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Testo Concia

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2020 20:59
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13/10/2009 19:04

Omofobia, ritorna il caso Binetti
Concia (pd): «mi vergogno di questo parlamento».
Carfagna: «un errore dei democratici»

Omofobia, testo bocciato alla Camera
E nel Pd esplode il caso Binetti
Approvata la pregiudiziale dell'Udc.


La deputata teodem vota con la maggioranza. Franceschini: «Un problema»

La relatrice del testo, Paola Concia del Pd
(Lapresse)

ROMA - Si ferma alla Camera il cammino della proposta di legge sull'omofobia. L'assemblea di Montecitorio ha approvato, con i voti di Pdl e Lega, la questione pregiudiziale avanzata dall'Udc. Il testo, presentato da Paola Concia del Pd, è stato così affossato con 285 voti a favore, 222 contrari e 13 astensioni. Democratici e Idv hanno votato contro.

LA RETROMARCIA - In sostanza, non si procederà più all'esame del provvedimento che inseriva tra le aggravanti dei reati i fatti commessi «per finalità inerenti all’orientamento o alla discriminazione sessuale della persona offesa dal reato».
La maggioranza, insieme all'Udc, aveva chiesto un rinvio in Commissione.
Tuttavia, una volta in Aula, il Pdl ha cambiato idea e ha votato per il proseguimento dell'esame e l’immediata votazione della pregiudiziale di costituzionalità.
«C’era un accordo - spiega Beatrice Lorenzin del Pdl - per rinviare il testo in Commissione, rimediare ai profili di incostituzionalità e poi riportare rapidamente il ddl all'esame dell'aula entro novembre.
Poi, poco prima della votazione, un esponente del Pd si è avvicinato ai banchi della presidenza e ha spiegato che o si esplicitava il ritorno in Aula a novembre o loro avrebbero votato contro.
A quel punto, violato il patto, anche noi abbiamo votato contro».


CASO BINETTI - L'esito in aula provoca un aspro scontro tra maggioranza e opposizione. E suscita malumori all'interno del Pd.
La deputata Paola Binetti ha infatti votato con il centrodestra la pregiudiziale di costituzionalità.
Durissimo il commento di Dario Franceschini: «È un problema, un signor problema».
«La legge è stata bocciata dalla destra ed è una vergogna, perché dopo che tanti si erano detti disponibili a norme contro l'omofobia, che non dovrebbero avere colore politico, hanno votato compatti insieme all'Udc per bloccare la legge.
La risposta che si dà agli omosessuali è che la legge non si fa, dovrebbero vergognarsi».
La Binetti risponde alle critiche:
«Per come era formulata la legge, le mie opinioni sull'omosessualità potevano essere individuate come un reato...

le mie e quelle di tante altre persone.
Il testo era ambiguo, io ho votato per rinviarlo in Commissione e migliorarlo ma la richiesta di rinvio è stata bocciata.
C’era un'ambiguità che giustificava le mie riserve».

Secondo Pierluigi Bersani, il fatto che la Binetti si sia
allineata alla maggioranza dimostra che nel Pd «qualche problema c'è», ma ad affossare la legge è stata «la maggioranza».
«Non vorrei che passasse in seconda linea il fatto di fondo», aggiunge il candidato alla segreteria del Pd, ovvero «che altri hanno fermato la legge. La maggioranza ha votato contro».

Durissimo il commento della relatrice del testo, Paola Concia del Pd:
«Mi vergogno di far parte di questo Parlamento.
Il Pdl ha detto bugie, mentre il mio gruppo senza avvertirmi ha cambiato idea e ha votato contro la possibilità di tenere in vita questa legge con il suo ritorno in commissione».

«Questo testo ormai è morto, ma il Pd ne presenterà uno nuovo e chiederà che si lavori subito in Commissione su di esso, per discuterlo in aula a novembre» annuncia Marina Sereni, vice capo gruppo del Pd alla Camera.
La Sereni spiega perché il Pd non ha appoggiato la richiesta di rinviare la legge in Commissione, che forse avrebbe preservato il testo dal successivo scivolone sulle pregiudiziali.
«Noi eravamo disponibili a un rinvio, purché accompagnato dall'impegno a calendarizzarlo di nuovo a novembre.
Senza questo impegno si sarebbe trattato di un rinvio 'sine die'.
Non avevamo chiesto la luna».


PDL - Nel Pdl, 9 deputati - soprattutto "finiani" - hanno votato contro la pregiudiziale di incostituzionalità:
Italo Bocchino, Carmelo Briguglio, Giuseppe Calderisi, Benedetto Della Vedova, Chiara Moroni, Flavia Perina, Mario Pepe, Roberto Tortoli e Adolfo Urso.
Nel Pdl si sono registrate anche 10 astensioni tra cui quelle dei ministri Elio Vito e Gianfranco Rotondi e della presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno.
«Il Pd non ha mantenuto i patti - afferma Beatrice Lorenzin -. Avevamo raggiunto un accordo per cui, per rimediare ai vizi di costituzionalità della norma, si rinviava all'esame della commissione. Arrivando in tempi brevissimi a riportare il testo in aula. Violato il patto, anche noi abbiamo votato contro».

CARFAGNA - Sulla vicenda interviene anche il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna: «Mi farò garante, come ministro competente, di riparare all'errore commesso dal Partito democratico, proponendo al Consiglio dei ministri un disegno di legge che preveda aggravanti per tutti i fattori discriminanti previsti dal Trattato di Lisbona, compresi quelli dell'età, della disabilità, dell'omosessualità e della transessualità». «Il Pd - aggiunge la Carfagna - ha sbagliato a non sostenere il rinvio della legge in Commissione, che ci avrebbe consentito di risolvere alcuni piccoli problemi di costituzionalità emersi in Commissione Affari Costituzionali e, quindi, di far tornare il testo in Aula entro novembre per la sua definitiva approvazione. Con questo comportamento il Pd ha finito per affossare una la legge di civiltà alla quale abbiamo lavorato insieme per oltre un anno, deludendo non soltanto me, ma anche tutti quegli italiani che la aspettavano da tempo»

UDC - Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, spiega le ragioni che hanno spinto il suo partito a sollevare la questione pregiudiziale: «Il Parlamento per seguire furori ideologici non può legiferare male, leggi confuse che non eliminano le discriminazioni ma anzi le accentuano. Penso a categorie come quella degli anziani o quella dei non autosufficienti. Sarebbero esse sì discriminate se avessimo approvato una legge di questo tipo».

IDV - L'Italia dei Valori si era detta fin da subito contraria al richiamo in commissione:
«C'è stato un anno di aggiustamenti su questo testo che è stato, tra l'altro, redatto a più voci, compresa quella della maggioranza.
Questa richiesta ci sembra dilatoria:
le lobby omofobe sono in lavoro permanente»
aveva detto il vice presidente della commissione Giustizia, Federico Palomba.


Fonte: Corriere della Sera - 13 ottobre 2009

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14/10/2009 09:19

Ma quelli del PD ci metteranno ancora tanto a capire che la Binetti è un infiltrata e a provvedere di conseguenza?
Vabbè che se non lo hanno ancora capito di D'Alema significa che han la testa un po' dura, ma questa quinta colonna mi sembra molto più grezza e visibile
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Re:
Renato Vallanzasca, 14/10/2009 9.19:

Ma quelli del PD ci metteranno ancora tanto a capire che la Binetti è un infiltrata e a provvedere di conseguenza?
Vabbè che se non lo hanno ancora capito di D'Alema significa che han la testa un po' dura, ma questa quinta colonna mi sembra molto più grezza e visibile




Non sono d'accordo, perchè sulle questioni etiche è anche normale
vedere trasversalità parlamentare.

Quello che mi inquieta invece è
la spiegazione della stessa Binetti che risponde alle critiche:
"Per come era formulata la legge,
le mie opinioni sull'omosessualità potevano essere individuate come un reato..."


Secondo me bisognerebbe approfondire meglio le sue convinzioni politiche sull'omosessualità:
quali sono esattamente queste sue opinioni che lei stessa riconosce a rischio di esser bollate come reato?

Non vorrei che risultassero discriminanti o vessatorie verso una minoranza (che poi tanto minoranza non è visto che gli omosessuali son circa il 10%)
in tal caso la Binetti sarebbe fuori luogo nel PD, ma anche nel PdL.

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PippyZzetta
14/10/2009 11:44

a prescindere dal fatto che non ho ancora capito cosa ci faccia la binetti nel pd (forse anche nell'udc sarebbe troppo cattoestemista) mi pare più plausibile e sensata la posizione della carfagna [SM=x44473]

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14/10/2009 11:55

Re:
piperitapatty, 14/10/2009 11.44:

a prescindere dal fatto che non ho ancora capito cosa ci faccia la binetti nel pd (forse anche nell'udc sarebbe troppo cattoestemista) mi pare più plausibile e sensata la posizione della carfagna [SM=x44473]




Io non ho capito invece quali sarebbero le reali opinioni della Binetti sull'omosessualità, ma ho anche paura di conoscerle.

Quanto alla Carfagna, la cosa mi puzza tanto di presa per i fondelli,
perchè a questa legge avevano contribuito tutti trasversalmente,
era più di 1 anno che ci si lavorava ed ora? Bisogna ricominciare da capo?

Il PD chiedeva solo un termine temporale certo.

In ogni caso il rischio sembra il medesimo: si rimanderà sine die questa legge
senza farla mai approdare a nulla di concreto. Bestione e Binetti saranno contenti. [SM=x44452]


[SM=x44467]
[Modificato da Etrusco 14/10/2009 11:57]

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14/10/2009 13:36

Re: Re:
Etrusco, 14/10/2009 10.13:




Non sono d'accordo, perchè sulle questioni etiche è anche normale
vedere trasversalità parlamentare.

Quello che mi inquieta invece è
la spiegazione della stessa Binetti che risponde alle critiche:
"Per come era formulata la legge,
le mie opinioni sull'omosessualità potevano essere individuate come un reato..."


Secondo me bisognerebbe approfondire meglio le sue convinzioni politiche sull'omosessualità:
quali sono esattamente queste sue opinioni che lei stessa riconosce a rischio di esser bollate come reato?

Non vorrei che risultassero discriminanti o vessatorie verso una minoranza (che poi tanto minoranza non è visto che gli omosessuali son circa il 10%)
in tal caso la Binetti sarebbe fuori luogo nel PD, ma anche nel PdL.





Credo che la Binetti sia della linea che concepisce l'omosessualità come una malattia...magari aggiungendo "inculabile" come recitava una frusta barzelletta che ironizzava sul cinese maccheronico
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14/10/2009 17:14

Re:
Renato Vallanzasca, 14/10/2009 9.19:

Ma quelli del PD ci metteranno ancora tanto a capire che la Binetti è un infiltrata e a provvedere di conseguenza?
Vabbè che se non lo hanno ancora capito di D'Alema significa che han la testa un po' dura, ma questa quinta colonna mi sembra molto più grezza e visibile




con quel nick, c'è da avere paura a contraddirti

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15/10/2009 10:17

L’Onu bacchetta l’Italia: è stato un passo indietro

La Carfagna: si a norme anti-discriminazioni
RAFFAELLO MASCI
ROMA

Il giorno dopo la bocciatura della legge sull’omofobia, gli umori sono pessimi - sia pur per ragioni differenti - in entrambi gli schieramenti politici, con punte di tensione estrema nel Pd, dove è scoppiato il «caso Binetti», la deputata cattolica che ha votato con la maggioranza. E la situazione si è fatta ancora più tesa quando su questo dibattito è calata una dura reprimenda dall’Onu. Per sbloccare questa situazione il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna ha accelerato la stesura un disegno di legge specifico contro le discriminazioni che già aveva in cantiere.

Ieri, dunque, parlando a Bruxelles, l’Alto commissario Onu per i diritti umani, signora Navi Pillay, ha definito la scelta del nostro parlamento come «un passo indietro» per i diritti di gay e lesbiche. Come se la cosa non bastasse, anche Amnesty International ha rincarato la dose, con una condanna di analogo tenore. Il Pd ha accusato la sconfitta molto duramente e si sta dilaniando sulle posizioni espresse dalla deputata Paola Binetti, a suo tempo candidata nella Margherita su sollecitazione, si disse, del cardinale Ruini (ora in pensione). I termini del dilemma sono, nella sostanza, quelli espressi da Paola Concia (relatrice della legge affossata): «Il partito deve scegliere: o io o la Binetti».

Ma dato che il Pd si era schierato già con la Concia e la sua legge, la Binetti va cacciata? Il segretario Franceschini aveva parlato della sua posizione come di «un bel problema», e la deputata dissidente ieri ha replicato che lascerà lo schieramento Franceschini in vista del congresso, per passare nelle fila di Bersani. Quest’ultimo, però, le ha risposto che lui è per un sistema di regole certe all’interno del partito, il che equivale a dire che chi aderisce alla disciplina di partito ha spazio, mentre chi non se la sente è fuori. Il cattolico Beppe Fioroni ha cercato una mediazione sottolineando come le «scelte di coscienza» non possano essere né eluse né sottovalutate.

Ma questo, a quanto pare, non consentirà alla Binetti di eludere il bivio che ha davanti: rimanere nel Pd (a certe condizioni) oppure uscirne. E’ stato lo stesso capogruppo Antonello Soro a ribadire che la questione è in questi termini. Quanto a lei, l’interessata, ha fatto sapere che non se ne andrà, almeno fino al congresso, poi si vedrà «e in ogni caso - ha detto- escludo un mio prossimo passaggio all’Udc». La lacerazione non è altrettanto profonda nel Pdl, ma anche lì i malumori serpeggiano. Ieri sono state molte le prese di posizione di cattolici di centrodestra che hanno plaudito al voto parlamentare, ma è del tutto evidente che la questione divide anche quel fronte. Già al momento del voto ci erano stati dei distinguo di grande peso (per esempio quelli di Italo Bocchino e di Adolfo Urso, tra gli altri).

Ieri poi hanno fatto sentire la loro voce, anche con toni piuttosto netti, alcuni esponenti liberal, come Benedetto della Vedova e l’ex ministro Carlo Vizzini. Anche per questo motivo il ministro Carfagna ha impresso una accelerazione al suo ufficio legislativo affinché appronti quanto prima (si parla di giorni più che di settimane) un ddl in linea con il trattato di Lisbona sulle discriminazioni in materia di razza, religione, sesso ma anche - spiegano i suoi tecnici - «orientamento sessuale e identità di genere» il che significa che si andrebbero ad istituire delle aggravanti al reato di violenza non solo per chi lo compie verso i gay («orientamento sessuale) ma anche verso i transgender (identità di genere), cosa che - sempre stando ai collaboratori della Carfagna - la norma bocciata dal Parlamento non avrebbe previsto.

Fonte

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15/10/2009 10:21

La Binetti rischia l'espulsione dal Pd Ultimatum della Concia: "O me o lei"

Democratici spaccati. Franceschini: «Riflettere sulla sua permanenza».
La deputata teodem: voterò Bersani.
L'ex ministro: allora accetti le regole
ROMA

Il Pd perde la battaglia sulla legge sull’omofobia, che viene bocciata alla Camera, ma in casa democratica a tener banco è il nuovo caso-Binetti: la parlamentare teodem, infatti, ha votato con la maggioranza scatenando il putiferio nel partito. E c'è chi ne chiede l'espulsione.

Franceschini parla di «grande problema» e definisce il voto della Binetti «inaccettabile»: «Si deve riflettere sulla stessa permanenza di paola nel Pd, ma non sono io a poter decidere: il segretario del partito non ha questi poteri», ha spiegato il segretario. «Io credo - ha precisato Franceschini - che questi non siano temi su cui ci possa essere libertà di coscienza. Sono chiamati in causa i valori fondativi, l’idea stessa del Pd, che ha al primo posto la lotta a tutte le discriminazioni, contro tutte le aggressioni alle diversità. In un grande partito - ha proseguito - su tanti temi ci deve essere posto per tutte le posizioni, ma su un tema come questo non è ammissibile che si voti con la destra, contro il proprio partito».

Un secco ultimatum alla segreteria arriva da Paola Concia (Pd), relatrice alla Camera della proposta di legge contro l’omofobia: «O la mia posizione o quella di Paola Binetti: che il PD decida». Il caso Binetti irrompe anche nella sfida delle primarie. La senatrice teodem ha fatto sapere di voler votare Bersani perchè «ha avuto una reazione più equilibrata»: «Certamente - spiega la Binetti - non voterò Franceschini che propone la mia espulsione, nè voterò scheda bianca». L’ex ministro incassa senza entusiasmo: «Chi vota per me, sa che questo significerebbe accettare le regole: io nell’organismo statutario sarei chiaro, sarebbe la prima cosa che farei, indicherei quali sono le materie su cui ci può essere libertà di coscienza e tutte le altre su cui vige la disciplina di partito». E il provvedimento di ieri contro l’omofobia rientra tra i casi di coscienza? «A mio giudizio no» risponde netto Bersani.

Ma nel pd si levano anche voci a difesa della Binetti. «Espellerla sarebbe un errore» spiega Fioroni che critica anche il fatto che il Pd «faccia sempre tempeste in un bicchier d’acqua». «Io posso non condividere in toto le osservazioni della Binetti - ha aggiunto l’ex ministro - e votare in modo diverso ma mi batto perchè in un partito democratico e plurale quale siamo noi, ci possa essere la libertà di esprimere dubbi e preoccupazioni e pensieri diversi». «La forza delle idee - ha insistito - non si tutela espellendo chi ha idee diverse ma confrontandosi nel totale rispetto della dignità della persona che condivide con noi più del 90% delle idee». Sulla stessa linea la senatrice Dorina Bianchi (Pd): «A mio parere non è il caso di dare giudizi così perentori su Paola Binetti, perchè il Pd è un grande partito dove credo ci sia lo spazio per tutti, è nato per questo».

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PippyZzetta
15/10/2009 11:03

[SM=x44473]
allora la binetti dovrebbe andarsene beatamente a quel paese. non capisco perchè stia in un partito di cui non condivide le idee. coerenza vorrebbe che se ne andasse no?

cmq a prescindere dal caso specifico non capisco il perchè di tutto questo casino. ribadisco che mi sembra più coerente la versione della carfagna (ovvio, se la farà) che vorrebbe introdurre altre aggravanti oltre alla discriminazione sessuale [SM=x44473]

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15/10/2009 15:31

Il problema tecnico e il problema politico.

Il primo riguarda il perchè è stata bocciata la pdl Concia-Di Pietro, ne riguarda i contenuti (cosa fondamentale, ma che spesso, strumentalmente, i giornali tendono a nascondere).

Qui l'articolo apparso il 14.10 su ilFoglio a firma di alcuni esponenti pdl che hanno votato contro.

Qui invece la risposta, sempre a ilFoglio, della Concia.

[SM=x44515]

Il secondo riguarda invece la Binetti e la sua presunta non compatibilità col PD. Quello che io penso in merito al rapporto tra grandi partiti di maggioranza e temi etici l'ho espresso più volte, per cui non mi ripeto.
Anche perchè, a questo punto, mi interessa anche poco.

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Re: Il problema tecnico e il problema politico.
paperino73, 15/10/2009 15.31:


...l'articolo apparso il 14.10 su ilFoglio a firma di alcuni esponenti pdl che hanno votato contro.



Ah, certo, Il Foglio: grande campione di obiettività [SM=x44452]

paperino73, 15/10/2009 15.31:


... l'ho espresso più volte, per cui non mi ripeto.
...



magari ai nuovi utenti potrebbe interessare anche la tua opinione [SM=x44473]

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15/10/2009 18:47

Re: Il problema tecnico e il problema politico.
paperino73, 15/10/2009 15.31:



Il secondo riguarda invece la Binetti e la sua presunta non compatibilità col PD. Quello che io penso in merito al rapporto tra grandi partiti di maggioranza e temi etici l'ho espresso più volte, per cui non mi ripeto.
Anche perchè, a questo punto, mi interessa anche poco.




Io penso che il "caso" Binetti sia da valutare, all'interno del PD, in sensio più ampio.
Con certa gente non può e non deve esserci dialogo, spero che la dirigenza del PD che si instaurerà a breve capisca questo.
Perché il problema non è solo la Binetti ma riguarda soprattutto la questione delle alleanze future. E bisogna sapere dove guardare.
Se si continuerà a volgere lo sguardo sempre più verso il centro il calo del PD sarà sempre maggiore.
Forse volgendo lo sguardo verso sinistra e IDV si potrà recuperare tanto elettorato che oggi è diperso e non va neanche più a votare (prima a non andare a votare erano i centrodestristi ora sono i sinistri).
Anche Rutelli & C non sono assolutamente indispensabili se dovessero continuare a rompere le sfere. Poi Rutelli dopo la batosta che ha preso quando si è candidato premier e quando si è ricandidato sindaco a Roma deve solo stare zitto.
Sarà assai difficile che si diventi maggioranza a breve, ma certamente si avrà un'opposizione forte e unita che se saprà svolgere bene il suo dovere in parlamento, tra la gente e nelle piazze, non escludo che potrebbe anche diventare maggioranza forse anche prima della scadenza della prossima legislatura (occorre ragionare in termini di almeno 6-7 anni se non più).
[Modificato da radcla 15/10/2009 18:51]
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Re:
bremaz, 15/10/2009 19.01:

Per come è formulata la Binetti, le mie opinioni su di lei, e quelle di tante altre persone, possono essere individuate come un reato.



mi macchio anche io dello stesso reato [SM=x44515]

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15/10/2009 19:09

Re: Il problema tecnico e il problema politico.
paperino73, 15/10/2009 15.31:



Il secondo riguarda invece la Binetti e la sua presunta non compatibilità col PD. Quello che io penso in merito al rapporto tra grandi partiti di maggioranza e temi etici l'ho espresso più volte, per cui non mi ripeto.
Anche perchè, a questo punto, mi interessa anche poco.



beh oddio l'etica è altro. posso capire le differenti distinzioni sull'eutanasia, ma una che mi viene a dire le mie idee sull'omosessualità sarebbero considerate reato mi pare altamente incompatibile con un partito che storicamente è più attaccato al concetto "terra terra" di solidarietà.
questa non è etica è senso civico eh

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15/10/2009 19:35


Tra i vari commenti che ho letto in rete trovo che questo sia il più azzeccato:


"Premetto che ieri mi ha sdegnato più il “no” del Parlamento all’abolizione delle Province. Eppure, va riconosciuta l’importanza della pdl Concia contro i “reati commessi per finalità di discriminazione o di odio fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”.

Si voleva introdurre nel nostro ordinamento (intervenendo sulle leggi Reale e Mancino) una sorta di super-protezione riconosciuta solo e soltanto alle persone che si dichiarano omosessuali. Un nuovo reato di opinione. E quindi un’operazione giuridica sempre pericolosa.
Va però riconosciuto che le violenze contro gli omosessuali sono un problema molto italiano e soprattutto molto romano. Ma non è creando – esercizio sempre pericoloso – fantomatici “nuovi diritti” che si risolve il problema. Il testo è stato bocciato – recte: è stata approvata una pregiudiziale di costituzionalità – perchè la sua formulazione era farraginosa. E il Pd ha fatto l’errore di non voler rinviare il testo in Commissione per ulteriori riflessioni ed eventuale riformulazione. Il Pd voleva mettere la bandierina. Ha fatto solo una brutta figura.
Sulla pdl Concia pongo un problema: mettiamo che una persona eterosessuale, subisca violenze da parte di una gang (cosa che dalle mie parti avviene ogni giorno). Se, mentendo, afferma di essere omosessuale e picchiato in quanto tale, al giudice si darebbe il potere di comminare un’aggravante. Non è una ioci causa. E’ piuttosto un problema serio, che pone il problema dell’uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge. A meno che non si voglia perseguire la strada delle “discriminazioni positive”. Una strada impervia e pericolosissima.
Adesso il Ministro per le PP.OO., Mara Carfagna, ha promesso che ci sarà un testo del Governo contro l’omofobia, in ossequio al Trattato di Lisbona. Come al solito, il Governo deve provvedere anche agli errori del Pd. Nella speranza che per combattere il mostro della violenza omofoba non si crei una mostruosità giuridica.


Da:http://gianmariomariniello.it/"



Mi trova abbastanza d'accordo sul fatto che la proposta di legge fosse necessaria di revisione (Binetti o non Binetti) e che il PD, ansioso di dimistrarsi un'opposizione (anzichè un asilo di bambini litigiosi quale effettivamente è), ha montato un caso inutile ed inesistente.

Quanto al commento del commissario ONU, farebbe meglio a guardare fuori delle finestre del palazzo di vetro ogni tanto.....



P.S.: Evitate di frantumarmi gli zebedei con il fatto che l'autore è uno del PDL, lo so benissimo e non me ne frega un piffero perchè io guardo al concetto espresso considerato che me ne infischio di tutti gli schieramenti politici.
Grazie.













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(ma anche Ramarro Rurale, con il suo fedele servitore lo gnomo Corri Rorra, non scherza....)




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PippyZzetta
15/10/2009 21:47

orck però metti sempre le mani avanti prima di parlare ormai [SM=x44455]

io concordo sulla questione in generale, nel senso che ridurre il testo di legge alla sola omosessualità mi pare un po' una presa di posizione modaiola.
sul resto dell'esempio sinceramente non concordo tanto, perchè se si parla di uguaglianza dei cittadini allora mi suona male il concetto di discriminazione. se siamo tutti uguali perchè alcune "minoranze" (passatemi il termine) sono prese di mira? che poi la questione sia tutta romana è un'altra interpretazione sua visto che giusto qualche giorno fa sono state malmenate due ragazze a padova (portello).

sinceramente non si sta parlando di introdurre nuovi reati, ma di introdurre delle aggravanti. se un eterosessuale si dichiara omosessuale per far comminare una pena maggiore, innanzitutto voglio vedere quanti lo fanno, secondo voglio vedere se il giudice non si pone la questione se sia vero o meno, terzo sta dicendo il falso.
non mi pare proprio così automatico e scontato come l'autore dell'articolo vorrebbe far credere [SM=x44464]
[Modificato da piperitapatty 15/10/2009 21:48]

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Il peggior nemico del bremaz è l'utente Rurro Rurrerini La dichiarazione di guerra
10/07/2009 13.45 - Capitano Marino: Mi quoto, aggiungendo che io soltanto pagherò il dolce alla Pippi.
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15/10/2009 22:06

Re:
piperitapatty, 15/10/2009 21.47:

orck però metti sempre le mani avanti prima di parlare ormai [SM=x44455]

io concordo sulla questione in generale, nel senso che ridurre il testo di legge alla sola omosessualità mi pare un po' una presa di posizione modaiola.
sul resto dell'esempio sinceramente non concordo tanto, perchè se si parla di uguaglianza dei cittadini allora mi suona male il concetto di discriminazione. se siamo tutti uguali perchè alcune "minoranze" (passatemi il termine) sono prese di mira? che poi la questione sia tutta romana è un'altra interpretazione sua visto che giusto qualche giorno fa sono state malmenate due ragazze a padova (portello).

sinceramente non si sta parlando di introdurre nuovi reati, ma di introdurre delle aggravanti. se un eterosessuale si dichiara omosessuale per far comminare una pena maggiore, innanzitutto voglio vedere quanti lo fanno, secondo voglio vedere se il giudice non si pone la questione se sia vero o meno, terzo sta dicendo il falso.
non mi pare proprio così automatico e scontato come l'autore dell'articolo vorrebbe far credere [SM=x44464]




quarto (pur non conoscendo le procedure parlamentari), si poteva forse fare un semplice emendamento che avrebbe aggiunto anche le aggravanti per reati commessi contro altre categorie di persone, e poi votarlo a maggioranza, mandando l'UDC e la Binetti a quel paese, senza dover aspettare le lungaggini si un ritorno in commissione.
[Modificato da radcla 15/10/2009 22:07]
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