Dandini: "Andrò in onda comunque Non so dove, forse su Sky o su La7"
"Volevo prendermi un anno sabbatico, ma per tigna non lo farò e andrò in onda: dove non lo so. So solo che lo facciamo perché dopo quattro mesi che lavoriamo dobbiamo sfogare". Così Serena Dandini in conferenza stampa all'indomani della bocciatura 1 da parte del cda Rai del contratto di Parla con me. "Al massimo lo faremo in piazza, può essere La7, può essere Sky, può essere il cinema. Dateci il tempo...", aggiunge Dandini.
''Esco dalla Rai senza neanche un paio di calze. Anzi, lascio all'azienda un baule con tutti i miei vestiti neri'' ha aggiunto la Dandini. ''Cacciarmi dalla Rai non costa nulla - ha aggiunto -. Non ho mai voluto un contratto in esclusiva con l'azienda, né cariche dirigenziali, che mi sono state offerte, ma che ho sempre rifiutato perché volevo essere libera. Sono pagata bene, ma a progetto. Quindi non ho tredicesime, quattordicesime e quant'altro'', ha detto riferendosi alle accuse di essere 'avida'. E poi una frecciata alla Lei: "'Al direttore generale Lorenza Lei avevo creduto, non capisco cosa sia successo. Comunque è molto più brava di Masi, infatti sta facendo tutto quello che Masi non è riuscito a fare''
All'appuntamento con la stampa, fissato dalla Dandini alle 12.30 a Roma, si sono presentati anche Michele Santoro e Sandro Ruotolo, Domenico Procacci, numero uno della Fandango, e Andrea Salerno, direttore editoriale della casa di produzione. Nei giorni scorsi Santoro, anche lui reduce dall'addio alla Rai, ha lanciato l'associazione no profit 'Servizio pubblico', che farà da base al suo nuovo programma 'Comizi d'amore', in onda da fine ottobre su un network di tv locali su digitale e sulla piattaforma Sky, ma anche sul web, sul modello di 'Raiperunanotte' e 'Tuttiinpiedi'. Con Serena Dandini "siamo amici. siamo pronti a dare una mano, anche a fare il trasloco..", ha detto Santoro: "Una sola cosa grave: se non si riesce a usare la parola censura, vuol dire che la parola censura è censurata".
La solidarietà dei colleghi. "Uno comincia a dubitare che abbia un senso stare in Rai". Lucia Annunziata, conduttrice di In mezz'ora su Raitre commenta così su Radio 24 la decisione del cda Rai di non rinnovare il contratto per la trasmissione della Dandini. "Io sarò l'ultima ad abbandonare il servizio pubblico, ma si pone il problema - ha aggiunto la Annunziata -. Il rischio è di fare la foglia di fico di un'operazione di smantellamento". Di una rete che si sta smontando a pezzi parla anche Giovanni Floris, conduttore di Ballarò "Un'altra perdita grave per Raitre. C'è la sensazione che si smonti a pezzi una rete del servizio pubblico, tra l'altro in condizioni in cui il mercato concorrente si è fatto molto aggressivo. Ha ragione il presidente Garimberti: è una decisione che sembra ispirata da logiche estranee agli interessi della azienda ed alle strategie di mercato". Sgomento per il provvedimento della Rai è stato il sentimento suscitato nel Trio Medusa: "Eravamo convinti si sarebbe arrivati a un traguardo positivo. Vogliamo esprimere un'assoluta solidarietà al gruppo di Serena Dandini e speriamo che questa votazione 5 a 4 di ieri sia solo l'andata, perché non conosciamo nessun allenatore che si lascerebbe scappare una giocatrice come lei". Un sogno svanito, quello di lavorare nella stessa azienda, per Victotria Cabello, prossima conduttice di Quelli che il calcio...: "Mi rattrista che Serena non ci sia - ha detto la Cabello durante la presentazione della nuova edizione di 'Quello che il calcio' -. Sono cresciuta con i suoi programmi, la considero una grandissima donna non solo a livello professionale, ma anche umano. Con lei sono stata sempre in concorrenza quando ero a La7 e ora che sono arrivata in Rai lei non c'è".
Martedì Lei in Vigilanza. Martedì prossimo alle 21.00 si riunirà, sotto la presidenza di Sergio Zavoli, la commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. All'ordine del giorno l'audizione del direttore generale della Rai, Lorenza Lei.
Fonte:
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