Fioramonti (M5s): “Le scuole non devono rappresentare un'accozzaglia di simboli"
Critiche contro la provocazione del Fioramonti:
«Togliamo il crocifisso dalle aule»
Chiesa: "Parole avventate"
Bufera bipartisan sul Ministro pentastellato: «Il crocifisso non si tocca»
Inoltre, chieste le sue dimissioni per insulti sessisti sul Web, contro la polizia,
contro i politici e ironia sul terremoto
Ansa, 01/10/2019 - Da una parte l’inevitabile presa di posizione della Chiesa e l’alzata di scudi del centrodestra, dall’altra la difesa del ministro Fioramonti e il tentativo di mettere la parola fine alla bufera da parte del Movimento 5 Stelle. Si chiude, tra un mare di polemiche, una giornata segnata dalla questione del crocifisso nelle scuole, sollevata dopi le parole del titolare del Miur che, in un’intervista radiofonica, aveva detto di essere “per una scuola laica”.
“Spero che si rifletta su ciò che è stato detto in modo avventato”, il monito del segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo. “Togliere il crocifisso dalle aule scolastiche servirebbe solo ad aiutare il leader della Lega, Matteo Salvini”, ha avvertito l’arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi, al quale ha fatto eco il prefetto della Congregazione vaticana per l’Evangelizzazione dei popoli, cardinale Fernando Filoni. “Attenti ad una visione ideologizzata”, il suo messaggio nel quale invita a “non imporre ad altri ciò che ognuno pensa che sia unico”.
A stretto giro arriva la replica dello stesso ministro, che ha definito “sterili” le polemiche nate dalle sue parole. A tagliare corto, chiudendo ogni ipotesi di discussione sulla presenza del crocifisso nelle scuole, è il Movimento 5 Stelle.
“Non è un tema all’ordine del giorno”, hanno confermato fonti pentastellate, aggiungendo che “le scuole italiane hanno ben altri problemi, seri e concreti, da affrontare. Messa in sicurezza degli istituti, e loro ammodernamento, aumento degli stipendi di insegnanti e personale sono le priorità”. “Dibattiti e polemiche su questioni distanti dalla vita quotidiana dei cittadini - la conclusione - non ci appassionano né interessano”.
“Il crocifisso non si tocca”, è il coro unanime che si è alzato invece dal centrodestra, al quale si è aggiunta la voce di Italia Viva, il neonato partito che fa capo a Matteo Renzi.
“Ministro Fioramonti, lascia stare merendine, crocifisso, foto di Mattarella, giustificazioni. E pensa a fare il Ministro”, il messaggio inviato dal presidente dei senatori, Davide Faraone.
“Così si nega la nostra storia”, le parole dell’ex vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini. “Io vedo bene i crocifissi in aula”, le parole della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “E’ assurdo pensare di rimuovere i crocifissi e mettere al loro posto cartine e mappamondi”, afferma il senatore dell’Udc Antonio De Poli. “Il ministro vuole cancellare la nostra cultura e la nostra storia”, chiosa Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia, rilanciando su Twitter l’hashtag #ilcrocifissononsitocca.
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… ma chi è il "Ministro dell'Istruzione" Fioramonti?
un provocatore non nuovo a querele per ingiuria e calunnia …
... al pentastellato non piacciono merendine e crocifisso ...
Lorenzo Fioramonti, neo ministro dell’Istruzione, ha completato gli studi in Sudafrica, dove si è trattenuto a lungo insegnando economia. Poi è tornato in Italia, si è avvicinato a Grillo (o Grillo si è avvicinato a lui) ed è diventato parlamentare dei Cinque Stelle, assumendo, con il Conte bis, la responsabilità del dicastero di viale Trastevere.
Giovane, ambizioso, dotato evidentemente di notevole autostima, Fioramonti ha capito subito che, per distinguersi rispetto al passato e al presente, ha bisogno di risorse. Non poche, da investire come meglio ritiene. E si è inventato la tassa sulle merendine e le bevande gassate “che fanno male”. Questa la giustificazione etica della nuova tassa, che ha scontentato i produttori e i suoi colleghi di governo (Conte in primis), che non avevano avuto l’ideona.
Invitato da Vespa, Fioramonti non si è sottratto al dibattito, consapevole delle capacità di polemista acquisite durante le ore trascorse nelle debating societies di marca anglosassone. E ha detto: volevate le coperture, io ve le ho date, beninteso per il mio ministero. La tassa sulle merendine sarebbe dedicata, un aggio pagato da viziosi consumatori di zuccheri e grassi per assicurare studi migliori agli studenti italiani.
La sua proposta è stata espunta dalla manovra, o così sembra, e allora Fioramonti ha cominciato a prendersela con il crocifisso. Via dalle scuole. E, mischiando il sacro con il profano, ha proposto di fare a meno anche del ritratto di Mattarella, subito sostenendo che lo stesso Mattarella sarebbe d’accordo. Dal Quirinale ancora nessuna nuova. Il fido Zampetti ci starà riflettendo.
Scherzi a parte, qualcuno dica a Fioramonti che le tradizioni non vanno cancellate, perché rappresentano secoli di storia dei popoli e non si prestano a giudizi politici o liturgici. Sono simboli, radicamento culturale. Richiamano, per associazione di idee, le vicende dei popoli e rappresentano principi e valori. La Chiesa, in Italia, è considerata un patrimonio nazionale (il Vaticano meno), a prescindere dall’assiduità della frequentazione. Confidiamo che Fioramonti riconosca questa cultura, da cui è stato assente per lunghi anni. E la difenda.
“Fioramonti si dimetta! Deliranti e ripugnanti i post dell’attuale Ministro dell’Istruzione pubblicati oggi dal quotidiano ‘Il Giornale’. Nei quali Fioramonti inneggia alla morte dei carabinieri, vomita insulti sessisti contro una donna impegnata in politica e ironizza sulla tragedia del terremoto dell’Aquila. Afferma in una nota la presidente di Fdi Giorgia Meloni. Fratelli d’Italia esprime piena e incondizionata solidarietà’ alle nostre Forze dell’Ordine. Ai cittadini che hanno vissuto sulla loro pelle il dramma del sisma e alla senatrice Daniela Santanche’. Contro la quale colui che oggi dovrebbe decidere sull’istruzione dei nostri figli vomitava insopportabili volgarità.
Ci aspettiamo la condanna di tutte le forze politiche, senza se e senza ma. E ci aspettiamo che il premier Conte, sempre attento a chiedere rispetto per le Istituzioni, pretenda le dimissioni di una persona. Cosi’ palesemente indegna di rappresentare la Nazione. P.S. E ora vediamo se il mainstream si mobiliterà per la Santanche’, alla quale il Ministro voleva sputare in faccia, come ha fatto quando qualcuno si e’ permesso di dire che l’abito indossato dal ministro Bellanova per il giuramento era discutibile”.
“Quanto riportato oggi dal Giornale sul ministro Fioramonti e’ gravissimo. Possibile che prima di indicare questo personaggio alla guida del dicastero dell’Istruzione nessuno si sia preso la briga di controllare i disgustosi commenti sessisti e violenti sui suoi social network? Solidarietà’ alle forze dell’ordine e a tutti i destinatari di ingiurie e insulti di infimo livello. In particolare a Daniela Santanche’, anima forte e intelligente di Fratelli d’Italia, giunga l’abbraccio mio e dei deputati Fdi. Con l’augurio di leggere al più’ presto la solidarietà’ di tutte le altre forze politiche e l’annessa, inequivocabile condanna nei confronti di un ministro che dovrebbe dimettersi oggi stesso”, afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.
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