo. I nostri amati politici, sia che si parli del Nano e sia che si parli del Mortadella, pensano solo ai cazzi loro, come tutti!!!!!




Si, purtroppo ne so qualcosa anch'io [SM=x44465] [SM=x44493]
Però è assurdo: far leggi retroattive peggiorative significa mettere in ginocchio le aziende che cercano di far uscire dalla crisi l'Italia, nel loro piccolo, per quel che possono creare investimenti ed occupazione.... [SM=x44472]
Anche Pecoraro quando stava al Ministero ne combinava di guai... ne saprai qualcosa anche sulle manovre per la presidenza del Parco dei Monti Sibillini, immagino...
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Re:
Etrusco, 13/05/2011 12.42:




Si, purtroppo ne so qualcosa anch'io [SM=x44465] [SM=x44493]
Però è assurdo: far leggi retroattive peggiorative significa mettere in ginocchio le aziende che cercano di far uscire dalla crisi l'Italia, nel loro piccolo, per quel che possono creare investimenti ed occupazione.... [SM=x44472]
Anche Pecoraro quando stava al Ministero ne combinava di guai... ne saprai qualcosa anche sulle manovre per la presidenza del Parco dei Monti Sibillini, immagino...




No Etru, non ne so niente. Comunque il 4° conto è uscito in gazzetta. Devo ancora leggermelo!

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26/05/2011 12:31

Ma allora? ci sono ancora gli incentivi se voglio mettere i pannelli fotovoltaici sul tetto di casa mia?
Quanto sono?
C'è ancora differenza se li appoggio sulle tegole o se li integro nel tetto al posto delle tegole sobbarcandomi dei lavori di smuratura e muratura?
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06/06/2011 09:53

Re:
Romantico impalatore, 26/05/2011 12.31:

Ma allora? ci sono ancora gli incentivi se voglio mettere i pannelli fotovoltaici sul tetto di casa mia?
Quanto sono?
C'è ancora differenza se li appoggio sulle tegole o se li integro nel tetto al posto delle tegole sobbarcandomi dei lavori di smuratura e muratura?




Si gli incentivi ci sono ancora e non c'è differenza se l'impianto è integrato o parzialmente integrato.

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06/06/2011 16:22

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07/06/2011 09:07

Re:
papparana, 06/06/2011 16.22:

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07/06/2011 09:15

Vediamo il punto della situazione:

''Anche l'alto Lazio scommette sulla Green Economy''.

Installati finora 1.397 impianti fotovoltaici per 143,8 MW.

Nel 2010 la provincia di Viterbo terza in Italia per energia prodotta da fotovoltaico

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''Anche la Tuscia scommette sulla green economy''. Installati finora 1.397 impianti fotovoltaici per 143,8 MW. Nel 2010 la provincia di Viterbo terza in Italia per energia prodotta da fotovoltaico. Convegno della Cna presso la Camera di Commercio di Viterbo

E' una scelta irreversibile, quella delle energie rinnovabili, anche nella Tuscia. Nonostante gli ultimi mesi siano stati segnati da un'incertezza normativa che ha paralizzato, per diverso tempo, il mercato e il quarto conto energia, in vigore dal 1° giugno, contenga il taglio degli incentivi agli impianti fotovoltaici e pesanti vincoli burocratici, non c'è alternativa agli investimenti nelle fonti pulite. La green economy resta la vera scommessa per il territorio. Lo sostiene la Cna Associazione Provinciale di Viterbo, che per mercoledì prossimo, 8 giugno, ha organizzato un convegno proprio sul tema: "Energie rinnovabili, quali scelte per il futuro".

L'appuntamento è fissato per le ore 17,30 nel capoluogo, presso la sala conferenze della Camera di Commercio (in via Fratelli Rosselli 4). Dopo il saluto di Luigia Melaragni, segretaria provinciale della Cna, e l'introduzione di Maurizio Mancini, responsabile provinciale di CNA Installazione e Impianti, il programma prevede le comunicazioni di Barbara Gatto, del Dipartimento Competitività e Ambiente della Cna nazionale, che approfondirà tutti gli aspetti del decreto legislativo di recepimento della direttiva europea sulla promozione dell'uso di energia da fonti rinnovabili e del "quarto conto energia", e di Guido Pesaro, responsabile nazionale di CNA Installazione Impianti, che parlerà del sistema di qualificazione degli installatori secondo la direttiva europea. Argomento, quest'ultimo, di grande interesse, considerato che dal 1° agosto 2013, per poter installare impianti fotovoltaici, le imprese dovranno essere in possesso di un attestato di qualificazione professionale rilasciato da un Ente accreditato a conclusione di un percorso formativo obbligatorio.

Le conclusioni saranno affidate a Tommaso Campanile, responsabile del Dipartimento Competitività e Ambiente della CNA nazionale.
  
"Il quarto conto energia non è certo il provvedimento che attendevamo. Oltre al calo degli incentivi, preoccupano le ulteriori complicazioni introdotte per gli iter autorizzativi -osserva Melaragni-. Il mercato torna però a muoversi, perché comunque è ormai chiaro a tutti che per il futuro lo sviluppo non potrà non coniugarsi con la sostenibilità ambientale e che questo dell'economia verde è l'unico settore ad aver creato, in tempi di crisi durissima, ricchezza e occupazione. E' compito del governo recuperare ritardi inaccettabili, aprendo finalmente il confronto su un piano nazionale per l'energia, su una strategia di lungo periodo. Riteniamo altresì urgente che ci si doti di linee guida affinché l'installazione degli impianti avvenga nel rispetto dell'ambiente e del paesaggio".

"Nel Viterbese, opera un robusto sistema di imprese con forti potenzialità di crescita nel campo delle rinnovabili e dell'efficienza energetica: sono almeno un migliaio le realtà interessate, anche a breve termine, se facciamo riferimento all'impiantistica, alla carpenteria metallica e al movimento terra", evidenzia Mancini, aggiungendo che "nel 2010, nella graduatoria delle province italiane, ci siamo classificati al 3° posto, dopo Lecce e Bari, per energia prodotta dal fotovoltaico, con il 3,9% sul totale nazionale, in virtù degli investimenti realizzati a Montalto di Castro, mentre abbiamo guadagnato la 5^ posizione, preceduti da Lecce, Brindisi, Bari e Ravenna, per potenza installata, con il 3,2%".

Ecco i numeri forniti dal responsabile di Cna Installazione e Impianti, sulla base dei dati del Gse (Gestore Servizi Energetici): fino ad oggi, nella Tuscia sono stati installati 1.397 impianti fotovoltaici, per una potenza di 143,8 MW. A fare la parte del leone, è, appunto, Montalto, con 114,25 MW da 126 impianti. Seguono Orte (8,24 MW da 19 impianti), Tarquinia (4,34 MW da 71 impianti), Viterbo (3,83 MW da 216 impianti), Nepi (2,65 MW da 65 impianti) e Tuscania (1,66 MW da 64 impianti). Negli altri comuni, la potenza è inferiore a 1 MW.

Info: Cna, a Viterbo, in via I Maggio 3. Telefono 0761.2291.

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07/06/2011 09:22

papparana, 06/06/2011 09.53:



Si gli incentivi ci sono ancora e non c'è differenza se l'impianto è integrato o parzialmente integrato.



Però tu, sul tuo blog scrivi (immagino riportando dalla G.U.):
"Tariffe diverse sono previste per gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative. Si tratta di impianti fotovoltaici tra 1 kW e 5 MW che utilizzano moduli non convenzionali e componenti speciali, sviluppati specificatamente per integrarsi e sostituire elementi architettonici.
Tutte le tariffe applicabili dal 1° giugno 2011 alla fine del 2016, sono indicate nell’Allegato 5, Tabelle da 6 a 9." [SM=x44515]

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05/07/2011 09:36

La Manovra Finanziaria ammazza sviluppo e energie rinnovabili:

ENERGIE RINNOVABILI - Il taglio del 30% di «tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni»
presenti in bolletta torna nel testo del decreto secondo le indiscrezioni battute dalle agenzie. Ma il Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo smentisce: «Non mi risulta» e il ministro dello Sviluppo Paolo Romani precisa in una nota: «Nessun taglio». Allo scopo di ridurre il costo finale dell'energia per i consumatori e le imprese, recitava invece l'articolo 35 dell'ultima bozza circolata, «a decorrere dal 1 gennaio 2012 tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni, comunque gravanti sulle componenti tariffarie relative alle forniture di energia elettrica e gas naturale, previste da norme di legge o da regolamenti sono ridotti del 30% rispetto a quelli applicabili alla data del 31 dicembre 2010».
L'entità degli incentivi, dei benefici e delle agevolazioni sarà rideterminata dal Ministero dello Sviluppo su proposta dell'Autorità per l'energia entro 90 giorni.
Sul «giallo» del testo inviato al Quirinale, l'opposizione va all'attacco: «Nonostante le smentite dei ministri Romani e Prestigiacomo, il testo contiene tagli - dice il senatore del Pd Salvatore Tomaselli -. Con questa misura, ancora una volta, il Governo cede al populismo della Lega, danneggiando il settore delle rinnovabili con l'ennesimo colpo di mannaia dopo quanto avvenuto nelle settimane passate con il
forte ridimensionamento degli incentivi al fotovoltaico».

Fonte: Corriere della Sera, 4 luglio 2011

Dio maledica Lega e PdL! [SM=x44493] E che l'Argangelo Michele li scaraventi tutti nelle viscere dell'Inferno! [SM=x44492] [SM=x44491]
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02/09/2011 15:21

MANOVRA: PROTESTANO LE IMPRESE DELLERINNOVABILI PER IL CAOS
– 1 settembre 2011

In 18 mesi, le condizioni di legge sulle energie rinnovabili sono state cambiate 6 volte Troppo caos: impossibile lavorare


Cresce la preoccupazione da parte degli imprenditori che operano nel settore ‘green’ e nella produzione di energia da fonti rinnovabili, riguardo la possibilità di dover pagare la Robin tax, ovvero l’imposta Ires sul reddito d’impresa.
“Anche noi uniamo la nostra voce a chi protesta per l’estensione della Robin Tax alle rinnovabili, la verità è che non riusciamo a fare impresa in queste condizioni” afferma Averaldo Farri, consigliere delegato di Power-One, la società aretina impegnata nel settore degli inverter fotovoltaici. “Non è possibile pianificare investimenti, assunzioni, politiche industriali e commerciali in queste condizioni di incertezza” denuncia Farri.

Il fulcro della protesta deriva dal fatto che in soli “18 mesi, le condizioni di legge sulle energie rinnovabili sono state cambiate sei volte: a marzo 2010 avevamo il II° conto energia, a maggio 2011 è stato varato il decreto salva Alcoa che ha esteso le condizioni del II° conte energia al giugno 2011, ad agosto 2010 è stato varato il III° conto energia che avrebbe dovuto entrare in vigore a luglio 2011, a marzo 2011 è intervenuto il decreto ammazza rinnovabili, a maggio 2011 è stato varato il IV° conto energia che entrava in vigore a luglio 2011, con però un’estensione del III° conto energia fino a fine agosto 2011 per color i quali avevano cominciato gli impianti in gennaio e febbraio 2011, ad agosto 2011 si introduce la Robin Tax su un sistema incentivante che a maggio era già stato tagliato del 30%”.

“Insomma tanta confusione e poco certezze”
, insiste Farri. “È veramente complicato lavorare in queste condizioni, specialmente nella consapevolezza che solo l’Iva sul fotovoltaico ha fruttato allo Stato almeno 1 miliardo di euro nell’anno 2010, che il sistema ha creato 35000 nuovi posti di lavoro in 2 anni, che siamo la sola industria che cresce e che dà prospettive di lungo termine al settore energetico italiano. Come impresa siamo sconcertati ed è l’unico commento che possiamo fare in questa situazione”.

(1 Settembre 2011)
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